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Nord Est Europa novembre - greenfvg.it

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il Rapporto<br />

di Mattea Guantieri<br />

redd<strong>it</strong>i praticamente dimezzati, una contrazione<br />

della produzione pari a circa un quarto del totale,<br />

un calo del valore su base annua che si aggira<br />

intorno al 20%: è una strada tutta in sal<strong>it</strong>a quella<br />

dell’agricoltura veronese, sottoposta a costi produttivi<br />

che tolgono risorse e che non vengono certo<br />

compensati dai prezzi dei prodotti agricoli che<br />

si stanno riducendo in maniera drammatica.<br />

a incidere maggiormente sull’andamento negativo<br />

sono le produzioni frutticole dove sono coinvolti<br />

la quasi total<strong>it</strong>à dei comuni veronesi con un<br />

fatturato che ha sfiorato nel 2008 i 300 milioni,<br />

ma che è in flessione rispetto all’anno precedente.<br />

Un settore importante per l’economia veronese<br />

che con 1.721.700 quintali di mele, 661.699<br />

quintali di pesche, e 510mila di kiwi ha rappresentato,<br />

nel 2008, l’8% del totale nazionale, interessando<br />

circa 10mila addetti (Fonte istat). eppure<br />

la specializzazione del terr<strong>it</strong>orio non riesce a<br />

fronteggiare l’attuale s<strong>it</strong>uazione economica negativa.<br />

esempio sintomatico è la mela: solo dieci<br />

anni fa gli ettari coltivati erano 6.265 contro gli<br />

attuali 4.531 e con una produzione di 2,28 milioni<br />

quintali rispetto gli attuali 1,7 milioni. dal ‘99 ad<br />

oggi, si è assist<strong>it</strong>o a una contrazione sia delle superfici<br />

che della produzione pari a circa un quarto<br />

del totale. Una crisi che ha molte concause e che<br />

rischia di assestare un colpo con conseguenze<br />

particolarmente negative alla circa mille aziende<br />

interessate e ai 5mila addetti tra fissi e stagionali.<br />

Per superare la crisi, dicono gli operatori veronesi,<br />

serve maggior aggregazione dell’offerta e la nasc<strong>it</strong>a<br />

di un marchio riconoscibile, ma senza costi<br />

aggiuntivi. daniele Gardoni della cia, confederazione<br />

<strong>it</strong>aliana degli agricoltori, ricorda che la produzione<br />

negli anni ottanta «percepiva il 40%, ora<br />

siamo al 20-25%. i produttori spariranno se non<br />

L’AgriCoLturA<br />

è SEMPrE Più CooP<br />

Per gli addetti ai lavori è l’unica via d’usc<strong>it</strong>a dalla crisi: perché il modello<br />

cooperativo integra la filiera, accentra l’offerta e tutela la produzione locale.<br />

Il comparto è in flessione del 20% a valore e del 25% a produzione, soffrono<br />

frutta, tabacco e lattiero caseari. Tengono fragole e vino. e, tra le aziende,<br />

chi investe in innovazione ed energie rinnovabili. In provincia il primato degli<br />

ettari coltivati a biogas, oltre il 70% di tutto il Veneto<br />

sarà loro riconosciuto il giusto guadagno». la<br />

cooperazione è la strada per uscire dalla crisi anche<br />

per damiano berzacola, presidente di<br />

coldiretti verona: «Questa crisi economica, da<br />

molti sfruttata per abbassare i prezzi in modo del<br />

tutto ingiustificato, mostra quando sia frammentato<br />

e dunque debole il nostro sistema di offerta.<br />

È il modello cooperativo, quello vincente, perché<br />

esso già rappresenta una modal<strong>it</strong>à di produzione<br />

e distribuzione che integra i diversi anelli della filiera<br />

agroalimentare ed è tutta locale. Per questo<br />

coldiretti ha promosso l’associazione nazionale<br />

delle cooperative agricole e di trasformazione<br />

agroindustriale aderenti all’Unci. l’obiettivo è di<br />

realizzare la più grande centrale cooperativa<br />

agroalimentare a livello nazionale: così si aggrega<br />

l’offerta, si concentra la trasformazione del prodotto<br />

locale e si valorizzano le produzioni delle<br />

nostre imprese agricole». la cooperazione della<br />

provincia di verona, del resto, ha già dei numeri<br />

di tutto rispetto: 59 cooperative attive, oltre 4.800<br />

soci aderenti a Fedagri-confcooperative e un volume<br />

d’affari che supera i 180 milioni con una<br />

quota destinata all’export pari al 24% (in gran<br />

parte, destinato al mercato europeo e per un<br />

10% extra Ue).<br />

Una fase molto delicata nel veronese l’attraversa<br />

anche il settore del tabacco: 25mila i quintali prodotti<br />

nell’unica provincia del veneto che si dedica<br />

a questa coltura, 22 le aziende interessate con un<br />

fatturato di 9 milioni di euro all’anno che viene<br />

distribu<strong>it</strong>o tra i proprietari tabacchicoli e i 600 lavoratori<br />

all’interno della filiera. le difficoltà, in<br />

questo caso, sono soprattutto a livello internazionale,<br />

la produzione in europa è sostenuta dal<br />

contributo dell’Unione europea e se questo contributo<br />

verrà tolto gli effetti saranno disastrosi so-<br />

3<br />

prattutto nel campo dell’occupazione. l’annata<br />

appena conclusa è da annoverarsi tra le più “sfortunate”<br />

anche per il lattiero caseario veronese. i<br />

2,8 milioni di quintali di latte scaligero partecipano,<br />

infatti, agli 11 milioni e mezzo di quintali del<br />

veneto, che si colloca al terzo posto in <strong>it</strong>alia, dopo<br />

lombardia ed emilia romagna, e segna il 10,7%<br />

della produzione nazionale. «i produttori hanno<br />

lavorato in perd<strong>it</strong>a - spiegano dalla coldiretti - la<br />

media delle quotazioni del latte è stata di 26/28<br />

centesimi/l<strong>it</strong>ro, ben sotto la soglia di sopravvivenza<br />

è cioè il costo di produzione». ma se in generale<br />

verona risente del “male” di questa stagione, a<br />

tenere, con un fatturato in cresc<strong>it</strong>a del 5%, un<br />

giro d’affari di 24 milioni più una remunerazione<br />

per ettaro tra le più alte in <strong>it</strong>alia – 9,2 milioni di<br />

euro liquidati ai 220 soci - è la cantina sociale di<br />

negrar, in valpolicella, zona di produzione dell’omonimo<br />

vino e di amarone. «Gli ultimi investimenti<br />

per consolidare la presenza all’estero e soprattutto<br />

nuove linee di prodotto, come l’amarone<br />

bio - spiega il direttore daniele accordini – ci hanno<br />

consent<strong>it</strong>o in un momento molto complesso<br />

come questo non solo di mantenere il controllo<br />

della s<strong>it</strong>uazione, ma di migliorare la produzione,<br />

trovando canali distributivi diversi».<br />

a salvare verona dalla crisi ci pensano però anche<br />

le fragole delle 150 aziende specializzate localizzate<br />

a san Giovanni lupatoto, che esportano<br />

oltre il 70% del prodotto, ora in attesa del marchio<br />

dop, nonché i tre impianti a biogas aperti in<br />

provincia testimonianza di una volontà forte di<br />

investimento nelle energie alternative. a verona<br />

si concentra infatti quasi il 70% degli ettari invest<strong>it</strong>i<br />

a livello regionale in coltivazioni destinate a<br />

biogas, in prevalenza cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da mais e da colture<br />

foraggiere.

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