Archivio carte De Gasperi - European University Institute
Archivio carte De Gasperi - European University Institute
Archivio carte De Gasperi - European University Institute
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Archivio</strong> <strong>carte</strong> <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> - Inventario provvisorio<br />
SERIE REFERENDUM ISTITUZIONALE<br />
Le truppe alleate entrano a Roma l’otto giugno 1944. La vita politica può<br />
riprendere così lentamente il suo corso. Bonomi, presidente del CLN, viene<br />
nominato presidente del Consiglio di un governo sostenuto dall’esarchia, vale<br />
a dire dai sei partiti che compogono il CLN: demolaburisti, liberali,<br />
democristiani, azionisti, socialisti e comunisti. <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> diventa ministro<br />
senza portafoglio a fianco delle personalità più prestigiose dell’epoca: il<br />
comunista Palmiro Togliatti, il liberale Benedetto Croce, il socialista Giuseppe<br />
Saragat. A fine novembre, il governo Bonomi entra in crisi sul problema<br />
dell’epurazione dei funzionari compromessi con il regime. Nella nuova<br />
compagine ministeriale, priva di socialisti e azionisti, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> ottiene il<br />
ministero degli esteri, posto chiave del governo perché consente contatti più<br />
diretti con gli alleati che tengono nelle loro mani i destini dell’Italia sconvolta<br />
dalla drammatica situazione del dopoguerra che ormai si sta profilando<br />
all’orizzonte. Il 25 aprile 1945, a guerra ormai finita e con il nord del paese<br />
completamente liberato diventa necessario rinnovare il governo. <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> é<br />
candidato alla presidenza contro Nenni. Prevale invece una soluzione di<br />
compromesso con la costituzione di un governo presieduto dall’azionista<br />
Ferruccio Parri in cui <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> conserva gli esteri. Nel novembre 1945,<br />
liberali e democristiani protestano contro la democrazia giacobina del CLN<br />
strumentalizzato dalle sinistre. Parri é costretto alle dimissioni. Dopo<br />
estenuanti trattative, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> diventa presidente del Consiglio. Per la<br />
prima volta nella storia d’Italia un cattolico ricopre la carica politica più<br />
importante del paese. Gli inizi del governo, nel 1946, sono dedicati alla<br />
delicata risoluzione del problema istituzionale. Il 9 maggio Vittorio Emanuele<br />
III abdica a favore del figlio Umberto II, non compromesso col fascismo, nella<br />
speranza di salvare la monarchia. Il problema più delicato per <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> é<br />
che, contrariamente alla altre formazioni politiche, la <strong>De</strong>mocrazia cristiana é<br />
spaccata al suo interno fra i sostenitori della repubblica e quelli della<br />
monarchia e rischia di perdere una parte del suo elettorato qualunque sia la<br />
scelta in materia. E’ questa la ragione per la quale de <strong>Gasperi</strong> sceglie, dopo<br />
aver saggiato altre soluzioni, il referendum popolare da tenersi<br />
congiuntamente alle elezioni per l’Assemblea costituente. La DC può così<br />
lasciare ai propri elettori libertà di scelta, tenendo comunque conto che un<br />
referendum tra i propri iscritti aveva dato esito favorevole alla repubblica. Il<br />
referendum vedrà prevalere il partito della repubblica seppure a fatica. Le<br />
contestazioni su presunte irregolarità che sarebbero avvenute al momento<br />
dello spoglio dei voti ad opera del ministro Romita e la posizione ambigua<br />
della Corte di Cassazione, che anziché proclamare la vittoria dei voti per la<br />
repubblica, si limita a prendere atto dei risultati usciti dalle urne costringe <strong>De</strong><br />
<strong>Gasperi</strong> a fare la parte del mediatore tra il governo e il Quirinale (Umberto II<br />
aveva per questo motivo rinviato la data della sua partenza dall’Italia) per<br />
tentare di trovare una soluzione non traumatica al problema ed evitare che lo<br />
scontro tra sostenitori della republlica e della monarchia non degenerasse fino<br />
al punto di far risorgere lo spettro della guerra civile. Avendo esaurito ogni<br />
possibilità di compromesso, <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> il 12 giugno scioglie il nodo facendosi<br />
attribuire dal governo le funzioni di capo provvisorio dello Stato. Il giorno<br />
seguente, Umberto II sceglie l’esilio.<br />
Archivi Storici dell'Unione europea 38