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Dalle Canarie
Reportage dal campo d’allenamento
di Gran Canaria
La partenza da Lugano-Agno e non più da
Zurigo, come avveniva negli anni scorsi, é
stata sicuramente motivo di gioia per tutti
i partecipanti ticinesi alla settimana di
allenamento alla Gran Canaria.
Sabato 23 gennaio, alle 7 ca. ci siamo lasciati
alle spalle il freddo polare per partire alla volta
di Las Palmas. L’équipe ticinese era composta
da Busacca, Bertolini, Kever, Ghisletta,
Dettamanti, Pozzi e Josipovic, Bianchi,
Papa e Sanchez.
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Arrivati alla Gran Canaria ci attendevano i colleghi
romandi per darci il benvenuto. Solito
rituale di distribuzione del materiale nella veranda,
quest’anno la crisi deve aver fatto colpo
anche presso l’ASF, infatti i partecipanti hanno
ricevuto «solamente» tre paia di calze e un
paio di pantaloncini. Non c’era da preoccuparsi,
perché le valigie erano già stracolme di
indumenti, soprattutto la mia, essendo la prima
volta non sapevo cosa metterci, ho impiegato
ben una settimana per imbastirla …
Domenica era già un giorno importante, la mattina
è iniziata con l’apertura ufficiale del corso
da parte dei vari presidenti, è stato ribadito il
fantastico obiettivo raggiunto da Massimo, che
con la sua nomina di «Numero Uno» ci fa sentire
fieri di essere lì accanto, di poter condividere
questa settimana con lui e magari di
rubargli qualche segreto. Sono poi stati presentati
gli ospiti, tra cui un arbitro proveniente
dalla Romania e altri due dalla Turchia. Anche
io ho avuto il mio momento di gloria, essendo
appena stata nominata FIFA ho ricevuto un bel
mazzo di fiori e una bottiglia di Champagne.
Finiti i discorsi ed era già ora di scaldare i muscoli,
nel bel «Parque del Sur» ci attendeva la
corsa contro il tempo, 3351m da percorrere in
15 minuti. Quasi tutti i partecipanti hanno raggiunto
l’obiettivo, peraltro non difficile. Penso
che dopo questa prova ci siamo rilassati tutti e
Foto a sinistra: Carlo Bertolini con l’allenatore Roman. - Foto a destra: Il nostro fischietto internazionale
Massimo Busacca (a sinistra)
abbiamo potuto godere appieno di questa settimana.
La settimana era scandita da allenamenti fisici
alternati da lezioni di teoria e workshops. Gli
allenamenti erano molto variati, grazie anche
all’ottima competenza dei coach, soprattutto di
Jahoda, un uomo tutto muscoli, già campione
austriaco di judo e attualmente fisioterapista.
Egli ci proponeva dei giochi cognitvo-coordinativi
che inconsapevolmente allenavano anche
la condizione. Naturalmente c’era anche la
parte «tutta corsa» con Umberg, il quale,
soprattutto l’ultimo giorno, pensava di allenare
i rivali di Bolt per le prossime olimpiadi.
Il giorno più bello è stato il giovedì; gli assistenti
sono andati a fare una cammellata sulle
dune, gli arbitri di superleague sono andati a
fare un giro in battello mentre gli arbitri di challenge
e i talenti sono rimasti a fare il resoconto
della stagione in una sala di teoria dell’hotel …
(Foto: Unione)
Sicuramente la parte più intrigante della giornata
era la sera, soprattutto il dopo cena … Di
turisti non ne abbiamo visti tanti, i pochi si rintanavano
nei loro hotel, per cui i bar e le discoteche
erano popolate dai pochi arbitri temerari
che facevano le ore piccole, senza sapere cosa
li aspettava il giorno dopo!
Tutto sommato è stata una bella settimana,
stancante ma appagante, ricca di nuovi incontri
e interazioni. Una settimana che incita a fare
bene nel futuro e aiuta a comprendere ed esercitare
lo spirito di gruppo e la solidarietà che
dovrebbero sempre regnare all’interno del
movimento arbitrale. Troppo spesso l’arbitro si
abbandona allo stato di «homo homini lupus»
già decantato da Hobbes.
Simona Ghisletta
Foto a sinistra: I nostri assistenti ticinesi ... - Foto a destra: Bertolini e Kever mentre si preparano per la partenza del test fisico.
(Foto: Unione)
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