Fig.7 (modulo <strong>di</strong> richiesta esame per pazienti interni) Fig. 8 (tabella in<strong>di</strong>catori per il calcolo dei risultati delle azioni correttive per piano <strong>di</strong> contenimento). <strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>ed</strong> Imaging Molecolare, Anno V, n 4, 2009 pag. 38/59
Relativamente ai <strong>di</strong>fferenti piani <strong>di</strong> contenimento sono stati elaborati Istruzioni operative, Proc<strong>ed</strong>ure e Moduli <strong>di</strong> nuova r<strong>ed</strong>azione, ma sono stati anche revisionati documenti già in uso nella S.C. Durante le riunioni settimanali <strong>di</strong> reparto tutto il personale è stato aggiornato dai gruppi <strong>di</strong> progetto riguardo al lavoro in itinere e consultato per verificare l’applicabilità dei documenti. A tale scopo è stata effettuata anche un’ampia ricerca via web per trarre spunto da altre realtà osp<strong>ed</strong>aliere. Le Istruzioni operative e le proc<strong>ed</strong>ure sono state inserite nel Manuale della Qualità della S.C., sia in formato cartaceo sia elettronico, utilizzando la cartella <strong>di</strong> rete per permetterne la consultazione estemporanea a tutto il personale. Alcuni piani <strong>di</strong> contenimento hanno subito una revisione in corso d’opera. Il referente della Qualità della S.C. ha effettuato le verifiche mensili dell’applicazione delle Istruzioni Operative e delle Proc<strong>ed</strong>ure, sia me<strong>di</strong>ante interviste agli operatori sia attraverso l’osservazione <strong>di</strong>retta, compilando le apposite griglie <strong>di</strong> valutazione. E’ stata effettuata una prima rivalutazione dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rischio che ha evidenziato una <strong>di</strong>minuzione dell’IR complessivo del processo da 926 a 842. Il dato è stato <strong>di</strong>scusso con tutto il personale e nell’incontro <strong>di</strong> verifica con l’Ufficio Qualità. Conclusioni L’esperienza condotta testimonia la necessità <strong>di</strong> un approccio <strong>di</strong>verso e innovativo secondo il quale, pur restando l’errore clinico una variabile statisticamente inelu<strong>di</strong>bile della pratica sanitaria che richi<strong>ed</strong>e pratiche assicurative a tutela delle organizzazioni e degli operatori, l’errore stesso può e deve essere limitato da attività volte a ridurre il rischio <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento. Con la metodologia FMEA, inoltre, la gestione del percorso valutativo inizia “dal basso”, dove gli operatori, esperti nei loro stessi processi, valutano le criticità per trovarne le soluzioni. Dunque, il coinvolgimento attivo degli operatori sanitari nei percorsi <strong>di</strong> miglioramento può innescare una spirale virtuosa. Tuttavia l’applicazione <strong>di</strong> questa metodologia necessita <strong>di</strong> un training specifico e della necessità <strong>di</strong> “tarare lo strumento” contestualizzandolo alla realtà in cui deve essere applicato. E’ pertanto evidente come non sia possibile trasferire “tout court” i risultati delle analisi dei processi e sottoprocessi presso realtà <strong>di</strong>verse dalla nostra, dotate <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti e peculiari modelli organizzativi. Inoltre l’efficacia dei risultati <strong>di</strong>pende dalla competenza e dalla qualità delle valutazioni che rappresentano al tempo stesso il fattore <strong>di</strong> criticità legato alla soggettività del sistema e la sua applicazione può, talvolta, essere percepita come noiosa a causa dell’enorme volume <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong>pendente dal livello <strong>di</strong> dettaglio dei processi in analisi. Infine la resistenza al cambiamento e all’introduzione <strong>di</strong> metodologie derivanti da altre realtà non me<strong>di</strong>che nel campo sanitario rappresenta “per sé” un limite con il quale tutti noi spesso ci confrontiamo e l’applicazione della metodologia può, talvolta, essere vissuta come una sottrazione <strong>di</strong> tempo alla pratica prettamente clinica. P. GRISO*, A. TREVISAN, P. SCALZI, L. PETRUZZELLI, S. AIMONETTO**, P. RASO, M. FACCIANO, F. CERINO, P. COME’, M. NOVIERO, C. POTI***, *Referente per la Qualità, ** Dirigente Fisico S.C. Fisica Sanitaria, *** Direttore S.C.Me<strong>di</strong>cina <strong>nucleare</strong> Azienda USL della Valle d’Aosta – S.C. <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>nucleare</strong> Cogliamo l’occasione per salutare e ringraziare Dario Cantalupi, Direttore della S.C. <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>di</strong> Aosta fino a marzo del 2009, che ha dato avvio e sostenuto il lavoro svolto. <strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Nucleare <strong>ed</strong> Imaging Molecolare, Anno V, n 4, 2009 pag. 39/59