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Serie Storiche e Processi Stocastici

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<strong>Serie</strong> <strong>Storiche</strong> e <strong>Processi</strong> <strong>Stocastici</strong> – Federico Andreis<br />

Cosa significa tutto questo? Significa che un processo stocastico è una successione di<br />

variabili aleatorie ordinate secondo un parametro t T , solitamente identificato con il tempo. La<br />

conoscenza di un processo stocastico equivale alla conoscenza della distribuzione di probabilità<br />

multipla (multivariata) per qualsiasi sottoinsieme di T e per qualsiasi valore delle variabili casuali.<br />

Occorre caratterizzare però ulteriormente questa nozione di processo stocastico; per fare<br />

questo introduciamo delle distinzioni. Parleremo di processo stocastico continuo qualora le variabili<br />

casuali che lo compongono siano di natura continua, di processo stocastico discreto in caso<br />

contrario; distingueremo inoltre fra processi stocastici a tempo continuo e a tempo discreto, nei casi,<br />

rispettivamente, che il parametro t T abbia supporto continuo o discreto.<br />

Esempio: sia X t un processo stocastico che descrive le rilevazioni negli istanti temporali<br />

tT {1,2,3,...} di una qualche grandezza fisica e le cui realizzazioni siano<br />

caratterizzate da leggi di distribuzione gaussiane. Allora il processo in esame sarà da<br />

definirsi come processo stocastico continuo a tempo discreto.<br />

Un tale processo è quindi la famiglia di variabili casuali { X1, X 2,...}<br />

, per la cui conoscenza<br />

occorre specificare le funzioni di densità congiunte di ciascuna combinazione di esse. Formalmente<br />

un processo t X è noto se è nota la funzione di densità ( Xt , X ,..., )<br />

1 t X 2 t per ogni k e per ogni k-pla<br />

k<br />

di valori ( t1, t2,..., t k ) di variabili casuali (d‟ora in poi v.c.). Da questo si può già intuire l‟estrema<br />

complicazione dello studio di un processo stocastico nella sua generalità, e in particolare la pratica<br />

impossibilità di inferire direttamente su di esso.<br />

Volendo descrivere meglio la struttura probabilistica di X t possiamo osservare che, per<br />

esempio, fissando t 3,<br />

si ottiene la v.c. X 3 , che possiede una sua propria funzione di densità di<br />

probabilità (nel caso continuo, di massa di probabilità nel caso discreto) che sarà correlata oppure<br />

no alle altre, e così via. Su X 3 possiamo effettuare un esperimento e rilevare dei valori appartenenti<br />

al suo campo di variazione.<br />

Estendendo a tutto il processo, se fissiamo una prova da effettuare su X t (ovvero<br />

osserviamo la successione dei risultati campionari x1, x 2,...<br />

) otterremo una successione di valori,<br />

funzione della variabile t, chiamata realizzazione o traiettoria del processo. Risulta evidente che,<br />

dato un processo X t , esistono infinite possibili realizzazioni che sono precisamente tutte quelle<br />

osservabili ripetendo indefinitamente l‟esperimento. Segue un esempio grafico di due realizzazioni<br />

campionarie dal medesimo processo.

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