uaderni - Scuola Medica Ospedaliera
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Questa complicazione è di gran lunga<br />
la più importante e pertanto una particolare<br />
attenzione deve essere riservata ad<br />
evitare la diffusione dell’etanolo all’esterno<br />
del nodulo, per l’eccessiva pressione<br />
intralesionale prodotta (iniezione troppo<br />
rapida) o per l’inappropriata collocazione<br />
dell’estremità dell’ago.<br />
La prevenzione di un danno severo del<br />
nervo ricorrente è, comunque, pressochè<br />
completa allorchè operatori dotati di adeguata<br />
esperienza ricorrano all’accorgimento<br />
di far parlare periodicamente il paziente,<br />
iniettino preliminarmente all’etanolo<br />
una piccola quantità (0.5 ml) di Xylocaina<br />
2% (visualizzando l’area di perfusione<br />
tissutale e provocando una solo fugace<br />
disfonia) e non iniettino l’alcool se non<br />
sono perfettamente sicuri del posizionamento<br />
della punta. È infatti necessario<br />
estrarre l’ago e reinserirlo quando la punta<br />
è mal individuabile per le caratteristiche<br />
ecografiche del tessuto o per lo sbarramento<br />
acustico indotto dall’etanolo.<br />
Particolare attensione deve essere posta<br />
al trattamento delle porzioni posteriori e<br />
polari degli AFTN.<br />
In conclusione, la PEI dovrebbe divenire<br />
il trattamento di prima scelta delle lesioni<br />
cistiche e pseudocistiche tiroidee<br />
(dopo l’accurata esclusione di possibili<br />
neoplasie mediante ripetute FNA), e degli<br />
AFTN di dimensioni contenute (minori di<br />
10 ml), soprattutto se in età giovanile o in<br />
gravidanza.<br />
Al contrario, la PEI dovrebbe essere<br />
impiegata solo in casi selezionati (precedenti<br />
interventi in regione cervicale, alto<br />
rischio operatorio, controindicazioni alla<br />
terapia radiometabolica, rifiuto del paziente)<br />
nei casi di AFTN voluminosi e causa<br />
di tireotossicosi, per i quali i trattamenti<br />
chirurgico o radiometabolico rimangono<br />
le tecniche di scelta.<br />
È comunque neccessario ricordare<br />
che l’esecuzione della PEI non impedisce<br />
la possibilità di successiva exeresi chirurgica<br />
della lesione.<br />
LIVRAGHI T, PARACCHI A, FERRARI C, ET AL,<br />
Treatment of autonomous thyroid nodules<br />
with percutaneous ethanol injection:<br />
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1990, 175: 827-829.<br />
PAPINI E, PANUNZI C, PACELLA CM, ET AL,<br />
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injection: a new treatment of toxic<br />
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J Clin Endocrinol Metab 1993,<br />
76: 411 - 416.<br />
PAPINI E, PANUNZI C, PACELLA CM, ET AL,<br />
Percutaneous ultrasound-guided ethanol<br />
injection (PEI) in the treatment of<br />
toxic thyroid nodules, J Endocrinol Invest<br />
1992,15 (Suppl. 1): 150.<br />
LINSK JA, FRANZEN S, Fine needle aspiration<br />
for the clinician, JB Lippincott<br />
Company, Philadelphia 1986 pp 16 -<br />
25.<br />
LIVRAGHI T, FESTI D, MONTI F, SALMI A,<br />
VETTORI C, US-guided percutaneous alcohol<br />
injection in small hepatic and<br />
abdominal tumors, Radiology 1986,<br />
161: 309 - 312.<br />
SOLBIATI L, GIANGRANDE A, DE PRA L, BEL-<br />
LOTTI E, CANTÙ P, RAVETTO C, Percutaneous<br />
ethanol injection of parathyroid<br />
tumors under US guidance: treatment<br />
for secondary hyperparathyroidism,<br />
Radiology 1985, 155: 607 - 610.<br />
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