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dal 28 MAGGIO al 3 GIUGNO 2013

28 mag. - 3 giugno 2013 - CSV Vicenza

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domenica 26 maggio <strong>2013</strong> – CRONACA – Pagina 30CONCORSO. Il reportage sulla Giornata delle m<strong>al</strong>attie rare che si è imposto <strong>al</strong> concorso indetto <strong>d<strong>al</strong></strong> Giorn<strong>al</strong>edi VicenzaSe vince il cuore della ragioneMelania Diodà*Una studentessa del Boscardin racconta le emozioni provate nell´ascoltare le testimonianze di chi vive nellasofferenzaLo scorso <strong>28</strong> febbraio, in occasione della Giornata mondi<strong>al</strong>e dellem<strong>al</strong>attie rare, studenti, insegnanti, esponenti della politica e ministridella Fede si sono ritrovati <strong>al</strong> teatro Comun<strong>al</strong>e di Vicenza per rendereomaggio <strong>al</strong>le persone sofferenti che coraggiosamente sono s<strong>al</strong>ite sulp<strong>al</strong>co per dare un´indelebile testimonianza, per lasciare il segno in unmondo che troppo spesso non sa dar loro sufficiente ascolto. Tuttirichiamati <strong>d<strong>al</strong></strong>l´Associazione Baschirotto di Costozza che da 25 anniopera per arricchire in maniera rilevante le risposte assistenzi<strong>al</strong>icercando di sottolineare la necessità di migliorare la cura el´assistenza ai m<strong>al</strong>ati e di promuovere nel contempo le attività divolontariato.Sono circa 8000 le m<strong>al</strong>attie rare censite e molte <strong>al</strong>tre devono ancoraessere studiate. Ma <strong>d<strong>al</strong></strong>lo scenario europeo iniziano a giungererisposte concrete: sono stati stanziati 144 milioni di euro per finanziare26 nuovi progetti che interesseranno 30 milioni di cittadini dellaComunità Europea che quotidianamente devono confrontarsi con ladifficoltà di condurre una vita solcata <strong>d<strong>al</strong></strong> dolore. Un patimento che puòMatteo e Anna Guerra affetti da NiemannPick per le “M<strong>al</strong>attie rare”difficilmente essere compreso da chi è giudicato <strong>d<strong>al</strong></strong>la società moderna una persona “norm<strong>al</strong>e”, soltanto inbase ad insensati canoni che fanno riferimento ad una sorta di perfezione fisica e ment<strong>al</strong>e. Un´infaustaafflizione con cui t<strong>al</strong>uni devono convivere ma non per questo inabili a trasmettere forti emozioni con una voceflebile e a dare lezioni di vita tramite la luce dei loro occhi nei qu<strong>al</strong>i si possono leggere paure e desideri,fragilità ed un coraggio da avventurieri.Ineffabile l´audacia dei 20 anni di Simone costretto a vivere legato ad una sedia a rotelle essendo affetto dauna m<strong>al</strong>attia che porta <strong>al</strong>l´autolesionismo. Indicibile la convinzione di due fratelli colpiti <strong>d<strong>al</strong></strong>la Niemann Pick chea lungo andare impedisce l´attuazione dei movimenti più semplici.Anche loro sopra quella m<strong>al</strong>edetta sedia ad evidenziare con il fiato interrotto quanto l´epiteto rare nonsignifichi impossibili: ognuno deve avere il diritto di lottare, il diritto di vivere.La persona sofferente avverte anche le sofferenze derivanti <strong>d<strong>al</strong></strong> processo assistenzi<strong>al</strong>e e corre il rischio disentirsi emarginato <strong>d<strong>al</strong></strong> mondo che nel frattempo volge lo sguardo <strong>al</strong> futuro. Come dimenticare le parole didue fidanzati: lui, geometra, affetto da una m<strong>al</strong>attia che provoca inefficienze motorie e lei <strong>d<strong>al</strong></strong>la sindrome dellafame cronica che ha saputo trasformare la m<strong>al</strong>attia in un punto di forza che l´ha portata a vincere l´Oro <strong>al</strong>lePar<strong>al</strong>impiadi. Una storia a lieto fine che culminerà a giugno col loro matrimonio. E ancora la testimonianza didue sorelle obbligate a vivere con una mascherina per evitare di in<strong>al</strong>are sostanze chimiche e “condannate <strong>al</strong>lamorte”, come sostenuto da una delle due.Questi m<strong>al</strong>ati non hanno scudi per proteggersi, né armi per difendersi, sono sotto un tempor<strong>al</strong>e senza <strong>al</strong>cunriparo con una v<strong>al</strong>igia di sogni in mano. Per loro niente più è ugu<strong>al</strong>e a ieri, m<strong>al</strong>inconie e ricordi li spingonoverso il domani. Spesso è più semplice abbassare lo sguardo, far finta di non sentire, di non sapere.È certamente difficoltoso credere nell´esistenza di una prateria per correre più forte della m<strong>al</strong>inconia, pensareche una zona di battaglia possa rifiorire. Occorre sostituire il cuore della ragione <strong>al</strong>le ragioni del cuore. È durosorridere e voltare pagina, ma tutto si può fare quando si indossano le <strong>al</strong>i del dolore.*Istituto BoscardinVicenza

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