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L'universo intorno a noi Massimo Capaccioli - News

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sono quella spettroscopica e quella fotometrica. La prima si fonda<br />

sull'osservazione delle modulazioni della velocità radiale per effetto<br />

del moto orbitale attorno al baricentro del sistema; la seconda sfrutta<br />

le periodiche eclissi di ciascuno dei due astri nel caso in cui il<br />

piano orbitale contenga la linea di vista.<br />

Guardando l'orologio mi accorgo che ormai il tempo di questa<br />

lezione sta per finire. Dobbiamo rimandare alla prossima il resto<br />

di questa storia. Nei minuti che ci restano, vi darò solo un piccolo<br />

abstract degli argomenti<br />

di domani. In una lezione<br />

che rimarrà di taglio<br />

fenomenologico ci occuperemo<br />

dei diversi stadi<br />

della evoluzione stellare,<br />

con le relative morfologie<br />

e con accenni ai processi<br />

fisici principali. Per<br />

esempio, faremo cenno<br />

allo spegnimento dell'idrogeno<br />

nel core della<br />

stella, e al collasso gravitazionale<br />

di questo sino a<br />

raggiungere la condizione<br />

di una gas degenere (solo<br />

per gli elettroni, però).<br />

Discuteremo dell'accensione esplosiva dell'elio e dei limiti di massa<br />

sotto i quali questa nuova fase evolutiva, e poi quella che all'elio<br />

sostituisce il carbonio, è inibita. Visiteremo lo zoo delle stelle variabili,<br />

in particolare di quelle regolari come le Cefeidi e le RR Lyrae,<br />

anche per introdurre il difficile e intrigante tema della scala delle<br />

distanze cosmiche, che ci terrà occupati per parecchie lezioni. Per<br />

Figura 13: V838 Monocerotis, una stella gigante rossa<br />

distante 20,000 anni luce, fotografata dall'Hubble Space<br />

Telescope (HST). Nell'anno 2002 ha manifestato uno dei<br />

suoi periodici, bruschi innalzamenti di luminosità, diventando<br />

600,000 volte intrinsecamente più brillante del Sole.<br />

E' circondata da un inviluppo di polveri da lei stessa prodotto<br />

in una precedente esplosione, che è causa dello<br />

spettacolare fenomeno (variabile) dell'eco di luce. (copyright<br />

HST-NASA)<br />

tracciare l'evoluzione delle<br />

stelle ci serviremo del<br />

Diagramma H-R, mostrando<br />

come il cammino descritto<br />

dall'astro dopo lo spegnimento<br />

dell'idrogeno sia il Ramo<br />

Gigante (Figura 13), e come<br />

il Ramo Orizzontale sia quel-<br />

Figura 14: resto di supernova (SNR dall'inglese<br />

lo percorso dopo l'accensione Supernova Remnant) nella costellazione di Cassiopea<br />

dell'elio. Introdurremo il<br />

(radiosorgente Cas A), ad una distanza di 10,000 anni<br />

luce dal Sole. E' il più giovane SNR della Via Lattea:<br />

concetto di perdita di massa<br />

la luce prodotta dall'esplosione raggiunse la Terra 320<br />

anni fa. I colori danno informazioni sulla composizio-<br />

per familiarizzarci con le fasi ne chimica del materiale costituente il SNR (il blu è<br />

ossigeno ionizzato in transizione proibita, il rosso<br />

finali della evoluzione di zolfo). La stella che lo ha generato, da 15 a 25 volte<br />

stelle di piccola massa (in<br />

più massiccia del Sole, consumando il combustibile<br />

nucleare 1,000 volte più velocemente della nostra<br />

particolare la nebulose pla-<br />

stella, è arrivata rapidamente a produrre il ferro, che<br />

è il nucleo più stabile e dunque del tutto inutile a<br />

netarie, anche come labora-<br />

produrre altra energia. La stella è così andata incontro<br />

ad una fine catastrofica: una deflagrazione che<br />

tori di spettroscopia atomica,<br />

e le nane bianche).<br />

Parleremo di stelle novae e<br />

l'ha distrutta scagliando il materiale in tutte le direzioni<br />

alla velocità di 70 milioni di km/h.<br />

(copyright HST-NASA)<br />

di supernovae (Figura 14): due fenomeni all'apparenza simili ma in<br />

realtà molto diversi tra loro. Seguirà una breve presentazione dei<br />

principali ingredienti della Via Lattea e un cenno alle caratteristiche<br />

fondamentali delle galassie per la parte che interessa l'evoluzione<br />

stellare. Quanto all'astrofisica extragalattica e alla cosmologia, così<br />

ricche e affascinanti, dovrete attendere di poter frequentare un<br />

corso specialistico nel successivo biennio.<br />

Buona giornata e ... a domani.<br />

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