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Calcolo Numerico

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2.3.6 Condizionamento del problema<br />

Dato un problema espresso tramite relazioni tra valori numerici, il condizionamento<br />

è un valore che quantifica di quanto viene amplificato l’errore in ogni computazione<br />

tra gli errori sui dati in ingresso e quelli sui dati in uscita. Possiamo<br />

formalizzare il problema come una funzione:<br />

dove<br />

x rappresenta i parametri di input<br />

f rappresenta la descrizione del problema<br />

y rappresenta i dati di output<br />

y = f(x) (2.21)<br />

Senza perdita di generalità possiamo assumere che x, y ∈ R e f : R → R con<br />

f ∈ C 2 Quindi possiamo formalizzare il problema matematico come<br />

dove<br />

˜x = ˜ f(˜x) (2.22)<br />

˜x rappresenta i dati di input perturbati, sia da errori di rappresentazione<br />

che da errori di misurazioni.<br />

˜f rappresenta il metodo numerico utilizzato per risolvere il problema, che<br />

può presentare errori di discretizzazione o convergenza oppure entrambi.<br />

˜y rappresenta i dati di output perturbati in quanto sia i dati di input che<br />

la funzione risultano perturbati.<br />

Risulta interessante quindi studiare come le perturbazioni sui dati in input<br />

affliggono i risultati, supponendo di usare un metodo numerico esatto.<br />

˜y = f(˜x) (2.23)<br />

Ovvero vogliamo valutare la differenza ˜y − y in funzione della differenza ˜x − x.<br />

Se consideriamo gli errori relativi possiamo riscrivere le due differenze in questo<br />

modo:<br />

˜x = x(1 + ǫx), ˜y = y(1 + ǫy) (2.24)<br />

Sviluppando il secondo membro in x delle 2.24, otteniamo<br />

y + yǫy = f(x) + f ′ (x)xǫx + O(ǫ 2 x ) (2.25)<br />

Tenendo conto della 2.21 possiamo sostituire ottenendo<br />

yǫy = f ′ (x)xǫx + O(ǫ 2 x )<br />

Se poi consideriamo uno studio al primo ordine si ottiene che:<br />

<br />

<br />

|ǫy| ≈ <br />

f ′ (x) x<br />

<br />

<br />

<br />

y ∗ |ǫx| ≡ k |ǫx| (2.26)<br />

K il fattore di amplificazione, che misura quanto gli errori sui dati in ingresso<br />

influiscano sui dati in uscita. Ci sono due casi interessanti:<br />

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