Libretto - I Teatri
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Daniele Abbado<br />
Il passo di Cenerentola. Brevi annotazioni di regia<br />
Sono diversi gli elementi teatrali in cui si snoda la Cenerentola di Rossini: rinuncia<br />
al magico-favolistico in favore di un racconto esistenziale, momenti comici, travestimenti,<br />
allusioni allo sfondo tragico della vicenda.<br />
Squilibrio – equilibrio: Cenerentola sembra parlarci di questo contrasto, e la musica<br />
di Rossini sembra trovare qui il proprio materiale elettivo.<br />
La traccia da seguire sembra indicarla Rossini stesso, articolando una serie di momenti<br />
in cui il manifestarsi di una natura umana, tanto esagerata da risultare incomprensibile,<br />
produce una perdita della ragione.<br />
In questo testo, la mente umana vacilla e si confonde: la ragione confusa è forse il<br />
tema maggiormente ricorrente nel testo, appellata in svariati modi.<br />
Questi momenti servono a Rossini per portare le situazioni e i personaggi ad un<br />
punto in cui la confusione genera estasi, stupore, trasfigurazione.<br />
Qui è la musica a compiere una ulteriore trasformazione, decisiva: lo scatenamento<br />
dell’intelligenza musicale rossiniana “stacca” i personaggi dalla propria condizione<br />
individuale trasportandoli in una dimensione più astratta, in cui la musica<br />
stessa diventa fatto narrativo, ironico e introspettivo.<br />
La Cenerentola di Rossini si apre nel segno dei travestimenti. Tutti i personaggi “travestono”<br />
la propria identità, la nascondono, non sanno o non vogliono riconoscerla.<br />
Ciò che colpisce, di questa Cenerentola, è il fatto che la sua trasformazione non<br />
implichi incantesimi, ma sia un cambiamento interiore.<br />
Studiando le tante varianti della favola di Cenerentola di ogni luogo del mondo<br />
e di ogni tempo, si scopre una Cenerentola imparentata con personaggi a volte<br />
inattesi, come Edipo, Giasone, Filottete.<br />
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