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notiziario di medicina nucleare medicina nucleare ed ... - AIMN

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Classificazione delle preparazioni ra<strong>di</strong>ofarmaceutiche<br />

Monica Santimaria<br />

L’Italia ha inserito i Ra<strong>di</strong>ofarmaci nella legislazione farmaceutica con il D.L.vo n. 178 del 29.5.91,<br />

recependo la Direttiva Europea 89/343/CEE e sancendo così la loro collocazione nell’ambito dei<br />

me<strong>di</strong>cinali, coerentemente alla normativa comunitaria.<br />

Con il D.L. 178 vengono introdotte le definizioni <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ofarmaco, generatore, kit e precursore <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>onucli<strong>di</strong>. Tale concetto viene pienamente riba<strong>di</strong>to anche dal recente Co<strong>di</strong>ce Farmaceutico (D.Lvo<br />

219/2006) che all’interno del Titolo I, articolo 1 definisce il ra<strong>di</strong>ofarmaco come qualsiasi me<strong>di</strong>cinale che,<br />

quando è pronto per l’uso, include uno o più ra<strong>di</strong>onucli<strong>di</strong> (isotopi ra<strong>di</strong>oattivi) incorporati a scopo<br />

sanitario, sempre recependo delle norme UE.<br />

La Me<strong>di</strong>cina Nucleare può <strong>di</strong>sporre sia <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ofarmaci prodotti industrialmente che <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ofarmaci<br />

preparati in osp<strong>ed</strong>ale.<br />

Al primo gruppo appartengono: 1) i ra<strong>di</strong>ofarmaci dotati <strong>di</strong> “co<strong>di</strong>ce AIC", circa 20 me<strong>di</strong>cinali che sono<br />

stati autorizzati dopo il 1991, con proc<strong>ed</strong>ure europee o nazionali e prodotti in conformità alle norme<br />

comunitarie <strong>di</strong> buona fabbricazione (Good Manufacturing Practice, GMP); 2) i ra<strong>di</strong>ofarmaci senza<br />

“co<strong>di</strong>ce AIC", 54 prodotti cosiddetti “pre-92”, in commercio in via transitoria sulla base del decreto 13<br />

<strong>di</strong>cembre 1991, ancora non autorizzati in Italia, mentre lo sono in gran parte degli Stati membri; 3) i<br />

me<strong>di</strong>cinali sperimentali profit e no-profit (IMP, Investigational Me<strong>di</strong>cinal Product), autorizzati a fini <strong>di</strong><br />

sperimentazione clinica in base ai decreti legislativi 211/2003 e 200/2007; 4) i ra<strong>di</strong>ofarmaci prodotti<br />

industrialmente su richiesta scritta e non sollecitata del me<strong>di</strong>co, il quale si impegna ad utilizzare tali<br />

me<strong>di</strong>cinali su un determinato paziente proprio o della struttura in cui opera, sotto la sua <strong>di</strong>retta e personale<br />

responsabilità e che non necessitano <strong>di</strong> AIC, in base a quanto stabilito dall’articolo 5 del D.Lvo 219/2006;<br />

5) i ra<strong>di</strong>ofarmaci importati dall’estero, in base a quanto previsto dai decreti 11 febbraio 1997 e 31 gennaio<br />

2006.<br />

Del secondo gruppo fanno parte: 1) i ra<strong>di</strong>ofarmaci pronti per l’uso e i ra<strong>di</strong>ofarmaci preparati al momento<br />

dell’uso a partire da generatori, kit o da ra<strong>di</strong>ofarmaci precursori per i quali sia stata rilasciata l’AIC, in<br />

base a quanto previsto dall’articolo 7 del D.Lvo. 219/2006; 2) i ra<strong>di</strong>ofarmaci “magistrali”, preparati sulla<br />

base <strong>di</strong> una prescrizione me<strong>di</strong>ca e destinati ad un determinato paziente, che sono <strong>di</strong>sciplinati dalla legge 8<br />

aprile 1998, n. 94; 3) i ra<strong>di</strong>ofarmaci “officinali”, preparati sulla base delle in<strong>di</strong>cazioni contenute in una<br />

monografia della Farmacopea europea o nazionale; 4) i ra<strong>di</strong>ofarmaci sperimentali no-profit; 5) il [ 18 F]<br />

FDG, preparato conformemente al decreto 19 <strong>di</strong>cembre 2003 e alla relativa monografia della Farmacopea<br />

Europea.<br />

E’ il D.Lvo 94/98 che regolamenta l’allestimento <strong>di</strong> preparazioni ra<strong>di</strong>ofarmaceutiche magistrali, segnando<br />

la linea <strong>di</strong> demarcazione nei confronti <strong>di</strong> ciò che rientra nell’ambito delle sperimentazioni cliniche.<br />

In base al decreto succitato, deve essere considerato un ra<strong>di</strong>ofarmaco <strong>di</strong> nuova istituzione (IMP) una<br />

preparazione a base <strong>di</strong> un principio attivo non descritto in una monografia della Farmacopea Europea o<br />

della Farmacopea nazionale <strong>di</strong> uno stato membro, o non contenuto in me<strong>di</strong>cinali già prodotti<br />

industrialmente e il cui commercio sia già stato autorizzato in Italia o in un paese comunitario. L’impiego<br />

<strong>di</strong> un IMP in una sperimentazione sia profit che no-profit, deve essere regolarmente autorizzato.<br />

Nel primo caso (profit), la sperimentazione è promossa da industrie, società farmaceutiche o strutture<br />

private e i risultati ottenuti possono essere utilizzati nello sviluppo industriale del farmaco oppure a fini<br />

regolatori o commerciali. L’industria deve poss<strong>ed</strong>ere l’autorizzazione alla produzione (AP). Nel secondo<br />

caso (no-profit), lo stu<strong>di</strong>o — da condurre conformemente all’articolo 1 del decreto del Ministro della<br />

salute del 17 <strong>di</strong>cembre 2004 — è finalizzato al miglioramento della pratica clinica e, come tale, è da<br />

<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>ed</strong> Imaging Molecolare, Anno V, n 4, 2009 pag. 18/59

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