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maggio-giugno - Carte Bollate

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Oriani: medico ed<br />

ex bravo ragazzo<br />

della Staccata<br />

ritornato tra noi Giorgio Oriani, ex<br />

È detenuto della staccata ed insigne primario,<br />

coinvolto suo malgrado, nel triste<br />

episodio dell'ospedale ”Galeazzi” di Milano,<br />

dove s'incendiò la camera iperbarica e<br />

morirono diverse persone.<br />

Oriani, in qualità di responsabile<br />

sanitario dell'ospedale, dopo essere stato<br />

condannato, ha scontato un periodo di<br />

carcerazione in staccata e, adesso, avendo<br />

fruito dei benefici della legge sull'affidamento,<br />

è ritornato qui da noi a <strong>Bollate</strong><br />

per tenere un ciclo di conferenze sulla<br />

tutela della salute e la prevenzione delle<br />

malattie in carcere.<br />

Con l'aiuto di medici esperti, Oriani<br />

ha programmato di spiegare la prevenzione<br />

e le diverse patologie nelle varie<br />

discipline specialistiche.<br />

Il primo incontro è avvenuto il 28<br />

aprile scorso ed è stato un successo, sia<br />

per l'argomento trattato, utile e interessante,<br />

sia per com'è stato proposto.<br />

Con un linguaggio chiaro, infatti, è<br />

riuscito a spiegarci un tema complesso. In<br />

altre parole, cos'è il corpo umano, la sua<br />

composizione, le funzioni e le patologie.<br />

Del resto, chi meglio di Giorgio Oriani<br />

conosce i problemi sanitari nel carcere?<br />

Lui stesso li ha vissuti e metabolizzati,<br />

aiutando sempre tutti con consigli da<br />

esperto nella materia.<br />

SPIGOLATURE CARCERARIE<br />

di d Franco Palazzesi<br />

Sono state due ore ininterrotte che<br />

hanno affascinato tutti, tanto è vero che<br />

nessuno ha chiesto la famosa ”pausa sigaretta”.<br />

Invece, gli sono state rivolte molte<br />

domande pertinenti.<br />

Chissà cosa ha provato, tornando tra<br />

noi a distanza di circa un anno e quali<br />

sono stati i suoi sentimenti nel rientrare<br />

dalla porta carraia come uomo ”quasi<br />

libero”. Sentire gli odori e vedere le sbarre,<br />

gli indumenti appesi, i visi in parte<br />

noti, i parenti che entrano o escono dai<br />

colloqui e le divise. Io me lo ricordo,<br />

quando era in carcere. Era diverso, non<br />

aveva la sicurezza di adesso. Il suo sguardo<br />

era incerto e, nonostante fosse già in<br />

articolo 21, il suo pensiero si soffermava<br />

sull'assurdità del carcere. Insomma, una<br />

scelta coraggiosa, una sfida e, soprattutto,<br />

un'opera socialmente utile.<br />

Mi piacerebbe sapere cosa induce<br />

queste persone a ritornare in carcere per<br />

aiutare quelli che sono rimasti, anziché<br />

cercare di dimenticare un luogo di sofferenza,<br />

come, del resto, fa la <strong>maggio</strong>r parte<br />

della gente che esce da qui. Secondo me<br />

queste persone sono veramente eccezionali.<br />

Un concerto di<br />

qualità<br />

Guardando la televisione, spesso<br />

assistiamo inerti a spettacoli senza<br />

significato e privi di qualsiasi approfondimento<br />

culturale. Invece, qui il 5<br />

<strong>maggio</strong>, il gruppo musicale della staccata,<br />

”Espressione sonora” ha tenuto, presso il<br />

teatro del nostro carcere, un bel concerto,<br />

replicato il giorno dopo. I componenti<br />

del complesso – Gabriele Galati, cantante-chitarrista,<br />

Moreno Mele, bassista<br />

e Roberto Fantinato, batterista – si sono<br />

esibiti in uno spettacolo di un'ora e<br />

mezzo circa, senza mai prendere fiato.<br />

Per l'occasione sono intervenuti, oltre<br />

alla direttrice Lucia Castellano, i professori<br />

della scuola superiore, simpatizzanti<br />

esterni, gli studenti interni e numerosi<br />

detenuti, provenienti dai vari reparti.<br />

carte<strong>Bollate</strong> 36<br />

Le musiche, tratte da un album del<br />

'91 dei ”Timoria”, sono state arrangiate<br />

da Galati che si è avvalso anche di diapositive,<br />

create da lui stesso e da Mele,<br />

per illustrare e raccontare un viaggio<br />

metaforico verso Oriente, ossia un percorso<br />

di crescita interiore. Non si è<br />

trattato, quindi, delle solite musiche che<br />

siamo abituati a sentire alla radio, o delle<br />

classiche ”canzonette”, ma di un vero e<br />

proprio spettacolo di qualità, interessante<br />

sia sotto un profilo musicale che contenutistico.<br />

Probabilmente, un po' troppo<br />

impegnativo per chi si aspettava di ascoltare<br />

musica ”orecchiabile”. Qualche problema<br />

all'acustica ha reso un po' difficile<br />

l'ascolto. È stata, tuttavia, una rappresentazione<br />

completa anche se inusuale,<br />

che la band ha ben gestito con grande<br />

affiatamento e professionalità musicale,<br />

sperimentando nuove vie, musicali e non,<br />

Il fine anno<br />

scolastico...<br />

A nche questo anno scolastico fi nisce, il<br />

Atempo Ado<br />

è “volato” come succede quanle<br />

iniziative sono interessanti, è andato<br />

tutto abbastanza bene anche se un bilancio<br />

vero e proprio si potrà fare a metà <strong>giugno</strong><br />

quando la scuola fi nirà uffi cialmente<br />

ed anche la festa organizzata dai professori<br />

e gli studenti sarà stata svolta. I ringraziamenti<br />

sono comunque doverosi per tutti<br />

i professori che con la loro umanità e la<br />

pazienza ci tengono collegati con la vita<br />

reale, fatta di gente come noi. E poi tutte<br />

le persone, e sono tante, che si sono prodigate<br />

perché la scuola funzioni anche se a<br />

costo di molto impegno. L’anno prossimo<br />

verrà formata la classe quinta e quindi ci<br />

sarà il vero lavoro con i primi diplomati<br />

di questo carcere; i problemi organizzativi<br />

ci sono, e per questo è stato convocato<br />

dalla coordinatrice della scuola, professoressa<br />

Fernanda Tucci, un consiglio di classe<br />

dove si cercherà di dipanare la matassa<br />

riguardo al prossimo anno, compreso con<br />

molta probabilità, l’iscrizione alla scuola<br />

dei detenuti del sesto reparto.

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