Tutte le poesie - Fondazione Giorgio e Isa de Chirico

d’inverno, bianca sotto le montagne
bianche, presso il mare
oscuro.
Penso a un pacobotto che fa carbone a Teneriffa
in un tepido pomeriggio di settembre e poi salpa
verso i porti della vecchia Europa.
E non rimemoriamo in quest’ora di grazia
la primavera, bufera distruggitrice,
ciclone d’amore e di morte.
L’inverno verrà impalandranato con la browning
Nella tasca dei calzoni.
«Vous ne fûtes jamais en Italie Madame?»
E tu ingegnere piemontese, costruttore di nuove
strade ferrate, perché sei così mesto oggi?
Ché l’America non fosse una parte dell’Asia
nessuno lo sospettò fino a quella sera del 1513
quando Balboa dalle alture di Panama vide
il vasto Oceano Pacifico e comprese che il mondo
Scoperto era veramente
Un mondo nuovo.
Poggio Renatico, aprile 1917
27. IL SIGNOR GOVONI DORME 27
Nella città dove l’acclamano tra mille statue su piedestalli
sì bassi che sembra esse camminino coi cittadini frettolosi.
Sul palcoscenico tutto è mistero…
Lo specchio sul cavalletto. Il quadro non è ancor compiuto.
Il filosofo dorme. Si picchia all’uscio.
Son gli amici; ché il sole già scende, e l’ombre
già lunghe si fanno più lunghe, e invitano
all’amicizia peripatetica.
…Si picchia all’uscio. Invano! Invano!…
La fante oscena strilla dalla finestra:
Tutta notte egli ha vegliato, guardando
GIORGIO DE CHIRICO: TUTTE LE POESIE. EDITE E INEDITE
27 Un frammento di questa poesia è stato pubblicato da Savinio in “Frara” città del Worbas su «La Voce», 31 ottobre 1916 e poi in Hermaphrodito, Firenze, 1918.
METAFISICA 2008|N° 7-8
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