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Lino Rossi Partigiano Cristiano - Associazione Partigiani Cristiani

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interrogatori. Così ricordò quei giorni lo stesso <strong>Lino</strong> <strong>Rossi</strong>, in un articolo<br />

pubblicato sul giornale “Libertà” il 14 novembre 1944, pochi mesi dopo la<br />

liberazione di Alatri.<br />

“I tedeschi (come è ben noto) la sera si ubriacavano regolarmente e andavano<br />

girando per il paese: non era quindi igienico riunirsi dopo il tramonto. Libertà veniva<br />

stampato alla luce del sole, e tutte le settimane ci si riuniva, e quando ci lasciavamo,<br />

ciascuno di noi portava sotto il cappotto le copie da distribuire, ancora fresche e<br />

untuose, nate così, come per mistero. Poi un giorno mi arrestarono insieme a due<br />

amici: non sapevano probabilmente neppure loro perché ci avessero arrestati:<br />

avevano forse bisogno di qualcuno sottomano che giustificasse il loro grasso<br />

stipendio…<br />

La camera di sicurezza di Alatri, tutto sommato, non è brutta: c’è solo umidità, una<br />

grande umidità che ti afferra, ti penetra nelle carni, ti si insinua nelle giunture, nelle<br />

ossa, lasciandoti lì, inebetito e rattrappito: si aggiungeva a ciò una tristezza, una<br />

sofferenza morale. E il Professore ci diceva: “Bè! Ragazzi, non dovevate interessarvi<br />

di politica!”. Tacevamo, pensando: “i ragazzi no, e chi allora se gli anziani<br />

dormivano?”… Il capitano Gargiulo, l’avresti detto un buon borghese, se…se non<br />

avesse portato la divisa fascista e la camicia nera con le M. Che non fosse<br />

propriamente un brav’uomo, lo dimostrò subito, vigorosamente, urlandomi in faccia<br />

tutta la sua ira e la sua stizza, e operando successivamente sui miei amici con un<br />

certo…ritmo: sull’uno, sbattendolo contro il muro, sull’altro afferrandolo per la<br />

collottola, e puntandogli in faccia quella maledetta pistolaccia… Facemmo il verbale,<br />

e, d’accordo, imbrogliammo alquanto la matassa…Poi ci portarono a Fiuggi alta,<br />

nella caserma dei Carabinieri e ci spinsero in una cella già abitata da altri tre o quattro<br />

inquilini…Per ben 32 giorni, in tre metri quadrati sono riuscito a dormire, incredibile<br />

a dirsi, ben 11 persone!<br />

Uscivamo di rado: solo quando qualcuno veniva a trovarci, quando giungeva<br />

(sempre tardi per noi!) la donna che portava i pasti, e quando ci spettava l’oretta di<br />

“libera uscita” (libera uscita dentro la Caserma, s’intende).

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