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Rinascimento nel Duomo - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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Gaetano Schiral<strong>di</strong><br />

Si pensa al propitiatorium 17 , la sacristia 18 , la colomba eucaristica 19 , i tabernacoli<br />

murali 20 , le e<strong>di</strong>cole del Sacramento 21 .<br />

Solo <strong>nel</strong> XVI secolo, per iniziativa del vescovo <strong>di</strong> Verona, Gian Matteo<br />

Giberti, l’Eucaristia si conservò in un tabernacolo posto sull’altare. È anche vero,<br />

però, che già <strong>nel</strong> XIV secolo a Venezia <strong>nel</strong> dossale <strong>di</strong> san Tarasio della chiesa <strong>di</strong> san<br />

Zaccaria si associò il tabernacolo all’altare 22 .<br />

<strong>La</strong> stessa consuetu<strong>di</strong>ne era adottata, pure, dagli Eremitani <strong>di</strong> Sant’Agostino.<br />

Infatti, <strong>nel</strong>le loro Or<strong>di</strong>nationes, redatte sotto Alessandro IV (1254-1261),<br />

scrivevano: «Corpus Christi per omnia loca nostra super altare maius, in ciboriis<br />

cum pissi<strong>di</strong>bus eburneis vel alias de materia pretiosa, seris utrisque fi rmatis, in<br />

parvo numero vel mo<strong>di</strong>ca quantitate, panno mun<strong>di</strong>ssimo involtum, volemus<br />

conservari» 23 .<br />

Il Ciborio del <strong>Duomo</strong> <strong>di</strong> Lucera<br />

<strong>La</strong> modalità <strong>di</strong> conservazione eucaristica che a noi particolarmente interessa<br />

è quella dei tabernacoli murali.<br />

Queste strutture ebbero un grande sviluppo soprattutto <strong>nel</strong> secoli XIV e XV,<br />

17 Un cofanetto in cui era custo<strong>di</strong>ta la pisside contenente le Sacre Specie. Tale modalità fu raccomandata,<br />

pure, dal Concilio <strong>La</strong>teranense (1216) e si deliberò che fosse chiuso a chiave, per motivi <strong>di</strong> sicurezza.<br />

18 Molte chiese continuarono a conservare l’Eucaristia <strong>nel</strong>le sacristie, cioè <strong>nel</strong> secretarium. A Milano l’Ordo<br />

ambrosiano <strong>di</strong> Beroldo del XII secolo rendeva noto che, il venerdì santo, Archiepiscopus communicat se i<br />

secretario cum omnibus presbyteris et <strong>di</strong>aconibus et sub<strong>di</strong>aconibus (Beroldus sive Eccl. Ambrosianae Me<strong>di</strong>olanensis<br />

kalendarium et Or<strong>di</strong>nes, a cura <strong>di</strong> M. MAGISTRETTI, Milano 1894, p. 108). Solo ai tempi <strong>di</strong> san Carlo<br />

Borromeo, il tabernacolo fu trasferito dalla sacrestia all’altare. Nel 1311, un sinodo <strong>di</strong> Ravenna <strong>di</strong>ede la possibilità<br />

ai sacerdoti <strong>di</strong> scegliere il luogo per la conservazione dell’Eucaristia: la chiesa o la sacristia (J.D. MANSI,<br />

Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, vol. 25, Graz 1961, coll. 454). In altre chiese, soprattutto<br />

in Francia, si creava <strong>nel</strong> sacrario eucaristico un oculus, perché il fedele possa vedere all’interno (A. PHILIPPE,<br />

Les armoires eucharistiques dans l’Est de la France, in Bull. Mon., 1924, pp. 103-126).<br />

19 Si trattava <strong>di</strong> un vaso, che già dal V secolo era utilizzato nei battisteri per conservare il crisma. Nel XI<br />

secolo fu optato per la custo<strong>di</strong>a del SS. Sacramento. <strong>La</strong> colomba recava sul dorso una cavità col coperchio a<br />

cerniera, in cui si inseriva la pisside con una o due particole. Essa veniva fi ssata in un piatto e, a sua volta in<br />

un piatti più grande, dal cui orlo pendevano le cate<strong>nel</strong>le che la mantenevano sopesa. Era ricoperta da un velo<br />

bianco come un conopeo. Quello della colomba eucaristica fu un sistema adottato maggiormente in Francia<br />

ed in Inghilterra, e molto raramente in Italia. In Puglia un esempio <strong>di</strong> colomba eucaristica è possibile notarlo<br />

<strong>nel</strong>la chiesa del Santo Sepolcro <strong>di</strong> Barletta.<br />

20 Si tratta <strong>di</strong> un sistema molto <strong>di</strong>ffuso in Italia e Germania, affermatosi <strong>nel</strong>l’architettura religiosa dopo il<br />

XIII secolo. Esso era sistemato al fi anco dell’altare in cornu Evangelii, o <strong>nel</strong> coro. In un armariolum (armarium,<br />

fi nestra, sacrarium) chiuso con la chiavetta veniva conservata la pisside contenente l’Eucaristia.<br />

21 Erano modalità utilizzate prettamente <strong>nel</strong>l’Europa settentrionale (Germania, Paesi Bassi, nord della<br />

Francia). Le e<strong>di</strong>cole erano delle costruzioni monumentali, a forma <strong>di</strong> torre, erette vicino all’altare, in cui,<br />

appunto, si custo<strong>di</strong>vano le ostie consacrate.<br />

22 BRAUN, Der Christliche Altar, II, p. 633.<br />

23 J.P. VAN DIJK, The myth of the Aumbry, London 1957, p. 50.<br />

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