170329_Jahresbericht_low_einzel

doveva fermarsi, o limitarsi a redigere un
semplice ”documento di proposte” e non
una legge di riforma. Quando hanno cambiato
la legge a metà lavori della Convenzione
il cerchio si è chiuso.
RDS: SVP e PD hanno avviato un processo
senza avere la minima idea a che cosa
andassero incontro. Poi si sono pentiti: già
subito dopo le provinciali del 2013 molti
hanno cominciato a dire che con quel che
accadeva a Roma non c’erano più le condizioni.
La verità è che per partiti abituati a
decidere tutto loro, il tempo dei cittadini e
delle cittadine non arriva mai!
Cos’è che non funziona in questa Convenzione?
LP: E’ nata viziata. Primo, non è stata
data pari dignità ai gruppi linguistici con
una composizione paritetica, ma è stata
applicata la proporzionale, cioè la logica
del più forte. Secondo, la legge prevede
il “metodo del consenso”, ma senza un
gruppo di moderazione esterno e forte ciò
è impossibile. Terzo, il Consiglio provinciale
non ha dotato il Konvent di una consulenza
giuridica indipendente. Quarto, manca
completamente un coordinamento tra il
Forum dei 100, la Convenzione dei 33 e
la Consulta di Trento. Tutto ciò si poteva
rimediare, se ci fosse stata la volontà
politica.
RDS: Invece la maggioranza ha preferito
ridurre la Convenzione in una sorta di
workshop culturale.
A questo punto che cosa uscirà?
LP: La maggioranza centra tutto sulle
competenze da strappare a Roma. L’altra
prospettiva del nuovo patto di convivenza
è portata avanti da una minoranza. La
cosa più brutta per me, che ho sempre
vissuto in ambienti misti, è che esco dalle
sedute della Convenzione con in testa il
linguaggio del “noi” e del “loro”.
RDS: Il Konvent è servito per far emergere
chiaramente le diverse visioni: la “Vollautonomie”
della Svp, cioè più competenze
possibili alla Provincia. Gli Schützen
cavalcano la Vollautonomie convinti che
renderà obbligata la strada della “Selbstbestimmung”.
E poi c’è l’idea di una
nuova qualità della convivenza, più libera,
democratica e europea. Che è la nostra.
Dunque non è tutto
inutile?
RDS: La Convenzione
serve per
mettere nero su
bianco queste
tre diverse
visioni e aprire
una discussione
vera nella
società.
LP: Se non può
essere un punto di
arrivo, almeno sia un
punto di partenza.
Laura
Polonioli
und Riccardo Dello
Sbarba sind Mitglieder des
Konvents der 33. Wir haben sie
zum Überarbeitungsprozess des
Autonomiestatuts interviewt. „Wir brauchen
den Konvent, um Schwarz auf Weiß alle
unterschiedlichen Visionen unserer Autonomie
darzulegen. Das kann uns helfen, eine echte
Diskussion darüber in der Gesellschaft zu
führen“, sagt Riccardo Dello Sbarba. Und
Laura Polonioli unterstreicht: „Wenn der
Konvent kein Ergebnis bringen kann,
dann soll er mindestens der
Start von etwas Neuem
sein.“
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