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Nord Est Europa novembre - greenfvg.it

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l'inchiesta<br />

E in ufficio<br />

sbarca<br />

l’eco-manager<br />

da chi si occupa di risparmio energetico, al legale per lo smaltimento dei<br />

rifiuti, fino al marketing ambientale e all’eco-diplomazia. La green economy<br />

crea nuove figure per il mercato dell’occupazione. In Italia oggi si contano<br />

60mila addetti, ma le stime parlano di altri 100mila posti di lavoro nel<br />

prossimo decennio<br />

l’economia verde lancia anche i lavori verdi. dai dati nomisma a marzo<br />

2009 il settore delle energie rinnovabili in <strong>it</strong>alia occupa circa 21mila addetti:<br />

10.379 nell’eolico, 2.229 nel fotovoltaico, 8.233 sono gli ad¬detti alle<br />

biomasse e al recupe¬ro energetico dai rifiuti. c’è poi l’indotto, considerato<br />

nei calcoli dell’ist<strong>it</strong>uto di economia e pol<strong>it</strong>ica dell'energia e dell'ambiente<br />

della Univers<strong>it</strong>à bocconi, secondo cui l’energia ecosostenibile fattura<br />

cinque miliardi di euro, occupa complessivamente circa 60mila persone e<br />

si prevede che in dieci anni possa creare altri 100mila posti di lavoro.<br />

oltre a quelle tecniche, progettistiche e commerciali, le tipologie di lavori<br />

sono le più disparate: già oggi, secondo la Federazione <strong>it</strong>aliana per l’uso<br />

razionale dell’energia (Fire) in <strong>it</strong>alia, in azienda private ma anche nel<br />

cosiddetta “decresc<strong>it</strong>a”, molto attivi a partire<br />

dagli anni ’80». «Il ragionamento è: siccome<br />

le fonti energetiche non crescono come lo<br />

sviluppo, e la popolazione mondiale è in<br />

aumento, dobbiamo controllare il r<strong>it</strong>mo<br />

della cresc<strong>it</strong>a consumando meno. Ma finché<br />

lo sviluppo tira – aggiunge Marini - questo<br />

è un discorso che affascina solo poche él<strong>it</strong>e.<br />

Poi arriva la crisi, e di fatto accelera processi<br />

già in corso». Ma arriva anche il presidente<br />

Obama, che rilancia il grande tema delle<br />

nuove fonti di energia, e l’eco-compatibil<strong>it</strong>à<br />

diventa un must.<br />

IL VoLANo FoToVoLTAICo<br />

Una dimostrazione della forza dirompente<br />

delle nuove tecnologie è rappresentata dallo<br />

sviluppo del fotovoltaico, di cui uno dei<br />

primi distretti in Italia è quello padovano<br />

(ribattezzato con qualche assonanza cali-<br />

FACCIATA A VISTA. La sede padovana di Schüco Italia<br />

forniana «fotovoltaic valley»). All’inizio il<br />

settore era tenuto in piedi dagli incentivi,<br />

poi si è messa in moto una macchina legata<br />

all’economia di scala, soprattutto per quanto<br />

riguarda i moduli di celle. E quest’anno<br />

i prezzi sono diminu<strong>it</strong>i del 25-30% rispetto<br />

al 2008.<br />

Fino all’anno scorso si stimava un r<strong>it</strong>orno<br />

dell’investimento in fotovoltaico in 10-11<br />

anni, oggi siamo ai 6-7 anni, il che, sui<br />

vent’anni (la durata media di un impianto),<br />

si traduce in tassi superiori al 10%. È così<br />

che il <strong>Nord</strong>est è diventato il «distretto del<br />

solare» per eccellenza, e conta oggi 2mila<br />

impianti fotovoltaici su un totale nazionale<br />

di 9mila, per una potenza complessiva<br />

di 18.500 Kw su un totale di 92mila. La<br />

parte del leone la fa l’Alto Adige, che produce<br />

quasi la metà dell’energia fotovoltaica<br />

complessiva del <strong>Nord</strong>est. Ma i punti di<br />

eccellenza, per quanto riguarda la ricerca<br />

e la produzione del polisilicio (il materiale<br />

intermedio per trasformare il silicio metallurgico<br />

in lingotti da ricoprire di strato<br />

fotovoltaico) sono due aziende padovane:<br />

Silfab, di Franco Traverso, il pioniere veneto<br />

del fotovoltaico e fondatore di Helios Tecnology,<br />

e la <strong>Est</strong>elux di Domenico Sartore,<br />

già ad di S.E. Project.<br />

IL ProCeSSo Verde<br />

La spinta a innovare, però, non si è tradotta<br />

solo nell’utilizzo sempre più diffuso di fonti<br />

energetiche alternative e nella incorporazione<br />

nei processi aziendali di tecniche antinquinamento,<br />

ma anche in una verifica dei processi<br />

produttivi, riconsiderati in ogni fase.<br />

Per alcune aziende del mobile e dell’arredamento<br />

del distretto pordenonese, ad esempio,<br />

le linee guida sono «dematerializzazione,<br />

riciclabil<strong>it</strong>à, riduzione delle emissioni tossiche,<br />

lunga durata tecnica ed estetica», un<br />

approccio che consente di ridurre fino al<br />

20% i costi dell’energia e all’80% i materiali<br />

per la realizzazione. Un altro indice della<br />

tendenza a rivedere i processi è la diffusione<br />

di aziende di consulenza specializzate in<br />

diagnosi energetiche, nell’analisi dei consumi<br />

e dei possibili interventi, con i relativi<br />

piani finanziari.<br />

Ci sono poi analisi che riguardano tutto il<br />

ciclo di produzione, con l’obiettivo di accorciarlo,<br />

di ridurre il packaging, di risparmiare<br />

sull’impiego delle materie prime,<br />

di confezionare e presentare il prodotto<br />

affinché sia senz’altro riconosciuto come<br />

«bio», e certificato come tale. I principali<br />

indici sono la gestione ambientale (Iso<br />

14001) l'eco-progettazione (Lca - Life cycle<br />

assessment), la comunicazione ambientale<br />

(Epd - Environmental product declaration<br />

ovvero lo schema di certificazione volontaria<br />

di prodotto che fornisce dati quantificati<br />

sull'impatto ambientale e il ciclo di v<strong>it</strong>a del<br />

prodotto stesso).<br />

IL VALore deLLA rICerCA<br />

Anche l’Univers<strong>it</strong>à e la ricerca fanno la<br />

loro parte: i principali centri di formazione<br />

sono la facoltà di Ingegneria di Padova e la<br />

facoltà di Scienze ambientali di Cà Foscari.<br />

Nel polo delle nano e biotecnologie del Vega<br />

operano già molti laboratori sulle tecnologie<br />

ambientali, mentre l’Area trasferimento<br />

di tecnologia dell’Univers<strong>it</strong>à di Padova<br />

rappresenta uno dei primi casi in Italia<br />

di valorizzazione economica del knowhow<br />

sviluppato all’interno dell’ateneo,<br />

arrivando a seguire, ad oggi, 31 spin off,<br />

dall’informatica alla robotica, dall’efficienza<br />

nordesteuropa.<strong>it</strong> 1<br />

1<br />

Tema del mese<br />

pubblico, lavorano più di 2.650 energy manager, professionisti specializzati<br />

a intervenire con misure di risparmio e razionalizzazione. si tratta di ruoli<br />

che vanno obbligatoriamente coperti nelle imprese con oltre mille addetti<br />

o 10mila tonnellate equivalenti di petrolio (tep) annue. e molte imprese del<br />

nordest hanno già invest<strong>it</strong>o e “arruolato” questa figura.<br />

ma quasi ogni professione può essere declinata in verde. il dir<strong>it</strong>to<br />

ambientale, per esempio, è un ramo legale in grande cresc<strong>it</strong>a, e che<br />

spazia dalla legislazione sullo smaltimento dei rifiuti alla tutela ambientale;<br />

il marketing ambientale diventerà per le aziende un fattore sempre più<br />

strategico; l’eco-diplomazia sarà un settore fondamentale nei rapporti<br />

internazionali; le aree protette attireranno turisti che chiederanno prodotti<br />

locali e biologici e quindi sproneranno l’attiv<strong>it</strong>à del settore agricolo e del<br />

turismo sostenibile.<br />

la green economy promette di cambiare l’economia mondiale: secondo<br />

Greenpeace con le energie rinnovabili si potranno nei Paesi del G8<br />

creare 1,4 milioni di posti di lavoro in più entro il 2010, che diventeranno<br />

1,8 milioni nel 2020 e 2,1 milioni nel 2030. se i Pesi del G8 non<br />

modificheranno le loro scelte,gli assunti si fermeranno tra 1,4 e 1,5 milioni<br />

nel periodo che va dal 2010 al 2030.<br />

Per lo scenario <strong>it</strong>aliano lo studio è stato fatto dall'Univers<strong>it</strong>à bocconi in<br />

collaborazione con Gse (Gestore servizi elettrici). se l'<strong>it</strong>alia riuscisse a<br />

raggiungere gli obiettivi del Pacchetto clima-energia '20-20' al 2020, si<br />

assisterebbe alla creazione di 250.000 nuovi posti di lavoro solo per il<br />

settore elettrico. l'eolico ne occuperebbe 77.500 (31%), le biomasse<br />

65.000 (26%), il solare fotovoltaico 27.500 (11%), fino ai 10.000 (4%)<br />

impegnati nell'incenerimento dei rifiuti solidi urbani. Più moderato lo<br />

studio dell'anev, svolto insieme alla Uil, dal quale risulterebbe che il<br />

settore eolico <strong>it</strong>aliano potrebbe creare oltre 66.000 nuovi posti di lavoro<br />

al 2020 realizzando un potenziale di 16 GW. la corsa all’occupazione è<br />

appena iniziata.<br />

D.Bu.<br />

energetica alle scienze animali, dalle scienze<br />

farmaceutiche all’agronomia. Si tratta di<br />

idee imprend<strong>it</strong>oriali per la maggior parte<br />

legate a uno dei 79 brevetti dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Padova gest<strong>it</strong>i dall’Area, insieme a sei<br />

marchi e a un modello.<br />

La green economy nordestina è in cresc<strong>it</strong>a<br />

di aziende e di addetti, nonostante la crisi,<br />

«ma resta la frammentarietà e la dimensione<br />

estremamente ridotta delle imprese<br />

– avverte il professor Zanetto –. I parchi<br />

scientifici non sono riusc<strong>it</strong>i a mettere a<br />

sistema le imprese, manca quasi del tutto il<br />

coordinamento pubblico e il sostegno della<br />

banche per sostenere la ricerca e accelerare i<br />

processi di fusione e cresc<strong>it</strong>a aziendale». C’è<br />

il rischio che la green resti sì vivace e aiuti<br />

a uscire dalla crisi, ma in futuro rimanga<br />

ancora troppo piccola per essere davvero in<br />

grado di trascinare tutto il sistema.

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