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12.09.2007 - La Pagina

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il regista taiwanese fa il bis dopo “brokeback mountain” nel 2005<br />

leone d’argento per la regia a brian De Palma, per l’iraq di “redacted”<br />

Leone d’oro<br />

il trionfo di Ang Lee<br />

Come nel 2005: a due anni<br />

da “Brokeback Mountain”, la<br />

Mostra è di nuovo ai piedi di<br />

Ang Lee. Leone d’oro di questa<br />

edizione numero 64 con<br />

“Lust, caution”, thriller erotico<br />

ambientato nella Cina occupata<br />

dai giapponesi. Frutto di una<br />

discussione soffertissima, con<br />

diversi capovolgimenti di fronte,<br />

da parte della giuria di tutti<br />

registi presieduta dal suo connazionale<br />

Zhang Yimou.<br />

Questo perché, almeno secondo<br />

le indiscrezioni, alcuni<br />

componenti del gruppo (composto<br />

da Emanuele Crialese,<br />

Ferzan Ozpetek, Catherine<br />

Breillat, Jane Campion, Alejandro<br />

Gonzalez Inarritu, Paul<br />

Verhoeven) avrebbero preferito<br />

far trionfare il dramma<br />

giudiziario-politico di Nikita<br />

Mikhalkov, “12”. Che ottiene,<br />

invece, il Leone speciale per<br />

l’insieme dell’opera.<br />

Il tutto in un festival che<br />

passa alla storia anche per aver<br />

dato il premio per la migliore<br />

attrice ad una donna, Cate<br />

Blanchett, che interpreta un<br />

uomo, Bob Dylan. E quello per<br />

l’attore al più glamour tra i divi<br />

hollywoodiani, Brad Pitt.<br />

Il premio speciale della giuria<br />

va, ex aequo, ad Abdellatif<br />

Kechiche, autore del dramma<br />

franco-magrebino “<strong>La</strong> graine<br />

et le mulet”, molto amato qui<br />

alla Mostra; e a “I’m not there”<br />

di Todd Haynes, che scompone<br />

in sei personaggi la complessa<br />

personalità dylaniana. Il Leone<br />

d’argento per la migliore regia<br />

va all’autore della più innovativa<br />

tra le pellicole in concorso,<br />

“Redacted” di Brian De Palma,<br />

che guarda molto da vicino il<br />

conflitto iracheno.<br />

Outsider di lusso, nemmeno<br />

sbarcata al Lido per presentare<br />

il film, la camaleontica e androgina<br />

Cate Blanchett di “I’m<br />

not there”, in cui incarna con<br />

straordinario mimetismo Bob<br />

Dylan, si aggiudica la Coppa<br />

Volpi per la migliore interpretazione<br />

femminile.<br />

Al suo posto, ritira il premio<br />

Heath Ledger, anche lui nella<br />

pellicola. Tra gli uomini, invece,<br />

trionfa “Brad Pitt”, protagonista<br />

di “The assassination<br />

of Jesse James by the coward<br />

Robert Ford”: ma anche lui qui<br />

non c’è. Per la sceneggiatura,<br />

premiato “In questo mondo<br />

libero...” di Ken Loach; per la<br />

fotografia, “Lust, caution”.<br />

Il premio Mastroianni al talento<br />

d’attore emergente se lo<br />

aggiudica Hafsia Herzi, bellissima<br />

interprete di “Le graine et<br />

le mulet”. <strong>La</strong> sezione Orizzonti<br />

viene vinta dall’estone Veiko<br />

Ounpuu, con “Sugisball”; quella<br />

Orizzonti doc da “Wuyong”<br />

dal cinese Jia Zhang-Ke, Leone<br />

d’oro 2006 con “Still life”;<br />

il Leone del futuro Luigi De<br />

<strong>La</strong>urentiis per la migliore opera<br />

prima da “<strong>La</strong> zona” di Rodrigo<br />

Plà, inserito nel programma<br />

delle “Giornate degli autori”.<br />

Infine, il riconoscimento per<br />

il miglior cortometraggio va<br />

a “Dog Altogether” di Paddy<br />

Considine.<br />

Molti sono rimasti delusi dal<br />

fatto che la giuria ha ignorato<br />

un film bello, piaciuto sia alla<br />

critica che al pubblico, come<br />

“In the Valley of Elah” di Paul<br />

Haggis. In particolare, in molti<br />

avrebbero voluto un riconoscimento<br />

alla straordinaria<br />

interpretazione di Tommy Lee<br />

Jones. <strong>La</strong> cerimonia di chiusu-<br />

ra, troppo lunga e con troppi<br />

ringraziamenti interminabili,<br />

è stata trasmessa in diretta su<br />

Raisat, con la conduzione di<br />

Massimo Sebastiani. E con<br />

Stefania Sandrelli (vestita con<br />

un sontuoso abito scuro Armani)<br />

nel ruolo di madrina.<br />

Tra i momenti clou, Bernardo<br />

Bertolucci che riceve il<br />

Leone d’oro speciale per il settantacinquesimo<br />

anniversario<br />

della Mostra.<br />

Le decisioni della giuria<br />

principale sono state particolarmente<br />

sofferte: “Effettivamente<br />

c’erano due gruppi”,<br />

ammette Ferzan Ozpetek ai microfoni<br />

di Raisat. Sembra che il<br />

12 settembre 2007 • la <strong>Pagina</strong> cinema<br />

Leone d’oro, tra ieri e oggi, sia<br />

stato cambiato. Che ancora più<br />

all’ultimo momento siano stati<br />

invertiti i premi di Mikhalkov e<br />

De Palma.<br />

E che ci siano state interpretazioni<br />

opposte del regolamento,<br />

sulla possibilità che<br />

il premio speciale della giuria<br />

potesse essere dato ex aequo.<br />

Alla fine, il risultato è quello<br />

che conosciamo: trionfa Ang<br />

Lee.<br />

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