Leggi il capitolo inedito - Karen Maitland § La bambina delle rune
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«State indietro, amico, o lo sgozzerò come un maiale.»<br />
Ero distesa tra l’erba e fissavo la prima stella della sera,<br />
luminosa come l’occhio di un lupo. L’aria era satura di<br />
fumo e risuonava di grida lontane. Osmond si inginocchiò<br />
accanto a me e cercò di inf<strong>il</strong>are le dita sotto la fascia<br />
di ferro della mordacchia.<br />
«Iddio sia lodato, è viva.» Poi si guardò alle spalle e disse:<br />
«Fabbro, dov’è la chiave di questo aggeggio infernale?».<br />
L’uomo scosse la testa. «Non penserete davvero che<br />
liberi quella strega lasciando che ci maledica tutti quanti!»<br />
Una voce più profonda ringhiò: «Allora cominciate a<br />
recitare <strong>il</strong> Padre nostro, amico. Se <strong>il</strong> fabbro non ci dà la<br />
chiave prima che arriviate alla fine, morirete».<br />
<strong>La</strong> mordacchia era così pesante e la mia bocca così<br />
straziata che non riuscivo a girare la testa, ma, guardando<br />
di lato, vidi la sagoma di Rodrigo stagliarsi contro <strong>il</strong><br />
bagliore <strong>delle</strong> fiamme lontane. Teneva <strong>il</strong> coltello puntato<br />
alla gola del locandiere.<br />
«<strong>La</strong> chiave, W<strong>il</strong>liam, dagli la chiave» sib<strong>il</strong>ò quest’ultimo,<br />
tentando di parlare senza muovere la mascella.<br />
W<strong>il</strong>liam esitò un istante, ma poi gettò a Osmond la<br />
chiave. Quest’ultimo armeggiò goffamente con <strong>il</strong> lucchetto.<br />
«È stata una fortuna che le abbiano messo la mordacchia<br />
e <strong>il</strong> sacco sulla testa. Senza, la terra l’avrebbe soffocata e<br />
non saremmo mai riusciti a salvarla.»<br />
Appena mi liberò, tentai di mettermi a sedere. Avevo le<br />
labbra e la lingua talmente gonfie che non riuscivo a parlare.<br />
Mi sembrava di avere in bocca del fegato crudo.<br />
Rodrigo afferrò <strong>il</strong> locandiere per la camicia, sollevandolo<br />
sulla punta dei piedi. «Ora porteremo via la <strong>bambina</strong>.<br />
Se ci lasciate andare, <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio sarà salvo, ma se provate<br />
a fermarci...»<br />
«Portatela pure dove volete. Io non volevo farlo, crede-<br />
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