Josef Zinner - Schweizer Blasmusikverband

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Rivista bandistica Bilancio di Josef Zinner, presidente uscente dell’ABS «La musica bandistica è un diamante nel panorama culturale svizzero!» Nel 1997 i delegati dell’Associazione bandistica svizzera (ABS), per la successione del presidente centrale Josef Meier, hanno nominato il vallesano Josef Zinner. Quest’ultimo cinque anni dopo ha rassegnato le dimissioni, uscendo di scena in occasione dell’assemblea ordinaria del 4 maggio scorso: nell’intervista che vi proponiamo trae un bilancio della sua attività. Non capita spesso: Lei ha assunto l’incarico di presidente dell’Associazione federale di musica e ha rassegnato le dimissioni da presidente dell’Associazione bandistica svizzera J.Z.: La modifica del nome dell’associazione è uno degli obiettivi principali che mi sono posto assumendo questo incarico. Da una parte, il termine «federale» all’estero veniva capito poco, dall’altra la definizione «associazione di musica» era troppo vaga. Con la nuova denominazione sia il paese che il genere musicale sono definiti chiaramente. Nel frattempo numerose federazioni cantonali hanno cambiato il loro nome, adeguandolo a quello dell’associazione mantello. È intervenuta anche un’altra modifica di denominazione: la «Rivista bandistica svizzera» è diventata UNISONO. J.Z.: Anche la riforma del nostro organo ufficiale mi premeva. La «Rivista bandistica svizzera» era troppo poco attraente, soprattutto per i giovani. Avrebbe avuto poco senso modificare unicamente l’impostazione della parte testuale, bisognava anche cambiare l’immagine complessiva. E il cambiamento del nome si iscrive perfettamente in questa ottica. UNISONO ha trovato un’ottima accoglienza. Durante la sua presidenza non ci sono state solo modifiche estetiche, ma anche Josef Zinner: «Mi auguro che la Mobili Pfister e l'ABS continuino a lungo la loro felice collaborazione». strutturali. Penso in particolare al segretariato centrale nella Casa della musica ad Aarau, voluto dal suo predecessore e realizzato dal nuovo comitato. Con ciò si è voluto mostrare che un’associazione con circa 90 000 membri deve anche offrire dei servizi. J.Z.: Già durante la presidenza del mio predecessore ho potuto collaborare alla pianificazione e alla costituzione del segretariato. Quando sono entrato in carica il responsabile del segretariato era già attivo da quattro mesi e la fase introduttiva era più o meno conclusa. Invece l’allestimento dell’archivio e della biblioteca del dottor Walter Biber ci hanno dato moltissimo lavoro. Il segretariato si è affermato nel migliore dei 30 UNISONO 9 •2002
modi, e né le federazioni affiliate, né le autorità dell’associazione potrebbero più farne a meno. Un’associazione nazionale con circa 90 000 soci deve essere gestita in modo professionale. All’inizio della sua presidenza, aveva affermato che l’associazione stava entrando in una fase di consolidamento. Tuttavia il passaggio al nuovo millennio è stato segnato da molte novità. È soddisfatto del suo operato? J.Z.: Si dice: «Persone nuove, idee nuove!» È chiaro che ogni nuovo presidente non vuole proseguire lungo il cammino segnato. Ne consegue che ci si pone degli obiettivi. Gli obiettivi che mi sono posto all’inizio di questo quinquennio, li ho conseguiti tutti, anzi, ho potuto introdurre più innovazioni di quante ne avessi in mente, come per esempio la riorganizzazione della commissione di redazione e la formulazione delle linee direttive dell’ABS. Perciò posso dire di essere molto contento del mio lavoro. Cosa le ha fatto particolarmente piacere? J.Z.: In questi cinque anni ci sono stati moltissimi aspetti salienti. Per me il momento più eccezionale è stato la prima Festa federale di questo secolo, che si è tenuta nel giugno 2001 a Friborgo. Mi ha fatto anche enormemente piacere il fatto che il mio progetto di realizzare una festa nazionale di musica di intrattenimento abbia raccolto il consenso dei delegati all’ultima assemblea ordinaria. Ogni volta mi rallegro del numero crescente di partecipanti ai concorsi musicali, cosa che interpreto come dimostrazione dell’interesse dei giovani per i concorsi. E infine ho sempre avuto a cuore la musica militare. Perciò aspetto con ansia il risultato delle trattative che abbiamo condotto a proposito di Esercito XXI. E cosa l’ha fatta arrabbiare? J.Z.: È inevitabile che non tutto funzioni alla perfezione. Mi sono arrabbiato quando colleghi che erano nella mia stessa barca non hanno mantenuto le promesse fatte. Ma gli aspetti positivi sono stati di gran lunga più numerosi. La buona situazione finanziaria dell’ABS sicuramente ha qualcosa a che fare con un fedele e generoso partner: la Mobili Pfister. J.Z.: La collaborazione con la Mobili Pfister, che da 14 anni si basa sulla stima e l’apprezzamento reciproci, è frutto di un colpo di fortuna. Senza questa sponsorizzazione il bilancio dell’ABS vacillerebbe già da tempo e avremmo dovuto attingere ad altre fonti, vale a dire a più alte quote sociali. Per questo desidero fermamente che la marcia Mitenand, composta da Robert Grob in occasione del quinto anniversario della collaborazione tra l’ABS e la Mobili Pfister, resti ancora per anni l’emblema musicale di questo felice connubio. La continuità all’interno del comitato centrale è garantita. I quattro posti vacanti sono stati occupati da persone piene di spirito di iniziativa. In qualità di presidente onorario dell’ABS cosa desidera e cosa si aspetta dalla nuova direzione? J.Z.: Sono contento che altre persone competenti in campo musicale si siano messe a disposizione per assumere questi incarichi impegnativi. Nutro piena fiducia nel nuovo comitato, ma mi guardo bene dall’impartire consigli. Non sarò un presidente ombra, ma continuerò a seguire gli avvenimenti della federazione con grande interesse. Complessivamente, Lei ha fatto parte del comitato centrale per tredici anni.Cosa è cambiato in questo periodo? J.Z.: La musica è in continua evoluzione. Ho già parlato delle modifiche e delle novità all’interno dell’associazione. Dal punto di vista musicale, le società di musica negli ultimi anni e decenni hanno fatto progressi notevoli. Ciò dipende principalmente dalla migliore formazione musicale dei maestri e dei giovani musicanti. Non bisogna però tacere il rovescio della medaglia: in alcune regioni ci sono società che non riescono a sopravvivere perché mancano i suonatori. Al giorno d’oggi l’idea di società non ha più il valore che aveva in passato. La letteratura bandistica è cambiata sensibilmente negli ultimi anni. I brani da concerto spesso vengono scelti pensando che «tutto ciò che è nuovo, va bene», col risultato che i concerti diventano calvari per chi li esegue e vie crucis per chi li ascolta. Dopo la Festa federale del 1996 a Interlaken, che ha registrato un record di partecipazioni,anche Friborgo ha ospitato una festa eccezionale, che ha coinvolto più di 400 società. J.Z.: Dopo Interlaken ci si chiedeva: «Quo vadis festa federale?». Per questo mi ha fatto enormemente piacere sapere che anche a Friborgo più di 400 società avrebbero concorso. Il livello musicale è salito nuovamente, dopo Interlaken. È stata una festa grandiosa. Gli organizzatori e le autorità centrali dell’ABS hanno raccolto moltissime lodi. Sono convinto che anche la Festa federale di Lucerna nel 2006 costituirà una pietra miliare nella storia dell’associazione. Rivista bandistica Il Festival svizzero di musica leggera costituisce un’ulteriore novità assoluta. Questa manifestazione a carattere nazionale si svolgerà per la prima volta nel 2004 nella regione di Svitto. Sono previsti concorsi con e senza spettacolo e presentazioni di marcia. Cosa si aspetta da questa festa? Avrà ripercussioni qualitative e quantitative sulla tradizionale festa della musica? J.Z.: È certamente possibile che alla festa tradizionale partecipi qualche società in meno, che avrà preferito prendere parte alla festa di musica leggera. Tuttavia immagino che entrambe le manifestazioni attireranno società che amano misurarsi in concorsi. La concorrenza tra le due feste della musica sarà minima, poiché il panorama della musica per fiati è estremamente variato. Inoltre abbiamo posto degli obiettivi qualitativi alti anche per quanto riguarda la musica da intrattenimento. Uno degli aspetti centrali dell’attività dell’ABS è costituito dall’istruzione. Un aspetto particolarmente importante, se si pensa che il numero di soci dell’ABS è stagnante. J.Z.: La promozione dell’istruzione di base e del perfezionamento dei giovani e dei maestri è uno dei compiti principali dell’ABS. Tre anni fa è entrato in vigore un nuovo regolamento del perfezionamento, ora adottato da quasi tutte le federazioni cantonali. Inoltre, negli ultimi anni abbiamo sostenuto massicciamente la collaborazione con le scuole musicali regionali e cantonali, i conservatori e il centro di formazione della musica militare. Annualmente l’ABS sostiene la formazione presso le federazioni cantonali con circa 160 000.– franchi, denaro ben speso. Come Lei ha detto, il panorama della musica per fiati è molto variato.Da una parte l’aspetto orchestrale, dall’altro quello popolare, praticato in molti paesi da giovani e meno giovani. Come può un’associazione mantello fare le scelte giuste? J.Z.: Non ponendo parametri troppo limitativi. Mi sembra importante che ci sia rispetto reciproco tra chi suona musica da concerto e chi suona buona musica da intrattenimento. In fondo, ogni società dovrebbe cercare di accontentare il proprio pubblico, facendo anche delle inevitabili concessioni. Con il Festival svizzero di musica leggera l’offerta dell’ABS è stata ampliata notevolmente. UNISONO 9 •2002 31
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