File - Dipartimento di Matematica
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26 CAPITOLO 2. JOHN NAPIER<br />
<strong>di</strong>amo il lettore interessato ad approfon<strong>di</strong>re questi aspetti sulle notazioni alla<br />
monografia <strong>di</strong> Florian Cajori [6], §§276−289.<br />
Le opere che hanno costituito un autentico breakthrough ed hanno assicurato<br />
a Nepero un posto <strong>di</strong> prima grandezza nella storia della matematica sono<br />
le monografie in cui introduce i logaritmi, la Mirifici Logarithmorum Canonis<br />
Descriptio e la Mirifici Logarithmorum Canonis Constructio. Nepero lavorò ai<br />
logaritmi per circa venti anni, prima che la teoria assumesse l’aspetto definitivo<br />
presentato in queste opere pubblicate quando egli era prossimo alla morte o ad<strong>di</strong>rittura<br />
postume. La lunga gestazione della teoria dei logaritmi è testimoniata<br />
da due documenti. In una lettera del 1594, Keplero informa Ticho Brahe<br />
<strong>di</strong> aver saputo da uno scozzese—verosimilmente Thomas Craig, amico della<br />
famiglia <strong>di</strong> Nepero—che c’erano speranze per una notevole semplificazione<br />
delle procedure <strong>di</strong> calcolo in uso in astronomia (cfr. p. 13 <strong>di</strong> [7]). Il secondo<br />
documento si trova nell’epistola de<strong>di</strong>catoria della Rabdologia dove Nepero si<br />
rivolge al destinatario della de<strong>di</strong>ca, Alexander Seton, in questi termini<br />
O illustrissimo signore, mi sono sempre sforzato al meglio delle forze e dell’ingegno<br />
<strong>di</strong> eliminare la <strong>di</strong>fficoltà e la lunghezza del calcolo, la cui noiosità riesce<br />
spesso a respingere molti dallo stu<strong>di</strong>o della <strong>Matematica</strong>. E a questo scopo negli<br />
scorsi anniho curato l’e<strong>di</strong>zione del canone dei Logaritmi elaborato da tanto tempo<br />
che, lasciati da parte i numeri naturali e le operazioni che per loro tramite riescono<br />
piuttosto <strong>di</strong>fficili, le sostituisce con facili ed altrettanto valide ad<strong>di</strong>zioni,<br />
sottrazioni, <strong>di</strong>visioni per due e per tre. Di questi logaritmi abbiamo trovato<br />
un’altra specie molto più utile ed abbiamo deciso <strong>di</strong> rendere noto un metodo per<br />
ottenerli insieme a regole d’uso (se Dio ci concederà una vita abbastanza lunga e<br />
un buono stato <strong>di</strong> salute): tuttavia, a causa della salute inferma, abbiamo lasciato<br />
il calcolo <strong>di</strong> un nuovo canone ad un uomo versato in questo genere <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o:<br />
in primo luogo al dottissimo Sig. Henry Briggs, pubblico professore <strong>di</strong> Geometria<br />
a Londra e mio carissimo amico da molto tempo. 2 (Nepero, Rabdologia,<br />
pp.1-2 <strong>di</strong> [8].)<br />
L’espressione qui sottolineata (nell’originale: a me longo tempore elaboratum)<br />
testimonia la lunga gestazione dei logaritmi. Il brano appena riportato è<br />
interessante per l’accenno al progressivo deteriorarsi della salute <strong>di</strong> Nepero—<br />
soffriva <strong>di</strong> gotta—che gli impedì <strong>di</strong> migliorare il sistema <strong>di</strong> logaritmi trovato<br />
e per il riferimento ad Henry Briggs (1561-1630) che raccolse per così <strong>di</strong>re il<br />
testimone ed alla cui opera de<strong>di</strong>cheremo il prossimo capitolo.<br />
2 Difficultatem et prolixitatem calculi (Vir Illustrissime) cujus tae<strong>di</strong>um plurimos a<br />
stu<strong>di</strong>o Mathematum deterrere solet, ego semper pro viribus, et ingenii modulo conatus<br />
sum e me<strong>di</strong>o tollere. Atque hoc mihi fine proposito, Logarithmorum canonem<br />
a me longo tempore elaboratum superioribus annis edendum curavi, qui rejectis naturalibus<br />
numeris, et operationibus quae per eos fiunt, <strong>di</strong>fficilioribus, alios substituit idem praestantes<br />
per faciles ad<strong>di</strong>tiones, subtractiones, bipartitiones, et tripartitiones. Quorum quidem Logarithmorum<br />
speciem aliam multo prestantiorem nunc etiam invenimus, et crean<strong>di</strong> methodum,<br />
una cum eorum usu (si Deus longiorem vitae et valetu<strong>di</strong>nis usuram concesserit) evulgare statuimus:<br />
ipsam autem novi canonis supputationem, ob infirmam corporis nostri valetu<strong>di</strong>nem,<br />
viris in hoc stu<strong>di</strong>i genere versatis reliquimus: imprimis vero doctissimo viro D. Henrico Briggio<br />
Lon<strong>di</strong>ni publico Geometriae professori et amico mihi longe charissimo