Dirigentin / Dirigent - Schweizer Blasmusikverband
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UNISONO 1 • 2007<br />
Rivista bandistica<br />
Lorenzo Della Fonte dirige la banda di Arogno da 15 anni<br />
Una «suite» per Arogno<br />
Quindici anni fa, Lorenzo Della Fonte è diventato il direttore della Società Filarmonica Arogno e il legame tra<br />
la banda e il musicista continua ad essere forte. Ecco per i lettori di UNISONO un’intervista con il direttore che,<br />
nonostante i successi ottenuti, rimane fedele alla piccola società.<br />
Lara Bergliaffa<br />
Domenica 21 gennaio 2007, durante il suo<br />
concerto di gala, la banda di Arogno festeggerà<br />
quindici anni di collaborazione con il<br />
maestro Della Fonte. Un rapporto ormai consolidato<br />
che ha regalato ad entrambi molte<br />
soddisfazioni e che verrà celebrato con l’esecuzione<br />
di un brano composto appositamente<br />
per l’occasione.<br />
Maestro Della Fonte, quando lei è diventato<br />
il direttore della Filarmonica di Arogno, quale<br />
significato aveva per lei questo impiego?<br />
Un significato importante, in quanto mi permetteva<br />
di allargare gli orizzonti della mia vita<br />
musicale, lavorando in una società che ho<br />
visto subito molto seria, motivata e con una<br />
grande tradizione, nonostante fosse (ed è<br />
tuttora) espressione di un piccolo villaggio, per<br />
di più tagliato fuori dai percorsi stradali principali.<br />
Non sto a raccontarle delle prime volte<br />
che affrontavo la strada della Valmara …<br />
Questo significato è cambiato nel corso degli<br />
anni, alla luce delle esperienze che ha fatto<br />
nel frattempo?<br />
Ovviamente è cambiato, se non lo fosse que sti<br />
15 anni sarebbero trascorsi invano, sia per me<br />
che per la società. La banda ha raggiunto una<br />
stabilità musicale rassicurante, esegue un repertorio<br />
che si è molto ampliato e tocca ogni<br />
genere, fino al contemporaneo. Anche per ragioni<br />
legate al territorio, è difficile che possa<br />
ambire a categorie superiori alla seconda, ma<br />
durante questo tempo vi si è solidamente attestata:<br />
chi conosce la Società Filarmonica di<br />
Arogno sa che, andando ad ascoltarla, troverà<br />
brani ed esecuzioni di qualità.<br />
Nel frattempo è cresciuto il rapporto umano<br />
e sociale che mi lega alla società ed al paese.<br />
Ad Arogno mi sento «a casa»: diversi sono i<br />
ragazzi che ho visto diventare adulti; ho la<br />
sensazione che per loro la mia presenza sia<br />
importante, ed anche questo conta. Certo, in<br />
15 anni ho avuto la fortuna di fare tante altre<br />
esperienze, dirigendo molte bande in tutto il<br />
mondo, ottenendo risultati artistici significativi<br />
ed una visibilità più ampia, ma questo<br />
non ha modificato il mio modo di vedere la<br />
banda di Arogno. Credo infatti che essa abbia<br />
pienamente realizzato il suo corretto percorso<br />
musicale, esprimendo il suo giusto potenziale<br />
senza ricorrere ad incoerenti artifici<br />
di organico, anzi: valorizzando i giovani provenienti<br />
dalla scuola di musica.<br />
Il maestro Della Fonte sul palco.<br />
Quali sono secondo lei le differenze tra il<br />
mondo bandistico svizzero, e più in particolare<br />
quello ticinese, e quello italiano?<br />
La prima, e più evidente, è l’organizzazione. In<br />
Svizzera le associazioni bandistiche ci sono da<br />
tanto tempo e la loro struttura funziona abbastanza<br />
bene. Credo che abbiano portato il<br />
mondo bandistico ad un riconoscimento generale<br />
che in Italia ancora non c’è, e questo è<br />
un grande merito. In Italia le associazioni sono<br />
ancora giovanissime e c’è ancora tanto da fare<br />
sul fronte del coordinamento tra di loro. In<br />
questo senso credo si senta la mancanza<br />
dell’autorevolezza di una federazione come<br />
l’ABS. Anche il livello musicale medio è più<br />
alto: nonostante in Italia vi siano alcune formazioni<br />
di punta che non hanno molto da<br />
invidiare a quelle analoghe svizzere (e di conseguenza<br />
a quelle ticinesi, essendo tra le migliori<br />
del Paese), soprattutto tra le piccole e<br />
medie bande svizzere si nota un’evoluzione di<br />
repertorio, di tecnica esecutiva, di interesse<br />
interpretativo decisamente più matura.<br />
Come giudica la sua esperienza nella giuria<br />
della Festa Federale di Lucerna? E qual è stata<br />
la sua impressione della Festa in generale?<br />
Conosco il mondo bandistico svizzero da diversi<br />
anni, ho partecipato a concorsi di vario<br />
tipo sia come direttore che come esperto, ma<br />
era la prima volta che venivo chiamato alla<br />
Festa Federale e mi ha fatto piacere. Di questo<br />
devo ringraziare la stima e la fiducia che ripongono<br />
in me alcuni importanti musicisti della<br />
svizzera tedesca, dove il mio lavoro sembra<br />
essere più conosciuto che non in Ticino.<br />
La mia personale esperienza è stata positiva:<br />
a causa del modo con cui è stato diviso il<br />
lavoro tra le giurie, ho ascoltato più di 30<br />
volte il bel brano di Franco Cesarini «Bulga-<br />
Lorenzo Della Fonte, musicista polivalente<br />
Direttore d’orchestra specializzato nella letteratura<br />
per fiati, Lorenzo Della Fonte è nato<br />
a Sondrio nel 1960 e si è diplomato in clarinetto,<br />
strumentazione per banda e musica<br />
jazz. Ha studiato direzione d’orchestra in Italia<br />
e all’estero con J. Conjaerts, H. van Lijnschooten,<br />
R. Reynolds, G. Gelmetti, E. Corporon,<br />
J. Cober, A. Spörri.<br />
Nel 2000 ha ottenuto il Primo Premio assoluto<br />
al Concorso Internazionale per Direttori<br />
d‘Orchestra «Prix Credit Suisse» di Grenchen.<br />
Dal 1994 al 1998 è stato direttore principale<br />
della Civica Orchestra di Fiati di Milano, gruppo<br />
con cui collabora come direttore ospite,<br />
e attualmente dirige l’Orchestra di Fiati della<br />
Valtellina, complesso che ha acquisito un<br />
importante ruolo nel mondo fiatistico italiano<br />
e con il quale ha dato numerosi concerti in<br />
Europa. Con questa orchestra ha inciso sei<br />
CD. Dal 1995 è direttore/docente della Giovanile<br />
Orchestra Internazionale di Fiati di<br />
Ripatransone, e inoltre dirige stabilmente la<br />
Società Filarmonica di Arogno (Svizzera) e il<br />
Soli Wind Ensemble. Ha diretto, in oltre 400<br />
concerti, una sessantina di orchestre di fiati<br />
in 13 Paesi del mondo (8 europei, Stati Uniti,<br />
Canada, Argentina, Brasile, Taiwan), risultando<br />
così il direttore di banda italiano più<br />
richiesto all’estero.<br />
È docente di strumentazione per banda presso<br />
il Conservatorio di Udine; insegna direzione<br />
d’orchestra collaborando con associazioni<br />
italiane, europee ed Università USA; ed<br />
è richiesto quale membro di giurie per concorsi<br />
bandistici in tutta Europa. Ha al suo<br />
attivo tredici CD per case discografiche statunitensi,<br />
svizzere ed italiane.<br />
Come compositore è autore di diversi brani<br />
originali e trascrizioni, pubblicati da Molenaar,<br />
Mitropa, Animando, Wicky, Eufonia e<br />
Scomegna: suoi lavori hanno ottenuto premi<br />
in concorsi internazionali e sono incisi, tra gli<br />
altri, sul CD «Voci Stanze Danze», registrato<br />
dall’Orchestra di Ripatransone. È autore del<br />
libro «La Banda: orchestra del nuovo millennio»<br />
sulla storia della letteratura per fiati,<br />
pubblicato da Animando.<br />
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