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Rapture (Italian Edition) - only fantasy

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tregua dal vento umido in cui avevano volato per ore.<br />

Finalmente un rumore di passi pesanti che scendevano una scala catturò<br />

l’attenzione di Luce. Daniel sospirò di sollievo e chiuse gli occhi, quando il<br />

pomolo di ottone girò. I cardini emisero un lungo gemito mentre il portone si<br />

apriva.<br />

«Ma chi diavolo…» L’anziano professore fece capolino. Aveva la testa cinta da<br />

una massa scompigliata di capelli candidi, sopracciglia cespugliose, ba folti e un<br />

groviglio di peli bianchi che spuntava dallo scollo a V della vestaglia grigio scuro.<br />

Luce vide Daniel battere le palpebre sorpreso, come se all’improvviso non fosse<br />

sicuro dell’indirizzo, poi gli occhi nocciola del vecchio s’illuminarono. L’uomo si<br />

slanciò verso Daniel, attirandolo in un abbraccio vigoroso.<br />

«Cominciavo proprio a chiedermi se saresti tornato a trovarmi prima che tirassi<br />

le cuoia» mormorò l’uomo con voce rotta. Il suo sguardo si spostò su Luce e<br />

sorrise, come se non lo avessero tirato giù dal letto a notte fonda e li stesse<br />

aspettando da mesi. «Dopo tutti questi anni, nalmente hai portato Lucinda. Quale<br />

onore.»<br />

Si chiamava professor Mazotta. Lui e Daniel avevano studiato storia insieme<br />

all’università di Bologna. Non si mostrò spaventato né sorpreso vedendo che<br />

Daniel non era invecchiato di un giorno da allora: sapeva tutto. Era soltanto felice<br />

di rivedere un vecchio amico, una gioia accresciuta dalla presenza della ragazza<br />

che lui amava.<br />

Li condusse nel suo studio, decrepito come il resto della casa. Le mensole delle<br />

librerie erano imbarcate al centro, la scrivania traboccava di documenti ingialliti, il<br />

tappeto logoro e slacciato era macchiato di caè. Il professore si mise subito a<br />

preparare una tazza di cioccolata calda per ciascuno – «una vecchia abitudine di un<br />

vecchio signore» gracchiò a Luce con una strizzatina d’occhio. Daniel ne bevve<br />

appena un sorso prima di spingere il suo libro fra le mani di Mazotta e aprirlo alla<br />

descrizione della prima reliquia.<br />

Il professore inforcò gli occhiali dalla sottile montatura di metallo ed esaminò la<br />

pagina, borbottando fra sé in italiano. Si alzò, si avvicinò a uno scaale, si grattò la<br />

testa, tornò alla scrivania, misurò la stanza a grandi passi, bevve la cioccolata,<br />

tornò alla libreria ed estrasse un grosso tomo rilegato in pelle. Luce represse uno<br />

sbadiglio. Si sentiva le palpebre pesanti come se avesse una pietra legata a ogni<br />

ciglio. Si sforzò di restare sveglia pizzicandosi il palmo della mano, ma le voci di<br />

Daniel e del professor Mazotta, impegnati in una complessa discussione,<br />

l’avvolgevano in una nebulosa di suoni indistinti.<br />

«No, non è una nestra della chiesa di Sant’Ignazio.» Mazotta si torse le mani.<br />

«Quelle sono esagonali, mentre questa illustrazione è decisamente ovale.»<br />

«Ma perché ce ne stiamo qui?» esclamò Daniel all’improvviso, facendo tremare

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