L'universo intorno a noi Massimo Capaccioli - News
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pochi ristretti intervalli di lunghezza d'onda. Le regioni HII, quindi,<br />
sono caratterizzate da uno spettro privo di continuo e fatto di sole<br />
righe di emissione. Potrete trovare splendidi esempi di questi spettacolari<br />
e coloratissimi oggetti nel sito della NASA<br />
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/astropix.html. Le nebulose a<br />
riflessione rappresentano invece<br />
una fase più avanzata nel processo<br />
di dispersione della placenta<br />
stellare: le polveri, infatti, sono<br />
più pesanti degli atomi e delle<br />
molecole di gas e, quindi, vengono<br />
rimosse più lentamente. Ad<br />
un certo punto, la stella è circondata<br />
da strati di polvere che<br />
diffondono la radiazione emessa<br />
dall'astro assumendo una caratteristica<br />
colorazione azzurrina.<br />
Figura 11: globuli di polvere contro lo sfondo<br />
colorato della regione di formazione stellare IC<br />
2944, a 5,900 anni luce in direzione della<br />
costellazione del Centauro. Lo strano taglio dell'immagine<br />
è dovuto alla peculiare configurazione<br />
dei 4 rivelatori della Planetary Camera di<br />
HST: tutti di uguale superficie ma uno utilizzato<br />
a risoluzione doppia, quindi capace di ricoprire<br />
un'area 4 volte minore degli altri. (copyright<br />
HST-NASA)<br />
Un'altra conseguenza del<br />
processo di frammentazione<br />
delle protonubi appena descritto<br />
è che le stelle si formano sempre<br />
in gruppi di alcune decine fino a parecchie centinaia di migliaia di<br />
oggetti (Figura 12). In altre parole, il risultato della frammentazione<br />
di una protonube non è una stella isolata, bensì uno o più di quegli<br />
stupendi oggetti che chiamiamo ammassi. Quelli più piccoli e slegati<br />
sono gli "ammassi aperti" o "galattici", capaci di resistere alla<br />
marea galattica non più di qualche miliardo d'anni. Esempi famosi e<br />
facilmente visibili anche ad occhio nudo sono le Iadi e le Pleiadi. Il<br />
fatto che le stelle tendano a formarsi in gruppi porta anche ad un<br />
altro sorprendente risultato: contrariamente a quanto verrebbe<br />
fatto di pensare, il Sole, in quanto stella isolata è un oggetto raro.<br />
Si stima infatti che oltre il 75%<br />
delle stelle della Galassia appartenga<br />
a sistemi stellari doppi o<br />
multipli. Vi piacerebbe avere due<br />
Soli? Considerate una sfortuna che<br />
la nostra stella sia singola? Provate<br />
a domandarvi come potrebbe essere<br />
la nostra vita se la Terra dovesse<br />
essere parte di un sistema binario.<br />
Sul più semplice piano della<br />
meccanica l'esercizio è stimolante<br />
in quanto vi porta a desiderare di<br />
saper risolvere il cosiddetto problema<br />
a tre corpi ristretto, ossia<br />
del moto di una particella di prova<br />
nel campo di un sistema binario.<br />
Per la scoperta e lo studio dei sistemi binari si può ricorrere<br />
a diversi tipi di tecniche. La più immediata, ma non per questo la più<br />
semplice, si basa sull'osservazione prolungata nel tempo delle posizioni<br />
relative di due stelle risolte (che cioè appaiono come due<br />
oggetti distinti all'osservazione telescopica). In questo caso si parla<br />
di doppie visuali. Naturalmente, due stelle angolarmente vicine possono<br />
essere doppie fisiche, ma anche semplicemente prospettiche.<br />
In questo secondo caso i due oggetti, trovandosi a distanze diverse<br />
dall'osservatore, presenteranno una modulazione annua della loro<br />
separazione dovuta alla parallasse (cioè allo spostamento dell'osservatore<br />
per via del suo moto attorno al Sole). Questa considerazione,<br />
fatta già da Galilei, indusse Herschel a studiare le coppie di stelle<br />
vicine e lo portò a scoprire le doppie fisiche, e quindi a confermare,<br />
su scala siderale, la teoria newtoniana della gravitazione. Altre tecniche<br />
che consentono di scoprire sistemi doppi o multipli non risolti<br />
20 21<br />
Figura 12: ammasso globulare M80 (NGC<br />
6093), uno dei più densi dei 147 ammassi<br />
globulari conosciuti della Via Lattea. Si trova<br />
a 28,000 anni luce dalla Terra. Le sue stelle<br />
hanno un'età di oltre 13 miliardi d'anni.<br />
(copyright HST-NASA)