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Il nuovo Eldorado del Made in Italy - Italpyme

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S SPECIALE CINA<br />

C<strong>in</strong>a, il <strong>nuovo</strong> <strong>Eldorado</strong><br />

<strong>del</strong> made <strong>in</strong> <strong>Italy</strong><br />

Oramai è chiaro a tutti, questa crisi è si planetaria, ma con un’eccezione: la C<strong>in</strong>a, pur avendo subito un rallentamento<br />

nel proprio impetuoso sviluppo, è oggi la sola area su cui puntare con certezza, perchè rimane <strong>in</strong> una fase di crescita,<br />

sia per i prodotti moda sia per quelli legati al mondo <strong>del</strong> lusso.<br />

La C<strong>in</strong>a è oggi il primo Paese al mondo su cui <strong>in</strong>vestire,<br />

un mercato che vanta tassi di crescita e numeri non<br />

confrontabili con nessun altra realtà: 1 miliardo e 34 milioni<br />

di abitanti, di cui oltre 200 milioni possono essere<br />

considerati acquirenti potenziali dei prodotti di lusso,<br />

e soprattutto un Pil 2009 che, secondo le ultime stime<br />

di Imf World Outlook, crescerà <strong>del</strong>l’8,5% (e <strong>del</strong> 9% nel<br />

2010)! <strong>Il</strong> Dragone asiatico torna qu<strong>in</strong>di ad essere, <strong>in</strong><br />

senso metaforico, il Celeste Impero, cioè una enclave<br />

che si dist<strong>in</strong>gue nel contesto mondiale per un deciso “r<strong>in</strong>ascimento”<br />

economico che la rende appetibile agli <strong>in</strong>vestimenti<br />

occidentali, e soprattutto ai brand <strong>del</strong> lusso.<br />

PIANO DI STIMOLI DA 586 MILIARDI<br />

Le ragioni di questa vulcanica evoluzione sono da imputare<br />

<strong>in</strong>nanzitutto al fatto che la C<strong>in</strong>a è stata colpita<br />

solo <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>diretto dalla crisi fi nanziaria <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Va però detto che un vigoroso aiuto all’economia<br />

è stato dato dal piano di stimoli varato quest’anno dal<br />

Governo c<strong>in</strong>ese, un progetto <strong>del</strong> valore di 4 trilioni di<br />

yuan rmb, che equivalgono alla bellezza di 586 miliardi<br />

di dollari. Si tratta <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>iziativa più importante che<br />

il gigante asiatico abbia mai messo <strong>in</strong> atto dalla seconda<br />

guerra mondiale a oggi. “I primi 100 miliardi di yuan<br />

rmb – spiega Thomas Rosenthal, professore di economia<br />

e istituzioni <strong>del</strong>la C<strong>in</strong>a presso l’Università Cattolica<br />

di Milano – sono già stati spesi nell’ultimo quarto<br />

<strong>del</strong> 2008, mentre il resto <strong>del</strong>la somma verrà <strong>in</strong>vestita<br />

tutta entro il 2010. Dove? Quasi il 50% <strong>in</strong> <strong>in</strong>frastrutture<br />

(strade, aeroporti, ferrovie, energia elettrica<br />

e progetti di irrigazione), il 25% nella ricostruzione<br />

post-terremoto nella prov<strong>in</strong>cia di Sichuan, e la restante<br />

46 10 dicembre 2009

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