Lino Rossi Partigiano Cristiano - Associazione Partigiani Cristiani
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associati, quali il patronato e l’assistenza fiscale, avendo sempre un occhio di<br />
riguardo per il sostegno e l’affermazione delle esperienze di cooperazione.<br />
Non dimenticò mai l’impegno resistenziale divenendo segretario provinciale<br />
dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Partigiani</strong> <strong>Cristiani</strong>, organizzazione di cui divenne anche<br />
dirigente nazionale.<br />
In questa veste, nel 1964 fece parte della delegazione dell’A.P.C. ricevuta dal<br />
Presidente Giuseppe Saragat al Quirinale.<br />
L’IMPEGNO NELL’ASSOCIAZIONE PARTIGIANI CRISTIANI<br />
Convinto fin nel profondo che l’evoluzione civile di una nazione non possa<br />
progredire senza memoria storica e che questa è costituita dal patrimonio di idee<br />
nelle quali il popolo si riconosce, <strong>Lino</strong> <strong>Rossi</strong> aderì entusiasticamente<br />
all’<strong>Associazione</strong> <strong>Partigiani</strong> <strong>Cristiani</strong> fondata da Enrico Mattei nel 1947. Compito<br />
istituzionale dell’associazione, aderente alla Federazione Italiana Volontari della<br />
Libertà, è quello di evidenziare l’attualità degli ideali della Resistenza da<br />
trasmettere ai giovani al fine di irrobustire la democrazia nel Paese. L’esperienza<br />
partigiana intessuta di sacrificio, di lotta, di adesione incrollabile ai valori della<br />
democrazia e della libertà, deve essere trasmessa attraverso la testimonianza,<br />
attraverso la conoscenza delle idee e della storia.<br />
Da tutto questo nasceva l’avversione di <strong>Lino</strong> <strong>Rossi</strong> verso certi facili revisionismi<br />
che tutto tendono oggi a confondere e a conciliare. Il suo antifascismo convinto lo<br />
portava sempre a puntualizzare le distanze che lo dividevano da una destra troppo<br />
frettolosamente ammessa tra le forze autenticamente democratiche del nostro<br />
sistema politico. Ma ancor di più lo amareggiavano certe ricostruzioni storiche che<br />
non considerano le profonde differenze ideologiche delle forze politiche in lotta nel<br />
periodo resistenziale e mettono in dubbio la linea storica che nel Risorgimento e<br />
nella Resistenza pongono l’origine e la base della nostra democrazia repubblicana.