download gratuito - Renato Spina
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E finalmente capì.<br />
I rami si muovevano a tempo di musica.<br />
E non solo.<br />
Lo sforzo aveva prodotto anche un altro risultato. Aveva riconosciuto<br />
l’opera che stava ascoltando: era la Turandot, ne era certa.<br />
«Ma cosa diavolo sta succedendo? Perché proprio a me?»<br />
Marta era divorata dal terrore, ma aveva allo stesso tempo la curiosità<br />
di comprendere.<br />
Cercò di ricostruire i fatti.<br />
«Punto primo: ero sul terrazzo e stavo rientrando quando…»<br />
I suoi pensieri furono interrotti dal ricordo del rimbrotto di Johnny<br />
del giorno prima, quando criticò il suo modo di esprimersi.<br />
«Ma devi esprimerti sempre per punti? Non puoi fare un discorso<br />
senza elencare il punto primo, il punto secondo e il punto duemilatrecentoventi?»<br />
Sorrise e pensò a Johnny.<br />
Johnny… la Turandot!<br />
La folgorazione arrivò.<br />
Era passato poco più di un giorno dal successo dello Sferisterio. E<br />
lì, in quella situazione paradossale, lei stava ascoltando la stessa opera.<br />
Le due cose dovevano avere un’attinenza. Per forza. Era una coincidenza<br />
davvero insolita.<br />
Un giuramento atroce mi costringe<br />
a tener fede al fosco patto. E il santo scettro<br />
ch’io stringo gronda di sangue.<br />
Basta sangue!<br />
Giovine, va’!<br />
Era la Turandot, non aveva dubbi.<br />
I rami continuavano a muoversi a tempo di musica.<br />
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