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Allegato B - Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Napoli ...

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Regolamento <strong>di</strong>dattico del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per laProgettazione e la Produzionenella Facoltà <strong>di</strong> <strong>Ingegneria</strong> dell'Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> Federico IIClasse delle Lauree magistrali in INGEGNERIA MECCANICA, Classe n. LM-33Art.1. DefinizioniAi sensi del presente regolamento si intendono:a) per Facoltà, la Facoltà <strong>di</strong> <strong>Ingegneria</strong> dell'Università <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> Federico II;b) per Regolamento sull'Autonomia <strong>di</strong>dattica (RAD), il Regolamento recante norme concernenti l'Autonomia Didattica <strong>degli</strong>Atenei, <strong>di</strong> cui al D.M. del 3 novembre 1999, n.509 come mo<strong>di</strong>ficato e sostituito dal D.M. del 22 ottobre 2004, n. 270;c) per Regolamento Didattico <strong>di</strong> Ateneo (RDA), il Regolamento approvato dall'Università <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> Federico II aisensi dell'Art.11 del D.M del 23 ottobre 2004, n. 270;d) per Decreti ministeriali, <strong>di</strong> seguito denominati DCL, i D.M. del 16 marzo 2007 <strong>di</strong> determinazione delle classi delle laureeuniversitarie e delle classi delle lauree magistrali;e) per Corso <strong>di</strong> Laurea magistrale, il Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione,come in<strong>di</strong>viduato dall'Art.2 del presente regolamento;f) per titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, la Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione, come in<strong>di</strong>viduatadall'Art.2 del presente regolamento;nonché tutte le altre definizioni <strong>di</strong> cui all'Art.1 del RDA.Art.2. Titolo e Corso <strong>di</strong> Laurea MagistraleIl presente regolamento <strong>di</strong>sciplina il Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione,appartenente alla Classe delle Lauree Magistrali in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica, Classe n. LM-33, <strong>di</strong> cui alla tabella allegata al DCL e alrelativo Or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong>dattico inserito nel RDA, afferente alla Facoltà <strong>di</strong> <strong>Ingegneria</strong>.I requisiti <strong>di</strong> ammissione a Corsi <strong>di</strong> Laurea Magistrale sono quelli previsti dalle norme vigenti in materia. Altri requisiti formativie culturali richiesti per l'accesso al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione, sonoregolati dal successivo Art. 4.La Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione, ha come obiettivo la formazione <strong>di</strong> una figuraprofessionale capace <strong>di</strong>:- conoscere approfon<strong>di</strong>tamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze <strong>di</strong> base ed essere capace <strong>di</strong>utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approcciointer<strong>di</strong>sciplinare;- conoscere approfon<strong>di</strong>tamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfon<strong>di</strong>to relativamentea quelli dell'ingegneria meccanica, nella quale sia capace <strong>di</strong> identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo,problemi complessi o che richiedono un approccio inter<strong>di</strong>sciplinare;- ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;- progettare e gestire esperimenti <strong>di</strong> elevata complessità;- dotata <strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong> contesto e <strong>di</strong> capacità trasversali;- avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale;Il Laureato Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione dovrà, inoltre, essere in grado <strong>di</strong> utilizzarecorrettamente la lingua Inglese in forma scritta e orale ed essere in possesso <strong>di</strong> adeguate conoscenze che permettano l’uso <strong>degli</strong>strumenti informatici, necessari nell'ambito specifico <strong>di</strong> competenza e per lo scambio <strong>di</strong> informazioni generali.Art.3. Requisiti per l'ammissionePer l’iscrizione al corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione sono previsti, inottemperanza all’art. 6 comma 2 del DM 270/04 e con le modalità <strong>di</strong> seguito definite, specifici criteri <strong>di</strong> accesso riguardanti ilpossesso <strong>di</strong> requisiti curriculari e l'adeguatezza della personale preparazione dello studente. Detti requisiti prevederanno, tral’altro, la documentata capacità <strong>di</strong> utilizzare correttamente, in forma scritta e orale, la lingua Inglese.3.1 Requisiti curriculariPer essere ammessi al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione occorre essere inpossesso della Laurea, ovvero <strong>di</strong> altro titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o conseguito all'estero riconosciuto idoneo. I requisiti curriculari perl’ammissione sono automaticamente posseduti dai laureati dei corsi <strong>di</strong> Laurea in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica. istituiti presso questoAteneo, ai sensi del D.M. 509/99 e del D.M. 270/04L’iscrizione al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la Progettazione e la Produzione non è consentita in<strong>di</strong>fetto dei requisiti minimi curriculari <strong>di</strong> cui all’allegato C del presente Regolamento. Il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o in


<strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la Progettazione e la Produzione, eventualmente avvalendosi <strong>di</strong> un’apposita commissione istruttoria,valuta i requisiti curriculari posseduti dal can<strong>di</strong>dato e ne riconosce i cre<strong>di</strong>ti in tutto o in parte.Eventuali integrazioni curriculari andranno effettuate dallo studente anteriormente alla iscrizione, ai sensi dell’art. 6 comma 1 delD.M. 16 marzo 2007 (Decreto <strong>di</strong> Istituzione delle Classi delle Lauree Magistrali). L’integrazione potrà essere effettuata, a secondadei casi, me<strong>di</strong>ante iscrizione a singoli corsi <strong>di</strong> insegnamento attivati presso i Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questo Ateneo ai sensi dell’art. 20,comma 6, Regolamento Didattico d’Ateneo, ovvero me<strong>di</strong>ante iscrizione al Corso <strong>di</strong> Laurea in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per laProgettazione e la Produzione <strong>di</strong> questo Ateneo con abbreviazione <strong>di</strong> percorso ed assegnazione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> che preveda leintegrazioni curriculari richieste per l’immatricolazione al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale.3.2 Verifica della personale preparazione dello studenteIn sede <strong>di</strong> prima attivazione del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la Progettazione e la Produzione, ilpossesso <strong>di</strong> un titolo <strong>di</strong> Laurea conseguito presso questo Ateneo nel triennio antecedente l’immatricolazione e che consental’accesso al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale ai sensi dell’art. 3.1 del presente Regolamento costituisce verifica positiva della personalepreparazione dello studente. Negli altri casi il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o competente stabilirà specifiche modalità <strong>di</strong> verificadella personale preparazione dello studente ai fini dell’ammissione.Art.4. Articolazione <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>4.1. CurriculaIl Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione si articola nei curricula riportatinell'allegato B.1 al presente Regolamento. L’<strong>Allegato</strong> B.1 riporta, per ciascun curriculum, l'elenco <strong>degli</strong> insegnamenti, conl'eventuale articolazione in moduli, l'in<strong>di</strong>cazione dei settori e <strong>degli</strong> ambiti scientifico <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> riferimento, l'elenco delle altreattività formative, i cre<strong>di</strong>ti assegnati a ciascuna attività formativa.La Laurea Magistrale si consegue me<strong>di</strong>ante l'acquisizione <strong>di</strong> 120 Cre<strong>di</strong>ti Formativi Universitari (CFU) con il superamento <strong>degli</strong>esami, in numero non superiore a 12, e lo svolgimento delle altre attività formative, secondo le previsioni del presenteregolamento. Ai fini del conteggio <strong>degli</strong> esami vanno considerate le attività caratterizzanti, le affini o integrative e quelleautonomamente scelte dallo studente. Per l’attribuzione dei CFU previsti per queste ultime deve essere computato un unico esame,ferme restando da parte dello studente la libertà <strong>di</strong> scelta tra tutti gli insegnamenti attivati nell’Università, purché coerenti con ilprogetto formativo, e la possibilità <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> ulteriori CFU nelle <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> base e caratterizzanti. Restano escluse dalconteggio le prove che costituiscono un accertamento <strong>di</strong> idoneità relativamente alle attività <strong>di</strong> cui all’art. 10 comma 5 lettere c), d)ed e) del RAD.4.2. Attività formative e relative tipologieL'impegno orario riservato allo stu<strong>di</strong>o personale e ad altre attività formative <strong>di</strong> tipo in<strong>di</strong>viduale non deve essere inferiore al 50%dell'impegno orario complessivo.L'allegato B.2 specifica, per ciascun insegnamento, i moduli da cui esso è costituito e, per ciascun modulo:a) il settore scientifico - <strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> riferimento,b) i Cre<strong>di</strong>ti Formativi Universitari (CFU),c) le tipologie <strong>di</strong>dattiche previste (Lezioni, Esercitazioni, ecc.),d) gli obiettivi formativi specifici,e) i contenuti.4.3. Obsolescenza dei Cre<strong>di</strong>ti formativi universitariI cre<strong>di</strong>ti acquisiti non sono <strong>di</strong> norma soggetti ad obsolescenza, fatta salva la <strong>di</strong>sciplina che regola le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> decadenza daglistu<strong>di</strong>. L’obsolescenza <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti formativi relativi a specifiche attività formative può essere deliberata dal Consiglio <strong>di</strong> Facoltà, suproposta motivata del Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o. La delibera <strong>di</strong> obsolescenza riporterà l’in<strong>di</strong>cazione delle modalità per laconvalida dei cre<strong>di</strong>ti obsoleti, stabilendo le eventuali prove integrative che lo studente dovrà sostenere.Art.5. Organizzazione <strong>di</strong>dattica5.1. Tipo <strong>di</strong> organizzazioneLe attività formative si articolano in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici riportati nel Manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> secondo le determinazioni <strong>degli</strong> organicompetenti. Esse si svolgono in tempi <strong>di</strong>fferenti da quelli de<strong>di</strong>cati agli esami.5.2. Manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>Il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la Progettazione e la Produzione propone entro il 30 maggio <strong>di</strong> ognianno il Manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> relativo all'Anno Accademico successivo. Il Manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> in<strong>di</strong>ca i curricula da attivare inottemperanza all’Art. 4.1 del presente regolamento e specifica:.a) l'elenco dei moduli e <strong>degli</strong> insegnamenti che vengono attivati e la loro collocazione nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici previsti dal precedentecomma 1;b) il calendario delle attività formative, definite in accordo con la programmazione <strong>di</strong>dattica annuale della Facoltà;c) il calendario delle sessioni <strong>di</strong> esame or<strong>di</strong>narie, da collocare alla fine <strong>di</strong> ciascun periodo <strong>di</strong>dattico;d) il calendario della sessione <strong>di</strong> esame <strong>di</strong> recupero, da tenersi nel mese <strong>di</strong> settembre, prima dell'inizio delle attività formative delsuccessivo anno accademico;2


e) le norme che regolano la sostituzione <strong>di</strong> insegnamenti impartiti negli anni precedenti e che siano stati soppressi;f) le regole per la compilazione <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.5.3. Piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oOgni anno gli studenti possono presentare il Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il successivo Anno Accademico. La presentazione ha luogo neitempi e con le modalità definite dal Manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>.Il Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o può essere presentato prima dell'iscrizione all'anno accademico successivo e prima del versamento del bollettino<strong>di</strong> iscrizione. L'approvazione sarà comunque subor<strong>di</strong>nata all’avvenuta iscrizione entro i termini previsti e alla conformità dei dati<strong>di</strong> iscrizione con quelli <strong>di</strong> presentazione del Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.I Piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sono esaminati dal Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la Progettazione e la Produzioneentro 30 giorni dalla data <strong>di</strong> scadenza per la presentazione. In mancanza <strong>di</strong> delibera entro quel termine, essi sono consideratiapprovati limitatamente alla parte conforme a curricula ed insegnamenti opzionali riportati nel presente Regolamento (AllegatiB1) e nel manifesto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> in ogni caso il Consiglio del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o deliberq espressamente in or<strong>di</strong>ne alle attivitàautonomamente scelte dallo studente.Qualora lo studente non perfezioni, nelle forme e nei tempi previsti per questo adempimento, l'iscrizione all'anno accademico cuiil Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si riferisce, esso non avrà efficacia.In caso <strong>di</strong> mancata presentazione del Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o entro i termini <strong>di</strong> scadenza, allo studente verrà assegnato d’ufficio un piano <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o comprendente gli insegnamenti obbligatori per l’anno <strong>di</strong> corso a cui si iscrive, nonchè una selezione <strong>di</strong> insegnamentistabiliti dal Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o nel cui ambito lo studente può sostenere qualsiasi esame fino a copertura dei cre<strong>di</strong>tinecessari. E’ fatta salva la facoltà per lo studente <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarlo nell’anno successivo entro i termini stabiliti.Esclusivamente allo studente che intenda presentare domanda <strong>di</strong> passaggio è consentito <strong>di</strong> presentare contestualmente il Piano <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o in deroga alle scadenze previste.5.4. FrequenzaIn considerazione del tipo <strong>di</strong> organizzazione <strong>di</strong>dattica prevista nel presente regolamento e, in particolare, <strong>di</strong> quanto regolal'accertamento del profitto, <strong>di</strong> norma è prevista la frequenza obbligatoria a tutte le attività formative. In particolare, per gliinsegnamenti che comprendono attività <strong>di</strong> Laboratorio, la frequenza ad almeno il 70% <strong>di</strong> esse è prerequisito per poter accederealla valutazione.Per gli insegnamenti nei quali la verifica del profitto include gli accertamenti in itinere, con prove da svolgersi durante losvolgimento del corso, il prerequisito per accedere alla valutazione è l'aver svolto almeno il 70% delle prove.5.5. Insegnamento a <strong>di</strong>stanza (tele<strong>di</strong>dattica)Per talune attività formative il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o potrà stabilire in aggiunta alla modalità convenzionale, l’attivazione<strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> insegnamento a <strong>di</strong>stanza (tele<strong>di</strong>dattica). Lo studente che intenda avvalersi <strong>degli</strong> strumenti <strong>di</strong> insegnamento a<strong>di</strong>stanza ne presenterà istanza, la quale sarà valutata dal Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o. Lo studente la cui istanza <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong>strumenti <strong>di</strong> insegnamento a <strong>di</strong>stanza sia stata accolta favorevolmente è esonerato dagli obblighi <strong>di</strong> frequenza <strong>di</strong> cui al commaprecedente, obblighi che saranno sostituiti da opportune ed idonee verifiche delle attività da lui espletate in modalità remota; restafermo che gli esami <strong>di</strong> profitto si svolgono in presenza.Art.6. TutoratoNell'ambito della programmazione <strong>di</strong>dattica, il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o organizza le attività <strong>di</strong> orientamento e tutoratosecondo quanto in<strong>di</strong>cato nell'apposito Regolamento previsto dall'Art.12 comma 1 del RDA.Art.7. Ulteriori iniziative <strong>di</strong>datticheIn conformità agli Artt. 2, comma 8, 18 e 19 del RDA,, il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o può proporre all'Università l’istituzione <strong>di</strong>iniziative <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> perfezionamento e <strong>di</strong> formazione permanente, corsi <strong>di</strong> preparazione agli Esami <strong>di</strong> Stato per l'abilitazioneall'esercizio delle professioni e ai concorsi pubblici, corsi per l'aggiornamento e la formazione <strong>degli</strong> insegnanti <strong>di</strong> ScuolaSuperiore, Master, ecc. Tali iniziative possono anche essere promosse attraverso convenzioni dell’Ateneo con Enti pubblici oprivati.Art.8. Passaggi e trasferimentiIl riconoscimento dei cre<strong>di</strong>ti acquisiti è deliberato dal Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o. A questo fine, esso può istituire un'appositacommissione istruttoria, che, sentiti i docenti del settore scientifico - <strong>di</strong>sciplinare cui l'insegnamento/modulo afferisce, formuliproposte per il Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o. I cre<strong>di</strong>ti acquisiti in settori scientifico-<strong>di</strong>sciplinari che non compaiono nei curriculadel Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione potranno essere riconosciuti acon<strong>di</strong>zione che gli insegnamenti/moduli a cui fanno riferimento siano inseriti in un Piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o approvato.Art.9. Esami e altre verifiche del profittoL'esame <strong>di</strong> profitto ha luogo per ogni insegnamento. Esso deve tenere conto dei risultati conseguiti in eventuali prove <strong>di</strong> verificasostenute durante lo svolgimento del corso (prove in itinere).Le prove <strong>di</strong> verifica effettuate in itinere sono inserite nell’orario delle attività formative; le loro modalità sono stabilite dal docentee comunicate agli allievi all'inizio del corso.L'esame e/o le prove effettuate in itinere possono consistere in:- verifica me<strong>di</strong>ante questionario/esercizio numerico;3


- relazione scritta;- relazione sulle attività svolte in laboratorio;- colloqui programmati;- verifiche <strong>di</strong> tipo automatico in aula informatica.Alla fine <strong>di</strong> ogni periodo <strong>di</strong>dattico, lo studente viene valutato sulla base dell’esito dell'esame e delle eventuali prove in itinere. Incaso <strong>di</strong> valutazione negativa, lo studente avrà l'accesso a ulteriori prove <strong>di</strong> esame nei successivi perio<strong>di</strong> previsti.In tutti i casi, il superamento dell'esame determina l'acquisizione dei corrispondenti CFU.Art.10. Tempi10.1. Percorso normaleLa durata normale del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione è <strong>di</strong> 2 anni.10.2 Iscrizione al secondo annoLo studente decide autonomamente se iscriversi al secondo anno <strong>di</strong> corso oppure se iscriversi, su richiesta scritta da presentare allaSegreteria Studenti entro i termini previsti per l’iscrizione, come ripetente al primo anno.Lo studente che si iscrive come ripetente ha accesso alle stesse sessioni <strong>di</strong> esame previste per gli studenti fuori corso.Art.11. Esame <strong>di</strong> Laurea MagistraleL'esame <strong>di</strong> Laurea Magistrale si riferisce alla prova finale prescritta per il conseguimento del relativo titolo accademico.Per essere ammesso all'esame <strong>di</strong> Laurea Magistrale, lo studente deve avere acquisito tutti i cre<strong>di</strong>ti formativi previsti dal suo Piano<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, tranne quelli relativi all'esame finale. Inoltre, è necessario che lo studente abbia adempiuto ai relativi obblighiamministrativi.La prova finale consiste nella <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> una Tesi <strong>di</strong> Laurea Magistrale redatta in modo originale dallo studente sotto la guida<strong>di</strong> uno o più relatori. Il lavoro <strong>di</strong> tesi può anche essere redatto in lingua inglese. In tal caso ad esso deve essere allegato un estrattoin lingua italiana.La commissione perverrà alla formulazione del voto <strong>di</strong> laurea magistrale tenendo conto: a) della qualità dell’elaborato presentatoalla <strong>di</strong>scussione e della sua esposizione; b) della me<strong>di</strong>a dei voti ottenuti negli insegnamenti inclusi nel curriculum dello studente,pesati per il numero <strong>di</strong> CFU attribuiti a ciascun insegnamento; c) delle eventuali attività integrative svolte dallo studente, qualitirocini, perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in Università e centri <strong>di</strong> ricerca italiani e stranieri.Art. 12. Opzioni dai preesistenti Or<strong>di</strong>namenti all’Or<strong>di</strong>namento ex D.M. 270/04Gli studenti iscritti al Corso <strong>di</strong> Laurea Specialistica in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e produzione dell’or<strong>di</strong>namentoex D.M. 509/99 possono optare per l'iscrizione al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e laproduzione dell’or<strong>di</strong>namento ex D.M. 270/04 secondo quanto <strong>di</strong>sposto dall'Art. 35 comma 2 del RDA. Il riconoscimento <strong>degli</strong>stu<strong>di</strong> compiuti sarà deliberato dal Consiglio dei Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o, previa la valutazione in cre<strong>di</strong>ti <strong>degli</strong> insegnamentidell’or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> provenienza e la definizione delle corrispondenze fra gli insegnamenti/moduli dell’or<strong>di</strong>namento ex D.M.270/04 e <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> provenienza. L’allegato E al presente regolamento riporta le modalità <strong>di</strong> opzione.Le transizioni <strong>di</strong> studenti iscritti a Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>versi dal Corso <strong>di</strong> Laurea in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica sono considerate comerichieste <strong>di</strong> passaggio, secondo quanto <strong>di</strong>sposto dall'Art.35 comma 3 del RDA.Allo studente possono essere riconosciuti anche CFU relativi ad attività formative collocate in anni successivi a quello a cui èstato iscritto.4


Insegnamento oattività formativaModulo(ove presente)CFUSSDTipologia (*)Ambito DisciplinarePropedeuticità<strong>Allegato</strong> B.1Curricula del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione.I AnnoMisure meccaniche e termiche 9 ING-IND/12 2 Ing. MeccanicaDinamica dei sistemi meccanici 9 ING-IND/13 2 Ing. MeccanicaA scelta dello studente tra:Ing. Meccanica- Costruzione <strong>di</strong> macchine II-Progettazione assistita <strong>di</strong>9 ING-IND/14 2strutture meccanicheModellazione geometrica eIng. Meccanica9 ING-IND/15 2prototipazione virtualeTecnologie speciali 9 ING-IND/16 2 Ing. MeccanicaGestione della produzioneindustriale9 ING-IND/17 2Ing. MeccanicaII AnnoAttività formative curriculari ascelta dello studente (daprendersi nella tabella A) ve<strong>di</strong>12 4nota a)Attività formative curriculari ascelta dello studente (daprendersi nella tabella B1 o B2)9ve<strong>di</strong> nota a)Attività formative curriculari ascelta dello studente (daprendersi nella tabella B3 o B4)9 2ve<strong>di</strong> nota a)A scelta libera 9Tirocinio esterno (ve<strong>di</strong> nota b) 9 6Ulteriori conoscenze (ve<strong>di</strong> notac)3Prova finale 15 5(*) Legenda delle tipologie delle attività formative ai sensi del DM 270/04Attivitàformativarif.DM270/041 2 3 4 5 6 7Art. 10comma 1,a)Art. 10comma 1,b)Art. 10comma 5,a)Art. 10comma 5,b)Art. 10comma 5,c)Art. 10comma 5,d)Art. 10comma 5,e)5


Insegnamento oattività formativaModulo(ove presente)CFUSSDTipologia (*)PropedeuticitàNote:a) Piani <strong>di</strong> automatica approvazione:- I piani ottenuti scegliendo un insegnamento dalla tabella A1, due insegnamenti dalla tabella B1 edun insegnamento dalla tabella B3, configurandosi come <strong>di</strong> tipo progettazione, sono <strong>di</strong> automaticaapprovazione.- I piani ottenuti scegliendo un insegnamento dalla tabella A2, due insegnamenti dalla tabella B2 edun insegnamento dalla tabella B4, configurandosi come <strong>di</strong> tipo produzione, sono <strong>di</strong> automaticaapprovazione.b) L’allievo, in sostituzione del tirocinio potrà completare il suo percorso curriculare scegliendo unesame tra quelli contenuti nella tabella B1 o B2.c) Le ulteriori conoscenze possono essere acquisite dall’allievo sia seguendo seminari accre<strong>di</strong>tati dalCdS in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica, sia svolgendo un tirocinio intramoenia sia, infine, nell’ambito dellavoro per la preparazione della Prova Finale. In tutti i casi l’assolvimento ti tali compiti deve esserecertificato attraverso l’acquisizione del modello AC controfirmato dal docente responsabile delseminario, dell’attività <strong>di</strong> tirocinio o dal relatore della Tesi <strong>di</strong> Laurea.TABELLE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE A SCELTA DELLO STIDENTETabella A) Attività formative curriculari <strong>di</strong> tipologia 4, a scelta dello studenteMacchine e azionamenti elettrici 9Macchine e azionamenti elettrici Laboratorio <strong>di</strong> Macchine edazionamenti elettrici3A1Fondamenti dei sistemi <strong>di</strong>namici 9Fondamenti dei sistemi <strong>di</strong>namiciLaboratorio <strong>di</strong> Fondamenti dei sistemi(1)3<strong>di</strong>namiciAffidabilità e Qualità (2)Affidabilità e Qualità 9Laboratorio <strong>di</strong> Affidabilità e Qualità 3ReologiaReologia 9Laboratorio <strong>di</strong> reologia 3Trattamenti Superficiali dei materiali 9Trattamenti superficiali deiLaboratorio <strong>di</strong> Trattamenti superficialimateriali3dei materialiA2Corrosione e protezione dei materiali 9Corrosione e protezione deiLaboratorio <strong>di</strong> Corrosione e protezionemateriali3dei materialiTecnologie dei polimeriTecnologie dei polimeri 9Laboratorio <strong>di</strong> Tecnologie dei polimeri 3Metallurgia ed elementi <strong>di</strong> tecnologia deiMetallurgia ed elementi <strong>di</strong> metalli9tecnologia dei metalliLaboratorio <strong>di</strong> Metallurgia ed elementi<strong>di</strong> tecnologia dei metalli3(1) L’Insegnamento è già presente dal Corso <strong>di</strong> Laurea in <strong>Ingegneria</strong> Informatica(2) L’Insegnamento è già presente dal Corso <strong>di</strong> Laurea in <strong>Ingegneria</strong> GestionaleING-IND/32 4ING-INF/04 4SECS-S/02 4ING-IND/24 4ING-IND/23 4ING-IND/23 4ING-IND/22 4ING-IND/21 46


Insegnamento oattività formativaModulo(ove presente)CFUSSDTipologia (*)PropedeuticitàInsegnamento oattività formativaModulo(ove presente)CFUSSDTipologia (*)PropedeuticitàTabella B) Attività formative curriculari <strong>di</strong> tipologia 2, a scelta dello studenteB1B2B3B4Organi <strong>di</strong> trasmissione e meccanismi 9 ING-IND/13 2Meccanica del veicolo 9 ING-IND/13 2Tribologia 9 ING-IND/13 2Modellistica e simulazione dei sistemimeccanici9 ING-IND/13 2Meccanica dei robot 9 ING-IND/13 2Tecnica delle saldature e delle giunzioni 9 ING-IND/16 2Produzione assistita dal calcolatore 9 ING-IND/16 2Tecnologie dei materiali non convenzionali 9 ING-IND/16 2Simulazione e modellazione dei processi perdeformazione plastica9 ING-IND/16 2Meccanica sperimentale 9 ING-IND/14 2Progettazione meccanica 9 ING-IND/14 2Costruzione <strong>di</strong> autoveicoli 9 ING-IND/14 2Costruzione <strong>di</strong> macchine II 9 ING-IND/14 2Progettazione assistita/ <strong>di</strong> strutture meccaniche 9 ING-IND/14 2Progettazione e sviluppo <strong>di</strong> prodotto 9 ING-IND/15 2Project management per la produzioneindustriale9 ING-IND/17 2Sicurezza <strong>degli</strong> impianti industriali 9 ING-IND/17 2Curriculum del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la produzione e la progettazione in<strong>di</strong>rizzoferroviario.I AnnoDinamica dei sistemi meccanici 9 ING-IND/13 2Tecnologie ferroviarie 9 ING-IND/16 2Elementi <strong>di</strong> gestione del prodottoferroviario9 ING-IND/17 2Costruzioni ferroviarie 9 ING-IND/14 2Propulsione FerroviariaING-IND/32Propulsione elettrica 6CFUING/IND/08Propulsione Diesel 3CFU12 2/4ING/-INF/04Sistemi <strong>di</strong> controllo ferroviari 3CFUModellazione geometrica eprototipazione virtuale9 ING-IND/15 2II AnnoOrganizzazione e sicurezza delle reti<strong>di</strong> esercizio ferroviario9 ICAR-05 4Dinamica del veicolo ferroviario 9 ING-IND/13 2Progettazione strutturale ferroviaria 9 ING-IND/14 27


Scelta autonoma dello studente 9 3Attività formative a scelta dellostudente (ve<strong>di</strong> nota a)9 2/6Ulteriori conoscenze (ve<strong>di</strong> nota b) 3 6Prova finale 15 5((*) Legenda delle tipologie delle attività formative ai sensi del DM 270/04Attivitàformativarif.DM270/041 2 3 4 5 6 7Art. 10comma 1,a)Art. 10comma 1,b)Art. 10comma 5,a)Art. 10comma 5,b)Art. 10comma 5,c)Art. 10comma 5,d)Art. 10comma 5,e)Note:a) L’allievo potrà completare il suo percorso curriculare scegliendo un qualsiasi insegnamento erogato daiSSD da ING-IND/08 a ING-IND/17 onde, a suo avviso, poter meglio completare una preparazionetrasversale ovvero specializzata. Tale insegnamento potrà essere sostituito da un tirocinio industriale(esclusivamente extra moenia) proposto dall’allievo o da un docente per costituire un presupposto allaTesi <strong>di</strong> Laurea.b) Le ulteriori conoscenze possono essere acquisite dall’allievo sia seguendo seminari accre<strong>di</strong>tati dal CdSin <strong>Ingegneria</strong> Meccanica sia accorpandole con la Prova Finale. In entrambi i casi l’assolvimento deveessere certificato attraverso l’acquisizione del modello AC controfirmato dal docente responsabile delseminario o dal relatore della Tesi <strong>di</strong> Laurea.8


<strong>Allegato</strong> B.2Attività formative del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione.Insegnamento: Affidabilità e QualitàModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 12SSD: SECS-S/02Ore <strong>di</strong> lezione: 80 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 24Anno <strong>di</strong> corso: IIIObiettivi formativi:Capacità <strong>di</strong> valutare i rischi <strong>di</strong> guasto <strong>di</strong> unità e sistemi tecnologici sia in fase <strong>di</strong> progetto che <strong>di</strong> gestione<strong>degli</strong> stessi. Verifiche <strong>di</strong> affidabilità e collau<strong>di</strong> <strong>di</strong> durata. Scelta della politica <strong>di</strong> manutenzione e valutazionedel costo per ciclo <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> unità tecnologiche. Capacità d'impiegare i meto<strong>di</strong> statistici per la valutazione, ilcontrollo e il miglioramento della qualità dei processi produttivi. Capacità <strong>di</strong> collaudare la qualità <strong>di</strong> un lotto<strong>di</strong> prodotti.Contenuti:Fondamenti <strong>di</strong> Calcolo delle Probabilità. Variabili aleatorie. Funzione affidabilità e sue proprietà. Vitame<strong>di</strong>a. Tasso <strong>di</strong> guasto. Modelli <strong>di</strong> affidabilità: genesi ed approccio probabilistico. Guasti per deriva e persollecitazione eccessiva. Modello Sollecitazione Resistenza. Trasformazioni <strong>di</strong> variabili aleatorie. MetodoDelta.Affidabilità <strong>di</strong> sistemi non riparabili: sistemi serie, parallelo e stand-by. Sistemi <strong>di</strong> protezione e sicurezza.Alberi dei guasti. Ripartizione dell’affidabilità.Affidabilità <strong>di</strong> unità riparabili. Disponibilità e manutenibilità. Teoria del rinnovo. Politiche <strong>di</strong> manutenzione.Stu<strong>di</strong>o sperimentale <strong>di</strong> variabili aleatorie e stima parametrica. Analisi statistica dei dati <strong>di</strong> guasto: stimadell’affidabilità <strong>di</strong> unità riparabili e non. Campioni completi e censurati Metodo della MassimaVerosimiglianza. Meto<strong>di</strong> grafici: carte <strong>di</strong> probabilità. Meto<strong>di</strong> non parametrici.Affidabilità e analisi economica dei guasti. Modelli previsionali <strong>di</strong> costo per ciclo <strong>di</strong> vita.Elementi <strong>di</strong> controllo statistico <strong>di</strong> processo: carte <strong>di</strong> controllo per variabili; carte <strong>di</strong> controllo per attributi.Analisi <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> processo. Specifiche e capacità <strong>di</strong> un processo. In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> processo. Collaudoin accettazione. Campionamento e curva operativa. Rischi del fornitore e dell’acquirente. Qualità me<strong>di</strong>arisultante.Seminari RAMS (Reliability, Availability, Maintainability, Safety).Docente: B. PalumboCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IIPrerequisiti / Propedeuticità:Metodo <strong>di</strong>dattico: lezioni e seminari applicativi.Materiale <strong>di</strong>dattico:P. Erto, 2008, Probabilità e statistica per le scienze e l’ingegneria 3/ed, McGraw-Hill.Modalità <strong>di</strong> esame:Prova scritta in<strong>di</strong>viduale e successiva <strong>di</strong>scussione orale incentrata sulla stessa.Insegnamento: Fondamenti dei Sistemi DinamiciModulo: Fondamenti dei Sistemi DinamiciCFU: 9Ore <strong>di</strong> lezione: 50SSD: ING-INF/04Ore <strong>di</strong> esercitazione: 30Anno <strong>di</strong> corso: ??Obiettivi formativi:Fornire elementi <strong>di</strong> base: <strong>di</strong> modellistica matematica <strong>di</strong> sistemi naturali e/o artificiali <strong>di</strong> tipo logico,decisionale o basati sulle principali leggi delle scienze moderne; <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> sistemi descrittime<strong>di</strong>ante modelli matematici ingresso-stato-uscita ed ingresso-uscita; <strong>di</strong> simulazione in ambiente9


Matlab/Simulink.Le principali conoscenze ed abilità attese dallo studente al termine del percorso formativo <strong>di</strong> questoinsegnamento sono il saper:1. descrivere un sistema me<strong>di</strong>ante una rappresentazione matematica adeguata;2. ricavare un modello a piccoli segnali <strong>di</strong> un dato modello non lineare;3. analizzare la risposta <strong>di</strong> un sistema lineare e stazionario a partire da determinatecon<strong>di</strong>zioni iniziali e per determinati segnali <strong>di</strong> forzamento;4. calcolare la risposta in frequenza <strong>di</strong> un sistema e caratterizzarla;5. progettare un filtro analogico a partire da determinate specifiche <strong>di</strong> banda passante efrequenze <strong>di</strong> taglio e sintetizzare un corrispondente filtro <strong>di</strong>gitale che ne emuli ilcomportamento;6. descrivere le principali architetture <strong>di</strong> monitoraggio e controllo <strong>di</strong> un sistema ancheremoto;7. progettare semplici sistemi <strong>di</strong> controllo;8. utilizzare in maniera appropriata l’ambiente Matlab/Simulink per l’analisi ed il controllodei sistemi <strong>di</strong>namici.Contenuti:Generalità sui sistemiDefinizione informale e formale <strong>di</strong> sistema e schema base <strong>di</strong> simulazione e/o <strong>di</strong> realizzazione.Classificazione dei sistemi.ModellisticaPrincipali leggi per la modellistica. Modelli <strong>di</strong> sistemi a stati finiti, ad eventi <strong>di</strong>screti, a logica fuzzy,sistemi decisionali, a stato vettore lineari e non <strong>di</strong> tipo meccanico, elettrico, termico, a fluido,me<strong>di</strong>co-biologico. Interconnessione ed interazione dei sistemi. Modellistica dei sistemi interagenti.Cenni sui <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> interfacciamento.Sistemi a stati finitiAnalisi, simulazione, elementi <strong>di</strong> realizzazione e controllo dei sistemi a stati finiti.Sistemi a stato vettoreLinearizzazione. Analisi nel dominio del tempo dei sistemi lineari e stazionari <strong>di</strong>screti e continui.Caratterizzazione dei mo<strong>di</strong>. I sistemi a dati campionati. Analisi dei sistemi LTIC nel dominio dellatrasformata <strong>di</strong> Laplace. Analisi dei sistemi LTID nel dominio della trasformata Z.Funzione <strong>di</strong> trasferimento dei sistemi interconnessi. Parametri caratteristici della risposta a uncomando impulsivo e a gra<strong>di</strong>no e loro calcolo per alcune classi <strong>di</strong> sistemi. Analisi dei sistemi linearie stazionari <strong>di</strong>screti e continui nel dominio della frequenza. Funzione descrittiva <strong>di</strong> un sistemanonlineare. Oscillatori.Approssimazione impulsiva <strong>di</strong> un segnale e calcolo della relativa risposta. Approssimazionepolinomiale <strong>di</strong> un segnale e calcolo della relativa risposta a regime e transitoria. Approssimazione <strong>di</strong>un segnale me<strong>di</strong>ante armoniche e calcolo della relativa risposta a regime e transitoria.Diagrammi <strong>di</strong> Bode. Parametri caratteristici della risposta armonica e loro calcolo per alcune classi<strong>di</strong> sistemi.Tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>gitalizzazione <strong>di</strong> un sistema. Filtri analogici e <strong>di</strong>gitali. Aliasing.Proprietà strutturali dei sistemi <strong>di</strong>namiciElementi <strong>di</strong> stabilità dei sistemi <strong>di</strong>namici. Raggiungibilità e controllabilità. Osservabilità.Fondamenti <strong>di</strong> teoria del controlloSchema generale <strong>di</strong> supervisione, <strong>di</strong>agnosi e controllo <strong>di</strong> un sistema anche remoto. Elementi <strong>di</strong>progettazione e realizzazione <strong>di</strong> semplici controllori.Esempi <strong>di</strong> simulazione e realizzazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> supervisione e controlloAlcuni programmi <strong>di</strong> simulazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> rilevante interesse ingegneristico, <strong>di</strong> progettazione e<strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> controllori, principalmente in ambiente Matlab/Simulink.Docente: Giovanni CelentanoCo<strong>di</strong>ce: ?? Semestre: 2°Propedeuticità: Fisica generale II, Programmazione IMetodo <strong>di</strong>dattico: lezioni, esercitazioni e laboratorio virtuale in ambiente Matlab/Simulink10


Materiale <strong>di</strong>dattico:G. Celentano, L. Celentano – “Modellistica, Simulazione, Analisi, Controllo e Tecnologie deiSistemi Dinamici – Fondamenti <strong>di</strong> Dinamica dei Sistemi”, vol. II, E<strong>di</strong>SES, 2010Modalità <strong>di</strong> esame: prova scritta e prova orale con <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> elaborati in Matlab/SimulinkInsegnamento: Fondamenti dei Sistemi DinamiciModulo: Laboratorio <strong>di</strong> Fondamenti dei Sistemi DinamiciCFU: 3Ore <strong>di</strong> lezione: 15SSD: ING-INF/04Ore <strong>di</strong> esercitazione: 15Anno <strong>di</strong> corso: ??Obiettivi formativi:Il corso ha lo scopo <strong>di</strong> far acquisire gli strumenti <strong>di</strong> base necessari per effettuare la simulazione <strong>di</strong>sistemi <strong>di</strong>namici lineari e non, continui, <strong>di</strong>screti, ibri<strong>di</strong>, utilizzando Matlab/Simulink e gli elementi<strong>di</strong> base dei sistemi <strong>di</strong> acquisizione dati per poter realizzare schemi <strong>di</strong> monitoraggio e controllo realtime<strong>di</strong> processi simulati o reali.Contenuti:Generalità sui sistemiRichiami sulla rappresentazione dei sistemi e schemi <strong>di</strong> simulazione e/o <strong>di</strong> realizzazione.Elementi <strong>di</strong> calcolo numericoPrincipali tecniche: <strong>di</strong> analisi spettrale <strong>di</strong> un segnale; <strong>di</strong> soluzione numerica <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>equazioni algebriche; <strong>di</strong> integrazione numerica <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziali.ModelliModelli <strong>di</strong> alcuni processi, sensori ed attuatori.FiltriProgetto <strong>di</strong> filtri analogici e <strong>di</strong>gitali.Tecniche I/OCon<strong>di</strong>zionamento <strong>di</strong> un segnale. Conversione Analogica/Digitale e Digitale/Analogica.ControlloriPresentazione <strong>di</strong> leggi <strong>di</strong> controllo elementari.Elementi <strong>di</strong> Matlab/SimulinkPrincipali coman<strong>di</strong> Matlab. Principali blocchi Simulink. Real-time External.EsercitazioneRealizzazione <strong>di</strong> vari simulatori hardware/software inerenti sistemi meccanici, termici, elettrici edelettromeccanici.Docente: Giovanni CelentanoCo<strong>di</strong>ce: ?? Semestre: II ?Propedeuticità:Fondamenti <strong>di</strong> Sistemi DinamiciMetodo <strong>di</strong>dattico: lezioni, esercitazioni e laboratorio reale e virtuale in ambiente Matlab/SimulinkMateriale <strong>di</strong>dattico:G., L. Celentano - “Modellistica, Simulazione, Analisi, Controllo e Tecnologie dei SistemiDinamici”, Vol. II, E<strong>di</strong>SES.G. Celentano - “Elementi <strong>di</strong> Sintesi Diretta dei Sistemi Multivariabili”, Liguori E<strong>di</strong>tore.G. Ambrosino, G. Celentano - “Elementi <strong>di</strong> Automazione”, Dispense.G. Celentano - Dispense integrative.Matlab/SimulinkModalità <strong>di</strong> esame: prova <strong>di</strong> laboratorio, <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> elaborati in Matlab/Simulink11


Insegnamento: Corrosione e Protezione dei MaterialiModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9Ore <strong>di</strong> lezione: 55SSD: ING-IND/22Ore <strong>di</strong> esercitazione:Anno <strong>di</strong> corso: IObiettivi formativi:Il corso è finalizzato all’acquisizione delle conoscenze fondamentali del comportamento deimateriali, della loro affidabilità e durabilità nel corso della loro vita in esercizio. Gli argomentitrattati durante il corso comprendono sia aspetti termo<strong>di</strong>namici che cinetici e coprono un ampiosettore dei materiali correntemente impiegati in <strong>di</strong>versi comparti sia industriale che civile. Duranteil corso saranno esaminati e <strong>di</strong>scussi <strong>di</strong>versi casi <strong>di</strong> interesse industriale. Sono, inoltre, previsteesercitazioni <strong>di</strong> laboratorio con partecipazione <strong>di</strong>retta <strong>degli</strong> allievi.Contenuti:Significato tecnico ed economico del processo <strong>di</strong> degradazione e <strong>di</strong> curabilità dei materiali. Aspettimorfologici, termo<strong>di</strong>namici, cinetici. Fenomeni <strong>di</strong> degradazione localizzati e generalizzati e loroimpatto sulla affidabilità strutturale in <strong>di</strong>pendenza del settore applicativo. Effetto <strong>di</strong> fattorimetallurgici, meccanici ed ambientali. Durabilità dei materiali metallici esposti all’atmosfera e adambienti <strong>di</strong> interesse dell’ingegneria civile ed industriale. Corrosione sotto sforzo, corrosione afatica ed infragilimento da idrogeno. Degradazione ambientale <strong>di</strong> materiali lapidei quali ilcalcestruzzo e parametri che influenzano la durabilità delle strutture in cemento armato. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>prevenzione e protezione dalla corrosione. Rivestimenti organici, inorganici, protezione attiva epassiva ed uso <strong>di</strong> nanotecnologie per la protezione dalla corrosione. Tecniche <strong>di</strong> ispezione, provenon <strong>di</strong>struttive e dati <strong>di</strong> corrosione per le scelte <strong>di</strong> progetto e <strong>di</strong> manutenzione correttiva. Casipratici.Docente: Francesco BellucciCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:G. Bianchi, F. Mazza– Corrosione e Protezione dei Metalli, Casa E<strong>di</strong>trice Ambrosiana;Pietro PedeferriA – Corrosione e Protezione dei Materiali Metallici Vol I, polipresse<strong>di</strong>tore;Pietro PedeferriA – Corrosione e Protezione dei Materiali Metallici Vol II, polipresse<strong>di</strong>tore;D.A. Jones–Principles and Prevention of Corrosion, Macmillan Publishing Company, New YorkModalità <strong>di</strong> esame: ColloquioInsegnamento: Costruzione <strong>di</strong> autoveicoliModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/14Ore <strong>di</strong> lezione: 50 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 30Anno <strong>di</strong> corso: II MagistraleObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire strumenti e meto<strong>di</strong> per la progettazione dei principali gruppi e sistemi <strong>di</strong> unautoveicolo. Le esercitazioni guidate sono svolte su temi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> gruppi, anche con l’ausiliodell’elaboratore. Rientra pertanto negli in<strong>di</strong>rizzi a carattere progettuale.Contenuti:Elementi <strong>di</strong> meccanica della locomozione. Riepilogo delle resistenze all’avanzamento. Caratteristiche12


meccaniche dei gruppi propulsori. Carichi sulle ruote. Tiri massimi esplicabili. Pendenze massime superabili.Impostazione del progetto del veicolo sulla base delle prestazioni richieste. Gruppi <strong>di</strong> traslazione. Analisitermomeccanica <strong>degli</strong> innesti. Transitori d’innesto. Innesti semiautomatici. Sincronizzatori. Gruppi <strong>di</strong>trasmissione per ingranaggi, semiautomatici e automatici. Trasmissioni <strong>di</strong> potenza idro<strong>di</strong>namiche. Gruppi <strong>di</strong>variazione continua del rapporto <strong>di</strong> trasmissione. Giunti cardanici e omocinetici. Differenziali. Ripartizionedello sforzo frenante tra gli assi e sua regolazione. Freni a tamburo e a <strong>di</strong>sco: <strong>di</strong>mensionamentotermomeccanico. Cinematismi <strong>di</strong> sterzata. Fenomeni <strong>di</strong> sotto e sovrasterzata. Dimensionamento deicinematismi <strong>di</strong> sterzata. Stabilità <strong>di</strong>rezionale. Sospensioni e loro influenza sul comportamento statico e<strong>di</strong>namico del veicolo. Analisi cinematica e <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> sospensioni ad assale rigido e/o a ruotein<strong>di</strong>pendenti. Telai e scocche: progettazione della scocca e dell’abitacolo; progettazione <strong>di</strong> un telaio.Problemi <strong>di</strong> sicurezza ed abitabilità. La problematica del crash automobilistico. Normativa vigente.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: PrimoPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni, esercitazioni, seminari e visite guidateMateriale <strong>di</strong>dattico:- Materiale fornito al corso- A. Soprano, Note dal Corso <strong>di</strong> Costruzione <strong>di</strong> Autoveicoli- A. Morelli, Progetto dell’autoveicolo- G. Genta, L. Morello, L’autotelaio- G. Genta, Meccanica dell’autoveicoloModalità <strong>di</strong> esame: Sviluppo <strong>di</strong> un elaborato progettuale e colloquio oraleInsegnamento: Costruzione <strong>di</strong> Macchine IIModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): NoCFU: 9 SSD: ING-IND 14Ore <strong>di</strong> lezione: 52 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 24Anno <strong>di</strong> corso: I MagistraleObiettivi formativi:Fornire gli approfon<strong>di</strong>menti delle conoscenze <strong>di</strong> base sul comportamento meccanico dei materiali e sullemetodologie <strong>di</strong> analisi del comportamento meccanico <strong>di</strong> strutture ed organi <strong>di</strong> macchina sotto carichi <strong>di</strong>esercizio, necessari per il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> questi ultimi. Il raggiungimento <strong>degli</strong> obiettivi sarà perseguitoanche con applicazioni a componenti tipici delle macchine e/o strutture stu<strong>di</strong>ate dagli allievi in altri corsi.Contenuti:Resistenza e stabilità <strong>di</strong> strutture meccaniche. Affidabilità strutturale: approccio deterministico eprobabilistico. - Buckling e post-buckling <strong>di</strong> componenti e strutture meccaniche: fenomeno, modellazione,<strong>di</strong>mensionamento. - Comportamento delle strutture allo shake-down: modelli, filosofie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento.- Fatica per carichi comunque variabili: meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> conteggio; regola <strong>di</strong> Miner relativa; procedure <strong>di</strong><strong>di</strong>mensionamento. - Fatica multiassiale: modelli e criteri <strong>di</strong> resistenza. - Meccanica della frattura postsnervamento.- Filosofie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento a fatica: safe life e fail safe; damage tolerant. - Tensocorrosionee corrosione fatica. - Fatica termo-meccanica e interazione creep-fatica. - Collegamenti saldati, bullonati erivettati. - Applicazioni.Docente: De Iorio/PentaCo<strong>di</strong>ce: Semestre: SecondoPrerequisiti / Propedeuticità: Costruzione <strong>di</strong> Macchine o Comportamento meccanico dei materialiMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: Dispense rese <strong>di</strong>sponibili sul sito del docenteModalità <strong>di</strong> esame: Prove applicative in itinere; colloquio13


flessionali, Oscillazioni torsionali, Cenni sui sistemi non lineari, Applicazioni numericheDocente: prof. Sergio della ValleCo<strong>di</strong>ce:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniSemestre: IInsegnamento: Elementi <strong>di</strong> gestione del prodotto ferroviarioCFU: 9Ore <strong>di</strong> lezione: 80Anno <strong>di</strong> corso: I MagistraleSSD: ING-IND-17Ore <strong>di</strong> esercitazione:Obiettivi formativi:Il Corso si propone <strong>di</strong> fornire all’allievo le conoscenze e le competenze necessarie ad affrontare inun’ottica sistemistica le problematiche industriali connesse alla concezione, alla realizzazione, alle attivitàgestionali relativamente alla produzione <strong>di</strong> Veicoli Ferroviari. Partendo, quin<strong>di</strong>, dalla fase <strong>di</strong>“ingegneria” del prodotto basata sulle esigenze del Cliente e sulle normative vigenti, si passa all’analisicritica del processo produttivo, logistico e manutentivo, nonché, all’analisi dei contenuti gestionalicaratteristici. Le lezioni frontali saranno integrate da Seminari su argomenti specifici e da visite aziendaliche permetteranno all’allievo <strong>di</strong> conseguire una maggiore consapevolezza delle tematiche trattate.Contenuti:Progettazione sistemistica. Tipologie <strong>di</strong> Veicolo Ferroviari. Input <strong>di</strong> configurazione. Normative.Configurazione, lay-out, analisi ponderali. Verifiche prestazionali <strong>di</strong> esercizio. Analisi affidabilistiche.Verifiche economiche e temporali. Design. Specifiche <strong>di</strong> realizzazione dei componenti. Progettazionespecialistica.<strong>Ingegneria</strong> <strong>di</strong> Produzione. Logistica. Produzione. Servizi <strong>di</strong> stabilimento. <strong>Ingegneria</strong> della Manutenzione.Aspetti <strong>di</strong> caratterizzazione industriale. Logiche gestionali e Logiche organizzative. Strutture funzionali.Attività commerciali. Gestione Commesse. Ricerca ed Innovazione. Funzioni <strong>di</strong> supporto. Strategie eBusiness Intelligence. Qualità.Docente:Co<strong>di</strong>ce: 286Semestre: PrimoPrerequisiti/Propedeuticità:Metodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni, Prove intercorso, Seminari.Materiale <strong>di</strong>dattico: Dispense del docente.Modalità <strong>di</strong> esame: Colloquio.Materiale <strong>di</strong>dattico:A.R. Guido, S. della Valle - Vibrazioni meccaniche nelle macchine - Liguori, <strong>Napoli</strong>, 2004A.R. Guido, S. della Valle - Meccanica delle vibrazioni (volume II) - CUEN, <strong>Napoli</strong>, 1988V. Cossalter - Motocycle Dynamics - Lulu.com, 2006 (ISBN 978-1-4303-0861-4)Appunti dalle lezioni <strong>di</strong> Meccanica delle vibrazioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova oraleInsegnamento: Gestione della Produzione IndustrialeModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9 SSD: ING-IND 17Ore <strong>di</strong> lezione: 40 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 40Anno <strong>di</strong> corso:Obiettivi formativi: illustrare i concetti e le metodologie che sono alla base della organizzazione15


della produzione nei moderni contesti produttivi; familiarizzare con le tecniche, anche informatiche,utilizzate in azienda per sviluppare e controllare i piani <strong>di</strong> produzione.Contenuti: Il problema della “Produzione”. La pianificazione strategica aziendale: il business plan.La pianificazione aggregata ed il piano dei fabbisogni <strong>di</strong> risorse produttive. La pianificazioneprincipale della produzione. La <strong>di</strong>stinta base ed i cicli <strong>di</strong> lavoro. La pianificazione dei fabbisogni <strong>di</strong>materiale. La gestione della capacità produttiva: Resource Requirements Planning, Rough CutCapacity Planning, Capacity Requirements Planning, Analisi Input/Output. Il controllo delle attività<strong>di</strong> produzione. La produzione snella. La teoria dei constraint.Docente: Vincenzo ZoppoliCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: Dispense delle lezioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova scritta finale; colloquioInsegnamento: Laboratorio <strong>di</strong> Corrosione e Protezione dei MaterialiModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 3SSD: ING-IND/22Ore <strong>di</strong> lezione: Ore <strong>di</strong> esercitazione: 25Anno <strong>di</strong> corso: IObiettivi formativi:Il laboratorio <strong>di</strong> Corrosione e Protezione dei Materiali è finalizzato all’acquisizione delleconoscenze delle attrezzature e delle metodologie <strong>di</strong> indagine relative al comportamento deimateriali, della loro affidabilità e durabilità nel corso della loro vita in esercizio in presenza edassenza <strong>di</strong> sollecitazioni meccaniche statiche e cicliche. Gli allievi parteciperanno <strong>di</strong>rettamente alleattività <strong>di</strong> laboratorio acquisendo le competenze necessarie alla comprensione dei fenomenifondamentali responsabili del processo <strong>di</strong> degradazione dei materiali.Contenuti:Introduzione alle misure elettriche. Misura del potenziale <strong>di</strong> elettrodo e del potenziale <strong>di</strong> corrosione.Misura del potenziale <strong>di</strong> cella galvanica. Misure potenziostatiche e potenzio<strong>di</strong>namiche. Misure <strong>di</strong>impedenza elettrochimica e suo significato. Misure <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> corrosione in <strong>di</strong>versi ambienti(marino, calcestruzzo, atmosfera industriale etc.) <strong>di</strong> materiali metallici in presenza ed assenza <strong>di</strong>giunzioni. Misura del potenziale <strong>di</strong> corrosione in presenza <strong>di</strong> carichi statici e <strong>di</strong>namici.Comportamento a fatica dei materiali.Docente: Francesco BellucciCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:G. Bianchi, F. Mazza– Corrosione e Protezione dei Metalli, Casa E<strong>di</strong>trice Ambrosiana;Pietro PedeferriA – Corrosione e Protezione dei Materiali Metallici Vol I, polipresse<strong>di</strong>tore;Pietro PedeferriA – Corrosione e Protezione dei Materiali Metallici Vol II, polipresse<strong>di</strong>tore;D.A. Jones–Principles and Prevention of Corrosion, Macmillan Publishing Company, New YorkModalità <strong>di</strong> esame: Colloquio16


Insegnamento: Meccanica dei RobotModulo: Meccanica dei RobotCFU: 9 SSD: ING/IND 13Ore <strong>di</strong> lezione: 66 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 9Anno <strong>di</strong> corso:Obiettivi formativi:Fornire allo studente le nozioni fondamentali per lo stu<strong>di</strong>o della cinematica e della <strong>di</strong>namica, <strong>di</strong>rette e<strong>di</strong>nverse, dei sistemi multilink in generale, e dei robot industriali in particolare e per la pianificazione del moto<strong>di</strong> questi ultimi. Fornire inoltre le conoscenze dei principali componenti meccanici ed elettromeccanici, lebasi per la progettazione meccanica <strong>di</strong> un robot ed infine le i fondamenti per lo stu<strong>di</strong>o dei sistemi <strong>di</strong> visioneapplicati ai robot.Contenuti:Descrizione e principi <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong> un robot. Attuatori ed altri componenti meccanici perl’automazione. Sistemi articolati piani. Problema cinematico <strong>di</strong>retto ed inverso. Matrici <strong>di</strong> rotazione.Coor<strong>di</strong>nate omogenee. Matrici <strong>di</strong> trasformazione. Struttura dei link e parametri dei giunti. Rappresentazione<strong>di</strong> Denavit ed Hartemberg. Posizione della pinza. Velocità ed accelerazioni. Leggi del moto e traiettorie.Traiettoria della pinza <strong>di</strong> un robot ad n assi. Calibrazione cinematica. Statica del braccio. Equazioni <strong>di</strong>equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> un manipolatore a più gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> libertà. Problema <strong>di</strong>namico <strong>di</strong>retto ed inverso. Matricidelle azioni, le forze che agiscono sui link, equilibrio <strong>di</strong>namico dei segmenti. Dinamica <strong>di</strong> manipolatori nonrigi<strong>di</strong>. Pianificazione delle leggi del moto e delle traiettorie <strong>di</strong> un robot, ed esercitazioni <strong>di</strong> laboratorio sullavisualizzazione delle traiettorie. Cenni sulla progettazione meccanica <strong>di</strong> un robot seriale. Integrazione trasistemi <strong>di</strong> visione e manipolatori. Esperienze <strong>di</strong> laboratorio.Docente: Cesare RossiCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: Fondamenti <strong>di</strong> Meccanica oppure altro corso con contenuti similiMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:C. Rossi – Lezioni <strong>di</strong> Meccanica dei Robot. - E<strong>di</strong>zioni ESA, ISBN 978 88 95430 18 8Modalità <strong>di</strong> esame: Esercitazioni numeriche facoltative durante il corso; esame orale finale.Insegnamento: Meccanica del VeicoloModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/13Ore <strong>di</strong> lezione: 65 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 15Anno <strong>di</strong> corso:Obiettivi formativi:L’obiettivo del corso è quello <strong>di</strong> fornire i fondamenti della <strong>di</strong>namica del veicolo stradale me<strong>di</strong>antel’impiego <strong>di</strong> modelli fisico-analitici sviluppati deduttivamente. Vengono affrontate le principaliproblematiche relative alla interazione pneumatico-strada, alla <strong>di</strong>namica longitu<strong>di</strong>nale, laterale everticale del veicolo.Contenuti:Pneumatico:Interazione con la strada. Modelli fisico-analitici. Modello <strong>di</strong> interazione normale dello pneumaticoapprossimato ad un involucro inestensibile in pressione. Modello <strong>di</strong> interazione tangenzialesemplificato: il brush model anisotropo. Introduzione alla meccanica del contatto tra corpielasticamente deformabili. Cinematica della ruota con pneumatico: puro rotolamento; il concetto <strong>di</strong>angolo <strong>di</strong> deriva. Il fenomeno dello pseudoslittamento: parametri <strong>di</strong> scorrimento longitu<strong>di</strong>nale e17


laterale; parametro <strong>di</strong> spin. Determinazione analitica delle forze <strong>di</strong> interazione e del momento <strong>di</strong>autoallineamento in presenza <strong>di</strong> camber. Azioni combinate. L'ellisse <strong>di</strong> aderenza. Il concetto <strong>di</strong>rigidezza longitu<strong>di</strong>nale (braking stiffness) e rigidezza <strong>di</strong> deriva (cornering stiffness). Modelliempirici: Pacejka Magic Formula.Veicolo:Aero<strong>di</strong>namica. Dinamica longitu<strong>di</strong>nale. Trasferimento <strong>di</strong> carico longitu<strong>di</strong>nale. Frenatura:ripartizione ideale e reale della frenata. Dinamica laterale. Sterzatura cinematica e <strong>di</strong>namica.Modello monotraccia. Trasferimento <strong>di</strong> carico laterale. Determinazione delle caratteristicheeffettive <strong>degli</strong> assali. Equazioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico. Equazioni <strong>di</strong> congruenza. Equazionicostituive. Handling <strong>di</strong>agram. Comportamento <strong>di</strong>rezionale e stabilità del veicolo inserito in curva incon<strong>di</strong>zioni stazionarie. Gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> sottosterzo generalizzato. Manovre tipiche. Definizione <strong>di</strong>sovra-sottosterzo. Principali schemi <strong>di</strong> sospensioni. Comportamento del veicolo dotato <strong>di</strong>sospensioni. Angoli <strong>di</strong> imbardata, <strong>di</strong> beccheggio e <strong>di</strong> rollio. Equilibrio in curva. Dinamica verticale.Comfort vibrazionale dei passeggeri. Profili stradali. Modello per la <strong>di</strong>namica verticale. Oscillazionilibere e oscillazioni forzate. Criteri <strong>di</strong> progetto per le rigidezze e per gli ammortizzatori.Esercitazioni con co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> calcolo.Docente: ………Co<strong>di</strong>ce: 07993Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:Appunti dal corso;M. Guiggiani – Dinamica del veicolo, Città Stu<strong>di</strong> E<strong>di</strong>zioni, 2007;T.D. Gillespie - Fundamentals of Vehicle Dynamics, SAE, 1992;W.F. Milliken e D.L. Milliken - Race Car Vehicle Dynamics, SAE, 1995;J.C. Dixon - Tyres, Suspension and Handling, Cambridge University Press, 1991.Modalità <strong>di</strong> esame: Colloquio finale.18


Insegnamento: Meccanica sperimentaleCFU: 9SSD: ING-IND-14Ore <strong>di</strong> lezione: 50 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 27Anno <strong>di</strong> corso: II MagistraleObiettivi formativi:Il corso si pone a valle della Costruzione <strong>di</strong> Macchine e fornisce all’allievo le nozioni fondamentali sulle metodologie<strong>di</strong> sperimentazione per la caratterizzazione meccanica dei materiali, <strong>degli</strong> organi <strong>di</strong> macchina e delle strutture, nonchésulle tecniche e metodologie <strong>di</strong> analisi sperimentale delle sollecitazioni nei materiali. Si forniscono, altresì, le nozioni<strong>di</strong> base per una simulazione numerica della sperimentazione. Alla parte teorica introduttiva segue una parte applicativadurante la quale lo studente ha la possibilità <strong>di</strong> praticare in laboratorio alcune delle tecniche <strong>di</strong> analisi trattate alezione.Contenuti:Gli estensimetri elettrici a resistenza: caratteristiche, taratura, sensibilità, effetto rinforzante, criteri <strong>di</strong> scelta,collegamenti a quarto <strong>di</strong> ponte, a mezzo ponte e a ponte completo, errore <strong>di</strong> linearità del ponte. Misura e analisi delledeformazioni nei campi piani e tri<strong>di</strong>mensionali; analisi delle deformazioni nei materiali anisotropi; analisi delletensioni residue. Gli estensimetri a semiconduttore. - Fotoelasticità per trasmissione e per riflessione: effettofotoelastico, ottica del polariscopio, rilievo ed elaborazione dei dati fotoelastici (determinazione delle isostatiche eseparazione delle tensioni, il trasferimento dei risultati dal modello al prototipo), effetto fotoelastico nel casotri<strong>di</strong>mensionale, metodo del congelamento delle tensioni, tecniche sperimentali, acquisizione ed elaborazioneautomatica. - Vernici fragili: teoria delle vernici fragili, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rottura, taratura, rilievo delle isoentatiche,tecniche sperimentali, caratteristiche delle vernici commerciali. - Moiré geometrico, moiré <strong>di</strong> proiezione, moiréombra. - Interferometria moiré, olografica: teoria e tecniche sperimentali, interpretazione delle frange (caso piano equello tri<strong>di</strong>mensionale), applicazioni metrologiche, acquisizione ed elaborazione automatica. - Meto<strong>di</strong> speckle: effettospeckle, speckle oggettivo e soggettivo, tecniche (fotografia speckle e interferometria speckle), acquisizione edelaborazione automatica. - Prove <strong>di</strong> validazione e <strong>di</strong> qualifica: normative, macchine e impianti <strong>di</strong> prova,apparecchiature e strumentazione, taratura e calibrazione <strong>degli</strong> strumenti <strong>di</strong> misura, progettazione delle prove e delleattrezzature <strong>di</strong> prova, programmazione delle prove, acquisizione e processo dei dati, analisi dei dati e calcolodell’incertezza <strong>di</strong> misura, stesura del report. - Applicazioni.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: PrimoPrerequisiti/Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioni teoriche e pratiche.Materiale <strong>di</strong>dattico: DispenseInsegnamento: Metallurgia ed Elementi <strong>di</strong> Tecnologia dei MetalliModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): Metallurgia ed Elementi <strong>di</strong> Tecnologiadei MetalliCFU: 9SSD: ING-IND/21Ore <strong>di</strong> lezione: 60 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 20Anno <strong>di</strong> corso: I (CCS in Scienza e <strong>Ingegneria</strong> dei Materiali)Obiettivi formativi:Illustrare i legami fra struttura, storia del materiale e proprietà meccaniche delle leghemetalliche d’interesse ingegneristico. Descrivere le principali tecniche industriali per la19


lavorazione dei metalli, e le problematiche associate.Contenuti:Struttura microscopica dei metalli. Reticoli cristallini. Difetti nei reticoli e influenza sulleproprieta'. Leghe: solubilita', <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> stato, equilibrio stabile e metastabile.Trattamenti termici: tempra <strong>di</strong> soluzione e tempra martensitica. Trattamenti termici delleleghe leggere. Diagramma <strong>di</strong> stato ferro-cementite. Curve TTT. Trattamenti termici <strong>degli</strong>acciai.Fonderia. Raffreddamento <strong>di</strong> un getto. Moduli <strong>di</strong> raffreddamento. Materozze e loro<strong>di</strong>mensionamento. Sistema <strong>di</strong> colata e suo <strong>di</strong>mensionamento. Problemi <strong>di</strong> sformabilità estrumenti per la loro soluzione. Fusione in forma permanente e forma transitoria. Tecnicheindustriali in fonderia: fusione in terra e in conchiglia, formatura a guscio, microfusione,shell mol<strong>di</strong>ng, colata sotto pressione. Difetti tipici nei getti e loro origine.Lavorazioni per deformazione plastica. Curva vera. Lavoro <strong>di</strong> deformazione plastica.Criteri <strong>di</strong> plasticità. Processi industriali <strong>di</strong> lavorazione per deformazione plastica:fucinatura, stampaggio, laminazione, trafilatura, estrusione. Difetti <strong>di</strong> lavorazione e loroorigine. Cenni sulle lavorazioni per asportazione <strong>di</strong> truciolo.Docente: Giancarlo CaprinoCo<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:I. Crivelli Visconti – Scienza dei Metalli, Liguori Ed.;S. Kalpakjan - Manufacturing Processes for Engineering Materials, Ad<strong>di</strong>son Wesley Publ.;F. Giusti, M. Santochi - Tecnologia Meccanica e Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Fabbricazione, Ed. Ambrosiana.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Metallurgia ed Elementi <strong>di</strong> Tecnologia dei MetalliModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): Laboratorio <strong>di</strong> Metallurgia ed Elementi<strong>di</strong> Tecnologia dei MetalliCFU: 3SSD: ING-IND/21Ore <strong>di</strong> lezione: Ore <strong>di</strong> esercitazione: 40Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:Illustrare le tecniche per l’analisi microscopica delle leghe metalliche d’interesseingegneristico. Analizzare le principali prove per la caratterizzazione meccanica deimateriali metallici. Sperimentare le problematiche <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> lavorazione perdeformazione plastica.Contenuti:Laboratorio: Esame della struttura microscopica <strong>di</strong> materiali metallici e tecniche coinvolte.Esame delle principali prove <strong>di</strong> caratterizzazione meccanica dei metalli, e analisi critica deirisultati ottenuti. Prove <strong>di</strong> fusione e progettazione dello stampo a livello <strong>di</strong> laboratorio.Prove <strong>di</strong> lavorazioni per deformazione plastica su sistemi-modello.Docente: Giancarlo CaprinoCo<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:I. Crivelli Visconti – Scienza dei Metalli, Liguori Ed.;20


S. Kalpakjan - Manufacturing Processes for Engineering Materials, Ad<strong>di</strong>son Wesley Publ.;F. Giusti, M. Santochi - Tecnologia Meccanica e Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Fabbricazione, Ed. Ambrosiana.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Misure Meccaniche e TermicheModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/12Ore <strong>di</strong> lezione: 62 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 18Anno <strong>di</strong> corso: PrimoObiettivi formativi: Informare l’allievo sui meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi, <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> collaudo <strong>di</strong> sistemi per lamisura <strong>di</strong> grandezze meccaniche e termiche sia per la scienza sia per le applicazioni industriali, ivi compresequelle attinenti al benessere dell’uomo. In generale si affrontano i problemi riguardanti la progettazioneintegrata <strong>di</strong> strumenti per il monitoraggio, la <strong>di</strong>agnostica ed il controllo <strong>di</strong> qualsiasi sistema interessato dagrandezze meccaniche e termiche.Contenuti:Aspetti Teorici: Finalità delle misure; Schema funzionale <strong>di</strong> uno Strumento <strong>di</strong> Misura (SdM); Lettura perdeflessione e lettura per azzeramento; Sensori attivi e passivi; Configurazione ingresso-uscita <strong>degli</strong> SdM: tipi<strong>di</strong> relazioni i/u: algebriche, <strong>di</strong>fferenziali, numeriche; Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> uno SdM. Ingressi interferenti e ingressimo<strong>di</strong>ficanti; Il <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Draper; Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> correzione <strong>degli</strong> ingressi spuri; Riferibilità delle MisureCaratteristiche statiche: Sensibilità, risoluzione, isteresi; Incertezza <strong>di</strong> tipo A e tipo B; La propagazionedell’incertezza: incertezza combinata, il budget <strong>di</strong> incertezza; La taratura statica con il metodo dei MinimiQuadrati; Problemi <strong>di</strong> Interfaccia: Effetti <strong>di</strong> Carico, Impedenza e Ammettenza generalizzate, Rigidezza eCedevolezza generalizzate; Il <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Draper implementato.Caratteristiche <strong>di</strong>namiche: Ingressi Canonici: scalino, rampa lineare, impulso reale e impulso matematico,ingresso sinusoidale; Analisi Armonica e trasformata <strong>di</strong> Fourier: trasformata dell’impulso matematico edell’impulso reale; Segnali random: me<strong>di</strong>a, valore rms, <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> ampiezza, funzione <strong>di</strong>autocorrelazione, densità spettrale <strong>di</strong> potenza; Funzione <strong>di</strong> trasferimento (FdT) operazionale, FdT Armonica,FdT <strong>di</strong> Laplace; Integrazione numerica delle equazioni <strong>di</strong>fferenziali: Vettore <strong>di</strong> stato, variabili <strong>di</strong> stato;Evoluzione libera dei sistemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne 1 e 2; Determinazione analitica della risposta <strong>degli</strong> SdM del primoor<strong>di</strong>ne agli ingressi canonici: scalino, rampa lineare, impulso reale e impulso matematico, ingressosinusoidale. Il <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Bode; Determinazione sperimentale dei parametri: Il test a scalino per i sistemidel primo or<strong>di</strong>ne, il test a scalino e transitorio rapido per i sistemi del secondo or<strong>di</strong>ne.Strumenti <strong>di</strong> Misura <strong>di</strong> grandezze meccaniche e termiche: Strumenti terminali analogici: Galvanometro;Multimetro: misura della corrente, misura della tensione; Acquisitori Multicanale: Campionamento eQuantizzazione: Aliasing, frequenza <strong>di</strong> Nyquist; Schede <strong>di</strong> acquisizione: schede S&H, convertitori A/D;Trasduttori <strong>di</strong> Posizione a Contatto: il Potenziometro Resistivo, il Trasformatore Differenziale (LVDT);Trasduttori <strong>di</strong> Posizione e Velocità a non Contatto: Il Trasduttore Capacitivo, Il Vibrometro Laser Dopler;Sensori <strong>di</strong> posizione e accelerazione piezoelettrici; Accelerometri capacitivi e resistivi; Frequenza naturale efrequenza montata <strong>di</strong> un accelerometro; Servoaccelerometro; Trasduttore <strong>di</strong> spostamento <strong>di</strong>gitale (Encoder):Tachimetrico, incrementale, assoluto; Misure <strong>di</strong> deformazione Estensimetriche: il gage Factor, il circuito aponte per la misura delMomento: trasduttori estensimetrici, e piezoelettrici. Sensori <strong>di</strong> velocità angolare ad effettoCoriolis (gyrochip); Misure <strong>di</strong>mensionali: Macchine <strong>di</strong> Misura a Coor<strong>di</strong>nate: Sistemi <strong>di</strong> misurastereofotografica; Trasduttori <strong>di</strong> temperatura a contatto: termometri a resistenza e termocoppie; Trasduttori <strong>di</strong>temperatura a non contatto: pirometri ottici, termometri all’infrarosso; Viscosimetri e Densimetri.Misure e Controllo dei sistemi meccanici: Servomeccanismi: Definizione, FdT in anello aperto, Tipo,Guadagno, Guadagno Statico, Errore statico <strong>di</strong> posizione e <strong>di</strong> velocità; Sistemi <strong>di</strong> Controllo: Sistemi <strong>di</strong>controllo in anello aperto e in anello chiuso, controllori PID, criteri <strong>di</strong> stabilità per sistemi lineari tempoinvarianti,controllabilità e osservabilità.Docente: Riccardo RussoCo<strong>di</strong>ce:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaSemestre: I21


Metodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:R. Vallascas : Fondamenti <strong>di</strong> Misure Meccaniche e Termiche - HoepliR. Vallascas, F. Patanè: Misure meccaniche e termiche - grandezze tempo-varianti, HoepliE. O. Doebelin: Strumenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> misura, McGraw-HillG. Diana, F. Resta: Controllo <strong>di</strong> sistemi meccanici, PolipressModalità <strong>di</strong> esame: colloquioInsegnamento: Modellazione geometrica e Prototipazione Virtuale (MPV)Modulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/15Ore <strong>di</strong> lezione: 42 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 30Anno <strong>di</strong> corso: IObiettivi formativi:Sviluppare modelli 3D <strong>di</strong> assiemi meccanici me<strong>di</strong>ante modellazione solida e per superfici. Assegnare letolleranze per garantire i requisiti <strong>di</strong> progetto. Impiegare la prototipazione virtuale e lo Human modeling pervalidare prodotti industrialiContenuti:Modellazione solida e per superfici. Meto<strong>di</strong> per la rappresentazione <strong>di</strong> curve e superfici a forma libera.Formati e standard <strong>di</strong> interscambio dati. Approccio top-down e bottom-up alla modellazione geometrica <strong>di</strong>assiemi. Verifiche <strong>di</strong> montabilità e smontabilità. Metodo per la quotatura geometrica e la specificazione delletolleranze <strong>di</strong> forma, posizione e orientamento (GD&T). Esigenza <strong>di</strong> inviluppo e principio delmassimo/minimo materiale. Riferimenti. Modelli variazionali e analisi <strong>di</strong> catene <strong>di</strong> tolleranze me<strong>di</strong>antesistemi CAT. Feature CAT, rapporti <strong>di</strong> contribuzione. Prototipazione virtuale. Reverse Engineering.Ricostruzione <strong>di</strong> curve e superfici a partire da nuvole <strong>di</strong> punti. Human modeling. Variabili antropometrichesimulate. Modelli cinematici; in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> valutazione posturale; i manichini virtuali e gli ambienti CAD.Introduzione alla Realtà Virtuale. Visione stereoscopica, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> input ed output. Applicazioni inambito ferroviario, automobilistico, aeronautico e navale.Docente: ………Co<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: Disegno Tecnico IndustrialeMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni, esercitazioni grafiche ed elaborazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> modellazione.Materiale <strong>di</strong>dattico:Anand V.B., “Computer Graphics and Geometric Modeling for Engineers”, John Wiley & Sons, New York1993.Mortenson M.E., “Geometric Modeling”, John Wiley & Sons Ed., New York, 2nd ed., 1997.Chirone E., Tornincasa S., “Disegno Tecnico Industriale”, Volume 2, Ed. Il Capitello, 2008.Caputo F., Martorelli M., “Disegno e progettazione per la gestione industriale”, E<strong>di</strong>zioni ScientificheItaliane, 2003, cap. V.Caputo F., Di Gironimo G., La realtà virtuale nella progettazione industriale, Aracne E<strong>di</strong>tore, 2007, Cap. I eVI.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova grafica e <strong>di</strong>scussione dei progetti <strong>di</strong> modellazione.Insegnamento: Modellistica e Simulazione dei Sistemi MeccaniciModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING/IND-13Ore <strong>di</strong> lezione: 50 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 30Anno <strong>di</strong> corso: II22


Obiettivi formativi:Il corso intende illustrare le principali tecniche <strong>di</strong> modellistica e simulazione <strong>di</strong>namica e cinematica deisistemi meccanici. Si introdurranno concetti avanzati della modellistica e meto<strong>di</strong> per la risoluzione numerica<strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziali. Il corso è <strong>di</strong>viso in due parti. Nella prima parte saranno presentate le tecnicheprincipali per la modellistica <strong>di</strong> sistemi meccanici. I modelli risultanti saranno descritti da equazioni<strong>di</strong>fferenziali lineari e/o nonlineari. Nella seconda parte, si stu<strong>di</strong>eranno i principali meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> integrazionenumerica allo scopo <strong>di</strong> poter simulare i modelli <strong>di</strong>namici ricavati nella prima parte tramite l'utilizzo <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> simulazione <strong>di</strong>namica. Lo svolgimento <strong>degli</strong> esercizi sarà effettuato me<strong>di</strong>ante il co<strong>di</strong>ce numericoOCTAVE / MATLAB.Contenuti:Generalità sulla modellazione <strong>di</strong>namica e cinematica dei sistemi meccanici Equazioni fondamentali della<strong>di</strong>namica; approccio newtoniano; esempi <strong>di</strong> applicazione delle equazioni car<strong>di</strong>nali della <strong>di</strong>namica. Equazionedell'energia; principio dei lavori virtuali; equazione <strong>di</strong> Lagrange; confronto tra le <strong>di</strong>verse formulazioni.Analisi <strong>di</strong>namica dei sistemi meccanici in coor<strong>di</strong>nate in<strong>di</strong>pendenti. Analisi <strong>di</strong>namica dei sistemi meccanicisoggetti a vincoli olonomi; metodo dei moltiplicatori <strong>di</strong> Lagrange.Introduzione ai meto<strong>di</strong> numerici per l’ingegneria. Soluzioni <strong>di</strong> equazioni algebriche. Soluzione numericadelle ODE: IVP. Errore globale e locale. Errore locale <strong>di</strong> troncamento. Relazione tra il passo <strong>di</strong> integrazioneed errori <strong>di</strong> round-off ed errori relativi; legame tra or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un metodo e sua accuratezza; calcolo dell’errorelocale <strong>di</strong> troncamento per i meto<strong>di</strong> one-step; concetto <strong>di</strong> stabilità <strong>di</strong> un metodo numerico (A-stabilità).Definizione <strong>di</strong> consistenza e convergenza. Metodo <strong>di</strong> Eulero (Forward Euler). Metodo <strong>di</strong> Eulero Implicito(Backward Euler). Cenni all’integrazione con passo <strong>di</strong> campionamento variabile. Meto<strong>di</strong> Range-Kutta:Concetti fondamentali. Metodo <strong>di</strong> Heun’s. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> Runge Kutta (II e IV or<strong>di</strong>ne) . Meto<strong>di</strong> Range-Kutta-Merson. Meto<strong>di</strong> Multi-Step. Sistemi <strong>di</strong> Equazioni Differenziali: Tecnica <strong>di</strong> Risoluzione.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Prerequisiti / Propedeuticità:Metodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:Appunti delle LezioniSemestre:Modalità <strong>di</strong> esame: Prova scritta e colloquio finaleInsegnamento: Organi <strong>di</strong> trasmissione e meccanismiModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/13Ore <strong>di</strong> lezione: 65 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 15Anno <strong>di</strong> corso: 2°Obiettivi formativi:1) Fornire le conoscenze fondamentali sui principali organi <strong>di</strong> trasmissione, nonché sui meccanismi utilizzatiper la variazione dei parametri che caratterizzano la potenza trasmessa fra due macchine o fra parti <strong>di</strong>macchine.2) Approfon<strong>di</strong>re la conoscenza sui meccanismi articolati, con riferimento fra gli altri a quelli già stu<strong>di</strong>atinella Meccanica Applicata alle Macchine. In particolare il corso si propone <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni sui meto<strong>di</strong><strong>di</strong> sintesi dei meccanismi articolati, oltre che sulle possibilità <strong>di</strong> un loro bilanciamento.Contenuti:L’allineamento <strong>degli</strong> alberi: Definizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sallineamento – Tolleranze e Strumenti e Meto<strong>di</strong> per lamisura del <strong>di</strong>sallineamento. Calcolo <strong>degli</strong> spostamenti <strong>degli</strong> appoggi necessari a realizzare l’allineamento.Giunti: Giunti rigi<strong>di</strong> e flessibili; giunti omocineticiGiunti idraulici e Convertitori <strong>di</strong> coppiaInnestiCambi <strong>di</strong> velocità per autoveicoli: manuali, automatici <strong>di</strong>screti, a variazione continua del rapportoRotismi epicicloidali: approfon<strong>di</strong>menti sugli aspetti costruttivi dei rotismi epicicloidali -Camme: Meccanismi a camma; leggi <strong>di</strong> alzata, a<strong>di</strong>mensionalizzazione, proprietà del <strong>di</strong>agramma delle23


accelerazioni, sintesi ed analisi cinematica delle coppie a camma, l’angolo <strong>di</strong> trasmissione; il raggio base,camme policentricheMeccanismi articolati: Analisi cinematica dei meccanismi articolati, l’angolo <strong>di</strong> trasmissione neimeccanismi; il manovellismo <strong>di</strong> spinta eccentrico,il manovellismo <strong>di</strong> spinta invertito, il quadrilateroarticolato generale; sintesi dei meccanismi articolati: moti rigi<strong>di</strong> piani per uno e due spostamenti finiti; motirigi<strong>di</strong> piani per tre spostamenti finiti: le curve dei punti centro e dei punti circonferenza (curve <strong>di</strong>Burmeister). Dinamica dei meccanismi articolati. Il bilanciamento dei sistemi articolati.Docente: ………Co<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: Meccanica applicata alle macchineMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: da definireModalità <strong>di</strong> esame: colloquio preceduto da esercizi da svolgere per iscrittoInsegnamento: Organizzazione e sicurezza delle reti <strong>di</strong> esercizio ferroviarioModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 6SSD: ICAR-05Ore <strong>di</strong> lezione: 45 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 25Anno <strong>di</strong> corso: 2Obiettivi formativi: Il corso si propone <strong>di</strong> fornire i gli strumenti per l’organizzazione dell’esercizio deiveicoli ferroviari sia isolati che in rete nel rispetto delle normative della circolazione ferroviaria europea. Letecniche <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> controllo della sicurezza sia del personale che dei viaggiatori. Esso, inoltre,fornirà gli elementi essenziali dei meto<strong>di</strong> e dei modelli per la progettazione e la simulazione dell’esercizioferroviario. Si forniranno, infine, le tecniche per il controllo <strong>di</strong> qualità dell’esercizio ferroviario, integratocon tutti gli altri sistemi <strong>di</strong> trasporto sia privati che collettivi.Contenuti: Prestazioni richieste ai convogli a seconda dell’esercizio cui sono destinati - Impianti <strong>di</strong> bordocorrispondenti – Modelli per la progettazione dell’esercizio in rete - Organizzazione dell’esercizio – Modelli<strong>di</strong> simulazione dell’esercizio ferroviario in linea ed in rete - Interoperabilità su <strong>di</strong>verse reti - Organizzazionee controllo della sicurezza della circolazione ferroviaria in rete - Impianti <strong>di</strong> bordo per l’integrazione “asistema” dell’intero servizio <strong>di</strong> TPL (treni e bus) – Tecnologie e sistemi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong>namico dell’esercizio– Tecniche <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> controllo della qualità del servizio erogato.Docente: Bruno MontellaCo<strong>di</strong>ce:Prerequisiti / Propedeuticità: nessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: appunti del corsoModalità <strong>di</strong> esame: oraleSemestre: IInsegnamento: Produzione assistita da calcolatoreModulo:CFU: 9SSD: ING-IND/16Ore <strong>di</strong> lezione: 52 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 26Anno <strong>di</strong> corso: II24


Obiettivi formativi:Acquisire conoscenze per l’ottimizzazione dei parametri <strong>di</strong> lavorazione meccanici in particolareper lavorazioni con asportazione <strong>di</strong> truciolo. Conoscere le implicazioni del controllo numericonella realtà produttiva e nei sistemi flessibili <strong>di</strong> produzione. Acquisire conoscenze nellavalutazione delle prestazioni dei sistemi produttivi con meto<strong>di</strong> analitici e meto<strong>di</strong> numerici.Acquisire una visione integrata del ciclo produttivo: dal progetto al prodotto finito. Acquisirele conoscenze relative ai sistemi informatici <strong>di</strong> aiuto nella pianificazione e nella progettazionedei cicli <strong>di</strong> lavorazione.Contenuti:Ottimizzazione delle lavorazioni meccaniche: criteri della massima economia e della massimaproduttività. Applicazione al caso delle lavorazioni per asportazioni <strong>di</strong> truciolo.Macchine utensili a controllo numerico, componenti e strutture. Programmazione delle macchineutensili a controllo numerico.Sistemi <strong>di</strong> lavorazione: Sistemi automatici per la misura e la movimentazione. Controllo deisistemi <strong>di</strong> produzione. Celle flessibili <strong>di</strong> produzione. Sistemi flessibili <strong>di</strong> produzione. Valutazione<strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> prestazione <strong>di</strong> un sistema produttivo. Allocazione statica delle risorse. Modelli deisistemi produttivi con file <strong>di</strong> attesa. Modelli dei sistemi produttivi con reti <strong>di</strong> code. Simulazione adeventi <strong>di</strong>screti dei processi <strong>di</strong> lavorazione. Utilizzo e creazione <strong>di</strong> software <strong>di</strong> simulazione.Sviluppo ed analisi <strong>di</strong> un ciclo <strong>di</strong> lavorazione: Criteri per la in<strong>di</strong>viduazione e l’ottimizzazionenella scelta delle fasi, sottofasi, operazioni elementari. Scelta delle attrezzature, <strong>degli</strong> utensili, deiparametri <strong>di</strong> lavorazione e <strong>di</strong> controllo. Procedure assistite dal calcolatore per la pianificazione deicicli <strong>di</strong> lavorazione. Sistemi CAM e integrazione con sistemi CAD.Tecniche <strong>di</strong> protipazione rapida, materiali ed applicazioni.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: V. Sergi, Modelli <strong>di</strong> ottimizzazione <strong>di</strong> processi manifatturieri, CUES Ed. -Appunti delle lezioni.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Progettazione Assistita <strong>di</strong> Strutture MeccanicheModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/14Ore <strong>di</strong> lezione: 50 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 30Anno <strong>di</strong> corso: II MagistraleObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire le conoscenze della metodologia numerica <strong>di</strong> calcolo strutturale FEM (FiniteElement Method), nomché conoscenze <strong>di</strong> base <strong>di</strong> calcolo numerico alternativo multybody e BEM (BoundaryElement Method) con l’acquisizione <strong>di</strong> capacità applicative in casistiche fondamentali.Contenuti:Analisi matriciale delle strutture. Caratterizzazione dei meto<strong>di</strong> numerici applicati all’analisi del continuosolido deformabile. Il metodo <strong>degli</strong> elementi finiti. Il processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scretizzazione e il solid modeling.Modello <strong>degli</strong> spostamenti ed elementi finiti. Matrice <strong>di</strong> rigidezza <strong>degli</strong> elementi tipici. Matrice <strong>di</strong> rigidezzadella struttura assemblata. Analisi statica lineare delle strutture. Introduzione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> carico edelle con<strong>di</strong>zioni vincolari (vincoli SPC ed MPC). Sistema risolvente e meto<strong>di</strong> numerici risolutivi. Elementifiniti per i laminati in materiale composito. Matrici <strong>di</strong> rigidezza per i materiali anisotropi nelle loro svariatearticolazioni. Trasformazioni per cambio <strong>di</strong> riferimento cartesiano. Caratterizzazione sperimentale per la25


determinazione delle proprietà meccaniche dei materiali anisotropi. Caratterizzazione del laminato estensoinflessoe particolarizzazioni. Il calcolo per sottostrutture. Condensazione statica dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> libertà. Matrice<strong>di</strong> rigidezza geometrica. Non linearità geometrica. Problemi <strong>di</strong> instabilità delle strutture. Non linearità delmateriale. Matrice delle masse. Matrice <strong>degli</strong> smorzamenti. Caratterizzazione <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> un complessostrutturale. Discretizzazione dell’equazione <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico. Soluzione per vibrazioni libere evibrazioni forzate. Problemi <strong>di</strong> integrazione nel tempo. Analisi termomeccaniche. Cenni alle tecniche BEM eai campi <strong>di</strong> loro preferibile impiego. Cenni alle tecniche multibody. Applicazioni a problemi strutturalisemplici ed emblematici in <strong>di</strong>mensionalità 2D e 3D con l’uso <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci GP FEM, BEM e multibody.Docente:Co<strong>di</strong>ce: Semestre: SecondoPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni, esercitazioni, seminari e visite guidateMateriale <strong>di</strong>dattico:- Materiale fornito al corso- R. Esposito, Appunti del corso <strong>di</strong> Progettazione Assistita <strong>di</strong> Strutture Meccaniche- G. Belingar<strong>di</strong>, Il metodo <strong>degli</strong> elementi finiti nella progettazione meccanicaModalità <strong>di</strong> esame: Sviluppo <strong>di</strong> un elaborato progettuale e colloquio orale26


Insegnamento: Progettazione <strong>di</strong> Strutture FerroviarieCFU: 9SSD: ING-IND-14Ore <strong>di</strong> lezione: 50 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 27Anno <strong>di</strong> corso: II MagistraleObiettivi formativi:Il corso si pone a valle della Costruzione <strong>di</strong> Macchine e della Costruzioni Ferroviarie e fornisce all’allievo lenozioni fondamentali sulle metodologie per la progettazione dei principali componenti della sovrastrutturaferroviaria e del materiale rotabile. Alla parte teorica introduttiva segue una parte applicativa durante la qualelo studente ha la possibilità <strong>di</strong> comprendere le problematiche che si affrontano nella progettazione ferroviariae le <strong>di</strong>verse soluzione da adottare.Contenuti:La progettazione meccanica e la progettazione ferroviaria. Filosofie <strong>di</strong> progettazione in campo ferroviario. Larotaia ed il binario, criteri <strong>di</strong> progettazione dell’armamento ferroviario. La sala montata, le sospensioni, gliammortizzatori e le barre antirollio, criteri <strong>di</strong> progettazione e tipologie. I carrelli: carrelli portanti e motori,In<strong>di</strong>cazioni generali per la progettazione dei carrelli. Interfaccia cassa-carrello. Gli elementi esterni checon<strong>di</strong>zionano la progettazione del veicolo. La struttura della cassa: telaio, fiancate e pareti <strong>di</strong> testa; esempicostruttivi. Interazione <strong>degli</strong> arre<strong>di</strong> e <strong>degli</strong> impianti con la struttura della cassa. Carri merci: casse dei carri,nozioni sul carico dei carri, carichi eccezionali, traffico intermodale, merci pericolose. Organi <strong>di</strong> attacco erepulsione: criteri <strong>di</strong> progettazione <strong>degli</strong> agganci e dei respingenti. Crashworthiness: scenari d’impatto,assorbitori d’urto, simulazione numerica <strong>degli</strong> scenari e validazione sperimentale. Ottimizzazionemorfologica <strong>degli</strong> assorbitori <strong>di</strong> energia, sia in materiale tra<strong>di</strong>zionale, sia in materiale composito.Progettazione delle prove <strong>di</strong> validazione dei modelli.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: SecondoPrerequisiti/Propedeuticità: Costruzioni ferroviarieMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezione, esercitazioni, seminari.Materiale <strong>di</strong>dattico: 1) Franco Di Majo, “Costruzione <strong>di</strong> materiale ferroviario”, Leprotto & Bella, 1979. 2)G. Bono, C. Focacci, S. Lanni, “La sovrastruttura ferroviaria”, CIFI, HOEPLI, 2002. 3) R. PANAGIN –“Costruzione del veicolo ferroviario“, CIFI, HOEPLI, 2006. 4) Dispense del docente.Modalità <strong>di</strong> esame: Elaborato progettuale e colloquio.27


Insegnamento: Progettazione MeccanicaModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): NoCFU: 9 SSD: ING-IND 14Ore <strong>di</strong> lezione: 52 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 24Anno <strong>di</strong> corso: II MagistraleObiettivi formativi:Fornire le conoscenze adeguate per affrontare le problematiche della progettazione meccanica in tutte le suefasi, dalla concezione dell’idea progetto alla sua realizzazione in qualità, nel rispetto della sicurezza e deivincoli ambientali, e al suo monitoraggio in servizio per garantirne la vita programmata. Il raggiungimento<strong>degli</strong> obiettivi sarà perseguito anche con applicazioni a sistemi meccanici, manufatti e/o strutture stu<strong>di</strong>atedagli allievi in altri corsi.Contenuti:Il ciclo <strong>di</strong> vita e le fasi della progettazione strutturale: analisi <strong>di</strong> fattibilità; progetto <strong>di</strong> massima; progettoesecutivo. - Criteri per la progettazione strutturale meccanica: efficienza; stabilità; affidabilità;manutenibilità; qualità. - Progettazione per la sicurezza: la sicurezza; normativa <strong>di</strong> tutela della sicurezza;regole <strong>di</strong> progettazione; adempimenti per l’immissione sul mercato e la libera circolazione; fascicolo tecnico;manuale <strong>di</strong> uso e manutenzione; procedura per la progettazione contro i rischi; problematiche <strong>di</strong> sicurezza deimateriali. - Principi del progetto strutturale: soluzioni tecniche strutturali; <strong>di</strong>mensionamento strutturale deicomponenti; progetto per ambiente aggressivo; operabilità ed ergonomia. - Standar<strong>di</strong>zzazione e<strong>di</strong>versificazione: la standar<strong>di</strong>zzazione; <strong>di</strong>versificazione e personalizzazione <strong>di</strong> prodotto; prodotti modulari;serie <strong>di</strong>mensionali; Variety Redution Program; attività del VRP. - Progettazione per la produzione: DMF;progetto complessivo del manufatto; scelta del materiale; ingegnerizzazione del componente; progettazioneper i processi <strong>di</strong> fabbricazione. - Progettazione per il casto: valutazione economica del progetto;progettazione per il costo; valutazione del costo secondo VDI 2225. - Progettazione per il montaggio:giunzione <strong>di</strong> componenti e <strong>di</strong> parti meccaniche; ottimizzazione delle operazioni <strong>di</strong> montaggio; progettazioneper il montaggio e lo smontaggio. - Progettazione eco-compatibile: Green Design; valutazione dell’impattoambientale; ERPAM; eco-in<strong>di</strong>cator; progettazione contro l’impatto ambientale. - Prevenzione dei guasti evalutazione del prodotto: guasti e fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo; identificazione dei <strong>di</strong>fetti; valutazione dei rischi; Designof Experiments; valutazione della qualità del prodotto; dal progetto al prototipo e alla pre-serie. -Progettazione per la <strong>di</strong>sponibilità: affidabilità del prodotto; affidabilità dei sistemi meccanici; manutenzione;Maintenance Prevention; pianificazione e getione della manutenzione preventiva; usa-e-getta; in<strong>di</strong>rizzi per laprogettazione usa-e-getta; problematiche relative alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> macchine operatrici. - Applicazioni:simulazione <strong>di</strong> alcune fasi del progettazione strutturale.Docente: RosielloCo<strong>di</strong>ce: Semestre: Primo/SecondoPrerequisiti / Propedeuticità: Costruzione <strong>di</strong> Macchine o Comportamento meccanico dei materialiMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: Dispense rese <strong>di</strong>sponibili sul sito del docenteModalità <strong>di</strong> esame: Prove applicative in itinere; colloquioTITOLO AZIONE FORMATIVAProject Management nella Produzione IndustrialeCFU 9CONTENUTI FORMATIVI - Ciclo <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> un progetto e struttura organizzativa- I processi <strong>di</strong> project management e relativi flow chart- Gestione dell’integrazione <strong>di</strong> progetto: il project charter; ladescrizione preliminare dell’ambito <strong>di</strong> progetto; il piano <strong>di</strong>progetto; gestione, monitoraggio e controllo del lavoro <strong>di</strong> progetto,Controllo integrato delle mo<strong>di</strong>fiche e i processi <strong>di</strong> chiusura delprogetto.28


- Gestione dell’ambito <strong>di</strong> progetto: Dalla definizione dell’ambito <strong>di</strong>progetto alle WBS.- Gestione dei tempi <strong>di</strong> progetto: tecniche reticolari -PERT e CPM –(schedulazione a capacità infinita) , esercitazioni in simulazione,GANTT, Resource scheduling (schedulazione a capacità finita)- Gestione dei costi <strong>di</strong> progetto: Stima dei costi, allocazione dei costie controllo dei costi.- Gestione della qualità <strong>di</strong> progetto: pianificazione della qualità,quality assurance, esecuzione del controllo qualità- Gestione della comunicazione <strong>di</strong> progetto: pianificazione dellacomunicazione, archiviazione e <strong>di</strong>stribuzione delle informazioni,reporting delle prestazioni.- Gestione dei rischi <strong>di</strong> progetto: identificazione, valutazione(qualitativa e quantitativa) , pianificazione della risposta,monitoraggio e controllo dei rischi.- Gestione dell’approvvigionamento <strong>di</strong> progetto: pianificazione <strong>degli</strong>acquisti, pianificazione delle forniture; selezione dei fornitori egestione del contratto.- Gestione delle risorse umane <strong>di</strong> progetto: cenni sulle principalimatrici e tecniche <strong>di</strong> gestione.METODOLOGIE DIDATTICHEDocente <strong>di</strong> RiferimentoLezioni frontali, esercitazioni <strong>di</strong> gruppo.Guido GuizziInsegnamento: ReologiaModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): ReologiaCFU: 9SSD: ING/IND-24Ore <strong>di</strong> lezione: 40 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 35Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong>: 1) illustrare la fenomenologia relativa al comportamento reologico <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> a caratterenewtoniano e non, 2) fornire strumenti utili per la caratterizzazione reologica <strong>di</strong> tali flui<strong>di</strong>, 3) fornirestrumenti per la trattazione quantitativa <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> flusso <strong>di</strong> interesse processistico.Contenuti:- Flui<strong>di</strong> newtoniani e richiami dell’equazione <strong>di</strong> Navier-Stokes. Il caso dei moti viscosi e la teoria dellalubrificazione.- Flui<strong>di</strong> non-newtoniani. Fenomenologia. Flui<strong>di</strong> con viscosità variabile. Shear thinning. Moto in tubi.Viscoelasticità e numero <strong>di</strong> Deborah. Die swell.- Reometria “viscosa”. Reometri rotazionali. Reometri a capillare. Viscosimetro a caduta <strong>di</strong> sfera. MeltFlow Index. La misura della risposta elongazionale.- Reometria “viscoelastica”. Viscoelasticità lineare. Risposta in frequenza. Step strain. Differenze <strong>di</strong> sforzinormali. Start-up.- Equazioni costitutive per la reologia <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> viscoleastici. Equazioni costitutive <strong>di</strong> tipo integrale e <strong>di</strong>tipo <strong>di</strong>fferenziale. Soluzione per flussi spazialmente omogenei (flussi semplici).- Comportamento reologico dei materiali polimerici. Blend polimerici. Polimeri caricati e nano strutturati.- La processazione <strong>di</strong> polimeri termoplastici. L’estrusore. La sezione <strong>di</strong> trasporto del solido, la sezione <strong>di</strong>fusione e la sezione <strong>di</strong> pompaggio. Il “punto <strong>di</strong> lavoro” dell’estrusore. Cenni sull’effetto della reologiasul punto <strong>di</strong> lavoro.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: II29


Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:M. M. Denn, “Process Fluid Mechanics”, Prentice-Hall (1980)C. W. Macosko, “Rheology - Principles, Measurements and Applications”, Wiley (1994).Appunti delle lezioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova oraleInsegnamento: ReologiaModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli): Laboratorio <strong>di</strong> reologiaCFU: 3SSD: ING/IND-24Ore <strong>di</strong> lezione: 10 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 20Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:Il laboratorio <strong>di</strong> reologia si propone <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re alcuni aspetti affrontati nel corso <strong>di</strong> reologia conparticolare riferimento a: 1) Fenomenologia del moto dei flui<strong>di</strong> non-Newtoniani e conseguenze sui processi<strong>di</strong> trasformazione 2) Utilizzo <strong>di</strong> apparecchiature reologiche <strong>di</strong> laboratorioContenuti:- Richiami sul comportamento reologico dei flui<strong>di</strong> non-newtoniani- Presentazione <strong>di</strong> materiale multime<strong>di</strong>ale su flui<strong>di</strong> complessi, yield stress, flui<strong>di</strong> <strong>di</strong> Boger- Misure reologiche sperimentali in laboratorioDocente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre: IIPrerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni, filmati multime<strong>di</strong>ali, attività <strong>di</strong> laboratorioMateriale <strong>di</strong>dattico:C. W. Macosko, “Rheology - Principles, Measurements and Applications”, Wiley (1994).Appunti delle lezioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova oraleInsegnamento: Sicurezza <strong>degli</strong> impianti industrialiModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9 SSD: ing-ind 17Ore <strong>di</strong> lezione: 40 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 40Anno <strong>di</strong> corso:Obiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire le basi <strong>di</strong> conoscenza necessarie alla progettazione e alla gestione dellasicurezza dei sistemi industriali, intesi quali sistemi <strong>di</strong> produzione complessi. A tale scopo il corso affronta latrattazione dei fenomeni rischiosi che possono ricorrere in una attività produttiva, informa sulle norme <strong>di</strong>legge e <strong>di</strong> buona tecnica esistenti al riguardo e introduce alle metodologie <strong>di</strong> analisi dei sistemi eaffidabilistiche utili a prevedere e a gestire fenomeni imprevisti nel funzionamento delle macchine, delleapparecchiature e <strong>degli</strong> impianti.Contenuti:Analisi della normativa <strong>di</strong> riferimento per la sicurezza nei sistemi <strong>di</strong> produzione. Il D.Lgs 81/08 e s.m.i. Iprincipali rischi industriali: Definizione <strong>di</strong> rischio. Tipologia e classificazione dei rischi industriali. Interventi<strong>di</strong> prevenzione e protezione. Valutazione del rischio e criteri <strong>di</strong> accettabilità. -Metodologie <strong>di</strong> analisi deirischi: Impostazione dell’analisi dei rischi nell’ambito del progetto della sicurezza. Metodologie per l’analisidei rischi: • Metodo norma UNI EN 1050. • Metodo MIL-STD 882. • Metodo AISS-Ispesl.• Metodo AHP. • Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> origine sistemistica-affidabilistica: o FMEA/FMECA. o Hazop. o ETA. o FTA.30


Sicurezza dei fabbricati industriali: Rischi <strong>di</strong> natura infortunistica: il rischio incen<strong>di</strong>o, il rischio elettrico; ilrischio meccanico e la Direttiva Macchine; Rischi <strong>di</strong> natura igienico – ambientale: i rischi biologici, i rischichimici e il metodo dell’Emilia Romagna. I rischi fisici: il microclima, l’illuminamento, il rischio rumore e ilrischio vibrazioni.;Rischi <strong>di</strong> tipo trasversale - organizzativo : l’Ergonomia del posto <strong>di</strong> lavoro e lamovimentazione manuale dei carichi. Il fattore umano: Classificazione <strong>degli</strong> errori. Correlazionecomportamenti-errori. Analisi causale <strong>degli</strong> incidenti dovuti ad errore. La corretta elaborazione delDocumento <strong>di</strong> Valutazione dei Rischi secondo la normativa cogente.I Sistemi <strong>di</strong> Gestione per la Sicurezza:elementi per la progettazione dell’organizzazione e della gestione; l’attuazione del SGS; la pianificazione econduzione dell’ispezione per la sicurezza; la pianificazione del miglioramento della sicurezza.Cantieri mobili e temporanei: progettazione e gestione della sicurezza <strong>di</strong> un cantiere. Definizioni. Ruoli eresponsabilità. Elementi per la gestione tecnico-amministrativa <strong>degli</strong> appalti. Il Direttore dei Lavori. La<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività. Il Coor<strong>di</strong>natore della Sicurezza. La progettazione della sicurezza del cantiere.Il Piano <strong>di</strong> sicurezza e coor<strong>di</strong>namento. Il piano operativo della sicurezza. Contenuti del piano <strong>di</strong> sicurezza ecoor<strong>di</strong>namento. Pianificazione dei lavori.Docente: Liberatina Carmela SantilloCo<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioni - lavoro <strong>di</strong> gruppo+quaderno laboratorio <strong>di</strong>sicurezza+orale+tesinaMateriale <strong>di</strong>dattico:Chacha, Charles A. " Resarche design & statistics for the safety and health professional", Van NostrandReinhold, New York, 1997, n. pag. 173Rizzo – Sicurezza <strong>degli</strong> Impianti Industriali : E<strong>di</strong>zioni Scientifiche Italiane : 1998 I SBN: 8881146576Modalità <strong>di</strong> esame: Prova scritta finale; colloquioInsegnamento: Simulazione e modellazione dei processi per deformazione plasticaModulo:CFU: 9SSD: ING-IND/16Ore <strong>di</strong> lezione: 52 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 26Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire: strumenti e meto<strong>di</strong> per la modellazione del comportamento plasticodei materiali metallici nonché strumenti per lo stu<strong>di</strong>o con meto<strong>di</strong> analitici e meto<strong>di</strong> numerici dellelavorazioni per deformazione plastica dei metalli.Contenuti:Concetti base della teoria della plasticità: comportamento plastico dei materiali aspetti micro emacroscopici, influenza dei parametri <strong>di</strong> lavorazione (temperatura e velocità <strong>di</strong> deformazione) ,criteri <strong>di</strong> plasticizzazione, legami tensioni deformazioni in campo elasto – plastico e plastico,teoremi energetici.Processi <strong>di</strong> deformazione plastica tra<strong>di</strong>zionali.Processi <strong>di</strong> Laminazione: vari tipi laminazione, aspetti economici, attrezzature. Difetti nelleoperazione <strong>di</strong> laminazione. Relazioni analitiche per il calcolo delle forze e del lavoro <strong>di</strong>laminazione.Trafilatura dei fili e dei tubi: vari tipi <strong>di</strong> trafilatura, aspetti economici, attrezzature. Difetti delleoperazioni <strong>di</strong> trafilatura. Relazioni analitiche per il calcolo delle forze e del lavoro <strong>di</strong> trafilatura.Estrusione <strong>di</strong>retta e inversa: vari tipi <strong>di</strong> estrusione, aspetti economici, attrezzature, Difetti nelleoperazione <strong>di</strong> estrusione. Relazioni analitiche per il calcolo delle forze e del lavoro <strong>di</strong> estrusione.Stampaggio e forgiatura massiva: macchine (magli e presse) e attrezzature, aspetti economici,attrezzature, Difetti nelle operazione <strong>di</strong> stampaggio e forgiatura. Relazioni analitiche per il calcolo31


delle forze e del lavoro <strong>di</strong> stampaggio.Lavorazioni della lamiera: stampaggio, imbutitura, piegatura, tranciatura. Relazioni analitiche peril calcolo delle forze e del ritorno elastico.Processi <strong>di</strong> deformazione plastica non tra<strong>di</strong>zionali. Idroforming, incremental forming.Superplasticità e materiali superplastici. Lavorazioni con materiali superplastici.Utilizzo <strong>di</strong> tecniche numeriche ad elementi finiti FEM in campo elasto-plastico: modellazionedel materiale, utilizzo <strong>di</strong> software specifici nello stu<strong>di</strong>o dei processi <strong>di</strong> deformazione plastica per lelavorazioni massive e per le lavorazioni della lamiera.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità:Metodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: K. Lange, Handbook of Metalforming, SME Ed – Manuali d’uso <strong>di</strong> MarcMSC Nastran - Appunti delle lezioni.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Tecnica della saldatura e delle giunzioniModulo:CFU: 9SSD: ING-IND/16Ore <strong>di</strong> lezione: 66 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 12Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire conoscenze specialistiche per la saldatura <strong>di</strong> leghe metalliche facendoparticolare riferimento alla capacità <strong>di</strong> scelta del processo tecnologico, alla capacità <strong>di</strong> determinarei campi <strong>di</strong> temperatura ed i regimi termici, <strong>di</strong> prevedere le strutture cristalline finali e controllare la<strong>di</strong>fettologia. Saranno approfon<strong>di</strong>ti gli aspetti riguardanti le tecniche automatiche <strong>di</strong> saldatura.Saranno inoltre fornite le conoscenze specialistiche per definire, realizzare e caratterizzaregiunzioni con adesivi.Contenuti:Richiami sui materiali metallici. Diagrammi <strong>di</strong> stato, trasformazioni, piccola e grande liquazione,trasformazioni allotropiche, <strong>di</strong>fetti reticolari. Diagrammi <strong>di</strong> stato Fe-C e Fe-Fe 3 C, trattamentitermici leghe ferrose. Leghe leggere, trattamenti termici <strong>di</strong> leghe leggereSorgenti <strong>di</strong> Calore. Cicli termici in saldatura. Parametri che influenzano un ciclo termico.Descrizione delle caratteristiche delle <strong>di</strong>verse sorgenti <strong>di</strong> calore, quali fiamma ossi-gas, arcoelettrico, laser electron beam, attrito. Flusso <strong>di</strong> calore in saldatura, regime stazionario e transitorio,modellazione del flusso <strong>di</strong> calore, equazione della conduzione, zone metallurgiche; temperaturamassima, velocità <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>ficazione del bagno <strong>di</strong> saldatura, velocità <strong>di</strong> raffreddamento nella ZTA enelle sue vicinanze, deformazioni termiche conseguenti alla saldatura. Esempi: temperatura <strong>di</strong>picco, velocità <strong>di</strong> raffreddamento. Effetti parametrici.REAZIONI METALLO-GAS. SOLUZIONI, ASSORBIMENTO, MODELLAZIONE DELFLUSSO; REAZIONI METALLO-GAS, DIAGRAMMA DI ELLINGHAM, DISOSSIDANTI;SVILUPPO DI GAS, INDICE DI POROSITÀ DA IDROGENO.TECNICHE DI SALDATURA PER FUSIONE. SALDATURA OSSI-GAS:CARATTERISTICA DELLE FIAMME, TIPI DI GAS, STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONEDEI GAS, BOMBOLE, TECNICHE DI SALDATURA ALLA FIAMMA. SALDATURA ADARCO ELETTRICO: ARCO ELETTRICO, CARATTERISTICHE FISICHE,CARATTERISTICA INTERNA, STABILITÀ DELL’ARCO ELETTRICO; GENERATORI DICORRENTE, CARATTERISTICA ESTERNA; EFFETTI MAGNETICI SULL’ARCO, FORZEAGENTI NELL’ARCO, MODALITÀ DI TRASFERIMENTO DEL METALLO; TECNICHE DI32


SALDATURA AD ARCO ELETTRICO: MANUALE AD ELETTRODO, GMAW, TIG,ELETTROSCORIA.SALDATURA ALLO STATO SOLIDO E SALDATURA LASER. SALDATURA PERATTRITO. SALDATURA PER DIFFUSIONE. SALDATURA AD ULTRASUONI.COMPLEMENTI DI SALDATURA LASER PER CONDUZIONE E PER PROFONDAPENETRAZIONE.DIFETTI IN SALDATURA. TIPI DI DIFETTI IN SALDATURA. DIFETTI“METALLURGICI”: TIPOLOGIE DI CRICCHE, CRICCHE A CALDO E A FREDDO,STRAPPI LAMELLARI. DIFETTI GEOMETRICI: MANCANZA DI PENETRAZIONE,DISALLINEAMENTO, MANCANZA DI FUSIONE, INCISIONI MARGINALI, ECCESSIVAPENETRAZIONE, SOVRAMETALLO. PROVE E NORME DI COLLAUDO DI SALDATURE.TECNOLOGIE DI AUTOMAZIONE IN SALDATURA. SISTEMI DI VISIONEARTIFICIALE ED APPLICAZIONI IN SALDATURA DI SISTEMI DI VISIONEARTIFICIALE. TECNICHE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATE A CONTROLLIAUTOMATIZZATI, APPLICAZIONI.Tecniche <strong>di</strong> giunzione per adesione. Cenni <strong>di</strong> fisica delle superfici, tensione superficiale, meto<strong>di</strong><strong>di</strong> misura della tensione superficiale. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> preparazione superficiale per l’incollaggio. Adesivie loro classificazione. Tecniche <strong>di</strong> incollaggio. Caratteristiche <strong>di</strong> giunti incollati. Meto<strong>di</strong> per lacaratterizzazione dei giunti incollati.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità:Metodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: Appunti delle lezioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Tecnologie dei Materiali non ConvenzionaliModulo:CFU: 9SSD: ING-IND/16Ore <strong>di</strong> lezione: 52 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 26Anno <strong>di</strong> corso: IIObiettivi formativi:L’insegnamento si propone <strong>di</strong> fornire le conoscenze avanzate sulle tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione e <strong>di</strong>lavorazione dei materiali compositi e per il calcolo delle proprietà elastiche e <strong>di</strong> resistenza <strong>di</strong> unmateriale composito, partendo dalla lamina (micromeccanica) e giungendo al laminato(macromeccanica) nell’ambito <strong>di</strong> una visione integrata <strong>di</strong> definizione delle proprietà meccaniche edelle tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione.Contenuti:Introduzione ai materiali compositi. Fibre: tipologie, proprietà e formati commerciali. Preforme bie tri<strong>di</strong>mensionali. Matrici: tipologie, proprietà e formati commerciali. Criteri <strong>di</strong> applicazione deimateriali compositi.Tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione <strong>di</strong> materiali compositi a matrice termoindurente: Tecnologiemanuali <strong>di</strong> fabbricazione. Tecnologia <strong>di</strong> formatura con sacco sotto vuoto, formatura in Autoclave,Tecnologie <strong>di</strong> formatura con flusso <strong>di</strong> resina Resin Transfer Moul<strong>di</strong>ng (RTM – VARTM) e Resininfusion under Flexible tools (RIFT), Formatura per avvolgimento <strong>di</strong> fili e <strong>di</strong> nastri (Filamentwin<strong>di</strong>ng, Wrapping), Formatura per sacco in pressione, Formatura per pultrusione.Tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione <strong>di</strong> materiali compositi a matrice termoplastica: Diaphragmforming, Rubber Forming, formatura con stampi chiusi, formatura in autoclave.Tecnologie <strong>di</strong> lavorazione <strong>di</strong> materiali compositi: foratura, contornatura.33


Macromeccanica della lamina. Equazione costitutiva per un materiale anisotropo. Materialiortotropi. Costanti secondo le <strong>di</strong>rezioni principali <strong>di</strong> ortotropia. Materiali trasversalmente isotropied isotropi. Stato piano <strong>di</strong> tensione. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> misura delle costanti elastiche per un materialeortotropo. Equazione costitutiva della lamina secondo assi generici. Resistenza della lamina.Criteri <strong>di</strong> resistenza: massima tensione, massima deformazione, Tsai-Hill, Hoffman.Micromeccanica della lamina. Legge della me<strong>di</strong>a e legge della me<strong>di</strong>a inversa. Modelli piùcomplessi <strong>di</strong> previsione delle proprietà elastiche. Compositi a fibre <strong>di</strong>scontinue. Equazione <strong>di</strong>Halpin-Tsai. Volume critico <strong>di</strong> fibre. Microinstabilità in compressione e modelli <strong>di</strong> previsione.Macromeccanica del laminato. Equazione costitutiva. Laminati particolari. Moduli <strong>di</strong> unlaminato. Effetti termici e dell’umi<strong>di</strong>tà. Resistenza <strong>di</strong> un laminato. Previsione della curvasollecitazione-deformazione. Mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> rottura e loro effetto sul comportamento del materiale. Usodei criteri <strong>di</strong> resistenza e loro implicazioni. Cenni sugli effetti <strong>di</strong> bordo.Comportamento all’impatto, prove <strong>di</strong> impatto.Docente:Co<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:I. Crivelli Visconti, G. Caprino, A. Langella, Materiali Compositi, Hoepli;S. K. Mazumdar – Composites Manufacturing, CRC Press.;R. Jones – Mechanics of Composite Materials, Taylor & Francis.Modalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: Tecnologie SpecialiModulo:CFU: 9SSD: ING-IND/16Ore <strong>di</strong> lezione: 66 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 12Anno <strong>di</strong> corso: IObiettivi formativi:Il corso si propone <strong>di</strong> fornire: conoscenze specifiche rivolte al funzionamento e alle applicazioniindustriali <strong>di</strong> moderne ed avanzate tecnologie produttive, anche in una logica <strong>di</strong> confronto con iprocessi <strong>di</strong> lavorazione tra<strong>di</strong>zionali e competenze specifiche rivolte ai principi fisici e chimici <strong>di</strong>funzionamento, al meccanismo <strong>di</strong> interazione ed asportazione del materiale, ai componenti, allevariabili <strong>di</strong> processo, alle caratteristiche tecnologiche e alle applicazioni industriali <strong>di</strong> avanzatiprocessi <strong>di</strong> lavorazione non convenzionale.L'obiettivo formativo che ne consegue è quello <strong>di</strong> trasmettere alcune competenze <strong>di</strong> base per laselezione e il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> processi produttivi, anche attraverso l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>parametri operativi, <strong>di</strong> operazioni <strong>di</strong> criticità e <strong>di</strong> metodologie <strong>di</strong> controllo.Contenuti:Lavorazioni non convenzionali. Classificazione, con<strong>di</strong>zioni generali, confronti e tendenze.Principi fisici <strong>di</strong> funzionamento, descrizione del processo, caratteristiche delle macchine edapplicazioni delle seguenti lavorazioni non convenzionali: lavorazioni per elettroerosione,lavorazioni con Laser (LBM), lavorazioni elettrochimiche, lavorazioni con ultrasuoni, saldature perattrito (FSW e LFW). Considerazioni generali sui seguenti processi: lavorazioni chimiche,lavorazioni con getto abrasivo, lavorazioni con fascio elettronico, sinterizzazione.Complementi <strong>di</strong> tecnologia meccanica: fonderia in conchiglia, fonderia a modello perso,stampaggio massivo, lavorazione delle lamiere, laminazioni speciali (Mannesmann e a passo delpellegrino), taglio tri<strong>di</strong>mensionale, lavorazioni <strong>di</strong> alesatura e <strong>di</strong> rettificatura.Controllo statistico dei processi produttivi. Introduzione alle metodologie per l'analisi dei datiper il controllo statistico dei processi produttivi.34


Docente: Giuseppe GiorleoCo<strong>di</strong>ce:Semestre:Prerequisiti / Propedeuticità: NessunaMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico: Le lavorazioni industriali me<strong>di</strong>ante Laser <strong>di</strong> potenza" E. Capello, ed.Maggioli, Controllo statistico della qualità, Montgomery Douglas C., McGraw-Hill ed.Appunti delle lezioniModalità <strong>di</strong> esame: Prova finale scritta e/o orale.Insegnamento: TribologiaModulo (ove presente sud<strong>di</strong>visione in moduli):CFU: 9SSD: ING-IND/13Ore <strong>di</strong> lezione: 70 Ore <strong>di</strong> esercitazione: 20Anno <strong>di</strong> corso:Obiettivi formativi:Fornire le nozioni principali inerenti il comportamento <strong>degli</strong> organi meccanici con particolare riferimentoall’usura e ai vari meccanismi della lubrificazione. Fornisce, inoltre, nozioni sul monitoraggio e sulla<strong>di</strong>agnostica dei componenti meccanici.Contenuti:Meccanismi <strong>di</strong> usura. Stu<strong>di</strong>o della topografia superficiale . I lubrificanti: classificazione e loro proprietà.Meccanismi della lubrificazione. Miscele <strong>di</strong> oli lubrificanti. Cuscinetti a rulli e cuscinetti a sfere:classificazione, proprietà, modalità <strong>di</strong> lubrificazione e loro modellazione. Modellazione sistema alberocuscinetto.Elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostica dei componenti meccanici a mezzo Trasformata Wavelt.Docente: Vincenzo NiolaCo<strong>di</strong>ce:11781Semestre: IPrerequisiti / Propedeuticità: Meccanica ApplicataMetodo <strong>di</strong>dattico: Lezioni ed esercitazioniMateriale <strong>di</strong>dattico:Dispense fornite dal docente e <strong>di</strong>sponibil in reteModalità <strong>di</strong> esame: Prove applicative in itinere e/o prova finale al calcolatore; colloquio35


<strong>Allegato</strong> CRequisiti curriculari minimi per l'accesso alla Laurea Magistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e laproduzione (LM-33)Lo studente in possesso del titolo <strong>di</strong> Laurea ex D.M. 509/99 o ex D.M. 270/04 potrà essere ammesso al Corso <strong>di</strong> LaureaMagistrale in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione se avrà acquisito nella precedente carriera CFU neisettori scientifico <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati nella misura minima corrispondentemente in<strong>di</strong>cata:SSDCFUminimiMAT/05 18MAT/03, MAT/07 12FIS/01 12ING-IND/31 6ICAR/08 6ING-IND/08, ING-IND/09, ING-IND/10, ING-IND/11, ING-IND/12,ING-IND/13, ING-IND/14, ING-IND/15, ING-IND/16, ING-IND/17 7236


<strong>Allegato</strong> ECorrispondenza fra CFU <strong>degli</strong> insegnamenti del corso <strong>di</strong> Laurea Specialistica in <strong>Ingegneria</strong> Meccanica per laprogettazione e la produzione <strong>degli</strong> or<strong>di</strong>namenti preesistenti e CFU <strong>degli</strong> insegnamenti del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in<strong>Ingegneria</strong> Meccanica per la progettazione e la produzione dell'Or<strong>di</strong>namento regolato dal D.M. 270/04, <strong>di</strong>rettamentesostitutivo dei preesistenti.Tabella 1: Opzioni dal Corso <strong>di</strong> Laurea Specialistica regolato dall’or<strong>di</strong>namento ex DM509/99 al Corso <strong>di</strong> LaureaMagistrale regolato dall’or<strong>di</strong>namento ex DM270/04Ai CFU dell'insegnamento del preesistente or<strong>di</strong>namento corrispondono i cre<strong>di</strong>ti in<strong>di</strong>cati nella colonna 4, assegnati ai modulidel Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale del nuovo or<strong>di</strong>namento riportati nella colonna 3.I CFU residui, <strong>di</strong>fferenza fra i CFU in colonna 2 e i CFU in colonna 4, sono attribuiti ai settori scientifico-<strong>di</strong>sciplinari in<strong>di</strong>catiin colonna 5. Essi potranno essere utilizzati nell'ambito delle attività formative autonomamente scelte dallo studente, conmodalità che saranno specificate.Il riconoscimento <strong>di</strong> CFU acquisiti nell’ambito dei Corsi regolati dall’or<strong>di</strong>namento ex 509/99 potrà avvenire nel caso in cui iCFU in colonna 2 siano in numero inferiore ai CFU in colonna 4 senza ulteriori adempimenti ove si riconosca la sostanzialecoincidenza <strong>di</strong> obiettivi formativi e contenuti. Negli altri casi (contrassegnati da un asterisco in colonna 6) il riconoscimentoavverrà previe forme integrative <strong>di</strong> accertamento con il docente titolare dell’insegnamento ex DM 270/04.L'eventuale corrispondenza <strong>di</strong> insegnamenti dell'Or<strong>di</strong>namento preesistente che non compaiono nella tabella sarà valutata casoper caso.1 2 3 4 5 6CFU corrispondeall’insegnamento/modulodell’Or<strong>di</strong>namento ex DM 270/04L’insegnamento/modulodell’or<strong>di</strong>namento ex DM 509/99CFU Settorescientifico -<strong>di</strong>sciplinare deiCFU residuiInsegnamento 509 n Insegnamento 270 m SSD/1 *Costruzione <strong>di</strong> Macchine II 6 Costruzione <strong>di</strong> Macchine II 9 ING-IND/14 *Gestione della produzione industriale 6 Gestione della produzione industriale 9 ING-IND/17 *Reologia 6 Reologia (modulo <strong>di</strong> Reologia) 9 ING-IND/24 *Meccanica del veicolo 6 Meccanica del veicolo 9 ING-IND/13 *Meccanica dei robot 6 Meccanica dei robot 9 ING-IND/13 *Tecnologia dei materiali nonTecnologie dei materiali non convenzionali*69 ING-IND/16convenzionaliSimulazione dei processi per*3 Simulazione e modellazione dei processideformazione plastica9 ING-IND/16per deformazione plasticaModellazione dei processi per3deformazione plasticaCostruzioni ferroviarie 6 Costruzioni ferroviarie 9 ING-IND/14 *Dinamica del veicolo ferroviario 6 Dinamica del veicolo ferroviario 9 ING-IND/13 *Organizzazione e sicurezzadell’esercizio delle reti ferroviarie6Organizzazione e sicurezza delle reti <strong>di</strong>esercizio ferroviario9 ICAR-05*LE SCHEDE GIALLE DEVONO ESSERE SPEDITE SUCCESSIVAMENTE ALL’UFFICIO STATUTI37

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