MBA Imprenditori - Fondazione CUOA
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Business plan MAIR RESEARCH<br />
Tommaso Pavan, Socio, Mair Research spa<br />
L’azienda Mair Research si colloca nel settore metalmeccanico per la fabbricazione di<br />
impianti completamente automatizzati per la lavorazione e la finitura di tubi e barre in acciaio.<br />
E’ un settore molto attivo dato dal fatto che la trasformazione del prodotto ha scopi di utilizzo<br />
molto vasti (trasporto fluidi, applicazioni meccaniche, auto motive, scambiatori termici per<br />
settore energetico, costruzione, strutturale, decorativo, mobilio, ospedaliero, aerospaziale) a<br />
loro volta suddivisi in ulteriori branche.<br />
L’azienda è presente nel mercato italiano da 34 anni e da ormai 30 anni nel mercato<br />
internazionale esportando in più di 60 paesi in tutto il mondo.<br />
Sin dai primi anni di vita la vision di Mair Research è stata sempre “Offrire installazioni e<br />
servizi speciali ai produttori di acciaio aiutandoli costruendo macchinari produttivi ed efficienti<br />
in un ambiente sicuro”.<br />
Questa filosofia aziendale ha sempre caratterizzato l’azienda crescendo anche l’organico<br />
interno con questa vision permettendole di crescere in fama, in grandezza a 360 gradi e<br />
nomea.<br />
Sicuramente la vision, come ha fatto fino ad ora, continuerà a segnare il passo e a guidare<br />
l’azienda e sarà sempre riferimento alle scelte future.<br />
Mair in pochi anni ha conseguito risultati notevoli grazie al fatto di aver identificato la<br />
possibilità di creare un business in un mercato quasi completamente nuovo.<br />
Una breve citazione storica per dare la dimensione della crescita:<br />
A Mair furono commissionate da una ditta del Mantovano, produttrice di tubi, la costruzione<br />
di piccole macchine per il confezionamento di fasci di tubi.<br />
Al tempo questa azienda vantava poco meno di 200 dipendenti, adesso il Gruppo<br />
Marcegaglia ne vanta 7.000.<br />
Questa repentina crescita comunque ha alimentato anche delle inefficienze, dei punti di<br />
debolezza, che ancora si trascinano e che per una continuità duratura nel tempo dell’impresa<br />
è indispensabile soprattutto per prepararsi a delle eventuali contrazioni di mercato sempre<br />
meno prevedibili.<br />
I punti di debolezza sono:<br />
• mancanza di una figura di direzione generale da sempre ricoperta dal presidente;<br />
• scarsa interconnessione tra la parte commerciale e le altre realtà produttive, si lavora<br />
a comparti stagni dunque scarsa condivisione del prodotto tra enti progettuali;<br />
• mancanza R&S;<br />
• mancanza della figura di Project Manager;<br />
• mancanza di pianificazione delle fasi produttive e di acquisti.<br />
Dall’analisi della riclassificazione di bilancio effettuata nel triennio è possibile notare come<br />
venga considerata l’integrazione dei suddetti punti di debolezza.<br />
Al fine di colmare le carenze sopra menzionate vengono di seguito illustrate le principali<br />
strategie considerate nel piano di previsione economico finanziari 2011-2013.<br />
• Assegnazione dell’incarico di direzione generale a un altro amministratore; lo stesso<br />
avrà come compiti quello di istituire un linguaggio comune per tutti i vari livelli<br />
aziendali in un contesto di reciproco scambio di informazioni tra i vari reparti aziendali<br />
(area commerciale, area tecnica, area produttiva e uffici a servizio dell’azienda).<br />
• Implementazione di un sistema informativo aziendale (ERP) che consenta un rapido<br />
e simultaneo scambio di informazioni tra le varie unità operative dell’azienda; il tutto<br />
con l’obiettivo di ridurre gli sprechi in termine di tempo che normalmente si creano, e<br />
con l’ulteriore finalità di attuare la strategia del “linguaggio comune”. Con lo stesso<br />
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