raccolta rassegna storica dei comuni vol. 3 - Istituto studi atellani
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AVIGLIANO ED I SUOI EROI SOSIO CAPASSO<br />
Avigliano, importante comune agricolo posto a ridosso del Monte Carmine, a 916 metri<br />
sul livello del mare, riassume, nelle vicende storiche degli ultimi secoli, il desiderio di<br />
miglioramento civile comune a tutte le popolazioni della Basilicata.<br />
Remote sono le origini di tale cittadina, già esistente nel IX secolo, come si evince dalla<br />
scritta posta sull’«arco della piazza», (una delle antiche porte); origini remote ed incerte,<br />
data l’assenza di documenti probanti. E’ comunque certa l’esistenza di Avigliano al<br />
tempo della dominazione normanna, giacché da un atto redatto in greco, del 1127, e<br />
conservato nello Archivio di Cava <strong>dei</strong> Tirreni si legge di un «ser Alexandro, frate<br />
dominae de Avilliano» 1 .<br />
La prima notizia <strong>storica</strong>mente certa della esistenza di Avigliano si rileva dall’Onciario<br />
Angioino del 1278-79; più tardi, con atto del 16 maggio 1342, Carlo II d’Angiò<br />
concedeva il casale al milite Bello di Bella di Messina. Il feudo passava, poi, in<br />
proprietà di Troiano I Caracciolo, al quale veniva tolto e poi restituito, con la vicina<br />
Lagopesole, da Alfonso I d’Aragona.<br />
Il fiero carattere degli Aviglianesi si rivela già in quei tempi lontani, quando, per<br />
sottrarsi al giogo baronale e procurarsi migliori condizioni di vita, molti cittadini<br />
abbandonano il Comune e si trasferiscono nelle campagne, costruendovi fattorie; essi,<br />
però, mantengono i contatti con il centro urbano ed operano concordemente in difesa <strong>dei</strong><br />
propri interessi contro le angherie del feudatario, come appare da un documento del<br />
tempo, in cui si afferma che «quanto da essi (i cittadini di Avigliano) si pretende è tutto<br />
fondato a pubbliche scritture, ed a un antichissimo possesso, di cui non vi è memoria<br />
d’uomo in contrario ...» 2 .<br />
L’incremento demografico di Avigliano appare costante ed è prova sia<br />
dell’attaccamento <strong>dei</strong> cittadini al proprio paese, sia della loro laboriosità: le antiche<br />
numerazioni <strong>dei</strong> fuochi ci dicono che nel 1512 gli abitanti erano 700, ma nel 1669 il loro<br />
numero ascendeva già a 3000; nel 1800 saranno circa 9000 per salire a 16.176 nel 1861,<br />
subito dopo l’unità nazionale.<br />
Durante la dominazione spagnola, il casale subì il travaglio comune a tutti i centri abitati<br />
del tempo: vendite, ricompere, nuove vendite, spezzettamenti di ogni genere, con tutto il<br />
danno economico e sociale che da tali operazioni derivava 3 : si pensi che in circa un<br />
secolo Avigliano ebbe ben quindici signori! Tuttavia, la fiera resistenza costantemente<br />
opposta dagli Aviglianesi al servaggio baronale finì per dare i suoi frutti: i diritti<br />
fondamentali <strong>dei</strong> cittadini furono finalmente riconosciuti dal feudatario e codificati negli<br />
«Antichi Statuti» 4 , i quali sancivano: che il barone non poteva chiedere arbitraria servitù<br />
ai soggetti; che gli orti coltivati dai cittadini erano liberi da ogni onere; che le proprietà<br />
private dovevano essere rispettate; che si potevano tenere pubbliche assemblee senza<br />
alcuna ingerenza baronale e che chi avesse <strong>vol</strong>uto lasciare il paese poteva farlo senza<br />
molestia. Norme, queste, rivelatrici, come si vede, di un alto senso di civismo nelle<br />
popolazioni che seppero ottenerle, smentendo, con ciò - come giustamente ha affermato<br />
Tommaso Claps - l’assenza di capacità di autonomia e di indipendenza delle genti<br />
1<br />
ANTONIO LUCIO TRIPALDI, Avigliano di Lucania, edizione a cura della Sezione<br />
Combattenti e Reduci di Avigliano per la realizzazione del Sacrario per i Caduti aviglianesi di<br />
tutte le Guerre, Avigliano (Potenza), 1968.<br />
2<br />
A. L. TRIPALDI, op. cit.<br />
3<br />
S. CAPASSO, Vendita <strong>dei</strong> Comuni ed e<strong>vol</strong>uzione politico-sociale nel ‘600, in «Rassegna<br />
Storica <strong>dei</strong> Comuni», 1970, n. 7-8-9.<br />
4<br />
T. CLAPS, Avigliano e i suoi antichi statuti comunali, citati dal Tripaldi.<br />
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