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Archivio carte De Gasperi - European University Institute

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SERIE AUSTRIA<br />

<strong>Archivio</strong> <strong>carte</strong> <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> - Inventario provvisorio<br />

Alcide <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> nasce il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, una cittadina del<br />

Trentino cattolico e asburgico. Dopo gli studi secondari al collegio vescovile di<br />

Trento, si trasferisce a Vienna per gli studi di filosofia. Risalgono a<br />

quest’epoca le prime battaglie per il riconoscimento dell’italianità in seno<br />

all’Impero austro-ungarico: organizza assemblee e comitati a favore della<br />

creazione di una facoltà italiana di giurisprudenza e scrive articoli per il<br />

quotidiano trentino “La Voce” sull’azione del partito cattolico-modernista - in<br />

particolare dei Cattolici d’Azione di Romolo Murri – nelle assemblee<br />

parlamentari e nella comunità asburgica multietnica. Dopo l’apparizione<br />

dell’enciclica “Rerum Novarum” il giovane <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> si lancia nell’azione di<br />

proselitismo presso i lavoratori originari del Trentino e dell’Alto Adige per<br />

conto della federazione cattolica delle società operaie.<br />

Nel 1904 la biografia di <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> comincia ad intrecciarsi per la prima volta<br />

con la storia italiana, nel momento in cui ad Innsbruck studenti di lingua<br />

tedesca e studenti di lingua italiana si azzuffano a proposito della costituzione<br />

di una nuova facoltà di giurisprudenza di lingua italiana da inaugurarsi a<br />

Trieste. Questi incidenti costeranno a <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> una sospensione di sei<br />

mesi dagli studi. Conseguita la laurea, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> diventa consigliere<br />

municipale a Trento, dove all’epoca manifesta sentimenti favorevoli ad una<br />

soluzione federalista del problema trentino ergendosi a fautore di una<br />

soluzione che prevedeva l’autonomia della provincia nel quadro dell’impero<br />

senza alcuna indulgenza verso le pulsioni irredentiste ed italofile assai vive<br />

nella regione.<br />

Nel 1911, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> viene eletto deputato con i voti del collegio di Fiemme<br />

(Trento) col 75% dei suffragi. Iscritto al gruppo del “Zentrum” e nominato<br />

segretario del gruppo etnico italiano al Reichsrat, si considera trentinotedesco<br />

per cultura e vocazione. E’ per questo che appoggia la Triplice e<br />

denuncia l’ipoteca massonica che pesa in Italia sul governo Giolitti. Allo<br />

scoppio della Prima Guerra mondiale, prima dell’intervento italiano, non esita<br />

a incontrare il Papa e Sydney Sonnino, ministro degli esteri del governo<br />

Salandra, per difendere, solo contro tutti, le sue idee a favore della creazione<br />

di un ponte trentino tra Roma e Vienna. Paventa i rischi che per l’autonomia<br />

del Trentino potrebbero derivare da una annessione italiana, non tanto per<br />

austrofilia quanto perché lo stato italiano aveva dimostrato fino a quel<br />

momento di non gradire alcuna forma di decentramento amministrativo. Ma<br />

ormai é troppo tardi: nel maggio 1915 con la denuncia italiana della Triplice il<br />

Trentino diventa, confermando in questo i timori di <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong>, una regione<br />

militarizzata: la popolazione italofona viene evacuata dalla zona del fronte per<br />

essere concentrata nell’Alto Adige mentre le persone sospettate di sentimenti<br />

irredentisti vengono internate. Durante questi anni, come segretario del<br />

Comitato di Stato per gli aiuti ai rifugiati e come deputato, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> si batte<br />

al Parlamento italiano per denunciare le misere condizioni in cui si trovano i<br />

suoi compatrioti. Quando il presidente americano Wilson, nel 1918, precisa le<br />

condizioni di armistizio per l’Austria, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> fa parte della delegazione di<br />

parlamentari trentini che vanno a Berna per incontrare il plenipotenziario<br />

italiano Paolucci de’ Calboli per consegnargli un protocollo politicoamministrativo<br />

sull’integrazione del Trentino nella nazione italiana.<br />

Archivi Storici dell'Unione europea 10

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