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Leggi il capitolo inedito - Karen Maitland § La bambina delle rune

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«Dove sono stato, secondo te? A ubriacarmi, ecco<br />

dove.»<br />

«Adela era terrib<strong>il</strong>mente in pena per voi» intervenne<br />

Rodrigo in tono grave. «E non abbiamo soldi da sprecare<br />

nel bere.»<br />

«Non mi fate la predica, Rodrigo. Non sono un vostro<br />

allievo. Per Dio, non mi stupisce che Jofre se ne andasse<br />

al bordello ogni volta che poteva, con voi che lo tormentavate.»<br />

Rodrigo serrò la mascella. «Avete una moglie e un<br />

bambino a cui pensare.»<br />

«Lo so che ho un figlio, accidenti. Perché credete che<br />

sia andato a bere? Se solo fosse morto <strong>il</strong> giorno in cui<br />

Adela lo ha dato alla luce.»<br />

Adela trasalì come se avesse ricevuto uno schiaffo.<br />

«No, Osmond, ti prego, non dire queste cose. Non di tuo<br />

figlio.»<br />

Il mostriciattolo cominciò a gemere. Adela lo cullò, ma<br />

i suoi movimenti nervosi non lo tranqu<strong>il</strong>lizzarono, anzi.<br />

Allora aprì la veste e se lo portò al seno. Osmond rimase<br />

a guardarli con un’espressione spaventata e disgustata.<br />

Poi si voltò e vomitò.<br />

Anche al buio sapevo che Osmond stava cercando<br />

disperatamente di restare sveglio. Rodrigo lo aveva trascinato<br />

fuori e bagnato con l’acqua ghiacciata del pozzo per<br />

fargli passare la sbornia, poi lo aveva riportato nella stanza.<br />

Osmond era rimasto seduto per un po’, rabbrividendo dal<br />

freddo, ma poi si era addormentato. Quando cominciò a<br />

russare, estrassi le <strong>rune</strong> dal mio sacchetto. Morrigan, vieni<br />

a me. Stesi le mani verso la porta: stavolta dovevano sentirlo<br />

anche gli altri. <strong>La</strong> voce che invase la stanza era più forte<br />

che mai: era la paura di Osmond ad alimentarla. Mi vuoi<br />

morto, padre, ma io divento ogni giorno più forte. Ti<br />

distruggerò per ciò che hai fatto. So chi sei, padre. Lo so...<br />

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