12.09.2007 - La Pagina
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Pressioni per la costruzione<br />
di nuovi carceri minorili<br />
Nei giorni scorsi, il Tribunale<br />
federale ha deciso che nessuna<br />
deroga è ammessa alla nuova<br />
legge sul diritto penale dei minori,<br />
entrata in vigore nel gennaio<br />
del 2007, che ha chiaramente<br />
stabilito che i detenuti minorenni<br />
in detenzione preventiva devono<br />
essere rigorosamente separati dai<br />
carcerati adulti, mediante infrastrutture<br />
distinte.<br />
Inoltre, la legge prevede anche<br />
che a questo tipo di detenuti venga<br />
assicurato un supporto socioeducativo.<br />
Pertanto, il suddetto<br />
tribunale ha accolto un ricorso<br />
dei Giuristi democratici svizzeri<br />
contro il regolamento di Basilea<br />
Città, che prevede, invece, in via<br />
eccezionale, la possibilità di utilizzare<br />
prigioni per maggiorenni.<br />
Il Tribunale federale ha, infatti,<br />
ricordato l’articolo 6 del Diritto<br />
penale minorile svizzero che così<br />
recita: “Durante la carcerazione<br />
preventiva i minori devono essere<br />
collocati in un istituto spe-<br />
ciale o in un reparto speciale del<br />
carcere giudiziario, separati dai<br />
detenuti adulti”.<br />
Tra l’altro, la legge stabilisce<br />
anche che la detenzione prima<br />
della sentenza deve essere limitata<br />
per quanto possibile. <strong>La</strong> decisione<br />
del Tribunale federale è<br />
stata presa proprio in un momento<br />
in cui il tema della violenza<br />
giovanile è al centro del dibattito<br />
politico. <strong>La</strong> disgregazione sempre<br />
più marcata delle famiglie, i<br />
problemi scolastici, la difficoltà<br />
di trovare posti d’apprendistato,<br />
i problemi d’integrazione in una<br />
società competitiva all’estremo e<br />
molto esigente: sono tutti fattori<br />
che giocano un ruolo importante<br />
in questa questione e che hanno<br />
fatto sì che, negli ultimi anni, la<br />
violenza giovanile registrasse<br />
una progressione.<br />
Ogni forza politica propone<br />
quasi quotidianamente le sue<br />
ricette per prevenire e per reprimere<br />
questo tipo di violenza.<br />
12 settembre 2007 • la <strong>Pagina</strong> svizzera<br />
Tuttavia, dovrebbe essere anche<br />
evidenziato che se da una parte<br />
i problemi negli ultimi anni sono<br />
aumentati, dall’altra non si è<br />
provveduto ad adeguare le strutture<br />
carcerarie alla nuova legge e,<br />
soprattutto, all’aumento della popolazione<br />
carceraria giovanile.<br />
<strong>La</strong> conferma è arrivata qualche<br />
mese fa da uno studio dell’Ufficio<br />
federale di giustizia che<br />
ha fatto emergere che, nella maggior<br />
parte dei cantoni (in particolar<br />
modo nella Svizzera francese),<br />
non ci sono ancora istituti<br />
carcerari conformi per minorenni<br />
e, quindi, questi ultimi non solo<br />
continuano ad essere incarcerati<br />
insieme ai detenuti adulti, ma<br />
non gli viene fornito neppure il<br />
supporto socio-educativo. Per<br />
questa ragione, la Confederazione<br />
sta esercitando una certa pressione<br />
sui cantoni con l’obiettivo<br />
di accelerare la costruzione di tali<br />
strutture, proprio come previsto<br />
dai nuovi standard. Dal gennaio<br />
2008 sarà anche introdotto un sistema<br />
di “malus”: se un cantone<br />
non garantisce carceri conformi<br />
al diritto federale, le sovvenzioni<br />
alla costruzione destinate ad altre<br />
istituzioni dello stesso cantone<br />
potranno essere ridotte o addirittura<br />
rifiutate.<br />
E’ quindi importante che la<br />
legge sia applicata al più presto<br />
anche perché, altrimenti, la Svizzera<br />
si troverebbe davanti ad una<br />
palese contraddizione: da una<br />
parte lotta dura all’estero affinché<br />
i minorenni abbiano diritto<br />
ad un altro tipo di giustizia, e dall’altra<br />
il non rispetto nella Confederazione<br />
della Convenzione dei<br />
diritti del bambino e del Codice<br />
penale dei minorenni.<br />
Bruno Palamara<br />
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