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sei tu quello meno coinvolto emotivamente. Sono sempre io a cercarti,<br />

ad organizzare i nostri incontri, a fare carte false per vederci. E poi<br />

non riesci a pronunciare quelle due semplici paroline: TI AMO. Per<br />

cui, evitiamo ipocrisie e diciamoci che il nostro rapporto è solo sano<br />

sesso. Bellissimo, ma pur sempre solo sesso.»<br />

Johnny sorrise, pregustando l’immancabile arringa di Marta.<br />

«Punto secondo. Chi è quell’idiota di amante che vorrebbe incontrare<br />

l’uomo da lui reso cornuto per dirgli: ciao. Sai vado a letto con<br />

tua moglie, ma niente di serio, non c’è amore, semplicemente mi limito<br />

a farla godere come tu non hai mai saputo fare. Riesco a farla sentire<br />

donna, come mai nessuno era riuscito prima. Però ripeto, niente di<br />

serio. Che idiozia! Se vuoi davvero fare qualcosa nel rispetto del tuo<br />

amico, evita di vedermi. Fai di tutto per interrompere la nostra relazione.<br />

Io non ho la menoma intenzione di farlo e, a giudicare dalle tue<br />

vibrazioni di questa notte, mi sembra che nemmeno tu ne abbia. Per<br />

cui, piantala! E punto terzo… Cavolo! M’è passato di mente!»<br />

Era la verità. Johnny era meno preso di lei. A dirla tutta, non ne era<br />

affatto innamorato. Ma doveva ammettere che, quando si inalberava,<br />

quella donna sprigionava un magnetismo che lo ammaliava.<br />

Era una donna molto bella ed era difficile rinunciarvi. Era<br />

un’affermazione da codardi, ne era consapevole. Ma erano i fatti.<br />

Marta aveva una pelle di seta che bastava sfiorare per sentire i brividi.<br />

I suoi ricci capelli biondi contenevano l’essenza delle più profumate<br />

delle primavere. E il suo seno era un incantato luogo di perdizione,<br />

dal quale era impossibile fuggire.<br />

Lei gli cinse il collo con le braccia, sfoggiando il più abbagliante<br />

dei sorrisi e appoggiando il prosperoso seno sul suo viso.<br />

«Comunque ho capito: sei entrato nella tua solita paranoia. Lasciamo<br />

perdere, ti va? Hai voglia di… ma… perchè hai preso quella<br />

busta rossa dalla mia macchina?»<br />

In preda ai sensi di colpa, Johnny impiegò un attimo per realizzare<br />

a cosa si stesse riferendo Marta. Si divincolò dalla presa tentacolare di<br />

lei.<br />

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