Epos n. 9 La giusta collera a cura di Gianmario Lucini - CFR

giugno, se non ti accorgi della morte e della devastazione che ti sta
intorno? Questo sguardo disinteressato (l’unico possibile, per taluni
contorti teorici) se lo consideriamo con attenzione, è uno sguardo morto,
senza sentimento, lo stesso sguardo dello psicopatico. E’ lo stesso sguardo
dell’aviatore che sgancia la bomba dall’aereo (se non addirittura un pilota
che conduce un aereo telecomandato da migliaia di chilometri di distanza)
o inquadra nel mirino della mitraglia una sagoma senza peraltro assicurarsi
che non sia un bambino, una donna, un povero vecchio; aviatore e soldato
che ad ogni licenza godono dell’amore di una famiglia, dei figli... Come
facciamo ad essere così scissi, così secchi, così devastati nella nostra
coscienza? Come possiamo ancora avere occhi?
Non possiamo più scrivere della bellezza che vorremmo, dobbiamo fare in
modo che la devastazione dell’impoetico diventi il centro dal nostro
interesse, perché la bellezza è l’uomo stesso e, se vogliamo difenderla,
dobbiamo preoccuparci, come artisti, studiosi e intellettuali, dell’uomo e di
che cosa lo potrebbe distruggere. Nessun altro lo può fare, né,
probabilmente, ha interesse a farlo.
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Gianmario Lucini, ottobre 2011