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La facciata segue il profilo<br />
dell’interno, spartita da poderosi<br />
contrafforti che nella loro forma<br />
esprimono la resistenza alla<br />
pressione interna degli archi<br />
delle navate e danno slancio alla<br />
struttura. Alte arcature<br />
appoggiate su colonnine<br />
scompartiscono la facciata<br />
caratterizzata da una teoria di<br />
architetti pensili sovrastati da<br />
una galleria ad archi su colonnine<br />
che creano un motivo di scansione<br />
chiaroscurale tipico del romanico<br />
lombardo emiliano con una ricerca<br />
di effetti anche pittorici<br />
nell’alternanza dei materiali usati,<br />
marmi chiari di diverse tonalità.<br />
Questa ricerca ritmica<br />
caratterizza<br />
Duomo di Modena<br />
1099 architetto Lanfranco
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