Neumarkt / Egna Neumarkt: Lebensqualität und ...
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turrisbabel 62 Mai Maggio 2004 Note intorno al restauro del Castello di Salorno – Umstrukturierung / Restauro 35<br />
3 Planimetria generale<br />
dell’intervento<br />
4 Vista della torre-scala dal<br />
vallo, in evidenza le variazioni<br />
armoniche dei listelli<br />
in larice di rivestimento.<br />
5 L’interno della torrescala<br />
con i suoi mutevoli<br />
effetti luminosi.<br />
6 Uno dei servizi igienici<br />
costruiti a ridosso della<br />
roccia viva, sanitari in acciaio<br />
satinato Franke.<br />
Foto Francesco Barasciutti<br />
profili in ferro di produzione industriale,<br />
utilizzando il minimo del materiale per la<br />
massima resa strutturale. Questi scheletri<br />
funzionali sono dotati di gradini, solai e<br />
camminamenti ove necessario e sono stati<br />
rivestiti con schermi costituiti da listelli<br />
di larice, dei frangisole più o meno fitti a<br />
seconda della vista da offrire al visitatore.<br />
Questo sistema è capace di incrementare<br />
il grado di sicurezza del luogo e dell’incolumità<br />
delle persone, come pure di “incorniciare”<br />
i diversi scorci e le vedute della<br />
valle, definendo punti di vista privilegiati e<br />
4 – 5 – 6<br />
dando risalto ad un paesaggio “troppo<br />
eccezionale” per essere guardato senza<br />
limitazioni. Lo stesso accade per le vedute<br />
sull’interno del castello, dove la delimitazione<br />
temporanea della visuale accentua il<br />
senso di scoperta e la conseguente comprensione<br />
delle rocce, delle murature, dei<br />
lacerti di intonaco e di pietra che compongono<br />
la rovina. L’uso del legno offre inoltre<br />
un vantaggio: il passaggio delle stagioni<br />
e l’azione delle intemperie provvederà<br />
a modificare gradualmente il colore e “die<br />
Temperatur” dell’intervento, il legno che<br />
oggi appare “nuovo” e del suo colore naturale<br />
assumerà progressivamente le tonalità<br />
del grigio, relazionandosi per osmosi al<br />
contesto. Questo vale anche per le strutture<br />
metalliche, che sono state lasciate prive di<br />
trattamenti protettivi in modo da assumere,<br />
arrugginendo, la necessaria patina.<br />
Il rapporto che si stabilisce tra gli elementi<br />
di nuova costruzione e la rovina preesistente<br />
è pertanto quello tra soggetti autonomi<br />
e chiaramente identificati, privi di relazioni<br />
di discendenza o di parentela, mentre l’evidenza<br />
dei materiali e le forme geometriche<br />
elementari di questi “inserti” permettono<br />
la collocazione dell’intervento di restauro<br />
nel contemporaneo. La progettazione esecutiva<br />
dei manufatti da collocare all’interno<br />
della rovina inoltre si definisce e si articola<br />
a partire dalle relazioni e dai rapporti che<br />
siamo stati in grado di stabilire con la spa-<br />
zialità delle antiche mura, bastioni, torri,<br />
piani di calpestio e merlature; a guidare la<br />
mano è stata la necessità, necessità di<br />
superare dislivelli e di raggiungere luoghi<br />
difficilmente accessibili, non il linguaggio<br />
da usare o la foggia da dare a ciò che si intendeva<br />
realizzare. L’intervento, così come<br />
appare oggi, risulta essere interamente<br />
reversibile; togliendo i manufatti in ferro<br />
e legno e chiudendo la strada forestale al<br />
pubblico si renderebbe il castello inaccessibile,<br />
e rapidamente la vegetazione prenderebbe<br />
il sopravvento, aiutata dai detriti che,<br />
scivolando a valle, anno dopo anno tornerebbero<br />
a coprire parti della rovina.<br />
La conservazione della rovina si è attuata<br />
quindi unicamente attraverso il progetto e<br />
l’innovazione, non solo tecnico-funzionale ma<br />
di percezione del luogo e dei sui significati,<br />
al fine di modificarli alla luce del presente.