Il nuovo Eldorado del Made in Italy - Italpyme
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S<br />
SPECIALE CINA<br />
INTERSCAMBIO ITALIA-CINA<br />
Abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria e gioielli<br />
2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />
<strong>in</strong> un recente report, che nel Paese asiatico siano stati<br />
spesi 8 miliardi di dollari <strong>in</strong> accessori, abbigliamento e<br />
cosmesi di lusso e che la C<strong>in</strong>a rappresenti il 18% <strong>del</strong><br />
totale dei consumi <strong>in</strong>ternazionali <strong>del</strong>l’alto di gamma.<br />
Bisogna però considerare quale sia, da un punto di vista<br />
statistico, la defi nizione di lusso adottata e quali comparti<br />
siano <strong>in</strong>clusi <strong>in</strong> questa macrocategoria. Di recente<br />
– conclude Rosenthal – è <strong>in</strong>tervenuto sul tema anche il<br />
vice m<strong>in</strong>istro <strong>del</strong> commercio Yu Guangzhou, sostenendo<br />
che la C<strong>in</strong>a diventerà il primo mercato per i luxury<br />
good entro il 2014”.<br />
INTERSCAMBIO ITALIA-CINA<br />
I dati di Sistema Moda Italia offrono una radiografi a<br />
degli scambi attuali tra il nostro Paese e il big player<br />
orientale. Da gennaio ad aprile 2009 le importazioni<br />
di abbigliamento e calzetteria dal gigante asiatico sono<br />
calate <strong>del</strong>l’8,4% <strong>in</strong> quantità e aumentate <strong>del</strong> 14,8% <strong>in</strong><br />
valore. “Si potrebbe ipotizzare – sostiene Michele Tronconi,<br />
presidente di Smi – che la crescita sia dovuta al<br />
fatto che l’anno scorso <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a si è verifi cato un aumento<br />
<strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro, che è stato trasferito sui prezzi.<br />
Contemporaneamente sono balzati verso l’alto i costi<br />
energetici e di produzione, anche questi trasferiti sul<br />
prodotto fi nito. Ma ciò che maggiormente spiega il di-<br />
vario tra quantità e valore, è la riduzione <strong>del</strong>le importazioni<br />
nella fascia dei prodotti che hanno un valore unitario<br />
m<strong>in</strong>ore, come ad esempio l’abbigliamento <strong>in</strong>timo<br />
maschile, la calzetteria, i costumi da bagno”. Al contrario,<br />
le esportazioni di moda italiana verso la Repubblica<br />
Popolare sono <strong>in</strong> crescita nei primi quattro mesi<br />
<strong>del</strong> 2009: +16,5% <strong>in</strong> quantità e +4,4% <strong>in</strong> valore per<br />
oltre 47 milioni di euro. Discorso simile per il footwear:<br />
L’export <strong>del</strong>le calzature italiane verso la sconfi nata<br />
regione <strong>del</strong>l’Est è abbastanza ridotto, solo 609mila paia<br />
ma di altissimo valore aggiunto, e risultano <strong>in</strong> crescita<br />
sia <strong>in</strong> quantità (+34%) sia <strong>in</strong> valore (+44,4%) a oltre<br />
36 milioni di euro. Per quanto riguarda il movimento<br />
contrario, cioè l’import, l’Italia nel 2008 ha acquistato<br />
meno scarpe dalla C<strong>in</strong>a, circa 175 milioni di paia che<br />
equivalgono a -18% sul 2007, pagandole di più (+3,4%)<br />
per un valore di ben 681 milioni di euro. Può darsi che<br />
la nostra Penisola richieda una maggiore qualità e per<br />
questo sia disposta a sborsare un prezzo più alto, ma<br />
è diffi cile stabilirlo perché le importazioni non sono<br />
solamente dest<strong>in</strong>ate al consumo <strong>in</strong>terno, ma anche al<br />
passaggio <strong>in</strong>termedio, come la brandizzazione <strong>del</strong> prodotto<br />
e la sua successiva esportazione, oltre al fatto che<br />
rientrano <strong>in</strong> questa voce tutti quei semilavorati nazionali<br />
che vengono completati nella regione orientale e<br />
48 10 dicembre 2009<br />
%<br />
2008<br />
Gen/Lug<br />
2009<br />
Gen/Lug<br />
Importazioni 2.170.297 2.502.074 3.398.039 4.124.464 4.459.598 4.775.444 2.836.585 3.044.490<br />
Δ % 17,7 15,3 35,8 21,4 8,1 7,1<br />
Esportazioni 144.342 184.638 202.308 239.752 273.091 315.182 100 171.310 203.371<br />
Δ % 16,7 27,9 9,6 18,5 13,9 15,4<br />
di cui: Abbigliamento 29.334 34.888 56.092 69.674 105.600 133.983 43<br />
Δ % 16,7 18,9 60,8 24,2 51,6 26,9<br />
Maglieria 2.764 2.231 5.799 4.704 6.140 9.373 3<br />
Δ % -1,6 -19,3 159,9 -18.9 30,5 52,7<br />
Calzature 11.091 15.503 21.585 27.435 30.896 40.775 13<br />
Δ % -16,9 39,8 39,2 27,1 12,6 32,0<br />
Pelletteria 4.183 7.025 8.452 10.454 18.473 31.190 10<br />
Δ % 35,4 67,9 20,3 23,7 76,7 68,8<br />
Gioielli 96.970 124.991 110.380 127.485 111.982 99.861 32<br />
Δ % 20,7 28,9 -11,7 15,5 -12,2 -10,8<br />
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Valori <strong>in</strong> milgliaia di euro