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Rinascimento nel Duomo - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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Gaetano Schiral<strong>di</strong><br />

«Ti esporrò solo questo esempio che è giunto fi no a noi. C’era tra noi un certo<br />

Serapione, un vecchio credente, vissuto a lungo in maniera irreprensibile, ma<br />

che cadde <strong>nel</strong>la tentazione. Quest’uomo aveva spesso invocato (il perdono dei<br />

peccati), ma nessuno gli badava, perché egli aveva sacrifi cato. Essendosi ammalato,<br />

rimase per tre giorni <strong>di</strong> seguito senza conoscenza e senza poter parlare. Il<br />

quarto giorno, essendosi un po’ ripreso, mandò a chiamare il nipote e gli <strong>di</strong>sse:<br />

“Fino a quando mi ostacolerete, fi gliolo? Vi prego, fate in fretta, vi supplico,<br />

assolvetemi al più presto. Chiamami un presbitero”. Dopo aver detto queste<br />

cose, perse nuovamente la parola. Il ragazzo corse dal presbitero: era <strong>di</strong> notte<br />

e costui era ammalato. Egli non potè andare; d’altra parte poiché io avevo<br />

or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> assolvere coloro che stavano morendo, se lo avessero chiesto e,<br />

soprattutto, se l’avessero implorato anche in precedenza, affi nché morissero<br />

<strong>nel</strong>la speranza, (il presbitero) <strong>di</strong>ede al ragazzo un pezzetto dell’Eucaristia, orinandogli<br />

<strong>di</strong> bagnarlo bene e <strong>di</strong> introdurlo <strong>nel</strong>la bocca del vecchio. Il ragazzo<br />

ritornò portando con sé (l’Eucaristia) e, quando fu vicino, prima ancora che<br />

fosse entrato, Serapione rinvenne <strong>di</strong> nuovo e gli <strong>di</strong>sse: “Sei tornato, fi gliolo?<br />

Il presbitero non è potuto venire, ma fa in fretta ciò che ti è stato or<strong>di</strong>nato<br />

e lasciami morire”. Il ragazzo inumidì <strong>nel</strong>l’acqua (il pezzetto d’Eucaristia) e<br />

contemporaneamente glielo introdusse in bocca ed egli, dopo averne inghiottito<br />

un po’, subito rese l’anima» 8 .<br />

Dalla lettura <strong>di</strong> questi brevi testi patristici possiamo eventualmente supporre<br />

che l’Eucaristia era conservata anche presso i presbiteri, oltre che <strong>nel</strong> luogo sacro.<br />

<strong>La</strong> semplice presentazione <strong>di</strong> queste testimonianze patristiche non vuole<br />

affatto affrontare l’ampia ed aperta questione che riguarda la conservazione<br />

dell’Eucaristia <strong>nel</strong>le case dei cristiani.<br />

Un certo numero <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi sostengono che, il pane custo<strong>di</strong>to dai cristiani<br />

<strong>nel</strong>le loro abitazioni fosse proprio l’Eucaristia. Noi, <strong>di</strong>staccandoci ra<strong>di</strong>calmente da<br />

essi, seguiamo la linea secondo cui l’Eucaristia era custo<strong>di</strong>ta per gli infermi presso il<br />

presbitero o il <strong>di</strong>acono, i quali la conservavano in un luogo certamente sacro. Allo<br />

stesso tempo, con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo in pieno che, coloro i quali portavano con se, <strong>nel</strong>la propria<br />

abitazione, il pane eucaristico, non portavano altro che un semplice pane benedetto e<br />

non l’Eucaristia. Il gesto <strong>di</strong> portare a casa questo pane benedetto assumeva, dunque,<br />

non l’aspetto <strong>di</strong> un sacramento, bensì <strong>di</strong> un semplice sacramentale.<br />

<strong>La</strong> conservazione dell’Eucaristia è attestata in Africa, da Tertulliano 9 e Cipriano<br />

10 ; a Roma da Ippolito 11 .<br />

8<br />

IDEM, Storia Ecclesiastica/2 [CTP 159], Roma 2001, p. 78.<br />

9<br />

TERTULLIANO, Alla consorte [CTP 128], in Alla consorte. L’unicità delle nozze, a cura <strong>di</strong> L. DATTRINO,<br />

Roma 1996, p. 99; cf. anche IDEM, De Oratione 19, in Corpus Christianorum <strong>La</strong>tinorum, I, a cura <strong>di</strong> G.F.<br />

DIERCKS, Turnhout 1954, pp. 255-274.<br />

10<br />

CIPRIANO, Gli Apostati della fede [CTP 175], in Trattati, a cura <strong>di</strong> A. CERRETINI, Roma 2004, pp. 220-221.<br />

11<br />

PSEUDO-IPPOLITO, Tra<strong>di</strong>zione Apostolica [CTP 133], a cura <strong>di</strong> E. PERETTO, Roma 1996, p. 136. Per ulteriori<br />

informazioni sulle <strong>di</strong>scussioni sorte circa la Tra<strong>di</strong>tio Apostolica cf. l’ottima sintesi <strong>di</strong> M. SIMONETTI,<br />

Roma cristiana tra vescovi e presbiteri, «Vetera Christianorum», 43 (2006), pp. 5-17, part. pp. 14-17.<br />

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