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Rinascimento nel Duomo - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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<strong>Rinascimento</strong> <strong>nel</strong> <strong>Duomo</strong>: il Ciborio e il Battistero del <strong>Duomo</strong> <strong>di</strong> Lucera<br />

man mano che si andava sempre più <strong>di</strong>ffondendo ed affermando il culto eucaristico<br />

in Occidente.<br />

L’arte gotica e rinascimentale pensò presto <strong>di</strong> decorare la parete che<br />

circondava il tabernacolo <strong>di</strong> pietra.<br />

Molte opere d’arte, <strong>di</strong> questo genere, si espansero, in modo speciale, <strong>nel</strong> ‘400.<br />

Possiamo notare, infatti, molte decorazioni; si vedono angeli in adorazione, il Cristo<br />

che esce dalla tomba, per esprime che <strong>nel</strong>l’Eucaristia c’è la realtà del Cristo glorioso;<br />

oppure il Cristo denudato, dalle cui piaghe esce del sangue che fi nisce in un calice, ad<br />

in<strong>di</strong>care che il mistero eucaristico è un prolungamento della <strong>di</strong>vina incarnazione.<br />

Solo dal XVII secolo questi cibori hanno mutato la loro originaria funzione:<br />

da tabernacoli passarono a svolgere un ruolo <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a per gli Olii santi. Lo stesso<br />

è stato per il nostro Ciborio. Infatti, sulla porticina dell’antico tabernacolo sono<br />

state incise le lettere O e S, che stavano ad in<strong>di</strong>care gli Olii Santi.<br />

<strong>La</strong> <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lucera-Troia conserva tesori <strong>di</strong> grande valore artistico, che,<br />

grazie all’opera <strong>di</strong> sensibilizzazione messa in atto dall’Uffi cio dei Beni Culturali<br />

della stessa Diocesi, <strong>di</strong>retto da mons. Luigi Tommasone, e con l’accompagnamento<br />

<strong>di</strong> una ampia e preziosa produzione scientifi ca 24 , si stanno riscoprendo e<br />

valorizzando.<br />

I Cibori <strong>nel</strong>la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lucera-Troia sono molto pochi. Oltre a quello<br />

conservato <strong>nel</strong>la Basilica Cattedrale <strong>di</strong> Lucera, <strong>di</strong> cui stiamo trattando, vi è uno<br />

<strong>nel</strong>la chiesa parrocchiale <strong>di</strong> san Giovanni Battista <strong>di</strong> Lucera 25 e un altro <strong>nel</strong>la chiesa<br />

matrice <strong>di</strong> Castelnuovo della Daunia (1532) 26 .<br />

Vari autori locali accennano alla bellezza del Ciborio <strong>di</strong> Lucera. ‘Fiorito<br />

sacrario rinascimentale <strong>di</strong> deliziosa eleganza decorativa, specialmente <strong>nel</strong>le fi gure<br />

degli angeli spiranti gentilezza e candore’ 27 ; ‘la scultura più bella e più rilevante<br />

della nostra Cattedrale rifulge <strong>nel</strong> Ciborio’ 28 ; ‘un ciborio rinascimentale che per<br />

armonia e grazia ricorda l’arte dei migliori artisti fi orentini’ 29 .<br />

24 Si vedano le interessanti pubblicazioni G. BORRACCESI, Gli argenti della Cattedrale e del Museo Diocesano<br />

<strong>di</strong> Lucera, <strong>Foggia</strong> 2003; G. BORACCESI-M.P. PETTINAU VESCINA, Il Tesoro della Cattedrale <strong>di</strong> Volturara e<br />

della sua ‘Chiesa Ba<strong>di</strong>ale’ <strong>di</strong> S. Bartolomeo in Galdo, <strong>Foggia</strong> 2002; G. BORACCESI, Il Sole Eucaristico. Ostensori<br />

d’argento <strong>nel</strong>la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lucera-Troia, <strong>Foggia</strong> 2004; D. D’AMICO (a cura <strong>di</strong>), Dal torchio alla rinascenza.<br />

Il patrimonio cinquecentino della <strong>Biblioteca</strong> del Seminario vescovile <strong>di</strong> Lucera, <strong>Foggia</strong> 2007.<br />

25 Si tratta sicuramente <strong>di</strong> un’opera rinascimentale, <strong>di</strong> fattura molto più grezza <strong>di</strong> quella utilizzata per la<br />

realizzazione del ciborio conservato <strong>nel</strong> <strong>Duomo</strong> <strong>di</strong> Lucera. Si può anche leggere la seguente iscrizione: «LE-<br />

ONARDO DEL VECCHIO INSTAURAVIT». Pare che agli inizi dell’800 la suddetta opera fu a<strong>di</strong>bita a<br />

custo<strong>di</strong>a per gli olii santi (V. DI SABATO, Storia e arte <strong>nel</strong>le chiese e conventi <strong>di</strong> Lucera, <strong>Foggia</strong> 1971, p. 400).<br />

26 Il Ciborio della matrice <strong>di</strong> Castelnuovo riporta anche delle iscrizioni su alcune parti dello stesso ciborio:<br />

«ECCE CORPUS DOMINI», ai pie<strong>di</strong> della porticina «ADORATE EUM», «ARCHIPRESBITER ET<br />

CAROLUS FACTORES ECCLIE FIERI A.D. 1532» (cf. M. ARNESE, Arte, fede e storia <strong>nel</strong>le chiese <strong>di</strong><br />

Castelnuovo della Daunia, <strong>Foggia</strong> 1999, pp. 43-44).<br />

27 G. GIFUNI, Lucera, Urbino 1937, p. 22.<br />

28 DI SABATO, Storia..., p. 154.<br />

29 G. TRINCUCCI, Lucera. Storia e volti <strong>nel</strong> tempo, Lucera 1981, p. 90.<br />

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