I tema - Renato Serafini
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16 COMUNI D'EUROPA maggio 1967<br />
anni fa, elaborato alcune proposte concer-<br />
nenti le elezioni, proposte che sono state<br />
approvate dalla Commissione: le elezioni sa-<br />
ranno generali e dirette, come avviene per<br />
qualsiasi parlamento. I1 diritto di voto appar-<br />
tiene ad ogni cittadino degli Stati europei;<br />
tuttavia, una parte dei deputati saranno,<br />
dapprima, ancora designati dai governi na-<br />
zionali.<br />
41. 11 CCE, logicamente, ha studiato anche<br />
il problema di un parlamento bicamerale.<br />
La rappresentanza dei comuni in un parla-<br />
mento europeo può essere effettuata solo in<br />
una seconda camera, se, come sarebbe giu-<br />
sto, i comuni debbono essere rappresentati<br />
al Parlamento europeo come istituzioni,<br />
eventualmente al fianco di altre collettività.<br />
Questa seconda camera è preconizzata da<br />
Fernand Dehousse e da molti europei con-<br />
vinti. Dehousse vede con ragione in questa<br />
seconda camera l'incarnazione dell'elemento<br />
federalista e decentralizzatore, che corrispon-<br />
de al principio: Europa unita e decentra-<br />
mento nazionale. I comuni come comunità<br />
locali autonome sono il fondamento di un'Eu-<br />
ropa che deve unirsi in federazione. La<br />
commissione politica dei V Stati generali<br />
d'Ehropa si è dichiarata favorevole al sis<strong>tema</strong><br />
bicamerale nella sua risoluzione, in cui ha<br />
poi sottolineato che i comuni sono non solo<br />
le forze più potenti dell'unità, ma offrono<br />
la garanzia che questa unità non sarà mai<br />
realizzata a discapito della libertà ddla per-<br />
sona umana.<br />
ISTITUTO<br />
BANCARIO<br />
SAN PAOLO<br />
DI TORINO<br />
Sintesi preparata (febbraio 1966) dalla<br />
Segreteria della Sezione italiana del CCE<br />
sul 2" <strong>tema</strong> degli Stati generali di Ber-<br />
lino (« Le strutture democratiche nel-<br />
l'Europa di domani »).<br />
La costruzione della Federazione europea<br />
è la più grande occasione per l'affermazione,<br />
nella nuova Europa, di una democrazia a<br />
misura della nostra epoca.<br />
- I1 Comune è la base dello Stato de-<br />
mocratico: ma se non vogliamo restare pri-<br />
gionieri della retorica, dobbiamo immedia-<br />
tamente aggiungere le condizioni che costi-<br />
tuiscono il fondamento di questa verità.<br />
Innanzi tutto si debbono distinguere i Co-<br />
muni a misura d'uomo, i Comuni-metropoli<br />
- la cui articolazione democratica è una<br />
necessità spesso trascurata -, i Comuni-pol-<br />
vere - incapaci di dare, da soli, un avvio<br />
alla dialettica democratica, alla guerra degli<br />
interessi e delle idee -. Ad ogni modo il<br />
Comune è la base della piramide democra-<br />
tica quando è in grado di « creare i mezzi<br />
stabili affinché ogni cittadino, cosciente di<br />
essere un membro della Comunità e legato<br />
alla collaborazione per uri armonioso svi-<br />
luppo di questa comunità, prenda parte at-<br />
tiva alla vita locale » (Carta europea delle<br />
libertà locali, Premesse generali, 3). Sono<br />
stati sufficientemente analizzati quali sono<br />
oggi gli strumenti di vita democratica attiva<br />
permanentemente a disposizione di ogni cit-<br />
tadino nella piccola comunità locale, nel Co-<br />
mune? Bisogna meditare sullo spostamento<br />
frequente, continuo, dei cittadini: qui dor-<br />
mono (Comuni-dormitori), là lavorano, in<br />
un terzo luogo passano il week-end. in un<br />
quarto le vacanze. Inoltre, se da un lato è<br />
impossibile ricondurre la società moderna<br />
alla Città ideale di Jean Jacques, è tuttavia<br />
certo che non esiste una vera democrazia<br />
rappresentativa che non sia preceduta da<br />
una democrazia diretta: ebbene, la demo-<br />
crazia diretta è oggi piuttosto debole. Non<br />
vediamo moltiplicarsi i centri sociali, i com-<br />
munity centres, le Dorfgemeinschafthauser;<br />
la vita democratica di quartiere o di vici-<br />
nato quasi non esiste; la democrazia di fab-<br />
brica è insufficiente; ci sono dibattiti sugli<br />
interessi individuali o particolaristici, ma non<br />
sulle funzioni fondamentali della comunità;<br />
il tempo libero è sotto l'egemonia della pro-<br />
duzione e dei suoi interessi settoriali. Ci<br />
sono i partiti politici e la loro struttura<br />
decentrata: ma, mentre il loro ruolo è es-<br />
senziale in una democrazia, bisogna dire che<br />
oggi essi costringono spesso i cittadini a<br />
scegliere prima di conoscere le cose, sulle<br />
quali devono esercitare la loro scelta. I1<br />
momento comunitario è spesso assente.<br />
- Se è necessario articolare in comunità<br />
democratiche (quartieri) le grandi città (o<br />
metroipoli), è ugualmente necessario federare<br />
i mini-Comuni, per creare territori di<br />
un'ampiezza sufficiente a stimolare la dia-<br />
lettica della democrazia, a permettere il de-<br />
centramento nella t campagna » dell'indu-<br />
stria e il suo controllo democratico. u Fede-<br />
rare » i Comuni vuol dire, in ogni caso, non<br />
limitarsi ad attuare una somma, a costituire<br />
un sindacato di piccoli poteri locali u sovra-<br />
ni »: la piccola