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Archivio carte De Gasperi - European University Institute

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SERIE DEMOCRAZIA CRISTIANA<br />

<strong>Archivio</strong> <strong>carte</strong> <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> - Inventario provvisorio<br />

La <strong>De</strong>mocrazia cristiana nasce come partito clandestino tra l’estate e<br />

l’autunno del 1942. E’ il risultato di più iniziative convergenti. A Roma, attorno<br />

a <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> si sono tenute a partire dall’anno precedente una serie di<br />

riunioni di esponenti ex-popolari tra i quali Cingolani, Gonella, Grandi,<br />

Gronchi, Scelba, Spataro per discutere di politica interna ed estera e per<br />

elaborare proposte sulla futura azione politica dei cattolici. Simili riunioni si<br />

sono tenute a Milano intorno alla figura di Piero Malvestiti e dei suoi amici<br />

neoguelfi, costituitisi clandestinamente nel 1938. Un primo incontro tra i due<br />

gruppi si svolge a Borgo Valsugana nell’estate del 1942. Una seconda<br />

riunione si tiene a Milano, in autunno, presieduta da <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong>. Nel corso di<br />

queste riunioni viene deciso di chiamare la nuova formazione “<strong>De</strong>mocrazia<br />

cristiana” e vengono approvate le linee programmatiche e d’azione del nuovo<br />

partito. Fin dall’inizio <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> cerca il sostegno e la collaborazione tra i<br />

militanti della nuova generazione cattolica che si é formata sotto il fascismo<br />

nelle file dell’Azione cattolica e dell’Università cattolica di Milano. Ha frequenti<br />

contatti con i dirigenti degli universitari cattolici, la FUCI, (Giulio Andreotti) e<br />

con il gruppo di Giorgio La Pira a Firenze che all’epoca sono alla ricerca,<br />

sopratutto in campo economico, di soluzioni nuove e più vicine alla dottrina<br />

sociale della Chiesa. Gli orientamenti di questi gruppi spesso sono divergenti.<br />

Tra gli ex-popolari prevale la tendenza a riprendere l’esperienza sturziana che<br />

il fascismo aveva interrotto, con il suo carattere, la sua linea politica ed il suo<br />

nome. Gronchi porta in eredità dalla sua esperienza di sindacalista la volontà<br />

di mantenere stretti rapporti con i lavoratori. I neoguelfi al contrario sono<br />

portatori di un’esperienza diversa. Alcuni di loro non sono mai stati iscritti al<br />

partito popolare. La loro formazione si é svolta principalmente nell’Azione<br />

cattolica, il loro antifascismo ha assunto forme più viscerali e combattive<br />

arrivando a considerare l’ipotesi dell’azione clandestina e dell’iniziativa<br />

insurrezionale. Sono inclini a definire l’impegno dei cattolici sul terreno politico<br />

in termini etici e religiosi più che storici e politici. Allo stesso tempo le proposte<br />

del gruppo neoguelfo, dagli accenti più marcatamente populisti, possono<br />

sembrare meno qualificate e politicamente mature. Ciò che nacque nel 1942<br />

può essere considerato come un partito competamente nuovo, diverso dal<br />

Partito popolare, benché il primo rappresenti indubitabilmente un elemento di<br />

continuità con quest’ultimo. <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong>, ultimo segretario del Partito popolare<br />

assume nel nuovo partito una posizione di leader incontestato, ma accettando<br />

la nuova denominazione sottolinea la sua presa di distanza dall’esperienza<br />

popolare e la volontà di integrare i giovani cattolici nella nuova formazione.<br />

Da questi incontri e dai dibattiti che sono stati ricordati nascono i documenti<br />

programmatici della <strong>De</strong>mocrazia cristiana: le “Idee ricostruttive della<br />

<strong>De</strong>mocrazia cristiana”, opera dello stesso <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> (luglio 1943), il<br />

“Programma di Milano”, maggiormente ispirato agli ideali neoguelfi, la “Parola<br />

dei democratici cristiani”, scritto ancora da <strong>De</strong> <strong>Gasperi</strong> (pubblicato con lo<br />

pseudonimo di <strong>De</strong>mofilo nel Popolo del 12 novembre 1943). Tra le idee-forza<br />

che vi sono citate si possono ricordare: il pluralismo ed il decentramento<br />

amministrativo, la rappresentanza degli interessi delle categorie sociali e delle<br />

professioni e l’interclassismo che rappresenterà una costante dei programmi<br />

democristiani dalla fine del diciannovesimo secolo. Un particolare rilievo é<br />

Archivi Storici dell'Unione europea 40

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