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File - Dipartimento di Matematica

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3.6. METODI DI INTERPOLAZIONE 77<br />

cerchiamo. Infatti, anche se i numeri assoluti crescono in modo uniforme, i<br />

logaritmi hanno incrementi minori laddove hanno valori maggiori: se occorre<br />

aumentare il logaritmo <strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> poco inferiore al posto <strong>di</strong> un numero<br />

assoluto con l’ausilio della parte proporzionale, la parte ottenuta con l’aggiunta<br />

della <strong>di</strong>fferenza sarà sempre minore del dovuto. Al contrario, se si ricerca il<br />

numero assoluto corrispondente ad un assegnato logaritmo, con l’aggiunta della<br />

parte proporzionale lo si troverà sempre <strong>di</strong> poco maggiore. Lo stesso problema si<br />

riscontra per Seni, Tangenti e Secanti; e lo stesso in tutte le tavole numeriche,<br />

dove le <strong>di</strong>fferenze sono da una parte uguali, <strong>di</strong>verse dall’altra. 37 (AL Cap. XI,<br />

p.11-8 <strong>di</strong> [1])<br />

È dunque chiaro che il problema non si pone per i logaritmi soltanto ma<br />

che è comune alle funzioni trigonometriche, alla cui tabulazione Briggs de<strong>di</strong>cò<br />

molto lavoro. In questa sezione esaminiamo tre meto<strong>di</strong> proposti da Briggs per<br />

ovviare all’inconveniente, in or<strong>di</strong>ne crescente <strong>di</strong> raffinamento. Il Capitolo XI<br />

ha come titolo programmatico Numerum in Chilia<strong>di</strong>bus repertum, per partem<br />

proportionalem emendare: si tratta dunque, noto il logaritmo <strong>di</strong> un numero,<br />

<strong>di</strong> approssimarne l’antilogaritmo. L’osservazione basilare per comprendere la<br />

strategia <strong>di</strong> Briggs è che l’interpolazione lineare è buona nelle ultime migliaia<br />

tabulate. Sfruttando le proprietà elementari della funzione logaritmo, Briggs<br />

riduce il margine <strong>di</strong> errore nel calcolo dell’antilogaritmo <strong>di</strong> x calcolando l’antilogaritmo<br />

<strong>di</strong> un altro numero, legato ad x, che cade molto vicino a 100000<br />

dove l’interpolazione lineare è suscettibile <strong>di</strong> piccoli errori. Seguiamo l’esempio<br />

<strong>di</strong>scusso da Briggs ed illustrato da Bruce [1]. Si vuole trovare il valore numerico<br />

<strong>di</strong> √ 1200 = a, ricorrendo alle sole tavole. Anzitutto si nota che bl(1200)<br />

è noto e che dunque lo è anche bl( √ 1200) = 1bl(1200).<br />

Per prima cosa Briggs<br />

2<br />

toglie la caratteristica ad a, riducendolo ad un numero compreso tra 1 e 10: nel<br />

caso specifico, egli considera a/10. Di questo numero egli definisce il complemento<br />

aritmetico come quel numero b il cui logaritmo è il complemento ad 1 <strong>di</strong><br />

bl(a/10). Dalle proprietà elementari dei logaritmi è pertanto ab/10 = 10. Si<br />

cerca nella tabella un numero c il cui logaritmo, privato della caratteristica, sia<br />

leggermente inferiore a bl(b): nell’esempio riportato, c = 2866. In questo modo,<br />

il numero ac/104 è <strong>di</strong> poco inferiore a 10 per cui ac è prossimo a 105 e si possono<br />

determinare dalla tabella due numeri consecutivi h ed h + 1 (qui h = 99973)<br />

tali che<br />

bl(h) < bl(ac) < bl(h+1).<br />

Se il comportamento del logaritmo in questa regione è circa lineare, allora si<br />

37 Ista autem pars proportionalis, quae per has acquiritur <strong>di</strong>fferentias, non est absolute<br />

perfecta; sed semper aliquantulum rece<strong>di</strong>t ab ea quam quaerimus accurata veritate. Cum<br />

enim numeri absoluti crescant aequaliter, Logarithmi autem quo sunt maiores eo minora<br />

habent incrementa: si pro numero absoluto, Logarithmus numeri proxime minoris, sit per<br />

partem proportionalem augendus, pars illa per <strong>di</strong>fferentiam interjectam quaesita, erit semper<br />

minor quam oportuit. Contra autem, si pro Logarithmo dato quaeratur numerus absolutus,<br />

is per partem proportionalem auctus erit iusto maior. Idem acci<strong>di</strong>t incommo<strong>di</strong> in Sinubus,<br />

Tangentibus, Secantibus; omninoque in omnibus tabulis numerorum, ubi <strong>di</strong>fferentiae ex altera<br />

parte aequales, ex reliqua inequales.

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