Epos n. 9 La giusta collera a cura di Gianmario Lucini - CFR

Vincenzo Lisciani Petrini
Kyrie eleison
Lamentazione dell’Omertà
Fu l’ostinazione a conservarmi
che stornò dal mio vivere
l’esistere del Bene.
Assaporai il Male, mela sugosa.
Ma non parlai, non nominai: entrambi
con promesse li domai, senza prostrarmi.
Un’ostrica il corpo. Scoglio
il silenzio.
Christe eleison
Ho patito nel buio la chiusa dell’orgoglio.
L’alba mi chiamò due volte per nome,
ma io mi nascosi, stretto alla tenebra.
Ora non guardo più la mano che stringo,
- giurai piuttosto di reciderla -
ma in quel falso sorriso di gabbia
smarrita l’anima si rinnega
e non perdona.
Mi sono costituito, colpevole
ai miei inferi, consegnato al sangue
degli agnelli e dei lupi.
Abbietta in grida maldestre
la coscienza volta cerchio d’ombra,
l’anima cambia simbolo iridescente,
marchio divino della scaturigine.
Urlano a una voce
che non sarò redento
e, come Giuda, meglio non fossi
mai nato.
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