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download gratuito - Renato Spina

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la vita, alla spontaneità, alla genuinità, a tutto ciò che è vero, a tutto<br />

ciò che è autentico. Johnny ebbe la sensazione che il giornalista parlasse<br />

di un posto a lui sconosciuto.<br />

Ciò che lo sferzò in modo quasi violento, fu il concetto espresso da<br />

Solomon delle Cartoline Sensoriali, quella rara capacità che ha un<br />

luogo di trasmetterti delle suggestioni, che rimangono indelebili nella<br />

mente come ritratti in seppia, scattati da dagherrotipi senza tempo. A<br />

modo di vedere del giornalista americano, le Marche erano tutt’altro<br />

che parche nel regalare tali emozioni.<br />

Johnny si era sempre considerato sensibile nel riconoscere il fascino<br />

recondito dei luoghi visitati. Faceva fatica ad accettare che qualcuno,<br />

per giunta americano e che viveva a migliaia di chilometri di distanza,<br />

avesse colto e visto qualcosa d’impercettibile e invisibile al<br />

suo cuore ed ai suoi occhi.<br />

Rientrato in Italia da quel viaggio a New York, approfittò di una<br />

domenica di sole di fine giugno e partì da Roma, dove abitualmente<br />

viveva, alla volta delle Marche.<br />

Quel giorno, Johnny benedì Christopher Solomon, questo sconosciuto<br />

americano!<br />

Per quattro giorni non si stancò di girare le Marche in lungo e in<br />

largo, dal Montefeltro ai boschi di Amandola, da Cingoli alla baia di<br />

Portonovo. Ogni borgo era un’inaspettata sorpresa e la campagna e le<br />

colline erano dei veri e propri dipinti che solo una mano divina avrebbe<br />

potuto concepire. E infine scoprì anche il Monte Conero, quel celato<br />

promontorio sull’Adriatico, unico momento di magia insieme al<br />

Gargano, in oltre mille chilometri di monotona costa Adriatica.<br />

Ogni volta che tornava nella sua casa sul Monte Conero, non poteva<br />

non pensare a quel percorso. Quei pensieri sapevano sempre emozionarlo<br />

e sapevano predisporlo ad affrontare al meglio la giornata.<br />

Giornata che si annunciava tranquilla e che avrebbe trascorso in<br />

quel personalissimo paradiso, prima di rientrare a Roma.<br />

La sera precedente, al termine della Turandot, si era tenuta una festa<br />

con amici e collaboratori che si era protratta fino a notte inoltrata.<br />

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