19.05.2013 Views

Podium: Il nuovo programma informatico - AIP

Podium: Il nuovo programma informatico - AIP

Podium: Il nuovo programma informatico - AIP

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

il PODOLOGO<br />

in medicina<br />

N.172<br />

RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI<br />

<strong>Podium</strong>: <strong>Il</strong> <strong>nuovo</strong> <strong>programma</strong> <strong>informatico</strong><br />

ottobre/novembre/dicembre 2012


il PODOLOGO<br />

in medicina<br />

RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Mauro Montesi, Presidente A.I.P.<br />

VICE DIRETTORE<br />

Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P.<br />

DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P.<br />

VICE DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia,<br />

Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma<br />

VICE DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Antonio D’Amico, Podologo A.I.P.<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P.<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P.<br />

COMITATO SCIENTIFICO<br />

Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia, Fabio Moro,<br />

Francesco Papa, Guglielmo Pranteda, Antonella Tammaro.<br />

Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno<br />

bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano - Via dei Berio, 91 - 00155 Roma. Prezzo di<br />

copertina: Euro 0,60. E’ vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità<br />

di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati,<br />

non si restituiscono. Autorizzazione del tribunale di roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C. n.<br />

10606/2004.<br />

Editore: Associazione Italiana Podologi<br />

Direzione e Redazione: Via F. Tovaglieri, 17 - 00155 Roma - Tel. 06/2282023<br />

E-mail: aip@tin.it - Internet: www.associazionepodologi.it<br />

Impaginazione e stampa: Gemmagraf 2007 srl tipolitografia - www.gemmagraf.it<br />

Distribuzione: Istituto Podologico Italiano<br />

associato all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)<br />

INSERZIONISTI<br />

BTC Srl. tel. (0542) 643664 - Podopiù Service. tel. 800949516, (06) 7822386<br />

Sponsor. tel. (0423) 301771 - Tricofarma s.r.l. tel. (06) 6633508<br />

ProSystem Div. Medestetica. tel. (06)97276557<br />

PRESIDENTE<br />

Mauro Montesi<br />

VICE PRESIDENTE<br />

Arcangelo Marseglia<br />

CONSIGLIO DIRETTIVO<br />

Giovanni Antonacci<br />

Bruno Cordazzu<br />

Marco Costantini<br />

Erica Forti<br />

Mauro Montesi<br />

Arcangelo Marseglia<br />

Linda Passaro<br />

Caterina Vajani<br />

Edoardo Zucchi (Rapp. studenti)<br />

COLLEGIO DEI PROBIVIRI<br />

Isabella Bianco<br />

Carlo Bruziches<br />

Katia Filippi<br />

Stefano Mella<br />

Gerardo Russo<br />

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI<br />

Renzo Renzi<br />

Alessandra Pausania<br />

Magdalena Skorupska<br />

Ferruccio Montesi<br />

COMUNICAZIONE E<br />

RAPPORTI ISTITUZIONALI<br />

Benedetto Leone<br />

INDIRIZZO SITO <strong>AIP</strong><br />

www.associazionepodologi.it<br />

email: aip@tin.it


SOMMARIO<br />

7<br />

28<br />

13<br />

Editoriale ........................................................................................................................5<br />

A.I.P.<br />

Nasce <strong>Podium</strong>: un <strong>programma</strong> per la crescita della podologia ..........................................................6<br />

<strong>Podium</strong>: il <strong>nuovo</strong> sistema <strong>informatico</strong> per gli studi professionali di podologia .....................................7<br />

Circolare ai Soci ............................................................................................................................9<br />

Congresso Mondiale 2013<br />

A grandi passi verso il Congresso Mondiale di Podologia ...............................................................10<br />

Forum e Convegni<br />

Congresso nazionale dei Podologi della Gran Bretagna ..................................................................11<br />

L’<strong>AIP</strong> all’XI Congresso Nazionale AIUC ...........................................................................................13<br />

“Geratria e Podologia. L’integrazione come risorsa alla prevenzione e alla cura” .............................15<br />

<strong>Il</strong> Piede Diabetico al centro di un Convegno nel Basso Piave ..........................................................17<br />

News<br />

Report Quarta Conferenza Nazionale ECM - Cernobbio 2012 .........................................................19<br />

Nasce la fondazione Val di Seren Onlus ........................................................................................22<br />

Senato della Repubblica<br />

Al Senato un’interrogazione di straordinario valore per la Podologia................................................24<br />

Cultura<br />

“Dolce di mio”. Un libro da leggere ...............................................................................................26<br />

Università<br />

Dicembre 2012. Sono sei i neo laureati in podologia .....................................................................28<br />

L’Angolo Dermo-Podologico<br />

<strong>Il</strong> piede nell’arte e nelle civiltà ......................................................................................................30<br />

Medicina<br />

Caso Clinico: dermatofibroma ......................................................................................................33<br />

30<br />

26<br />

33


Editoriale<br />

Già dalla copertina è facile intuire che la redazione ha inteso mettere al centro di questo numero<br />

“<strong>Podium</strong>”, il <strong>nuovo</strong> <strong>programma</strong> <strong>informatico</strong> di gestione dello studio podologico. Né poteva essere<br />

diversamente, se si pensa che <strong>Podium</strong> costituisce una svolta fondamentale per gli studi podologici associati.<br />

La pianificazione prevede che essi siano dotati gratuitamente del <strong>programma</strong>, favorendo così, oltre che<br />

la gestione amministrativa e la storia clinica del paziente, i rapporti con i medici per meglio gestire il paziente,<br />

e con le Istituzioni che potranno disporre di dati statistici sulle patologie, preziosi per le politiche della Sanità.<br />

È stato dato, poi, grande rilievo ai Convegni ai quali l’<strong>AIP</strong> è stata invitata a tenere una relazione. I temi hanno<br />

riguardato gli argomenti sui quali l’Associazione più si è impegnata in quest’anno 2012. Piede Diabetico e integrazione<br />

con i medici di medicina generale, con i chirurghi vascolari e con i diabetologi; il Piede dell’Anziano<br />

e l’ integrazione con i geriatri e i gerontologi. Ci riferiamo al Congresso AIUC tenutosi a Rimini; al Congresso<br />

SIGG di Milano e a quello di Noventa di Piave di questo fine anno. Ancora una volta è stata denunciata l’assurda<br />

situazione dell’ammontare delle amputazioni e presentato il progetto <strong>AIP</strong> per una notevole riduzione di<br />

esse. Quanto al Piede dell’Anziano, occorre innanzitutto esprimere un grande apprezzamento per il Presidente<br />

della SIGG, Prof. Giuseppe Paolisso, nonché per il Prof. Paolo Falaschi, Direttore di Geriatria del Sant’Andrea<br />

di Roma, i quali nel corso del Congresso e a seguito della relazione di Mauro Montesi, hanno preso atto delle<br />

opportunità che la Podologia offre alla Geriatria e hanno assicurato l’aggiornamento del protocollo di intesa<br />

firmato nel 2004.<br />

Ma ciò che più preme mettere in evidenza è che i numerosi inviti a partecipare ai Congressi scientifici testimoniano<br />

del credito di cui gode l’<strong>AIP</strong>, e, quel che più conta, la Podologia Italiana.<br />

In questo numero abbiamo avuto un’occasione irripetibile per riprendere la rubrica di presentazione dei libri interessanti<br />

per i Podologi. “Dolce di mio - Come convivere con il Diabete” di Emanuela Baio è così interessante<br />

ed anche piacevole nella lettura che non potevamo non dedicarvi una pagina.<br />

A quanti ci leggono, gli auguri più sentiti del Presidente Prof. Mauro Montesi, del Consiglio Direttivo e della<br />

Redazione per un 2013 pieno di felicità familiare e di soddisfazione per i successi professionali ottenuti. n<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

EDITORIALE<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

5


6<br />

<strong>AIP</strong><br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

editoriale A.I.P.<br />

Si è tenuto lo scorso 17 novembre presso la sala<br />

congressi dell’elegante Hotel dei Congressi di Roma,<br />

l’incontro dibattito organizzato dall’Associazione Italiana<br />

Podologi incentrato sulla presentazione del <strong>nuovo</strong><br />

<strong>programma</strong> <strong>informatico</strong> per i soci A.I.P. E’ stata l’occasione<br />

per affrontare anche altri argomenti di particolare interesse<br />

come lo straordinario evento del XX° Congresso Mondiale<br />

di Podologia e Podoiatria, organizzato in collaborazione con<br />

la F.I.P., che si terrà proprio a Roma dal 17 al 19 Ottobre<br />

2013. Un altro argomento all’ordine del giorno è stato l’aggiornamento<br />

sulle nuove norme ECM per i professionisti<br />

sanitari ed i podologi in particolare a seguito del consueto<br />

meeting annuale tenutosi lo scorso 15 e 16 ottobre<br />

nel suggestivo scenario di Villa d’Erba sul lago di Como.<br />

Particolarmente di attualità poi è stato anche il tema della<br />

sicurezza sul lavoro con<br />

l’organizzazione di un<br />

apposito corso a riguardo<br />

promosso dall’<strong>AIP</strong><br />

in collaborazione con il<br />

CIRM dove è stata data<br />

la possibilità agli associati<br />

di frequentare il corso per<br />

la prima volta o di aggiornarsi<br />

per quanti avessero<br />

preso parte a quello<br />

L’intervento del legale dell’<strong>AIP</strong>, Avv. Marco Croce<br />

organizzato negli anni<br />

precedenti. Una degna sottolineatura è stata data all’interrogazione<br />

parlamentare sul paziente diabetico promossa tra<br />

le altre dalle senatrici Emanuela Baio e Mariapia Garavaglia,<br />

sempre vicine alle “battaglie” dell’<strong>AIP</strong> e riguardante un tema<br />

da sempre al centro del nostro impegno.<br />

Infine il punto forte della giornata con la presentazione<br />

del <strong>nuovo</strong> <strong>programma</strong> <strong>informatico</strong> per gli studi podologici<br />

“<strong>Podium</strong>”. Un vero e proprio <strong>programma</strong> rivoluzionario dal<br />

punto di vista dell’informatizzazione dello studio podologico,<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

Un patrimonio <strong>informatico</strong> fondamentale per le politiche della Sanità<br />

Nasce <strong>Podium</strong>: un <strong>programma</strong><br />

per la crescita della podologia<br />

che l’Associazione ha inteso offrire ai propri associati attraverso<br />

uno sforzo non indifferente sia dal punto di vista economico<br />

che di preparazione. Ad introdurre i lavori è stato il<br />

Presidente Mauro Montesi mentre il ruolo di moderatore è<br />

stato affidato al Vicepresidente Arcangelo Marseglia. Sono<br />

intervenuti anche il legale dell’<strong>AIP</strong>, Marco Croce che ha tenuto<br />

una breve ma significativa relazione sulle nuove norme<br />

ECM a seguito delle novità giunte direttamente dal forum<br />

ECM 2012 di Cernobbio ed Antonietta Codella, referente<br />

fiscale dell’<strong>AIP</strong> che ha illustrato le modalità di svolgimento<br />

ed i costi del Corso sulla Sicurezza sul lavoro organizzato e<br />

riservato agli associati <strong>AIP</strong>.<br />

La presentazione vera e propria del <strong>nuovo</strong> <strong>programma</strong> <strong>informatico</strong><br />

è stata curata ed illustrata dal dott. Antonio Cruciani,<br />

responsabile dell’azienda che ha realizzato il <strong>Podium</strong>,<br />

coadiuvato dal giovane tecnico Andrea Puzzuoli. E’ stata<br />

una presentazione esaustiva ed interessante che ha toccato<br />

tutti gli innumerevoli aspetti che questo <strong>programma</strong><br />

consentirà di poter eseguire nel proprio studio professionale<br />

di podologia a quanti ne faranno richiesta. Una tecnologia<br />

impegnativa ma allo stesso tempo tremendamente intuitiva<br />

per permettere di fare tantissime cose nella massima<br />

semplicità. Una piacevole scoperta dunque per gli associati<br />

intervenuti all’incontro che hanno approfittato per avere<br />

chiarimenti di qualsiasi genere al responsabile del progetto,<br />

Antonio Cruciani. Ne è seguito infatti un vero e proprio dibattito<br />

in cui è stata la possibilità a tutti di intervenire, sia<br />

con domande specifiche e sia per semplici osservazioni in<br />

merito. <strong>Il</strong> tutto si è protratto fine alla fine del lavori con<br />

la chiusura affidata ancora una volta al Presidente Montesi<br />

che ha ringraziato quanti hanno preso parte all’incontro<br />

e ribadendo loro lo sforzo portato avanti dall’Associazione<br />

affinchè venisse predisposto e messo a punto questo straordinario<br />

<strong>programma</strong> che davvero consentirà agli associati<br />

<strong>AIP</strong> di essere ancora una volta al passo coi tempi e in prima<br />

linea nell’aggiornamento della propria professione. n<br />

il PODOLOGO in medicina


<strong>Podium</strong>: il <strong>nuovo</strong> sistema<br />

<strong>informatico</strong> per gli studi<br />

professionali di podologia<br />

<strong>Il</strong> progetto PODIUM nasce dalle esigenze specifiche<br />

dell’Associazione Italiana Podologi (<strong>AIP</strong>) per la gestione<br />

efficiente e vantaggiosa degli studi podologici.<br />

PODIUM normalizza le attività dei vari Studi utilizzando<br />

la stessa terminologia per dialogare. PODIUM collega<br />

fisicamente l’<strong>AIP</strong> con i propri associati nell’ottica di uniformare<br />

la nomenclatura e la codifica delle informazioni<br />

utilizzate nell’applicazione. PODIUM rispetta le normative<br />

vigenti in materia di privacy e sicurezza dei dati. PODIUM<br />

si pone non solo come punto di riferimento per gli studi<br />

podologici dell’<strong>AIP</strong>, ma anche come base di partenza<br />

per la diffusione sul mercato estero e per i professionisti<br />

non associati all’<strong>AIP</strong>.<br />

<strong>Il</strong> progetto PODIUM nasce dalle esigenze specifiche<br />

dell’Associazione Italiana Podologi (<strong>AIP</strong>) per la gestione<br />

efficiente e vantaggiosa degli studi podologici.<br />

PODIUM normalizza le attività dei vari Studi utilizzando la<br />

stessa terminologia per dialogare.<br />

PODIUM collega fisicamente l’<strong>AIP</strong> con i propri associati<br />

nell’ottica di uniformare la nomenclatura e la codifica<br />

delle informazioni utilizzate nell’applicazione.<br />

PODIUM rispetta le normative vigenti in materia di priva-<br />

cy e sicurezza dei dati.<br />

PODIUM si pone non solo come punto di riferimento<br />

per gli studi podologici dell’<strong>AIP</strong>, ma anche come base<br />

di partenza per la diffusione sul mercato estero e per i<br />

professionisti non associati all’<strong>AIP</strong>.<br />

Le caratteristiche di base di <strong>Podium</strong>:<br />

• Facilità d’uso<br />

• Intuibilità nell’utilizzo<br />

• Piacevolezza dell’interfaccia utente<br />

• «Colpo d’occhio»<br />

• Semplicità nei percorsi operativi<br />

• Velocità di esecuzione<br />

• Affidabilità nella memorizzazione e storicizzazione<br />

del dato<br />

Sulla Privacy:<br />

• In rispetto alle attuali norme sulla privacy, le informazioni<br />

gestite dal Sistema PODIUM saranno<br />

accessibili, via applicativo, ai soli utenti dotati degli<br />

opportuni permessi.<br />

• Le informazioni anagrafiche di base che possono<br />

permettere il riconoscimento di un paziente<br />

(nome, cognome, codice fiscale) non saranno mai<br />

registrate in chiaro<br />

ma sempre in<br />

modo criptato.<br />

• <strong>Il</strong> Sistema<br />

prevede il mantenimento<br />

dei<br />

dati nel database<br />

con una netta<br />

separazione tra<br />

le informazioni<br />

anagrafiche di un<br />

paziente e le sue<br />

patologie e prestazioni<br />

effettuate<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

<strong>AIP</strong><br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

editoriale A.I.P.<br />

7


8<br />

<strong>AIP</strong><br />

per rendere pressochè impossibile la ricostruzione<br />

dei dati se non attraverso l’uso dell’applicazione<br />

La standardizzazione delle informazioni permette<br />

l’esame dei dati medici e sanitari prodotti dai vari<br />

Studi e li rende particolarmente significativi per<br />

qualsiasi statistica in ambito Regionale o Nazionale<br />

• L’<strong>AIP</strong> creerà quindi le liste sotto riportate<br />

e le distribuirà ai vari Associati:<br />

• Elenco patologie<br />

• Elenco prestazioni<br />

• Elenco farmaci e parafarmaci<br />

• Elenco esami<br />

• Elenco motivazioni appuntamenti<br />

• I singoli Studi potranno oscurare alcune<br />

voci se queste non sono di interesse<br />

ma non potranno essere aggiunte<br />

o modificate le voci distribuite dall’Associazione<br />

• Gli Studi potranno però richiedere l’inserimento,<br />

la modifica o l’eliminazione di voci dalle<br />

liste. Le richieste saranno spedite all’Associazione<br />

e, dopo il vaglio della Commissione Medica, la relativa<br />

lista sarà aggiornata e pronta per la prossima<br />

distribuzione (che avverrà ad intervalli regolari e<br />

configurabili)<br />

• L’<strong>AIP</strong> creerà quindi le liste sotto riportate e le distribuirà<br />

ai vari Associati:<br />

• Elenco patologie<br />

• Elenco prestazioni<br />

• Elenco farmaci e parafarmaci<br />

• Elenco esami<br />

• Elenco motivazioni appuntamenti<br />

• I singoli Studi potranno oscurare alcune voci se<br />

queste non sono di interesse ma non potranno<br />

essere aggiunte o modificate le voci distribuite<br />

dall’Associazione<br />

• Gli Studi potranno però richiedere l’inserimento,<br />

la modifica o l’eliminazione di voci dalle liste.<br />

Le richieste saranno spedite all’Associazione e,<br />

dopo il vaglio della Commissione Medica, la relativa<br />

lista sarà aggiornata e pronta per la prossima<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

distribuzione (che avverrà ad intervalli regolari e<br />

configurabili)<br />

Schema di funzionamento<br />

<strong>Il</strong> Sistema mantiene traccia di ogni operazione effettuata<br />

sui dati ritenuti fondamentali del database. Ogni inseri-<br />

mento, modifica e cancellazione viene registrata insieme<br />

al momento dell'effettuazione (data ed ora) ed al nominativo<br />

dell'Operatore che ha effettuato l'operazione.<br />

I dati per i quali è previsto il tracciamento sono:<br />

• Schede anagrafiche dei pazienti<br />

• Scheda anamnesi<br />

• Diagnosi e patologie riscontrate<br />

• Trattamenti effettuati<br />

• Prescrizioni<br />

• Dati sulle ortesi<br />

• Archivio fotografico<br />

• Cartelle specialistiche (diabetologica, posturologica,<br />

etc)<br />

Mappa dei prossimi passaggi:<br />

• Attualmente lo sviluppo può dirsi concluso per<br />

tutte le sezioni presentate ed attualmente in test<br />

presso l’Istituto Podologico Italiano<br />

• Nel mese di dicembre 2012 inizia la distribuzione<br />

agli Associati contenente tutte le sezioni presentate<br />

e la cartella diabetologica (attualmente in beta<br />

version)<br />

• Gennaio 2013 - cartella posturologica n<br />

il PODOLOGO in medicina


Circolare ai Soci<br />

Caro Socio, Gentile Socia,<br />

come vi è ampiamente noto, il nostro Paese si trova attualmente in una profonda fase di transizione e trasformazione che<br />

coinvolge la Società in ogni sua componente. Mi riferisco, ad esempio, alle molteplici iniziative di spending review, alle<br />

modifiche delle norme che regolano il lavoro, alla disoccupazione giovanile e soprattutto all’assetto della Sanità Pubblica,<br />

impegnata in una vasta riforma volta a rinforzare la medicina del territorio e quindi a perseguire per quanto possibile la<br />

deospedalizzazione.<br />

Tenuto conto di tali nuove realtà, la nostra Associazione è chiamata ad adeguarsi al fine di rimanere in linea con i rinnovati<br />

bisogni che vengono espressi dalla collettività.<br />

E’ necessario, a tal proposito, che già da ora, ma soprattutto per l’anno 2013 vengano assunte nuove iniziative e soprattutto<br />

siano sviluppate nuove strategie associative verso la collettività e verso le Istituzioni coinvolte. E’ necessario, cioè, che<br />

l’impegno e gli sforzi fin’ora compiuti e quindi gli importanti risultati già conseguiti costituiscano l’avvio per una svolta forte<br />

che veda protagonisti nuovi più giovani colleghi i quali tengano conto dei molteplici nuovi impegni ai quali occorre far fronte.<br />

E’ evidente, ad esempio, che la Podologia si dovrà orientare sempre più verso la ricerca, anche al fine di poter adeguatamente<br />

portare il proprio contributo in seno ai Convegni medici che sempre più spesso (soprattutto nel 2012) hanno<br />

riservato importanti spazi alla nostra professione. Occorre anche che siano individuati e rinforzati nuovi processi di formazione,<br />

quali, ad esempio, quella a distanza. Ma ciò che più conta è la capacità di allinearsi alle nuove strategie del Sistema<br />

Sanitario, che prevedono una forte deospedalizzazione a favore della Medicina del Territorio.<br />

Tutto ciò premesso, risulta evidente l’esigenza, per i prossimi anni, di cambiare rotta, ove necessario, ma anche di rinforzare<br />

le strategie in atto per il raggiungimento di determinati obiettivi, quali il <strong>nuovo</strong> profilo professionale, l’inserimento nei LEA,<br />

l’integrazione con i medici di Medicina Generale e con gli specialisti, ma soprattutto la presenza sul territorio a seguito<br />

di accordi presi con il Sistema Sanitario e con gli enti locali preposti. Né può essere trascurata la sempre più pressante<br />

esigenza di creare spazi per il lavoro dei giovani.<br />

In considerazione di ciò, ritengo opportuno rammentarvi che nel 2013 scade il Consiglio Direttivo attualmente in carica, al<br />

quale, in ogni caso, va dato atto di un grande contributo in termini di impegno e professionalità. Tuttavia, proprio per i motivi<br />

sopra esposti, ritengo utile che i podologi più giovani e più attenti allo sviluppo della professione, alle opportunità che essa<br />

può dare alla Sanità italiana, nonchè agli ostacoli che debbono essere superati, si candidino al fine di portare nuove idee,<br />

<strong>nuovo</strong> slancio, rinnovata energia, grande entusiasmo. Tutto ciò proprio nel loro esclusivo interesse in quanto saranno loro<br />

che potranno godere dei risultati raggiunti.<br />

Vi informo fin d’ora, quindi, che dopo il Congresso Mondiale ( 17-19 ottobre 2013) sarà convocata l’Assemblea straordinaria<br />

dei soci per procedere all’elezione del <strong>nuovo</strong> Consiglio Direttivo.<br />

L’<strong>AIP</strong> resta pertanto in attesa di ricevere le candidature di quanti intendono mettersi in gioco (e-mail: aip@tin.it). Una volta<br />

ricevute le candidature verranno date le necessarie indicazioni procedurali per poter tener conto delle candidature stesse.<br />

In attesa di ricevere le vostre adesioni, rivolgo a tutti i miei più cordiali saluti.<br />

Mauro Montesi<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

<strong>AIP</strong><br />

9


CONGRESSO MONDIALE 2013<br />

Alessandra<br />

Pausania<br />

Podologo A.I.P.<br />

10<br />

La splendida cornice della Scozia ha accompagnato,<br />

lo scorso 11/12 e 13 ottobre, i lavori<br />

in corso per l'organizzazione del Congresso<br />

Mondiale di Podologia previsto a Roma tra il 17 ed il<br />

19 ottobre 2013. In concomitanza si è tenuta anche<br />

l'Assemblea Generale della FIP, la quale, come d'abitudine,<br />

ha visto una partecipazione crescente per<br />

numero di membri da tutto il mondo e passi in avanti<br />

nell'armonizzazione della diffusione della cultura della<br />

nostra professione in tutti i continenti, nonché alcuni<br />

frutti degli sforzi per il riconoscimento della piattaforma<br />

comune della professione presso la Comunità<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

A Glasgow l’<strong>AIP</strong> presente all’Assemblea Generale della FIP<br />

A grandi passi verso il<br />

Congresso Mondiale di Podologia<br />

Europea, lavoro condotto ormai da anni dal collega<br />

francese Serge Coimbra.<br />

In tale occasione, inoltre, la presidenza FIP è passata<br />

dall'eccellenza della Dott.ssa Janet Mc Innes (Scozia)<br />

al Dott. Joe Caporusso (USA), uomo di grandi<br />

doti professionali e comunicative; sarà lui, dunque,<br />

il co-Presidente del Congresso Mondiale assieme al<br />

Prof. Mauro Montesi.<br />

<strong>Il</strong> <strong>programma</strong> scientifico prevede nomi di grande rilevanza,<br />

sessioni di letture, plenarie, workshop; saranno<br />

introdotti in Italia temi innovativi quali la chirurgia<br />

percutanea del piede, le ultime tecnologie per l'analisi<br />

del passo, ampi lavori statistici su scala mondiale<br />

circa la situazione della pandemia globale del piede<br />

diabetico,la diagnostica per immagini ed una ricca<br />

sessione poster aperta a chiunque abbia piacere di<br />

mettersi in gioco. Le indicazioni per l'iscrizione al<br />

Congresso sono già disponibili visitando il sito www.<br />

fipworldcongress.org. E’ possibile inoltre inviare direttamente<br />

online dal portale dedicato al congresso,<br />

gli abstract per quanti volessero partecipare fattivamente<br />

ai lavori congressuali. Maggiori dettagli sono<br />

previsti per i prossimi mesi. L'AIM è stata selezionata<br />

come società organizzatrice della logistica dell'evento,<br />

data la grande esperienza del campo. Molto del<br />

lavoro sul web, infatti, è stato affidato a loro; anche<br />

i contatti con la venue dell'evento (lo Sheraton Hotel<br />

di Roma) vedono l'AIM intensamente impegnata<br />

tra FIP ed <strong>AIP</strong>. Presto verrà pubblicato ed inviato a<br />

tutte le aziende interessate un testo con le diverse<br />

forme di sponsorizzazione previste per gli espositori.<br />

È l'evento per eccellenza della nostra professione:<br />

il duro lavoro di questi ultimi due anni sta creando i<br />

presupposti per un'occasione unica e ricca anche di<br />

grandi interessi. n<br />

il PODOLOGO in medicina


Celebrato a Glasgow (Scozia) il 100° Anniversario di fondazione della Associazione<br />

dei Podologi britannici “ S.C.P. - Society of Chiropodists and Podiatrists”<br />

Congresso nazionale dei<br />

Podologi della Gran Bretagna<br />

La città di Glasgow è stata la magnifica sede<br />

prescelta per ospitare al Centro Congressi<br />

“S.E.C.C. - Scottish Exhibition and Conference<br />

Centre” dall’ 11 al 13 Ottobre il Congresso<br />

nazionale della “Society of Chiropodists and Podiatrists“<br />

con il titolo significativo di “100 Anni<br />

verso il futuro”, che ha celebrato il centenario della<br />

nascita della prima Associazione dei Podologi della<br />

Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda<br />

del Nord). Fondata a Londra nel 1912 con la denominazione<br />

di “National<br />

Society of<br />

Chiropodists” ha<br />

assunto nel corso<br />

degli anni il nome<br />

attuale di “Society<br />

of Chiropodists and<br />

Podiatrists” organizzazionesindacale<br />

e culturale<br />

maggiormente<br />

rappresentativa dei<br />

podologi britannici.<br />

<strong>Il</strong> Congresso<br />

ha registrato l’adesione<br />

di 1131<br />

partecipanti, di cui<br />

12 provenienti dal<br />

Continente europeo,<br />

fra questi 2<br />

Podologi italiani:<br />

Giulio Zanetti e Lorenzo<br />

Donati di Milano e 22 da altri Continenti.<br />

Ai partecipanti al Congresso sono stati assegnati<br />

28 crediti ECM.<br />

FORUM E CONVEGNI<br />

<strong>Il</strong> <strong>programma</strong> del Congresso ha spaziato dai primi<br />

passi di una organizzazione professionale fondata<br />

per ottenere il giusto riconoscimento del Podologi<br />

sul piano sociale e legislativo, a quelli successivi<br />

attuali e futuri che sono stati illustrati e definiti nel<br />

contesto delle relazioni congressuali.<br />

Fra queste una specifica relazione ha presentato il<br />

piano <strong>programma</strong>tico di aggiornamento formativo,<br />

connesso ad una proposta di Legge del Ministro<br />

della Sanità che entrerà in vigore nel 2013 e<br />

<strong>Il</strong> Presidente del Congresso Ralph Graham (al centro)<br />

con Giulio Zanetti (a destra) e Lorenzo Donati (a sinistra)<br />

consentirà di prescrivere farmaci antibiotici e antiinfiammatori<br />

alle professioni dei Podologi e dei<br />

Fisioterapisti.<br />

Giulio V.<br />

Zanetti<br />

Podologo A.I.P.<br />

Lorenzzo<br />

Donati<br />

Podologo A.I.P.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

11


FORUM E CONVEGNI<br />

12<br />

Le relazioni congressuali si sono svolte in Sessioni<br />

plenarie e Sessioni tematiche concorrenti. L’impianto<br />

del <strong>programma</strong> congressuale è stato realizzato<br />

da un Comitato composto da 22 fra Podologi<br />

e Formatori culturali del settore e da un Panel di<br />

14 fra Podologi e Medici, oltre alla partecipazione<br />

di gruppi di lavoro operanti in ambito associativo<br />

su specifici temi clinici e professionali.<br />

Le sessioni plenarie sono state coordinate dal Presidente<br />

del Congresso Ralph Graham, Podoiatra<br />

consulente per la chirurgia del piede al Queen<br />

Victoria Hospital del Kent, nonché Presidente<br />

uscente della Society of Chiropodists and Podiatrists<br />

(S.C.P.).<br />

Nel corso delle sessioni plenarie è intervenuto il<br />

Presidente dell’ American Podiatric Medical Association<br />

(A.P.M.A) Dr. Joe Caporusso illustrando<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

con una sintesi storica la nascita e gli obiettivi<br />

raggiunti e futuri per il pieno riconoscimento del<br />

Podoiatra negli USA, che sono stati al centro del<br />

Congresso tenutosi lo scorso mese di Agosto nel<br />

quale anche la Associazione americana ha celebrato<br />

il 100° anniversario della sua fondazione. <strong>Il</strong><br />

Dr. Caporusso inoltre ha sottolineato l’importanza<br />

che riveste il reciproco impegno per una condivisione<br />

di obiettivi futuri delle Associazioni statunitense<br />

e britannica, impegno ribadito al Congresso<br />

dell’A.P.M.A. al quale erano stati invitati esponenti<br />

dell’ Associazione britannica S.C.P. con il Presidente<br />

del Congresso Ralph Graham.<br />

I temi congressuali hanno affrontato l’ampio panorama<br />

scientifico e pratico che i Podologi britannici<br />

sono abilitati a svolgere nell’ambito del Servizio<br />

sanitario nazionale e nell’attività privata. n<br />

Lo stand storico fotografico della Podologia britannica con Giulio Zanetti<br />

(a destra) e Lorenzo Donati (a sinistra) con le rispettive signore (al centro)<br />

il PODOLOGO in medicina


Anche la voce dei podologi ha contribuito al successo dell’evento<br />

L’Aip all’XI<br />

Congresso Nazionale AIUC<br />

Già nel numero precedente della rivista avevamo<br />

sottolineato come l’<strong>AIP</strong> sempre più spesso viene<br />

invitata a Convegni di grande interesse sia sotto<br />

l’aspetto scientifico che pratico, a testimonianza<br />

dell’affidabilità e credibilità che l’Associazione<br />

ha conquistato presso altre importanti<br />

Organizzazioni scientifiche. L’XI Congresso<br />

AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee)<br />

ne costituisce una prova indiscutibile, tenuto<br />

conto che esso si qualifica come l’evento di<br />

maggiore importanza per lo studio del paziente<br />

affetto da ulcera e dei risultati clinici conseguiti,<br />

ma anche per il rilievo dato all’esigenza di riunire<br />

i pazienti, i professionisti e il mondo della ricerca.<br />

Sono stati quindi quattro giorni di lavoro<br />

intenso, per i quali non può mancare un forte<br />

apprezzamento per il Presidente AIUC Giorgio<br />

Guarnera e per i Presidenti del Congresso Paola<br />

Fanin e Marco Masina.<br />

“Un’amputazione è una sconfitta per tutti”, cosi<br />

ha esordito Mauro Montesi sia nell’intervento<br />

alla tavola rotonda nella sessione dedicata al<br />

piede diabetico, sia nella sessione plenaria<br />

conclusiva “La multidisciplinarietà nella gestione<br />

delle ferite difficili. Modelli organizzativi e<br />

criticità.” Nella prima, moderata da Luca Dalla<br />

Paola, è stata più volte riconosciuta dai medici<br />

intervenuti la grande utilità del lavoro dei<br />

Podologi nella prevenzione e cura delle lesioni<br />

derivanti dalla complicanza del piede diabetico;<br />

nella seconda sono state esaminate le terapie<br />

più innovative per la cura delle lesioni.<br />

Montesi, da parte sua, ha illustrato con la consueta forza<br />

e altrettanta perizia il ruolo indispensabile del podologo,<br />

rinforzando il suo discorso con una serie di casi, nei<br />

quali le ulcere da piede diabetico, curate da podologi,<br />

FORUM E CONVEGNI<br />

hanno sortito un esito del tutto soddisfacente. “ Possiamo<br />

affermare”, ha detto Montesi, “che attualmente<br />

la Podologia fornisce nel campo delle lesioni da piede<br />

Benedetto<br />

Leone<br />

Responsabile<br />

Comunicazione A.I.P.<br />

Un momento del workshop tenuto dal dott. Valerio Ponti<br />

L’intervento del Prof. Mauro Montesi<br />

diabetico una risposta alla domanda di assistenza assolutamente<br />

soddisfacente”.<br />

Montesi, in chiusura, ha fatto rilevare che spesso altre<br />

Associazioni Scientifiche impegnate nella lotta alla malat-<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

13


FORUM E CONVEGNI<br />

14<br />

tia diabetica, a differenza dell’AIUC, non comprendono<br />

le opportunità che la Podologia offre, escludendo così la<br />

possibilità di collaborazione che sarebbe così utile per il<br />

paziente. Ambedue le relazioni di Montesi, quindi, hanno<br />

privilegiato la difesa della Podologia, salvaguardandone<br />

il ruolo proprio verso un uditorio particolarmente sensibile<br />

a capire quanto possa essere utile lavorare assieme.<br />

A proposito, poi, di difesa della Podologia, è utile citare<br />

come in sede di dibattito ad una affermazione di un relatore<br />

(“con il costo risparmiato di un’amputazione, assumiamo<br />

due infermieri”) è prontamente intervenuto Montesi<br />

per fare rilevare, e non solo a chi l’ha affermato,ma<br />

all’intera sala plenaria, che l’attività degli infermieri è solo<br />

surrettizia in quanto solo i podologi sono competenti<br />

all’assistenza nella complicanza del piede diabetico.<br />

Ma la presenza della Podologia all’importante Congresso<br />

non si è limitata agli interventi del Presidente Montesi.<br />

Altri tre podologi - Ponti, Russo, Remia - hanno affrontato,<br />

ciascuno in una sessione diversa, lo stesso tema<br />

“Podologia, biomeccanica e terapia ortesica”.<br />

<strong>Il</strong> comitato organizzatore, infatti, con una decisione<br />

quanto mai corretta in relazione alla regolamentazione<br />

ECM, ha deciso di dare la possibilità di partecipare a<br />

tutti i congressisti. Sono state presentate inizialmente<br />

le varie realtà europee e mondiale, l’organizzazione<br />

dei corsi di studi e l’attesa evoluzione dalla Podologia<br />

alla Podoiatria. E’ stata anche sottolineata l’importanza<br />

UN’IMPORTANTE ESPERIENZA FORMATIVA<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

dell’assistenza podologica sul territorio e la necessità di<br />

una più stretta collaborazione tra figure mediche e podologi.<br />

Grande interesse hanno suscitato gli argomenti<br />

essenziali di anatomia e biomeccanica del piede, al fine<br />

di far comprendere quei meccanismi che possono diventare<br />

potenzialmente pericolosi per tutti i pazienti a<br />

rischio ulcerativo.<br />

Anche la presentazione di alcuni metodi di presa di impronta<br />

per la realizzazione delle ortesi plantari è stata<br />

seguita con la massima attenzione, come anche il ruolo<br />

fondamentale di esse nel processo di guarigione nei<br />

pazienti che già presentano una lesione ulcerativa. Le<br />

relazioni sono state infine completate con l’esposizione<br />

di alcuni casi clinici, a dimostrazione delle capacità<br />

del podologo nell’assistenza ai pazienti che presentano<br />

ulcere podaliche. <strong>Il</strong> dibattito che ne è seguito è stato<br />

estremamente interessante, anche tenuto conto di alcuni<br />

spunti non concordi dei partecipanti; spunti, per<br />

altro, di cui si terrà conto, almeno di quelli più realistici,<br />

al momento di tirare le somme dell’utilissimo incontro.<br />

Ribadiamo, “utilissimo incontro”. Anche se qualcuno su<br />

facebook , insieme ad altre analoghe amenità, ha voluto<br />

affermare “non si è capito chi è e cosa fa stò Podologo”.<br />

Si, proprio stò con l’accento. Suvvia, “chi è e cosa fa<br />

‘sto Podologo”, cioè la sua immagine, si cura anche con<br />

un uso della grammatica un po’ più corretto, oltre che<br />

evitando di parlare, tanto per parlare! n<br />

Siamo Sara Palazzetti, Maria Serena Rana e Valentina Pitotti, studentesse del 3° anno del Corso di Laurea in<br />

Podologia dell’Università Sapienza. Anche noi, per l’interessamento dell’IPI, abbiamo potuto partecipare gratuitamente<br />

alle varie sessioni del Congresso, traendone informazioni sia scientifiche che pratiche di grande utilità.<br />

Così utili che qualcuna di noi ha già pensato all’argomento della sua tesi su un tema che l’ha particolarmente<br />

appassionata. Nell’articolo qui sopra è già ampiamente riportato quanto il Prof. Mauro Montesi ha esposto in<br />

merito al ruolo del Podologo. Anzi dobbiamo ringraziarlo per la difesa della professione, difesa che, se ce ne era<br />

bisogno, ci ha ancora di più convinto della bontà della nostra scelta professionale. Né da meno sono stati i Podologi:<br />

Ponti, Remia, Russo hanno saputo spiegare il loro non facile tema in maniera molto chiara e soprattutto<br />

utile per noi che andiamo a cercare sui libri gli stessi argomenti, non sempre con successo. Ma ciò che più ci<br />

preme mettere in evidenza è la lungimiranza dei responsabili del nostro tirocinio, i quali, invitandoci a partecipare,<br />

hanno ben compreso che anche le attività congressuali possono essere formative come il lavoro sul campo.<br />

Grazie quindi, e non solo dei crediti, ma anche e soprattutto dell’opportunità di imparare che ci è stata data.<br />

Sara, Serena, Valentina.<br />

il PODOLOGO in medicina


Al 57° Congresso Nazionale SIGG si è parlato di:<br />

“Geriatria e Podologia.<br />

L’integrazione come risorsa<br />

alla prevenzione e alla cura”<br />

<strong>Il</strong> mini simposio è stato moderato dal Presidente SIGG, Prof. Giuseppe Paolisso<br />

ed ha visto gli interventi del Prof. Paolo Falaschi e del Prof. Mauro Montesi<br />

È<br />

noto che in quest’ultimo decennio il numero<br />

degli anziani ha registrato una crescita<br />

esponenziale, cosicché nel 2010,<br />

secondo le rilevazioni ISTAT, gli ultrasessantacinquenni<br />

ammontavano a ben 12.206.470, di cui<br />

3.477.727 di ultraottantenni, questi ultimi più<br />

che quadruplicati rispetto a 10 anni fa.<br />

Se poi si tiene conto che, secondo stime attendibili,<br />

il 70% degli anziani soffre di patologie podaliche,<br />

si può facilmente rilevare che ammontano a<br />

8 milioni e mezzo gli anziani ai quali deve essere<br />

prestata l’assistenza podologica.<br />

Tale quadro evidenzia che il problema della terza<br />

e quarta età deve essere affrontato in maniera<br />

integrata tra geriatria e podologia, come risorsa<br />

alla prevenzione e alla cura, tema appunto del<br />

mini simposio che si è tenuto venerdì 23 novembre<br />

scorso nel corso del 57° Congresso Nazionale<br />

della SIGG (Società Italiana di Gerontologia<br />

e Geriatria).<br />

E’ stato lo stesso Presidente della SIGG, Prof.<br />

Giuseppe Paolisso a moderare i lavori che hanno<br />

visto l’intervento, per quanto riguarda il punto di<br />

vista del geriatra, del Prof. Paolo Falaschi, Direttore<br />

del reparto di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera<br />

Sant’Andrea di Roma e del Prof. Mauro<br />

Montesi, docente del corso di Laurea in Podologia<br />

dell’Università Sapienza di Roma, per quanto<br />

riguarda quello del podologo.<br />

L’A.I.P. sollecita da tempo una riflessione sulla<br />

notevole capacità e conoscenza acquisite dai Po-<br />

FORUM E CONVEGNI<br />

dologi derivanti sia dagli studi effettuati durante il<br />

corso di laurea (per geriatria e gerontologia sono<br />

previsti 7 cfu), sia dal severo tirocinio praticato<br />

dagli studenti, i quali nella scelta dell’argomento<br />

della tesi prendono sempre più spesso in considerazione<br />

il piede dell’anziano.<br />

Oggi si può dire che la Podologia, negli ambiti<br />

di sua competenza e sempre in collaborazione<br />

con il Medico di base e con il Geriatra fornisce<br />

una risposta alla domanda di assistenza assolutamente<br />

soddisfacente e adeguata alla tipologia<br />

complessa delle affezioni dell’anziano.<br />

Quanto riportato nei paragrafi precedenti consente<br />

agevolmente di indicare gli obiettivi generali<br />

che si ripropone l’assistenza podologica agli anziani.<br />

In sintesi essi sono:<br />

• <strong>Il</strong> mantenimento dell’attività motoria e conseguentemente<br />

del benessere psico-fisico<br />

della persona;<br />

• L’autonomia dell’anziano;<br />

• <strong>Il</strong> recupero di un ruolo forte della figura<br />

dell’anziano nel contesto sociale;<br />

• Un’accettabile qualità della vita.<br />

Per conseguire questo e altro occorre stimolare:<br />

• La preparazione di protocolli di approccio<br />

all’anziano che prevedano il ruolo del podologo;<br />

• Un’adeguata progettazione, sperimentazione,<br />

studio e valutazione dei risultati;<br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

Editoriale A.I.P.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

15


FORUM E CONVEGNI<br />

16<br />

• La sensibilizzazione ed anche l’aggiornamento<br />

degli operatori sanitari addetti alla<br />

prevenzione e cura degli anziani;<br />

• L’informazione, la comunicazione volte a<br />

sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo<br />

del podologo nelle patologie dell’anziano;<br />

• L’assistenza gratuita o quanto meno facilitata<br />

agli anziani disagiati.<br />

Grande rilievo assume infine quanto più volte sot-<br />

<strong>Il</strong> Prof. Mauro Montesi durante il suo intervento<br />

tolineato dall’<strong>AIP</strong> circa l’assistenza a domicilio. È<br />

chiaro, infatti, che essa rappresenta un’opportunità<br />

straordinaria nell’assistenza agli anziani disabili<br />

o quanto meno di limitata mobilità.<br />

È questo un tema che deve essere approfondito<br />

sul piano operativo a seguito di provvedimenti e<br />

accordi con le Istituzioni interessate.<br />

Quelli che precedono, insieme ad altri obiettivi<br />

più specifici, sono quelli che hanno dato origine<br />

fin dal 2004 ad un protocollo d’intesa con la<br />

SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria).<br />

Tale protocollo era stato sottoscritto proprio per<br />

instaurare una proficua collaborazione tra specialisti<br />

geriatri e podologi, nella convinzione che una<br />

forte reciproca interazione fosse indispensabile<br />

per la prevenzione e cura delle patologie dell’anziano.<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

Negli ultimi anni, purtroppo, non si sono in alcun<br />

modo trovate forme utili di collaborazione, nonostante<br />

la disponibilità dell’<strong>AIP</strong> ad aggiornare il<br />

protocollo per renderlo più aderente alle esigenze<br />

attuali.<br />

Ora grazie all’impulso della collaborazione scaturita<br />

dal 57° Congresso nazionale della SIGG si<br />

potranno gettare le basi per rendere esecutivo il<br />

suddetto protocollo d’intesa grazie anche all’interessamento<br />

del Prof. Paolo Falaschi.<br />

L’intervento del Prof. Paolo Falaschi<br />

Quanto sopra, d’altra parte, oltre che nel suddetto<br />

mini simposio tenutosi a Milano, è altresì<br />

chiaramente emerso dalle conclusioni dell’ultimo<br />

Congresso Nazionale A.I.P., che ha riservato un<br />

notevole spazio ad una tavola rotonda su “L’invecchiamento<br />

attivo nella Sanità che cambia.<br />

<strong>Il</strong> ruolo del Podologo”, durante la quale lo stesso<br />

Prof. Falaschi nel suo interessantissimo intervento<br />

ha dato ampia testimonianza della necessità di<br />

integrazione tra geriatria e podologia.<br />

Si può concludere ricorrendo ad una riflessione.<br />

L’approccio interdisciplinare è il modo migliore<br />

per conseguire l’obiettivo di migliorare la qualità<br />

della vita degli anziani.<br />

La Podologia, quindi, può dare un sostanziale<br />

contributo allo sviluppo in atto dell’assistenza geriatrica.<br />

n<br />

il PODOLOGO in medicina


Grande apprezzamento dei vertici ospedalieri e dei convegnisti<br />

per la presenza dell’<strong>AIP</strong> e per l’intervento di Montesi<br />

<strong>Il</strong> Piede Diabetico al centro di<br />

un Convegno nel Basso Piave<br />

Come già fatto rilevare in altra occasione,l’<strong>AIP</strong> è<br />

ormai in prima linea in incontri e Convegni che<br />

facciano riferimento al Piede diabetico. In questa<br />

occasione, poi, l’invito a partecipare è stato ben volentieri<br />

accolto per due motivi: il primo è che quello di Noventa<br />

di Piave può essere considerato estremamente interessante<br />

perché “sul territorio”, il secondo perché uno dei<br />

promotori è l’Associazione Diabetici del Basso Piave, cosicchè<br />

si è potuto realizzare l’obiettivo di contatti sempre<br />

più frequenti con le Associazioni di questo tipo. Fra l’altro<br />

è stata registrata un’organizzazione perfetta che non ha<br />

dato adito a sbavature di alcun genere. Da queste colonne<br />

esprimiamo quindi<br />

un grande apprezzamento<br />

per le Dottoresse<br />

Vinci e Zanon sia per<br />

l’esemplare conduzione<br />

della segreteria scientifica,<br />

sia per le relazioni<br />

che esse stesse hanno<br />

Giovanni Franchin, Presidente<br />

Associazione Diabetici Basso<br />

Piave e Coordinatore Associazione<br />

Diabetici Regione Veneto<br />

tenuto nella mattinata.<br />

Naturalmente anche la<br />

segreteria organizzativa-<br />

De Prato Congressi- ha<br />

dato un grande contribu-<br />

to alla riuscita dell’evento, che ha potuto contare sulla<br />

solerzia e professionalità di Silvia De Prato e Diana Toffoletto.<br />

Quindi “l’approccio multidisciplinare al paziente<br />

con Piede Diabetico”, questo il titolo del Convegno. Nei<br />

saluti di apertura ha preso la parola Giovanni Franchin,<br />

Presidente dell’Associazione Diabetici. Ha illustrato l’utile<br />

attività Associativa, ma ciò che più conta ha richiesto con<br />

forza l’inserimento di un Podologo nel percorso di prevenzione<br />

e cura. “L’Associazione” ha detto “sta cercando<br />

dei fondi da enti privati per inserire la figura del Podologo”<br />

aggiungendo “figura molto richiesta dai malati quale sup-<br />

FORUM E CONVEGNI<br />

porto ai Diabetologi degli Ospedali di San Donà di Piave,<br />

Portogruaro e Iesolo. Dopo i saluti abbiamo sentito con<br />

molto interesse l’intervento del moderatore Dott. Giovanni<br />

Mazzanti, Direttore della Medicina Generale dell’Ospedale<br />

di San Donà di Piave. “Quello del Piede Diabetico”<br />

ha detto Mazzanti “ è un argomento di nicchia” sottolineando<br />

“da come curi il Piede si capisce come lavora un’<br />

Ospedale”. Sono seguite le relazioni in <strong>programma</strong>, tra le<br />

quali citiamo quella della Dottoressa Carmela Vinci, che<br />

nell’Ospedale di San Donà di Piave si occupa proprio<br />

della complicanza. “Trattare l’ulcera subito e bene” ha<br />

detto “è fondamentale per evitare l’amputazione”. Anche<br />

la Vinci ritiene indispensabile che nel team diabetologico<br />

sia presente la figura del Podologo.<br />

“<strong>Il</strong> ruolo del Podologo nel trattamento del Piede Diabetico”<br />

, con questa relazione tenuta da Mauro Montesi si<br />

è chiusa la mattinata. <strong>Il</strong> Presidente dell’<strong>AIP</strong> ha esordito<br />

facendo rilevare che il Podologo non si occupa solo di<br />

Piede Diabetico, ma di tutte le patologie del piede: piede<br />

dell’anziano, del bambino, dell’atleta, reumatico, ecc.<br />

“Occorre infatti” ha detto Montesi “ che i medici, i diabetologi,<br />

le altre professioni sanitarie, ben conoscano quale<br />

sia il campo di attività del podologo, non sempre sufficientemente<br />

noto”. Per questo, nella mezz’ora di conferenza<br />

non ha tralasciato alcun risvolto di tale attività, con<br />

riferimento, ovviamente, al Piede Diabetico. L’intervento<br />

di Montesi è stato sotto ogni aspetto esaustivo oltre che<br />

estremamente chiaro in modo da riscuotere una straordinaria<br />

attenzione da tutti i presenti. In sintesi si può dire<br />

che il ragionamento di Montesi si è articolato su sei punti<br />

fermi: medicina del territorio; studi podologici accreditati;<br />

integrazione podologo- medico di medicina generale-<br />

diabetologo; inserimento nei LEA di alcune prestazioni<br />

podologiche; informatizzazione dello studio; prevenzione.<br />

Né ha mancato, il Presidente, di mostrare le cifre delle<br />

amputazioni, cifre vergognose per un Paese moderno.<br />

Benedetto<br />

Leone<br />

Responsabile<br />

Comunicazione A.I.P.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

17


FORUM E CONVEGNI<br />

18<br />

<strong>Il</strong> tutto corredato con alcuni casi clinici di grande rilievo<br />

gestiti positivamente dall’Istituto Podologico Italiano.<br />

“Un’amputazione è una sconfitta per tutti” è l’affermazione<br />

al centro del progetto podologico, che Montesi anche<br />

in questa occasione, non ha mancato di ricordare. Un<br />

uditorio attento, ma anche esperto; numeroso, ma anche<br />

desideroso di apprendere ha accolto con un grande<br />

applauso la relazione ed anche le risposte alle numerose<br />

domande che sono seguite.<br />

A questo punto è d’obbligo una riflessione. L’argomento<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

La platea del convegno<br />

“ruolo del podologo” è ormai divenuto fondamentale in<br />

ogni dibattito, sia che si parli di Piede Diabetico, che di<br />

ulcere, sia che si parli di anziani che di medicina militare<br />

(nel prossimo numero toccheremo quest’ultimo argomento).<br />

Non senza soddisfazione possiamo quindi affermare<br />

che si comincia a capire l’importanza del piede per<br />

tenere il corpo in buona salute e soprattutto che il podologo,<br />

per formazione, esperienza, impegno e quant’altro<br />

è sempre disponibile ad essere utile alla gente che ne ha<br />

bisogno. n<br />

<strong>Il</strong> presidente del convegno Dott. Giovanni Mazzanti ed il Prof. Mauro Montesi<br />

il PODOLOGO in medicina


<strong>Il</strong> Presidente dell’<strong>AIP</strong> ha partecipato in prima persona alla quarta<br />

Conferenza Nazionale sulla Fomazione Continua in Medicina<br />

Report Quarta Conferenza<br />

Nazionale ECM – Cernobbio 2012<br />

La quarta Conferenza Nazionale sulla Formazione<br />

Continua in Medicina ha promosso quest’anno, come<br />

tema centrale, la ricerca della qualità nei processi che<br />

sostanziano il Sistema Ecm. Qualità delle attività formative,<br />

ma anche dei provider e delle procedure di certificazione.<br />

Qualità dei contenuti formativi, dei processi di erogazione<br />

dei corsi, della loro coerenza rispetto alla tipologia formativa<br />

utilizzata e ai contenuti. Qualità della formazione e dell’apprendimento<br />

del singolo Professionista sanitario e dell’Organizzazione<br />

in generale. Quindi una qualità valutata a tutto<br />

tondo, in un Sistema che mira alla crescita della professionalità<br />

sanitaria e al miglioramento della prestazione sanitaria.<br />

E a proposito di qualità, a Cernobbio è stato presentato<br />

il Bando per la ricerca e lo sviluppo di metodologie innovative<br />

per l’Ecm in Italia. Si tratta di risorse messe a disposizione<br />

per finanziare specifici progetti di ricerca allo scopo<br />

di promuovere una sensibilità più consapevole, attenta agli<br />

outcome significativi dell’attività formativa, realmente coerenti<br />

con il miglioramento dei servizi. A Cernobbio sono stati<br />

presentati, inoltre, i primi dati delle visite di controllo che<br />

sono state effettuate dalla Commissione ai Provider provvisori<br />

che intendono accreditarsi definitivamente. Durante le<br />

verifiche sono emerse molte difficoltà e imprecisioni nella<br />

erogazione degli eventi. Una nota critica generale è costituita<br />

proprio dalla mancata correttezza nell’erogazione degli<br />

eventi. Elementi che senza questi controlli non sarebbero<br />

stati percepiti dal Sistema Ecm e che richiamano ad un<br />

maggior rigore.<br />

Nel corso dei lavori grande attenzione ha ricevuto la formazione<br />

a distanza che, tra le varie metodologie formative,<br />

offre diversi vantaggi: facile fruibilità, assenza di interferenza<br />

con la normale attività lavorativa e costi ridotti. I dati a disposizione<br />

ci dicono che il suo utilizzo è ancora al disotto delle<br />

possibilità. Anche se non mancano le esperienze virtuose.<br />

Con la creazione del provider Fnomceo-Omceo in Rete<br />

sono stati accreditati 140 eventi di ordini provinciali. Questa<br />

organizzazione è diventata il primo provider di formazione<br />

a distanza in Italia, dando un grosso contributo alla forma-<br />

zione dei medici italiani. Anche la formazione sul campo<br />

è ancora sottoutilizzata. Altrettanto critico continua ad essere<br />

il dato relativo allo sbilanciamento dei provider privati<br />

rispetto alle società scientifiche. Sul fronte delle “sanzioni”<br />

è stato ribadito il principio che, al di là del coinvolgimento<br />

di Ordini, Collegi e Associazioni professionali nel processo<br />

di verifica e controllo, il Sistema continuerà con il principio<br />

che l’aggiornamento, al di là dell’aspetto sanzionatorio per<br />

chi non soddisfa l’acquisizione dei crediti previsti, deve basarsi<br />

sulla responsabilizzazione del singolo professionista. A<br />

questo proposito, per acquisire la sua collaborazione si sta<br />

implementando un sistema informatizzato con un semplice<br />

software, collocato nel sito Ecm, in cui il Professionista<br />

sanitario potrà fornire le proprie impressioni e valutazioni<br />

sul singolo corso a cui ha partecipato. Questa valutazione<br />

andrà a collocarsi nella posizione del Provider e degli eventi<br />

che ha erogato, dando una misura della qualità della sua attività<br />

formativa. <strong>Il</strong> <strong>nuovo</strong> sito Ecm, infatti, è impostato su un<br />

altro tipo di caratteristiche rispetto al precedente. Prevede<br />

due interfacce del Sistema: l’offerta formativa e la partecipazione<br />

all’offerta formativa, quindi Provider e Professionisti<br />

sanitari, e fornisce servizi ad entrambi: informazioni, indicazioni<br />

rispetto all’offerta formativa. Infine, il Cogeaps sta<br />

promuovendo presso Ordini, Collegi ed Associazioni professionali<br />

il software che verrà messo a loro disposizione<br />

per adempiere al compito della certificazione. In una fase<br />

successiva, quando Ordini, Collegi ed Associazioni avranno<br />

a disposizione il software, verrà effettuato un percorso di<br />

riscontro per verificare l’effettivo superamento dei problemi<br />

e quindi la possibilità di essere operativi. Tale processo<br />

dovrebbe essere concluso entro il prossimo anno. La certificazione<br />

non potrà avvenire prima del secondo semestre<br />

2013, perché il conto deve far si che il triennio, iniziato<br />

nel 2010 termini il 31 dicembre 2012 e i Report hanno<br />

90 giorni per essere inviati all’Ente accreditante e quindi<br />

al Cogeaps e ai vari Ordini e Collegi. Quindi è ragionevole<br />

pensare che non prima di giugno 2013, gli Ordini, Collegi<br />

ed Associazioni saranno in grado di certificare. n<br />

NEWS<br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

Editoriale A.I.P.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

19


NEWS<br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

Editoriale A.I.P.<br />

22<br />

E’ presente da pochi giorni in Trentino Alto Adige la<br />

fondazione Val di Seren Onlus fortemente voluta<br />

del socio <strong>AIP</strong>, Dott. Oskar Unterfrauner che è fondatore<br />

e presidente. E’ già stato fissato per il 22 dicembre<br />

prossimo la prima riunione dei soci sostenitori della<br />

neonata fondazione. A seguire una piccola presentazione<br />

a firma proprio del fondatore Oskar Unterfrauner:<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

Ne è Presidente e fondatore il podologo e socio <strong>AIP</strong>, Oskar Unterfrauner<br />

Presentazione Progetto “Fondazione Stiftung<br />

Foundation Val di Seren Onlus”<br />

<strong>Il</strong> progetto “Fondazione Stiftung Foundation Val di Seren<br />

Onlus” è iniziato circa un anno fa con l’acquisto di<br />

una casa sotto la tutela delle belle arti e un terreno<br />

di 18.000 mq nella località di “col de Bof” nella valle<br />

di Seren del comune di Seren del Grappa in provincia<br />

di Belluno. L’abbandono della valle (Prima della 1 a<br />

guerra mondiale gli abitanti erano circa 2500, oggi si<br />

sono ridotti a 60 di cui 40 anziani), la sua ricchezza<br />

paesaggistica e naturale nonché l’individuazione di<br />

Soci onorari e fondatori (in centro foto) Suor Dr. Lina Boff<br />

e Don Giancarlo Bertagnolli<br />

Nasce la fondazione<br />

Val di Seren Onlus<br />

terreni e case abbandonate in misura rilevante, hanno<br />

indotto i promotori di questa iniziativa a promuovere un<br />

progetto di rivitalizzazione dell’insediamento agricolo ,<br />

abitativo e sociale della valle stessa in uno spirito della<br />

convivenza, della reciproca comprensione e dell’aiuto<br />

tra le genti della montagna della Regione Trentino Alto<br />

Adige/Suedtirol della provincia di Belluno e la regione<br />

Veneto, quale esempio dei modi e dei valori dell’abitare<br />

in montagna nell’area alpina, nello spirito della Convenzione<br />

delle Alpi. La “Fondazione Stiftung Foundation Val<br />

di Seren Onlus” nel proprio statuto si è prefissata alcuni<br />

obiettivi nel campo dell’assistenza sociale, dello sviluppo<br />

economico (agricolo e turistico), della salvaguardia<br />

del territorio (abitativo e biologico) e della formazione<br />

nei vari campi proposti che possono essere riassunti nel<br />

primo capoverso dello statuto che recita:<br />

“Favorire ed incentivare tutte le iniziative sociali ed economiche<br />

che abbiano l’obiettivo di aggregare la comunità<br />

della valle di Seren del Grappa nello spirito di aiuto,<br />

condivisione e solidarietà reciproca, anche<br />

in collaborazione o con la partecipazione<br />

delle comunità e territori del feltrino limitrofi<br />

alla valle”<br />

Al progetto partecipano già attivamente alcune<br />

istituzioni pubbliche e private, come;<br />

• la Fondazione altoatesina “La Strada-Der<br />

Weg”, impegnata da trent’anni<br />

nell’ambito dell’emarginazione sociale in<br />

Alto Adige (vedi link: http://www.lastradaderweg.org/139.html)<br />

con cui abbiamo<br />

alcuni progetti in <strong>programma</strong> nell’ambito<br />

dell’emarginazione<br />

• l’”Eurach Reserch” di Bolzano (in<br />

cui ha sede anche l’ufficio in Italia della<br />

“Convenzione delle Alpi), (vedi link: http://<br />

www.bolzano.net/eurac.htm) che in colla-<br />

il PODOLOGO in medicina


orazione con il comune di Seren del Grappa,<br />

stà elaborando un “masterplan” (progetto di<br />

recupero) della valle di Seren.<br />

• <strong>Il</strong> “Bauerbund” altoatesino, che corrisponde alla<br />

Col diretti dell’alto Adige con 25.000 iscritti (<br />

vedi link: http://www.sbb.it/de/information/index.asp)<br />

con cui stiamo elaborando progetti di<br />

aiuto trans/regionali nell’ambito dell’agricoltura<br />

di montagna e agriturismo.<br />

• <strong>Il</strong> comune di Seren del Grappa con cui già<br />

dall’inizio abbiamo condiviso e collaborato per<br />

questo ambizioso progetto.<br />

Inoltre varie sono state le iniziative rivolte a conoscere<br />

e coinvolgere molte realtà locali e del territorio<br />

altoatesino che condividono lo spirito della nostra fondazione.<br />

In particolare localmente;<br />

• <strong>Il</strong> movimento “Coltivare – condividendo”, la cooperativa<br />

“La Fiorita”, la Coltivatori diretti del Bellunese<br />

e realtà agrituristiche e agricole imprenditoriali<br />

del territori e trans regionali come;<br />

• La Scuola sperimentale agricola provinciale<br />

dell’Alto Adige “Laimburg” di Vadena e l’ Istituto<br />

agrario della Provincia Autonoma dell’Alto<br />

Adige di Ora.<br />

La Provincia Autonoma di Bolzano nella figura della<br />

Presidenza del Consiglio Dott. Luis Durnwalder ,<br />

condivide la nostra iniziativa e di fatto ci ha messo<br />

già a disposizione importanti strumenti per iniziare<br />

la nostra attività.<br />

Colgo l’occasione di porgere i miei più sinceri<br />

saluti, esprimendo il desiderio sincero che oltre le<br />

parole e le bellissime intenzioni, noi tutti abbiamo<br />

bisogno di cominciare a “vivere” in prima persona<br />

esperienze di convivenza reciproca e di solidarietà<br />

umana soprattutto con chi è più disagiato nella<br />

nostra società.<br />

La “Fondazione Stiftung Foundation Val di Seren<br />

Onlus” ,come altre iniziative simili in Italia, ha iniziato<br />

questo percorso di vita e testimonianza sul<br />

“terreno”, perché é convinta che costruire e spe-<br />

Benedizione della casa della fondazione Val di Seren<br />

rimentare piccole realtà sociali ed economiche in linea<br />

con i principi generali dei valori della nostra società civile,<br />

sia la vera strada per iniziare i grandi cambiamenti<br />

politici e sociali. <strong>Il</strong> Presidente e fondatore Unterfrauner<br />

Oskar e il team “Fondazione Stiftung Foundation Val di<br />

Seren Onlus” n<br />

Celebrazione per l’inaugurazione della fondazione<br />

NEWS<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

23


SENATO DELLA REPUBBLICA<br />

24<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

Al Senato un’interrogazione di<br />

straordinario valore<br />

per la Podologia<br />

Ogni commento all’interrogazione che pubblichiamo integralmente qui di seguito è superfluo. Desideriamo<br />

solo evidenziare che “grazie all’impegno dell’<strong>AIP</strong>” alcuni rappresentanti delle massime<br />

Istituzioni si sono resi conto delle opportunità che la Podologia offre al Sistema Sanitario e quindi<br />

alla gente che ne ha bisogno. Grazie agli Autori dell’interrogazione, uno straordinario grazie per<br />

l’iniziativa che hanno voluto prendere.<br />

Senato della Repubblica<br />

Interrogazione al Ministro della Salute<br />

BAIO, GARAVAGLIA Mariapia, TOMASSINI, RUTELLI, ANDRIA, ASTORE, CARLONI, CECCANTI, DEL VECCHIO,<br />

GALLONE, MARINO Mauro Maria, MAZZUCONI, PERTOLDI, RIZZI, RIZZOTTI, SANTINI,<br />

THALER AUSSERHOFER, DE LUCA Vincenzo, CASELLI<br />

Premesso che:<br />

quella del “piede diabetico” è una complicanza che comporta il maggior numero di ricoveri ospedalieri per amputazione<br />

non traumatica;<br />

i fattori più importanti correlati allo sviluppo di ulcere del piede sono la neuropatia periferica, la vasculopatia, i<br />

microtraumi del piede e deformità;<br />

dal Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero del Ministero della salute emerge che il tasso di ospedalizzazione<br />

per amputazione dell’arto inferiore in pazienti diabetici è stato del 13,22 per cento nell’anno 2009<br />

e del 13,17 per cento nell’anno 2010;<br />

sempre secondo i dati del Ministero, nel 2010 in Italia sono state rilevate ben 7.261 amputazioni con 137.148<br />

giornate di degenza per una degenza media di 18,9 giorni per paziente. La Lombardia è la regione dove si<br />

verifica il maggior numero di amputazioni: sempre nel 2010 sono state registrate ben 1.599 amputazioni, con<br />

24.542 giornate di degenza;<br />

negli ultimi 8 anni, dal 2003 al 2010, sono state registrate 55.872 amputazioni con 1.097.562 giornate di<br />

degenza, per una degenza media di 19,6 giorni per paziente. Occorre tener conto anche che il numero delle<br />

amputazioni risulta uniforme (circa 7.000) ogni anno, a dimostrazione che non è stata presa alcuna misura volta<br />

a far diminuire tali cifre;<br />

una complicazione grave di un piede diabetico che abbia un’ulcera aperta è l’infezione, che è spesso la vera<br />

il PODOLOGO in medicina


SENATO DELLA REPUBBLICA<br />

causa che porta all’amputazione;<br />

il problema più rilevante legato ad un’ulcera del piede nei diabetici è il rischio di un’amputazione maggiore, ossia<br />

effettuata sopra la caviglia;<br />

ridurre il numero di amputazioni è un obiettivo fondamentale per la cura del paziente diabetico;<br />

se si vuole ridurre significativamente il numero delle amputazioni è necessario migliorare la capacità di curare<br />

efficacemente e precocemente l’ulcera;<br />

per raggiungere questo obbiettivo sono necessarie nuove efficaci terapie sul territorio, ospedaliere e domiciliari;<br />

per il trattamento del piede diabetico, come ipotesi da accertare dal punto di vista scientifico, si segnalano, per<br />

esempio, l’ossigenoterapia iperbarica e gli elementi stimolanti midollari;<br />

le ulcere del piede e le conseguenti amputazioni fanno sì che questa patologia costituisca, oltre al gravissimo<br />

stravolgimento della vita per il paziente amputato, un grave onere per il Sistema sanitario;<br />

il piede diabetico, infatti, rappresenta un problema economico di rilevanti proporzioni, tenuto conto che un’amputazione<br />

comporta prolungati periodi di ospedalizzazione (circa 20 giorni) e di riabilitazione, nonché maggiore<br />

necessità di assistenza a domicilio e di costi sociali;<br />

considerato che:<br />

nel Paese sono oltre 1.200 i laureati in podologia, di cui circa 130 operanti in Lombardia;<br />

dopo il percorso universitario, sono tutti tenuti ad un severo tirocinio e molti di loro conseguono master di specializzazione<br />

proprio sul piede diabetico;<br />

come dimostrato da un noto studio americano, l’impiego del podologo sul territorio garantisce, soprattutto attraverso<br />

la prevenzione e l’educazione sanitaria del paziente, una riduzione del numero delle amputazioni di circa il<br />

60 per cento, e dei ricoveri ospedalieri di circa il 24 per cento;<br />

attualmente, inoltre, chi subisce un’amputazione minore, una volta dimesso, non viene generalmente preso in<br />

carico da alcuna struttura sanitaria, con la conseguenza molto frequente di dover subire un’altra amputazione;<br />

in linea con le disposizioni della legge 16 marzo 1987, n. 115, è prevista la presenza del podologo presso i centri<br />

diabetologici, ma tale misura non è mai stata resa operativa,<br />

si chiede di sapere:<br />

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti segnalati;<br />

se ritenga di dover provvedere, con la massima urgenza, all’inserimento delle prestazioni podologiche per la cura<br />

del piede diabetico nei livelli essenziali di assistenza;<br />

se ritenga di dover adottare misure volte ad incrementare la prevenzione del piede diabetico;<br />

se non ritenga opportuno strutturare un protocollo assistenziale terapeutico che comprenda necessariamente<br />

l’impiego attivo e continuo del podologo in regime ospedaliero oppure creare sul territorio una capillare rete di<br />

assistenza, al fine di assicurare la prevenzione e la cura delle ulcere allo stato iniziale, proprio per evitare l’amputazione.<br />

Sarebbe così anche favorita l’occupazione di numerosi giovani che si sono specializzati proprio sul piede<br />

diabetico e, di conseguenza, si eviterebbe il dispendio di finanziamenti pubblici per formare nuove risorse;<br />

quali iniziative intenda intraprendere al fine di colmare questa lacuna normativa con l’inserimento del servizio<br />

podologico tra le prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

25


CULTURA<br />

Benedetto<br />

Leone<br />

Responsabile<br />

Comunicazione A.I.P.<br />

26<br />

Emanuela Baio, con questa testimonianza, vuole rendere la vita più dolce per tutti i diabetici.<br />

Non è certo di Emanuela Baio Senatrice di cui<br />

vogliamo parlare qui, né delle numerose iniziative<br />

prese per la lotta alla malattia diabetica, né<br />

della stima da Lei sempre dimostrata per la Podologia,<br />

per i Podologi, per l’<strong>AIP</strong>. Basta leggere, a tal proposito,<br />

l’interrogazione parlamentare recentissima (reca la data<br />

del 4 Ottobre) presentata insieme a Mariapia Garavaglia,<br />

Tomassini ed altri sul Piede Diabetico e sulle opportunità<br />

che i podologi offrono al riguardo (vedi pagine precedenti).<br />

È un’altra Emanuela Baio che abbiamo avuto la<br />

fortuna di conoscere leggendo “Dolce di mio- Come<br />

convivere con il diabete”. Di delicatezza e coraggio,<br />

di leggerezza e ironia, parla nella prefazione il Ministro<br />

Balduzzi. Di vivacità e piacevole scorrevolezza del suo<br />

scrivere, parla il Prof. Guido Pozza nell’introduzione. Di far<br />

diventare normale l’anormalità della sua presenza, sottolinea<br />

Gianni Locatelli nella presentazione. Ma non basta.<br />

Anche se questi giudizi debbono essere condivisi in ogni<br />

senso, non si può non aggiungere la commozione che<br />

il libro suscita in un lettore comune; la gratitudine che<br />

proverà un lettore diabetico; la vivacità,<br />

scorrevolezza, semplicità di cui<br />

parlerà un critico esperto. È per<br />

questo che ne raccomandiamo<br />

la lettura. Dopo lette le prime<br />

pagine, non è possibile fermarsi,<br />

facendosi prendere sia<br />

nel cuore che nel cervello.<br />

<strong>Il</strong> libro, edito da un editore<br />

prestigioso, “Franco Angeli”,<br />

inizia con “La mia testimonianza”<br />

e i tre capitoli che<br />

la compongono “Mai più”,<br />

“Adesso lo so”, “Le dolci<br />

attese” sono il dipanarsi<br />

della vita di bambina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

“Dolce di mio”.<br />

Un libro da leggere<br />

(otto anni) diabetica, di giovanetta, di adulta. Ma lo spirito<br />

con cui racconta episodi di vita vissuta è quello che più ti<br />

attanaglia nella lettura. “ Nella società” (cosi s’intitola il capitolo)<br />

non sono certo mancate “situazioni imbarazzanti e,<br />

tutto sommato ridicole ai miei occhi”. L’Autrice si riferisce<br />

ad alcuni episodi che racconta con grande naturalezza,<br />

sobrietà e simpatia. Come quel pranzo con Mariapia Garavaglia,<br />

Maria Paola Colombo Svevo e Patrizia Toia in<br />

un ristorante del centro di Milano. “Mentre aspettavo i<br />

piatti ordinati mi inietto la mia pozione salutare. Ma non<br />

faccio i conti con l’oste”. Dopo pochi minuti, infatti, tre<br />

poliziotti (baldi, secondo l’Autrice) circondano il tavolo e<br />

si stupiscono come persone tanto per bene andassero a<br />

tavola con una drogata. “Solo dopo una lunga ed articolata<br />

discussione, tutto si chiarisce”.<br />

Questo, come gli altri episodi in famiglia o sul lavoro, sono<br />

raccontati con tanta naturalezza ed umorismo che da soli<br />

costituiscono una grande attrazione, e non solo per un<br />

diabetico, ma per chiunque ami leggere cose piacevoli<br />

e leggere, anche se interessanti sotto l’aspetto scientifico<br />

e talvolta drammatiche sotto l’aspetto dei rapporti sociali.<br />

Nella seconda metà del libro intitolata “<strong>Il</strong> rebus diabete”,<br />

Emanuela Baio riacquista il suo ruolo di Senatrice,<br />

di donna politica attenta alla salute delle persone, delle<br />

persone come tali. Ne deriva un quadro documentato e<br />

propositivo su temi di profondo interesse, sia che parli di<br />

un medico speciali come il diabetologo, sia che tocchi il<br />

tasto della legge nazionale e di quelle regionali, oppure<br />

gli aspetti economico-sociali del diabete. Argomenti, anche<br />

tecnici, ma anch’essi raccontati con mano leggera,<br />

senza alzare la voce, con grande semplicità e delicatezza.<br />

Uno stile, cioè, adatto- come scrive Gianni Locatelli nella<br />

presentazione- “a definire il significato e il valore di una<br />

vita quotidianamente vissuta nell’impegno per impedire<br />

alla malattia del corpo di conquistare anche i territori dello<br />

spirito”. n<br />

il PODOLOGO in medicina


UNIVERSITÀ<br />

Rocco<br />

Menechella<br />

Coordinatore<br />

Editoriale A.I.P.<br />

28<br />

Ha avuto luogo lo scorso 6 Dicembre 2012 la<br />

sessione invernale delle lauree in Podologia della<br />

Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università<br />

“Sapienza”. Un esiguo ma qualificato numero di neo<br />

dottori e dottoresse in Podologia che sapranno sicuramente<br />

portare un ulteriore impulso alla professione.<br />

Hanno dimostrato nel corso del proprio percorso di studio<br />

una forte preparazione sia sotto l’aspetto scientifico<br />

che pratico. Non a caso si sono registrati diversi voti alti,<br />

molti dei quali comprensivi della lode della commissione<br />

esaminatrice. Le più vive felicitazioni vanno quindi rivolte<br />

a chi si accinge a svolgere la professione, forte di un<br />

percorso formativo in cui non è mai mancato l’apporto<br />

dei professori durante lezioni di grande spessore, ma<br />

soprattutto di un tirocinio pratico svolto direttamente sul<br />

paziente ed altamente professionalizzante.<br />

Vediamo allora, oltre ai nomi dei laureati, le tesi che han-<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

Dicembre 2012.<br />

Sono sei i neo laureati in podologia<br />

I neolaureati e la commissione d’esame<br />

no discusso (naturalmente in stretto ordine alfabetico).<br />

Barreca Chiara: Ortesiologia: ortesi plantari; Progettazione,<br />

Realizzazione e Campo di applicazione<br />

Bucchi Chiara: Ortoplastia. Le ortesi in silicone e la<br />

loro applicazione terapeutica<br />

Fassari Claudia: Le Dermatosi vescico-bollose del<br />

piede: l’approccio del podologo<br />

Frau Martina: La continua evoluzione dell’ecografia<br />

ha aperto un <strong>nuovo</strong> campo per la metodica: la patologia<br />

del piede<br />

Orfei Aurora: Studio sperimentale di un campione di<br />

danzatrici dell’accademia nazionale di danza<br />

Zucchi Edoardo: Studio su campiona di pazienti anziani<br />

degenti in RSA<br />

il PODOLOGO in medicina


Auguri di<br />

Buon Natale e di<br />

Felice Anno Nuovo<br />

dal Presidente Mauro Montesi<br />

e dal Consiglio Direttivo


L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO<br />

Guglielmo<br />

Pranteda<br />

Professore aggregato,<br />

ricercatore Università<br />

“La Sapienza” -<br />

Az. Osp. Sant’Andrea<br />

Giulia Pranteda<br />

Medico Chirurgo,<br />

Specializzando in<br />

dermatologia, policlinico<br />

“Umberto I”<br />

30<br />

Mauro<br />

Montesi<br />

Docente CdL In Podologia<br />

Università “La Sapienza”<br />

e Presidente <strong>AIP</strong><br />

Sabrina<br />

De Micco<br />

Dott.ssa in Podologia<br />

Marta<br />

Muscianese<br />

Dott.ssa in Medicina<br />

e Chirurgia<br />

Nel corso dell’ evoluzione, che dura da circa 350<br />

milioni di anni, il piede, per le sue esigenze sorte<br />

nell’acquisizione della stazione eretta e della deambulazione<br />

bipodale, ha assunto un ruolo determinante<br />

nell’interporre forze esterne (ambientali) ed interne<br />

(muscolari) garantendo la condizione di equilibrio.<br />

La denominazione delle tre formule digitali (piede<br />

greco, egizio e quadro) sembrerebbe essere correlata<br />

, più che alle caratteristiche proprie delle popolazioni<br />

in questione, alla geometria delle loro vele navali<br />

(Triangolare,Trapezoidale e Quadrata).<br />

<strong>Il</strong> fascino che circonda il piede risale agli albori della<br />

storia.<br />

Fig. 1: Protesi in legno emersa durante il ritrovamento di una<br />

mummia risalente al 6000 a.C., da notare la minuziosità nel riportare<br />

persino l’immagine ungueale.<br />

Nelle prime civiltà<br />

Nelle riproduzioni bidimensionali (bassorilievo e pittura)<br />

l'interesse degli artisti egizi, nella raffigurazione di un<br />

oggetto o di una figura umana, era quello di presentarne<br />

il più possibile la totalità fisica, senza la "scelta" di<br />

un punto di vista unico, in modo da avere la migliore<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

<strong>Il</strong> piede nell’arte<br />

e nelle civiltà<br />

prospettiva per ogni singolo elemento che compone la<br />

figura, studiata quindi parte per parte e non nella sua<br />

interezza. Per la costruzione dell’immagine si partiva dai<br />

piedi, rappresentanti non solo di dinamismo o staticità,<br />

ma addirittura di gerarchia sociale. Abili anche nel realizzare<br />

manufatti e gioielli, è quindi da ricollegare a<br />

questa loro grande capacità artigiana la scoperta delle<br />

prime protesi artificiali dell’alluce nel 6000 a.C. realizzate<br />

in legno e pellame (fig. 1)<br />

Nell’arte greca le Divinità venivano quasi sempre raffigurate<br />

con un piede greco, poiché considerato “perfetto”.<br />

Nelle Dee il piede divenne simbolo di castità, là dove<br />

coperto da panneggi, o di attrazione sessuale, qualora<br />

fosse libero da vesti (chiaro messaggio nelle rappresentazioni<br />

della Dea Afrodite, per i romani Venere).<br />

Rinascimento<br />

<strong>Il</strong> piede, inteso come parte del corpo armonico, può<br />

essere ritrovato nella storia dell’arte tanto nella pittura<br />

quanto nella scultura. Tra i maggiori artisti di ogni<br />

tempo, degno di nota in tal proposito è Michelangelo<br />

Buonarroti.<br />

Nella maggior parte delle sue opere infatti, i soggetti<br />

maschili sono rappresentati con piedi scalzi e ben in<br />

vista (quasi mai nascosti da abiti). Minuziosamente rifiniti,<br />

i piedi delle statue e dei dipinti di Michelangelo si<br />

contraddistinguono per la forma ad essi conferita: nella<br />

maggior parte delle sue opere infatti, i piedi dei soggetti<br />

maschili risultano avere il secondo dito leggermente<br />

più lungo dell’alluce, le unghie e la punta delle dita<br />

squadrate. La giuntura tra falange e metatarso interni è<br />

sempre notevolmente sporgente rispetto all’alluce; la<br />

forma del piede è quasi sempre di “piede piatto”. Piedi<br />

forti e plastici quelli dipinti e scalfiti dal Michelangelo.<br />

Impossibile non notarli. (Fig. 2)<br />

il PODOLOGO in medicina


L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO<br />

Fig. 2: Particolare del dipinto “La Sacra Famiglia con San<br />

Giovannino” (Tondo dei doni), 1503-1504<br />

Galleria degli Uffizi, Firenze Fig. 3: Studio di un piede realizzato da Da Vinci<br />

Lo studio del piede delle protagoniste femminili delle<br />

opere Michelangiolesche invece, risulta essere meno<br />

minuzioso. Esse vengono rappresentate, in grosse linee,<br />

con piedi “paffuti”, dita molto ricurve (mai distese),<br />

altezza delle dita in perfetta scaletta e pianta del<br />

piede molto arcuata come espressione di eleganza e<br />

femminilità. Nella maggioranza dei casi le donne che<br />

indossano abiti o tuniche, vengono rappresentate con<br />

i piedi coperti da panneggi oppure con la veste che<br />

carezza leggermente i loro piedi, lasciando visibili solo<br />

le estremità delle dita come simbolo di castità, chiaro<br />

richiamo all’arte classica.<br />

Leonardo da Vinci definì il piede come un’opera d’arte,<br />

Fig. 4: “La Vergine con Gesù Bambino” in ordine Leonardo, Raffaello e Pinturicchio.<br />

un capolavoro dell’ingegneria in relazione alla superficie<br />

d’appoggio del piede e del peso che deve sostenere;<br />

maestro nello studio delle proporzioni del corpo umano,<br />

prediligeva il piede greco, perfezione divina, con un accenno<br />

all’alluce in valgo, imperfezione umana. ( Fig. 3)<br />

Molti artisti dell’epoca, come Leonardo, Raffaello e Pinturicchio,<br />

erano soliti raffigurare opere religiose con la<br />

Vergine che tiene in mano il piede di Gesù Bambino<br />

come espressione di comprensione e di salvezza. (Fig.<br />

4)<br />

Recentemente è emerso il segno di Babinsky (riflesso<br />

plantare che genera, là dove positivo, l’estensione<br />

dell’alluce e lo sventagliamento delle altre dita) raffi-<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

31


L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO<br />

32<br />

gurato in molte opere nel 1500, come espressione<br />

dell’informazione recettoriale cutanea, a quei tempi già<br />

conosciuta, ma non ancora scientificamente provata.<br />

(Fig. 5)<br />

1600<br />

I quadri di Michelangelo Merisi, da tutti conosciuto<br />

come Caravaggio, spesso rappresentano personaggi<br />

con piedi nudi, sporchi, in primo piano come simbolo<br />

di obbedienza, fedeltà ed umiltà.<br />

1800<br />

Edgar Degas si focalizza molto sullo studio del piede,<br />

come emerso dagli studi delle ballerine. Per l’artista<br />

impressionista il piede è sinonimo di eleganza a volte<br />

borghese, altre bohemien.<br />

Fig. 5: “La Madonna della seggiola”, Raffaello Sanzio, 1514,<br />

olio su tavola, Firenze, Galleria Palatina<br />

In Oriente<br />

Nella civiltà antica cinese, i piedi erano considerati la<br />

massima espressione della simbologia sessuale; per<br />

renderli più attraenti e modellarli nella forma desiderata,<br />

alle bambine fin dalla nascita venivano applicati dei<br />

bendaggi molto stretti che ne bloccavano lo sviluppo<br />

delle ossa modificando così completamente la loro for-<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

ma, in modo da farli rimanere piccoli. Fortunatamente<br />

questa usanza dolorosa e dannosa non viene più osservata.(Fig.<br />

6)<br />

Nell’India del Sud le ragazze indossano particolari gioielli<br />

collegati da catenine alle loro collane (mangalsutra<br />

– l’equivalente delle nostre fedi nuziali). Le donne che<br />

indossano anelli (4 semplici cilindri lisci e pieni di circa<br />

5 mm. di diametro) sul secondo dito di entrambi i piedi<br />

comunicano di essere sposate. Indossarne invece su<br />

una sola delle due estremità, fino a tempi recenti e ancora<br />

nell’India rurale, è simbolo di riconoscimento delle<br />

prostitute.<br />

Attualmente solo alcune famiglie (le più tradizionali) restano<br />

legate agli antichi costumi e in Occidente l’antica<br />

usanza indiana è divenuta moda, da sfoggiare in estate.<br />

<strong>Il</strong> Mehandi è un tatuaggio temporaneo eseguito con<br />

hennè naturale rosso per la decorazione di mani e piedi<br />

durante il rito nuziale indiano, come simbolo benaugurante<br />

e di protezione.<br />

In letteratura<br />

In letteratura spesso il piede diventa oggetto del desiderio.<br />

Restif de la Bretonne nel romanzo “Le pied de<br />

Franchette” narra una particolare forma di feticismo: il<br />

Retifismo; termine, con il quale è solito indicare l’amore<br />

ed il desiderio spassionato verso le estremità podaliche<br />

ed i loro accessori (scarpe, etc.). n<br />

Fig.6 Donna cinese mostra gli esiti di questa<br />

usanza deturpante.<br />

il PODOLOGO in medicina


Caso clinico:<br />

Dermatofibroma<br />

Riportiamo il caso di un uomo F.F. di 33 anni, di<br />

professione agente di polizia, giunto alla nostra<br />

osservazione per una grossolana lesione rotondeggiante,<br />

adesa al piano cutaneo, della grandezza di<br />

una noce e di consistenza dura, a livello del margine<br />

laterale del primo dito del piede sinistro.<br />

Tale neoformazione era progressivamente aumentata di<br />

volume in un arco temporale di circa 6 anni.<br />

Dall’anamnesi podologica si apprendeva che circa 12<br />

anni prima, nella stessa sede dell’attuale lesione, il pa-<br />

ziente avrebbe sofferto di onicocriptosi; tale problema<br />

era stato gestito dapprima da una estetista e successivamente<br />

con la “tecnica del fai da te” fino alla prima<br />

visita podologica avvenuta 6 mesi prima che giungesse<br />

nel nostro studio.<br />

Negli ultimi 6 anni la progressiva crescita della formazione<br />

aveva reso quasi impossibile indossare le calzature,<br />

in particolare quelle adatte allo svolgimento del proprio<br />

lavoro, a causa dei continui traumatismi e della conseguente,<br />

inevitabile, insorgenza di flogosi locale dolorosa<br />

anche a livello del secondo dito per il continuo sfregamento.<br />

L’unica terapia del caso era quindi quella chirurgica non<br />

certo con finalità estetiche quanto di ridare al paziente<br />

la possibilità di camminare, lavorare, praticare sport<br />

MEDICINA<br />

Simona Montesi<br />

Medico Chirurgo - Podologo<br />

Aldo Taranto<br />

Medico - specialista in<br />

Reumatologia, Anestesia e<br />

Rianimazione<br />

Mauro Montesi<br />

Docente Corso di Laurea in<br />

Podologia della “Sapienza”<br />

e Presidente <strong>AIP</strong><br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

33


MEDICINA<br />

34<br />

nel modo meno doloroso possibile. Pertanto in data<br />

13/09/2012, abbiamo, previa asepsi, anestesia ed applicazione<br />

di piccola fascia ischemica locale, effettuato<br />

inizialmente un duplice intervento di fenolizzazione, laterale<br />

e mediale, dell’alluce coinvolto e successivamente<br />

abbiamo resecato alla base l’intera lesione.<br />

La dura consistenza ed il forte ancoraggio alla cute non<br />

ci hanno permesso l’uso di un bisturi bensì di una tronchesi<br />

e l’escissione ha richiesto una notevole forza. <strong>Il</strong><br />

campione asportato veniva inviato in laboratorio, sotto<br />

formalina, per l’analisi istologica del caso.<br />

L’intervento non ha presentato complicanze periprocedurali<br />

ed il paziente ricontrollato a distanza di due e<br />

di sette giorni non ha presentato problemi di sorta; il<br />

24/10/2012 vi era una completa cicatrizzazione.<br />

<strong>Il</strong> referto istologico che ci perveniva dopo qualche giorno<br />

diagnosticava una “fibromatosi del derma”.<br />

L’indagine istologica sul tessuto escisso mostra una proliferazione<br />

localizzata nodulare di fibroblasti dall’aspetto<br />

benigno all’interno del derma.<br />

Si notino la caratteristica iperplasia epidermica sovrastante<br />

e la tendenza dei fibroblasti a circondare i singoli<br />

fasci di collagene. I tumori del tessuti molli (muscolo,<br />

adipe, connettivo, vasi, nervi) sono un gruppo eterogeneo<br />

di tumori classificati in base alla loro istogenesi;<br />

derivano principalmente dal foglietto embrionale mesodermico<br />

ed in parte da quello ectodermico.<br />

<strong>Il</strong> termine Fibroistiocitoma Benigno (la forma più comune<br />

è il Dermatofibroma) si riferisce a un’eterogenea<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

famiglia di neoplasie cutanee benigne dei fibroblasti e<br />

istiociti morfologicamente e istogeneticamente correlate.<br />

Questi tumori in genere insorgono negli adulti e spesso<br />

compaiono sugli arti inferiori.<br />

L’istogenesi dei fibroistiocitomi rimane un mistero. In<br />

molti casi, è possibile che la lesione rappresenti un processo<br />

reattivo di varia natura coinvolgente i fibroblasti,<br />

le cellule endoteliali e gli istiociti anche a traumi di lieve<br />

entità. Istologicamente è un tumore costituito da fasci intrecciati<br />

di cellule fusate interessanti soprattutto il derma<br />

reticolare, spesso separati dall’epidermide, che appare<br />

iperplastica, da una sottile zona di derma normale.<br />

I margini laterali della lesione appaiono sfumare nel derma<br />

normale adiacente. Insieme ai fibroblasti sono presenti<br />

istiociti, cellule xantomatose, cellule giganti multinucleate<br />

e cellule infiammatorie.<br />

Caratteristicamente manca di pleomorfismo e di attività<br />

mitotica. n<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1. Calonje E: cutaneous benign fibrous histiocytoma<br />

dermatofibroma a reactive inflammatory process or a<br />

neoplasm? Histopathology 37: 278, 2000<br />

2. Zegler BG, et al: Dermatofibroma (fibrous histiocytoma):<br />

an inflammatory or neoplastic disorder? Histopathology<br />

38:379, 2001.<br />

3. Lever WF, Schaumburg-Lever G: Histophatology of<br />

the Skin. Philadelphia, JB Lippincott, 1997, p 593.<br />

4. Laman JD, et al: Langerhans - cell histiocytosis “insight<br />

into DC biology”. Trends Immunol 24: 190, 2003<br />

il PODOLOGO in medicina

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!