LIno - Iccd
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La ceramica d'impasto in età orientalizzante<br />
in Sardegna<br />
Premessa<br />
Non è certamente questa la sede per svolgere lIna trattazione sul fenomeno del·<br />
l'Oriemalizzame in Sardegna; le osservazioni che seguono costituiscono l'esplicitazione<br />
dei criteri e dei problemi tenuti presenti nella selezione del materiale<br />
inserito in questo volume, corredata da brevi considerazioni d'insieme.<br />
La cronologia nuragica<br />
È indispensabile fare un riferimento preliminare al precedente volume del Di·<br />
zionario 1980 per quel che riguarda le forme documentate in Sardegna, perché<br />
evidenzia i rischi nei quali incorre un'opera di sintesi come questa e dunque le ri·<br />
serve che si devono tenere in mente per chi intenda, in futuro, urilizzarla.<br />
All'epoca, infarti, l'elaborazione delle fasi culturali e delle relative articolazioni cronologiche<br />
era esposta nell'opeta di Giovalmi Lilliu (LiLLlU 1980), dove l'età del<br />
Bronzo eta suddivisa in fase 1 (1800-1500 a.C), fase II o uragico Atcaico o Proronuragico<br />
(1500-1200 a.C), fase III o Nuragico Medio o Nuragico IInferiore di<br />
Barumini (1200-900 a.C) e l'età deI Ferro in altre duefasi: fase IV, divisa a sua volta<br />
in Nuragico Medio II o Nuragico I Superiore di Barumini e in uragico Tardo<br />
o Recente o Nuragico II di Barumini (900-500 a.C) e fase V (500-238 a.C). Questa<br />
complessa impalcatura venne dallo stesso autore riproposra (LILUU 1982), commentara<br />
e riccamente illustrata con dati e disegni tratti da pubblicazioni recenti di<br />
studi e scavi in corso, come quello del nuraghe e villaggio di PaLl>avera di Nghero,<br />
le tombe di giganti di Fonni, i tempIi a pozzo del Nuorese, eccetera.<br />
Mentre dunque per i manufatti di bronzo (armi, strumenti, ornamenti) l'autore<br />
incaricato della raccolta nell'isola per il Dizi01'Jario 1980 attinse a sue proprie ricerche<br />
attraverso le quali ricostruÌ il complesso di forme dell'età del Bronzo finale<br />
con buona attendibilità e largamente valido ancora oggi, per la ceramica <br />
purtroppo in Sardegna quasi mai associata ai metalli - si dovette riferire a dati<br />
presunti ma non verificari.<br />
Il risultato è che fra le forme selezionate, che registrano moltissime gravi lacune,<br />
si trova ad essere incluso un secchiello (meglio vaso a cestello) che viene ora comunemente<br />
attribuito ad epoca successiva alla prima età del Ferro, ovvero appunto<br />
all'Orienralizzanre. Altre forme, invece, appaiono nella prima età del Fer- tav. XXXV, 5<br />
re ma senza dubbio si prolungano arricolandosi in numerosi tipi nettamente distinguibili,<br />
e fra queste vi è appunto l'askos (meglio brocca askoide). tav. III, 7-9<br />
Un margine di imprecisione in un lavoro che dichiaratamente si occupa di terminologia<br />
e non di tipo/agia è accettabile, ma il caso che si segnala è in qualche<br />
modo la fortunata evoluzione da uno stato di marcata genericità ad un orienta·<br />
rnen te assai più preciso e, anche se certamente non esente da errori, per la prima<br />
volta fornito di punti di riferin1enro extrainsulari universahneme accettati, come<br />
ormai è provato tanto dall'associazione di alcuni manufatti con ceramica micenea<br />
di importazione e di imitazione, quanto da alcune significative assenze da<br />
contesti ormai ben databili.<br />
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