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Per l’aGGreGazione DeGli osP<strong>it</strong>i<br />
E a Tiedoli si inaugura<br />
il Giardino d’Inverno<br />
Inaugurato a Tiedoli<br />
il “Giardino d’Inverno”,<br />
lo spazio<br />
polifunzionale per<br />
le attiv<strong>it</strong>à comuni e<br />
di socializzazione<br />
delle Case di Tiedoli.<br />
Queste sono<br />
una delle utopie<br />
diventate realtà di<br />
Mario Tommasini:<br />
sei alloggi, tutti indipendenti<br />
tra loro - di cui due per anziani in coppia e quattro per<br />
anziani soli - e di fianco un’un<strong>it</strong>à ab<strong>it</strong>ativa, disposta su due piani,<br />
destinata alla portineria sociale e al personale sociosan<strong>it</strong>ario<br />
che garantisce assistenza 24 ore su 24. Massima indipendenza,<br />
massima sicurezza. Il Giardino, collegato alle case-alloggio,<br />
è destinato ai momenti di socializzazione, di aggregazione, di<br />
incontro. Uno spazio bello, accogliente, gradevole, che apre lo<br />
sguardo e il respiro di chi lo vive sulla valle, sul cielo. Costru<strong>it</strong>o<br />
con materiali ed essenze naturali. Il progetto, particolarmente<br />
apprezzato dagi attuali osp<strong>it</strong>i delle Case, é stato curato da Antonio<br />
Pellegrini della AUSL di Parma, finanziato dalla Fondazione<br />
Cariparma, sostenuto dal Comune di Borgotaro e dalla Provincia<br />
di Parma. È stato realizzato nei tempi previsti, coinvolgendo<br />
soprattutto le imprese locali, ed è costato circa 1.600 euro al<br />
metro quadrato. Per informazioni: www.lecased<strong>it</strong>iedoli.<strong>it</strong><br />
i punti di contatto?<br />
RoSSI – «Nelle Esperidi non era<br />
prevista nessuna concentrazione<br />
di anziani: si trattava di una serie<br />
di appartamenti indipendenti del<br />
tutto simili al concetto applicato<br />
a Tiedoli. Tommasini è un uomo<br />
che ha passato la v<strong>it</strong>a a scardinare<br />
pigrizie culturali: vorremmo<br />
che lo si ricordasse non utilizzando<br />
il suo nome, ma con i fatti. Per<br />
questo chiedo al Comune, con<br />
tutte le forze, di ripensarci».<br />
LASAGNA - «Non assolutizzerei<br />
la mia affermazione: io ho solo<br />
voluto rispondere a chi sostiene<br />
che Mario sarebbe stato contro<br />
questo progetto. L’ered<strong>it</strong>à e le<br />
storie di Tommasini vanno interpretate<br />
con molto rispetto e<br />
senza appropriazioni indeb<strong>it</strong>e.<br />
Tommasini era un eretico, una<br />
persona imprevedibile. Oggi che<br />
non c’è più, mi sembra ancora<br />
Rossi: «Tiedoli<br />
dimostra che un altro<br />
modello è possibile:<br />
perchè non seguirlo?»<br />
più doveroso lim<strong>it</strong>arci a ragionare<br />
su quello che ha detto Mario<br />
senza dare via a gare un po’ grottesche<br />
a chi ha la sua parola in<br />
pugno, o in tasca. Una parte del<br />
progetto del WCC ci è stata sugger<strong>it</strong>a<br />
proprio dal progetto Esperidi:<br />
è il co-housing, quella parte<br />
cioè dove immaginiamo che anziani<br />
e giovani coppie possano<br />
vivere in luoghi vicini e dividere<br />
spazi comuni di v<strong>it</strong>a. Non c’è una<br />
contraddizione ideale tra questo<br />
progetto e il progetto lasciato in<br />
ered<strong>it</strong>à da Mario».<br />
I NUMERI<br />
36<br />
mila<br />
persone<br />
al 1° gennaio<br />
2010 vivono<br />
sa sole a<br />
Parma: è il<br />
20% della<br />
popolazione,<br />
+ 1.280<br />
rispetto al<br />
2009<br />
il 39%<br />
dei single di<br />
Parma<br />
ha un’età<br />
compresa tra<br />
i 18 e i 44<br />
anni: sono<br />
14mila giovani,<br />
contro<br />
13mila anziani<br />
(dai 65<br />
agli 84 anni)<br />
e novemila<br />
adulti (dai 45<br />
ai 64 anni)<br />
547<br />
i matrimoni<br />
celebrati<br />
nel 2008,<br />
sia civili che<br />
religiosi: nel<br />
1994 erano<br />
719<br />
il 32%<br />
dei<br />
residenti<br />
dell’Oltretorrente<br />
vive<br />
da solo. Il<br />
quartiere in<br />
cui i “single”<br />
sono meno<br />
presenti,<br />
invece, è il<br />
Golese (13%)<br />
DATI<br />
UFFICIO<br />
STATISTCA<br />
DEL COMUNE<br />
DI PARMA<br />
Le tre sfumature<br />
dell’essere soli<br />
Lontani da sè, dagli altri,<br />
o dal proprio mondo: la<br />
psicologa dice che...<br />
a cura di Tiziana Cutrona *<br />
La sol<strong>it</strong>udine è una condizione<br />
esistenziale tipica dell’uomo<br />
moderno e tutti noi ne<br />
abbiamo fatto esperienza.<br />
Naturalmente la presenza di<br />
altri esseri umani intorno a noi<br />
non basta ad allontanarci da<br />
una esperienza di isolamento o sol<strong>it</strong>udine, che viene<br />
determinata da condizioni più complesse. Barnet-<br />
Lennard distingue 3 livelli di sol<strong>it</strong>udine: l’estraniazione<br />
da sé, il non contatto di “intima relazione” con gli<br />
altri e l’assenza di un profondo senso di comun<strong>it</strong>à.<br />
Tali livelli possono sovrapporsi nella v<strong>it</strong>a di una persona<br />
rendendo la sol<strong>it</strong>udine un’esperienza alienante;<br />
in questa condizione trovare strategie di soluzione<br />
diviene di fondamentale importanza per il benessere<br />
psicologico della persona.<br />
L’estraniazione da sé porta ad una mancanza<br />
di comunicazione con le nostre emozioni, ad una<br />
inaccessibil<strong>it</strong>à della parte più intima, profonda e ricca<br />
di noi stessi. Tale condizione può, anche, essere<br />
causata da cambiamenti importanti nella v<strong>it</strong>a di una<br />
persona come il lutto di un figlio, di un coniuge o<br />
di un gen<strong>it</strong>ore, la perd<strong>it</strong>a del lavoro, il cambiamento<br />
di status sociale o la condizione di inabil<strong>it</strong>à. La<br />
conseguenza più grave potrebbe essere la perd<strong>it</strong>a<br />
del proprio senso di ident<strong>it</strong>à, il «non sapere più chi<br />
siamo».<br />
Nel caso di estraniazione dagli altri la persona<br />
vive le relazioni in maniera sterile e superficiale,<br />
senza scambiarsi affetti, emozioni, senza farsi<br />
conoscere oltre l’apparenza. In questo caso non è<br />
possibile ricevere conferme, riconoscimento, cura<br />
e l’unica esperienza possibile è il «sentirsi soli insieme<br />
ad altri». Tale condizione può essere tipica di<br />
alcune chat dove la scorza esterna delle persone è<br />
l’unico scambio possibile.<br />
Nel caso frequente di assenza del senso di<br />
comun<strong>it</strong>à, infine, è come se ci si sentisse estranei<br />
al proprio mondo, osservatori passivi con nessuna<br />
possibil<strong>it</strong>à di dare un contributo al miglioramento<br />
della realtà. In questo caso ci si priva della possibil<strong>it</strong>à<br />
di condividere un’esperienza comune, impoverendo<br />
la stessa comun<strong>it</strong>à e sentendosi sempre più<br />
isolati e alienati.<br />
* Psicologa e psicoterapeuta<br />
IL IL MESE MAGAZINE luglio 2010 [15]