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maggio-giugno - Carte Bollate

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AMNISTIA E INDULTO<br />

SI RICOMINCIA CON IL<br />

BALLETTO PARLAMENTARE<br />

In 56 anni, 47 mila detenuti graziati<br />

Le amnistie nell’Italia repubblicana<br />

sono state venti. La più celebre, firmata il 22<br />

<strong>giugno</strong> 1946, è quella che prende il nome<br />

dall’allora Guardasigilli Palmiro Togliatti<br />

che liberò 11.800 detenuti politici<br />

L’ultima fu firmata il 10 aprile 1990 da<br />

Francesco Cossiga e furono così cancellati<br />

soprattutto i reati non finanziari, puniti con<br />

una pena non superiore ai quattro anni. Ne<br />

beneficiarono circa 13 mila detenuti. Nelle<br />

carceri italiane, allora, erano detenuti circa<br />

la metà di quanti sono diventati oggi.<br />

Sono oltre 47 mila, invece, le grazie<br />

concesse negli ultimi 56 anni; tra il<br />

1948 e il 1991 tra i beneficiari ci sono<br />

280 ergastolani. Il <strong>maggio</strong>r numero di<br />

provvedimenti di clemenza (2.777) si è<br />

avuto nel 1953, con Luigi Einaudi capo<br />

dello Stato, che complessivamente nel suo<br />

settennato ha “perdonato” 9.000 detenuti.<br />

Ma in assoluto il presidente che ha concesso<br />

più grazie è stato Giovanni Gronchi: oltre<br />

13 mila tra il 1964 e il 1971. Picchi ci sono<br />

stati anche con Giuseppe Saragat (più di<br />

ottomila nel suo settennato) e Giovanni<br />

Leone (oltre settemila).<br />

E nella storia repubblicana c'è anche<br />

un caso di grazia concessa senza domanda<br />

del condannato o di suoi parenti e senza<br />

proposta del Guardasigilli. Risale al<br />

1965, con Giuseppe Saragat presidente.<br />

A beneficiarne fu un cittadino jugoslavo,<br />

che da 18 anni scontava una condanna<br />

all'ergastolo. La grazia istruita d'ufficio,<br />

insieme a quella in favore di altri tre<br />

jugoslavi, che però ne avevano fatto<br />

domanda, venne concessa nell'ambito di un<br />

accordo che garantiva un pari trattamento a<br />

italiani detenuti in Jugoslavia. Negli ultimi<br />

anni c'è stato un calo nella concessione<br />

delle grazie.<br />

Amnistia<br />

L'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi<br />

ne ha firmate 11: l'ultimo a beneficiarne è<br />

stato nello scorso mese di aprile Alessandro<br />

Del Cecato, condannato a 30 anni di<br />

reclusione. L'uomo aveva già scontato<br />

12 anni di carcere duro in Thailandia,<br />

prima di essere estradato in Italia. Tra<br />

i provvedimenti di grazia più clamorosi<br />

assunti da Ciampi quello a favore di Alì<br />

Agca, l'attentatore del Papa. Ciampi ha<br />

firmato il provvedimento di clemenza il 13<br />

<strong>giugno</strong> del 2002.<br />

Era da tempo che il lupo grigio aveva<br />

chiesto il perdono dello Stato: lo aveva già<br />

fatto nel 1987 e nel 1994, ma in quelle<br />

occasioni le sue domande erano state<br />

respinte. Destinatari dei provvedimenti<br />

di grazia sono stati anche condannati per<br />

reati di terrorismo. E in alcuni casi non<br />

Il provvedimento di amnistia può essere generale cioè applicabile a tutti i delitti<br />

punibili con una pena non superiore a una certa misura - in genere 3 o 4 anni<br />

di reclusione - ma può essere anche particolare, applicabile quindi a determinate<br />

categorie di di reato. Con l’amnistia si estingue il reato<br />

sono mancate le polemiche: come quando<br />

nel 1985 Sandro Pertini concesse la grazia,<br />

dopo la sua dissociazione dal terrorismo<br />

a Fiora Pirri Ardizzone, condannata per<br />

associazione sovversiva, e figlia della<br />

seconda moglie di Emanuele Macaluso;<br />

era stato proprio l'esponente politico<br />

a segnalare il suo caso al presidente e<br />

Giuseppe Tatarella arrivò a denunciare a<br />

una procura l'allora segretario generale del<br />

Quirinale Antonio Maccanico.<br />

Tra i terroristi graziati c'è Marco Pisetta,<br />

considerato il primo “pentito” della storia<br />

Indulto<br />

dell' eversione di sinistra, ed ex brigatisti,<br />

come Annunziata Francola, condannata<br />

nel processo Moro quater a 24 anni, Paolo<br />

Baschieri, Claudio Cerica, Paolo Maturi,<br />

Manuela Villimburgo e Marinella Ventura.<br />

Anche Ciampi ha graziato un ex terrorista:<br />

l'ex senatore socialista Domenico Pittella,<br />

condannato con sentenza definitiva, nel<br />

1993, a 12 anni e un mese di reclusione<br />

per reati legati all' attività delle Brigate<br />

rosse. A beneficiare di provvedimenti di<br />

clemenza sono stati, anche nel 1996, 24 ex<br />

terroristi altoatesini ritenuti responsabili<br />

di reati non di sangue e due anni dopo<br />

quattro persone condannate per attività<br />

eversiva e azioni anti italiane compiute in<br />

Alto Adige all'inizio degli anni Sessanta.<br />

E ancora: tra i graziati ci sono anche<br />

l'ex esponente di Avanguardia Nazionale<br />

Giovanni Di Lellio e l'ex terrorista dei Nap<br />

Giorgio Panizzari. Non solo ex terroristi:<br />

a ottenere la grazia sono stati anche<br />

protagonisti di casi clamorosi di cronaca:<br />

come Luciano Lutring, noto alle cronache<br />

degli anni '60 con il nome di “solista del<br />

mitra”, perché era solito nascondere la sua<br />

arma preferita dentro la custodia di un<br />

violino, che fu “perdonato” nel 1976 da<br />

Giovanni Leone.<br />

Nel 1986 fu, invece, Francesco Cossiga<br />

a graziare l'ergastolano Renzo Ferrari, detto<br />

“il veterinario del bitter”, in carcere dal<br />

1962 per aver ucciso con una bottiglia di<br />

bitter misto a stricnina, il marito della sua<br />

amante. Sempre alla presidenza di Cossiga<br />

risale la grazia ad Elisa Spinelli, una zingara<br />

che, come Sofia Loren nel film “Ieri,oggi<br />

e domani”, aveva messo al mondo 11<br />

dei suoi 14 figli, pur di non scontare un<br />

residuo di pena di 14 mesi per rapina. Fu<br />

Sandro Pertini nel 1984 a mettere fine alla<br />

detenzione dell'ergastolano Raoul Ghiani,<br />

accusato di aver ucciso nel 1958 Maria<br />

Martirano, moglie di Giovanni Fenaroli.<br />

Mentre è stato Scalfaro nel 1993 a graziare<br />

Massimo Carlotto, lo studente padovano<br />

(oggi scrittore di successo) accusato e<br />

condannato per l'omicidio di Margherita<br />

Magello nel gennaio 1976 e da allora<br />

proclamatosi sempre innocente.<br />

L’indulto è un provvedimento di clemenza a carattere generale che a differenza<br />

dell’amnistia non estingue il reato, ma cancella in tutto o in parte la pena inflitta con<br />

una sentenza definitiva.<br />

Sia indulto che amnistia devono essere approvati dal Parlamento, con una<br />

<strong>maggio</strong>ranza dei due terzi di ciascuna Camera<br />

carte<strong>Bollate</strong> 24

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