maggio-giugno - Carte Bollate
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TRATTAMENTO VERSO LA LIBERTÀ / Il quinto reparto<br />
ENTRO LA FINE DELL’ANNO, 100 I DETENUTI<br />
CHE USCIRANNO PER LAVORARE<br />
A colloquio con il responsabile Michele Scarano<br />
Nei primi anni di vita di questo istituto<br />
(dalla fine del 2000 alla fine del<br />
2004) i detenuti ammessi ad usufruire<br />
dell'articolo 21 dell'Ordinamento penitenziario<br />
quello che prevede la possibilità di<br />
uscire dal carcere per lavorare e fare ritorno<br />
alla sera, sono 41.<br />
Sembra un numero esiguo,<br />
eppure è un numero che col tempo<br />
cambia velocemente anche perché<br />
la direttrice Lucia Castellano si<br />
pone l'obbiettivo di incrementare<br />
il numero dei ristretti che potranno<br />
usufruire di questo beneficio per il<br />
trattamento, il recupero e l'inserimento<br />
sociale. Se nel 2005 i beneficiari<br />
di questo trattamento sono<br />
stati 60, alla fine del 2006 dovrebbero<br />
arrivare a 100 detenuti.<br />
Un intero reparto è stato destinato<br />
a questi detenuti, il quinto.<br />
Arrivare a 100 detenuti in articolo<br />
21 è certamente un progetto ambizioso,<br />
ma nello stesso tempo, lo stesso, è<br />
diventato un po' uno dei numerosi fiori<br />
all'occhiello di questo istituto. Lo si è capito<br />
molto bene quando nello scorso aprile,<br />
la direttrice – con quattro educatori e la<br />
segreteria tecnica – ha incontrato i detenuti<br />
del quinto reparto. Un incontro cordiale,<br />
soddisfacente per tutti, soprattutto per i<br />
detenuti che hanno colto nelle risposte<br />
della direzione la volontà di continuare<br />
questo importante esperimento.<br />
Ma in cosa consiste l'articolo 21 e<br />
come è gestito questo reparto? Lo abbiamo<br />
chiesto al responsabile del reparto Michele<br />
Scarano da 23 anni nella Polizia penitenziaria.<br />
Pugliese, 41 anni, due figli, Scarano<br />
ha, per 17 anni, prestato il suo servizio in<br />
qualità di ”matricolista” nella casa circondariale<br />
di S. Vittore. Nel 2000, in occasione<br />
dell'apertura del carcere di <strong>Bollate</strong>, ha<br />
avuto il compito di creare e organizzare<br />
l'Ufficio matricola con la mansione di vice<br />
capo ufficio e, dopo un apposito corso<br />
di specializzazione, diventare capo matricola,<br />
uno dei settori più importanti del<br />
carcere, un po' il cuore che fa funzionare<br />
tutto l'istituto. A lui, quindi, rivolgiamo<br />
alcune domande. Michele Scarano ci accoglie<br />
senza divisa, in borghese, dinoccolato<br />
come un personaggio da film western, ma<br />
nello stesso tempo con molta disponibilità.<br />
Signor Scarano, ci racconti brevemente<br />
come è arrivato al quinto reparto?<br />
Nel <strong>maggio</strong> 2005, la direttrice, d'accordo<br />
con il comandante, mi chiese di allestire,<br />
organizzare e coordinare, quella che<br />
sarebbe poi divenuta la sezione adibita ai<br />
detenuti ammessi all'articolo 21. Intuendo<br />
il progetto della dottoressa Castellano di<br />
potenziare il percorso trattamentale dei<br />
detenuti in questa direzione, mi sono sentito<br />
ben disposto ad una nuova esperienza<br />
di lavoro che tuttora trovo viva ed interessante,<br />
ma non prima di aver superato l'iniziale<br />
titubanza nel lasciare un incarico che<br />
mi aveva pur sempre motivato e gratificato<br />
per circa 21 anni.<br />
Vuol spiegare cos'è l'articolo 21 e in<br />
che cosa consiste?<br />
È la possibilità, concessa al detenuto,<br />
di svolgere un'attività lavorativa all'esterno<br />
dell'istituto in cui è ristretto o internato.<br />
L'art. 21 dell'Ordinamento penitenziario,<br />
può essere concesso a tutte le tipologie di<br />
detenuti e con qualsiasi posizione giuridica,<br />
ad eccezione di alcune categorie di<br />
carte<strong>Bollate</strong> 26<br />
detenuti di particolare spessore criminale,<br />
per cui la legge pone delle limitazioni<br />
all’accesso del beneficio, se non addirittura<br />
uno sbarramento completo (ad esempio<br />
detenuti appartenenti alla criminalità<br />
organizzata che non collaborano con la<br />
giustizia) e solo a seguito di accertata<br />
adeguatezza allo svolgimento di<br />
lavoro esterno, mediante stilatura di<br />
relazione di sintesi a cura dell'apposita<br />
équipe. In un secondo momento,<br />
e solo in seguito a richieste da parte<br />
di attività esterna, la direzione redige<br />
un apposito Programma di trattamento<br />
da inoltrare al magistrato di<br />
Sorveglianza o autorità competente<br />
per una eventuale approvazione.<br />
Nel Programma di trattamento,<br />
saranno indicate le tassative prescrizioni<br />
cui il detenuto dovrà attenersi,<br />
come l'orario di uscita/rientro<br />
dall'istituto, il percorso da seguire<br />
nei tempi e con i mezzi stabiliti per<br />
il raggiungimento del posto di lavoro e<br />
viceversa ecc.<br />
Quali le funzioni e i compiti del<br />
corpo di Polizia penitenziaria che opera<br />
nel quinto reparto?<br />
Non differisce da quello svolto da colleghi<br />
assegnati agli altri reparti, salvo per<br />
i momenti in cui questi svolgono servizio<br />
di controllo esterno; vengono effettuati<br />
interventi a campione, volti ad accertare il<br />
rispetto, da parte dei detenuti, di quanto<br />
previsto dal Programma di trattamento,<br />
verificando, tra l'altro, la loro presenza sul<br />
luogo di lavoro, e che questo si svolga nel<br />
pieno rispetto dei diritti e della dignità.<br />
L'agente preposto a svolgere il servizio<br />
esterno, ha delle specializzazioni?<br />
Non sono richieste particolari specializzazioni,<br />
se non la predisposizione<br />
soggettiva a svolgere con debita cura ed<br />
acutezza, gli interventi di volta in volta<br />
attribuiti.<br />
Lei partecipa con l'équipe, alla chiu